venerdì 27 dicembre 2013

luoghi insoliti: Cosa rimane delle feste?

luoghi insoliti: Cosa rimane delle feste?: Cosa rimane delle feste? Quando ci siamo svegliati stamattina, molto tardi per la verità, ed un poco sbacaliti per lo sforzo fisico ...

Cosa rimane delle feste?



Cosa rimane delle feste?
Quando ci siamo svegliati stamattina, molto tardi per la verità, ed un poco sbacaliti per lo sforzo fisico immane della digestione ci siamo trovati davanti in casa ad una serie di cose nuove, molti regali graditi, alcuni desiderati altri meno, alcune sorprese, un poco di mal di testa per le ore piccole e per l'abuso gastronomico-alcolico e magari un poco di acidità di stomaco...
Molta carta di tutti i formati e colori, molte confezioni, molti fiocchi di stoffa, sintetici e di altro materiale forse di provenienza extraterrestre... Ora, aiuta il nostro animo ecologico (e speriamo salva-pianeta) separare la carta perché possa in futuro diventare nuove pagine bianche da riempire e nuovi fogli per incartare i regali dei prossimi anni ma ugualmente ci troveremo a riempire sacchi e sacchi con polvere, muschio caduto dal presepe, materiale non riciclabile, bottiglie vuote, immondizia varia che prontamente allontaneremo dai nostri alloggi affinché rimangano immacolati e non rimanga traccia delle nostre pagane gozzoviglie...
Ma cosa ci rimane di questi giorni, salvo qualche lavatrice da stendere e qualche sacco da portare in strada?
Ci rimangono centinaia di foto da condividere e postare sui social?
Ci rimangono panettoni aperti che saranno la nostra colazione nelle prossime mattine?
Ci rimane qualche chilo e qualche rotondità in più che vanamente proveremo con fatica e sudore ad eliminare nei prossimi mesi ma che ci ritroveremo fino al prossimo Natale...
Ci rimangono nella memoria i sorrisi e le voci di chi ha preso parte al nostro festeggiare.
Ci rimane un poco di rimpianto per quel tanto aspettare una festa che poi in un momento se ne vola via...
Ci rimane la gioia per i cari che sono stati parte del nostro Natale e ci rimane il vuoto per le persone che abbiamo perso per strada.
Ci rimangono le ansie, le preoccupazioni e le speranze per la vita che prosegue e per la routine che non ha mai smesso di aspettarci durante le feste.

Allora portiamo i nostri sacchi giù, nel bidone con gli occhi ed il cuore pieni di tutte queste cose e proviamo con calma e con coraggio a vivere questa vita aspettando con impazienza la prossima festa.

Nota bene: Salviamo un albero, non stampate questo post se non è proprio necessario...





lunedì 23 dicembre 2013

luoghi insoliti: Tutti pronti per il Natale

luoghi insoliti: Tutti pronti per il Natale: Oggi mi sono stancato.  Prendi la macchina, trova parcheggi, passati negozi e vetrine fai la fila alla cassa, incarta regali, fai ...

Tutti pronti per il Natale




Oggi mi sono stancato. 
Prendi la macchina, trova parcheggi, passati negozi e vetrine fai la fila alla cassa, incarta regali, fai bene il fiocco, metti la carta giusta, fai la spesa, non dimenticare la maionese, non dimenticare la frutta secca, prepara la cena, fai il bucato, domani è la vigilia di Natale deve essere tutto pulito, deve essere tutto pronto...





Ma noi siamo pronti? Ci siamo preparati?
Certo abbiamo comprato tanti regali, abbiamo predisposto le cose per pranzi e cene luculliane... In TV un programma ci fa vedere i resti storici delle città di Betlemme e di Gerusalemme ma nessun lo guarda, troppo noioso, di nessun interesse...

Ieri dopo la messa sono state distribuite candele accese da una lampada proveniente dalla città Santa con la raccomandazione di tenere accesa la luce della candela fino al giorno di Natale. Mi sono accorto subito, portando la piccola candela a casa che non sarebbe stata una cosa semplice. Attenzione alle correnti d'aria, non muovere troppo il moccolo, non sbattere il portoncino, trova un posto riparato, compra altre candele per rinnovare la fiamma quando la prima candela è agli sgoccioli, e via così con mille difficoltà per quella fiamma così fragile e vacillante. E se durante la notte finisce la cera? E se non mi accorgo che si sta per spegnere? E tanti altri se...
La fede è davvero come quella fiammella, flebile e ondeggiante, sempre in pericolo, sempre sul punto di spegnersi, basta sbattere troppo le porte, basta anche solo dimenticarsene per avere pensato troppo ad altre cose, basta avere dato importanza agli altri aspetti del Natale dimenticando cosa stiamo per festeggiare.
Mentre scrivo mi giro spesso verso la candela, la guardo bruciare e sorrido.
 La fiammella danza leggera, è molto piccola e sembra davvero molto fragile ma so, come lo sapete anche voi, che se la sfiorassi con le dita mi brucerei. 
Auguro a tutti un buon Natale.
 
Tenete accesa la vostra fiamma.





sabato 14 dicembre 2013

luoghi insoliti: Spirito del Natale

luoghi insoliti: Spirito del Natale: Oggi è il 14 Dicembre.  Fuori c'è ressa. Code interminabili per entrare ed uscire dalla città, parcheggi intasati ed auto con ...

Spirito del Natale




Oggi è il 14 Dicembre. 
Fuori c'è ressa. Code interminabili per entrare ed uscire dalla città, parcheggi intasati ed auto con le quattro frecce in doppia fila che aspettano che qualcuno, stracarico di pacchi si decida ad uscire, gente nervosa con sguardi degni del brutto e del cattivo pronti ad annientarti se per caso pensi solo di soffiargli il parcheggio...
I supermercati sono al solito traboccanti di oggetti inutili e non mancano le inutili persone.
Nelle vie dell'ultima folle settimana, folle di gente a sfilare, a gridare, a manifestare insultando e minacciando chi non pensandola come loro cercava di lavorare. Piazze piene, slogan e cori ma anche fumogeni e qualche bastone. Manganelli e caschetti come risposta e vie bloccate e incidenti.
Un Dicembre movimentato, un Dicembre paralizzato.
Nel senso che mi sembra che non si stia andando da nessuna parte...
Mancano una diecina di giorni al Santo Natale per chi ci crede.
La gente lo sa e si vede da come si affanna ma la sola cosa che non riesco a vedere è il vero spirito del Natale.
Ma come scrivevo prima, forse è solo per chi ci crede...



sabato 30 novembre 2013

luoghi insoliti: Siate folli, siate affamati.

luoghi insoliti: Siate folli, siate affamati.: Siate folli, siate affamati. Lo so che non sono parole mie ma le utilizzo perchè le sento mie. Mi sento affamato. Mi sento vorace,...

Siate folli, siate affamati.




Siate folli, siate affamati.
Lo so che non sono parole mie ma le utilizzo perchè le sento mie. Mi sento affamato. Mi sento vorace, ho una indole degna di un piranha. Nella fattispecie di libri. Mi sento come deve sentirsi un tossicodipendente che prima che finisca l'effetto della dose ha già pensato a come procurarsi la successiva. Un titolo dietro l'altro, un volume dopo l'altro, senza trascurare quotidiani, giornali e riviste. Leggo compulsivamente, mi procuro nuovi libri ossessivamente, mi aggiro tra gli scaffali della biblioteca con fare bulimico e impiego ore a scegliere un titolo perchè non riesco a rinunciare agli altri.
Leggo più o meno una trentina di libri ogni anno ma ho poca memoria, confondo le trame, mischio i personaggi e più di una volta mi è capitato di scegliere un titolo dimenticando di averlo già letto magari qualche anno prima...
 Sono riuscito a farlo con un "pezzo grosso" come Pirandello, mentre leggevo di Mattia Pascal e delle sue vicende pensavo: è un deja-vu oppure conosco già queste parole? E' comunque stata una piacevole ripetizione. Ho comprato su una bancarella dell'usato un libro che avevo letto qualche anno fa prendendolo in prestito dalla biblioteca...
A proposito delle bancarelle e dei mercatini, la mia famiglia è costretta a trascinarmi via tirandomi per un braccio per non restare ore ad aspettarmi e se c'è una libreria in vista mi fanno cambiare strada.
Mentre leggo controllo di continuo il numero di pagina e calcolo quanto manca alla fine con un senso di mancamento (solo nel caso il libro valga qualcosa, ovvio) e considero un vero abominio fare le orecchie sulle pagine... A casa mia non mancano i segnalibri, ne ho di tutte le forme, colori e stili. Spesso sono la pubblicità di altre storie che non manco di procurarmi.
Siate folli, siate affamati, ha detto Steve Jobs.
Ebbene si, lo confesso.
Mi sento affamato.
Ed anche un po' folle...
...


mercoledì 27 novembre 2013

luoghi insoliti: Saprà ora il nostro paese guardare al futuro?

luoghi insoliti: Saprà ora il nostro paese guardare al futuro?: Saprà ora il nostro paese guardare al futuro?   Saprà smettere con la sporcizia che per decenni ha infangato la reputazio...

Saprà ora il nostro paese guardare al futuro?









Saprà ora il nostro paese guardare al futuro? 
Saprà smettere con la sporcizia che per decenni ha infangato la reputazione di tutti gli Italiani agli occhi del mondo? Saprà la nostra politica cominciare, forse per la prima volta, a lavorare per i cittadini? La giornata di oggi ne mostra la volontà, da domani vigileremo.
Smetteranno gli onorevoli Deputati e Senatori di giocare alla rincorsa del potere? La pianteranno gli industriali di guardare solo ai propri guadagni? 
Finiranno le categorie di tutelare gli interessi unicamente dei propri affiliati? Continueranno i Sindacati a proteggere se stessi? Cesseranno gli uomini di potere di interferire nelle normali ed oneste relazioni economiche? 
Corruzione, protezionismo, clientelismo, raccomandazioni, illegalità di ogni tipo, evasione fiscale su ogni scala continueranno a prosperare nel bel paese?
Non riesco a rispondere a tutte queste domande ma mi auguro che domani i nostri figli potranno vivere in un Italia migliore.
Ribadisco, da domani vigileremo!







martedì 19 novembre 2013

luoghi insoliti: C'è un gatto nella via in cui vivo.

luoghi insoliti: C'è un gatto nella via in cui vivo.: C'è un gatto nella via in cui vivo. Un gatto di razza a pelo lungo, sempre pulito e pettinato.  Evidentemente non un randagi...

C'è un gatto nella via in cui vivo.




C'è un gatto nella via in cui vivo.
Un gatto di razza a pelo lungo, sempre pulito e pettinato. 
Evidentemente non un randagio.
Vive in una bella casa con giardino e cancellata metallica, o così almeno credo. E credo anche che i proprietari, se di proprietà si può parlare trattandosi di un gatto, non gli facciano mancare, cibo, riparo e cure. Almeno credo di sapere dove vive il gatto, perchè spesso l'ho visto entrare ed uscire dal suddetto cancello. 
Questo felino, tutti i santi pomeriggi, si fa trovare sul marciapiede di fronte il supermercato che c'è nella via. Guarda apparentemente con indifferenza e con felina superiorità e distacco, la gente che passa, che entra e che esce dal supermercato. E spesso accetta ciò che la gente gli offre. Una carezza, due coccole, magari qualche crocchetta o se la giornata è fortunata una scatoletta di gustoso cibo per gatti. Tutti i passanti lo guardano, lo indicano, lo chiamano e gli fanno dei versi. Non passa inosservato questo magnifico esemplare di gatto, bello, fiero, col suo pelo lungo e pulito. 
Di sicuro ha capito molto della vita degli umani, senza dover chiedere nulla ha trovato il modo di ottenere tutto. Al massimo un miagolio, due fusa e la gente cade ai suoi piedi, anzi alle sue zampe. 
Sarebbe bello essere un gatto, di quelli belli che tutti fanno a gara per renderti felice.


domenica 17 novembre 2013

luoghi insoliti: Qua è la mia mano.

luoghi insoliti: Qua è la mia mano.: Pensavo di essere utile. Con gesti fermi e decisi credevo di trasmettere sicurezza. Usando un tono di voce caldo e parlando lentame...

Qua è la mia mano.



Pensavo di essere utile.
Con gesti fermi e decisi credevo di trasmettere sicurezza.
Usando un tono di voce caldo e parlando lentamente e tranquillamente credevo di esorcizzare le tue paure. 
Mi rendo conto che tutto questo non basta.
Conosco protocolli e procedure, seguo le linee guida, cerco sempre di lavorare senza lasciare le cose al caso ma dando importanza alle evidenze scientifiche e mi aggiorno ogni volta che ne ho occasione.
Mi rendo conto che anche questo non basta.
Cosa mi chiedi, vorrei sapere, cosa mi stai chiedendo. Di farti stare bene, di insegnarti come si aspira una fiala di farmaco, come si prepara un infusione? Di renderti autonomo il più possibile affinché nella cura tu non debba dipendere totalmente da qualcun altro?
Solo questo mi stai chiedendo?
Mi chiedi di alleviare le tue sofferenze? Di esserci quando hai dolore, freddo, angoscia e ti senti solo e spaventato davanti al mostro che è la tua malattia? 
Mi chiedi di guarirti?
Vorrei essere utile. Vorrei dirti di stare calmo, che presto starai meglio. Vorrei dirti che le cose andranno bene, presto andranno bene.
E te lo dico. 
Andrà tutto bene.
In ogni caso, saremo assieme e faremo andare bene tutte le cose, anzi faremo di più, faremo in modo che tutte le cose che vanno fatte, vissute, siano fatte come si deve. Su questo puoi contarci, non ti sto ingannando. 
Ci credo in questa cosa. Fare bene tutto, vivere appieno ogni istante, non sminuire ma neanche ingigantire gli eventi. Fare bene tutto.
Che si debba guarire oppure no, che si debba vivere o morire qua ci sono io e non ti lascerò.
Qua è la mia mano.



sabato 2 novembre 2013

luoghi insoliti: Buon compleanno Bruno!

luoghi insoliti: Buon compleanno Bruno!: Buon compleanno Bruno.  Buon compleanno perchè mezzanotte arriva ed io avrò troppo sonno per chiamarti. Buon compleanno perchè anc...

Buon compleanno Bruno!




Buon compleanno Bruno. 
Buon compleanno perchè mezzanotte arriva ed io avrò troppo sonno per chiamarti. Buon compleanno perchè ancora non son 50 e sei sempre un ragazzo... Buon compleanno perchè ci vogliamo bene e voglio che mi senti vicino. Buon compleanno perchè i centocinquantacinque chilometri che dividono le nostre case a volte sembrano 10.000 ma più spesso mi sembra di averti come dirimpettaio. Buon compleanno perchè stiamo passando la vita insieme e mi sembra che ne valga la pena. Buon compleanno perchè sei sempre stato il fratello maggiore che ognuno desidera ma io ce l'ho. Buon compleanno perchè con te ho parlato di tante prime volte. Buon compleanno per il tuo sorriso che mai ci hai fatto mancare. Buon compleanno per la gelosia che a volte sento quando non sei con noi. Buon compleanno perchè tanto con noi ci torni... Buon compleanno quarantanove volte. Buon compleanno per la pazienza, la meticolosità con cui affronti le cose. Buon compleanno per l'amore e l'affetto di cui sei circondato dalla tua famiglia, dai tuoi amici e da noi. Buon compleanno perchè anche se non sono lì, dietro ogni fiammella di ogni candelina accesa sentirai il calore della nostra amicizia. Buon compleanno perchè non importa se non sono con te oggi dal momento che sono con te sempre. Buon compleanno cugino anche se te l'ho già detto. Buon compleanno perchè guardo dietro ai momenti più importanti della mia vita e tu ci sei sempre. Buon compleanno Bruno perchè mi hai fatto conoscere la musica di Peter Gabriel e dei Visitors. Buon compleanno perchè abbiamo avuto assieme il tempo dei bracciali borchiati. Buon compleanno perchè sei un punto fermo della mia esistenza. Buon compleanno perchè senza te la mia esistenza non sarebbe la stessa. Buon compleanno insomma, anche per le tante cose che adesso mi sfuggono. Buon compleanno perchè sono certo che a te non sfuggiranno. Buon compleanno perchè tu sei la mia scommessa vincente. Buon compleanno perchè quando ho scoperto che ti chiamavi Domenico eravamo già grandi. Buon compleanno perchè poi ho scritto un racconto in cui il protagonista si chiama come te. Buon compleanno anche per le volte che non la pensiamo alla stessa maniera e ci sentiamo distanti. Buon compleanno per le partite a Subbuteo dove mi surclassavi.
In definitiva mi preme che il messaggio ti arrivi forte e chiaro.
 Buon compleanno Bruno.

mercoledì 9 ottobre 2013

luoghi insoliti: Aprite un cassetto di casa. Uno qualsiasi.Oltre ...

luoghi insoliti:

Aprite un cassetto di casa. Uno qualsiasi.Oltre ...
: Aprite un cassetto di casa. Uno qualsiasi. Oltre agli oggetti di uso comune che quel cassetto è preposto a contenere ci troverete i...




Aprite un cassetto di casa. Uno qualsiasi.
Oltre agli oggetti di uso comune che quel cassetto è preposto a contenere ci troverete inevitabilmente altro. Roba che non c'entra niente, cose vecchie e di nessuna utilità.
Cartoline postali che ormai quasi nessuno spedisce più, auguri Natalizi e Pasquali stampati su cartoncini ingialliti .
Biglietti d'ingresso al cinema per uno spettacolo uscito tre anni prima a cui siete andati con un vecchio amico perso di vista. 
Scontrini di antiche colazioni digerite da anni e consumate in bar con vista mare, lontanissimi dalla nostra città. Bottoni di vecchi cappotti di cui non si ricorda più nemmeno il colore e neppure l'esistenza ma che non si riescono a gettare. 
Ancora biglietti di concerti, biglietti aerei, della metropolitana delle città più disparate, di ingresso a musei ed altre testimonianze del nostro girovagare inquieto su questo pianeta alla ricerca ogni volta di cose diverse, alla ricerca di cultura, di divertimento, di svago, di emozioni. 
Oggetti conservati e mai buttati nel tentativo di lasciare un solco, una traccia profonda che sia ben visibile, che rimanga evidente ai posteri, che noi ci siamo stati, siamo esistiti, che non saremo solo una foto su di un marmo (per i superstiziosi fra cento anni...) ma abbiamo viaggiato, vissuto, provato sensazioni e sentimenti reali, abbiamo lasciato un segno indelebile della nostra presenza sul pianeta, ci sono testimoni, persone che ci hanno visti, documenti che lo provano e la nostra testarda, maniacale abitudine di conservare tutte queste tracce della nostra attività è disperatamente tesa a fornirne le prove.
Ma mi accorgo che ho proiettato il discorso troppo avanti, troppo nel futuro, oggi siamo tutti qua ancora a girare, a visitare musei e cinema, a fare colazione al bar e a farsi trasportare da aerei e dai mezzi pubblici.
Ed ora vi lascio perchè devo fare pulizia nei miei cassetti...

sabato 14 settembre 2013

luoghi insoliti: Il pane di Napoli

luoghi insoliti: Il pane di Napoli: Ieri sera mi sono trovato a transitare, al ritorno da un piacevole evento, per la stazione ferroviaria di Napoli. Era da poco p...

Il pane di Napoli





Ieri sera mi sono trovato a transitare, al ritorno da un piacevole evento, per la stazione ferroviaria di Napoli.
Era da poco passata l'ora di cena e mi sono cercato un posto libero per consumare uno dei panini che mia cugina, oltre che ospitarmi, mi ha preparato in abbondanza preoccupata e forse benignamente spaventata dalla mia possibile ipoglicemia... 
Napoli, come tutti sappiamo, è una bellissima città ricca, oltre a molte altre cose, di luoghi comuni, fraintesi e stereotipi. Mi ci sono trovato dentro personalmente quando ho notato che i miei vicini di panchina, che non erano viaggiatori in attesa di un treno hanno sollevato l'attenzione di alcuni ragazzi, molto giovani, che giravano per la stazione con numerosi sacchetti di plastica tra le mani. Questi giovani, un ragazzo e due ragazze, hanno educatamente chiesto quante buste servissero ed io ho immediatamente e malignamente pensato: ecco, i soliti venditori abusivi di panini e vettovaglie, che girano per la stazione vendendo generi alimentari senza licenza a discapito del commercio "regolare"...
Quello che ho visto subito dopo mi ha stupito e riempito di vergogna per i miei incauti pensieri. i ragazzi facevano parte di qualche associazione caritatevole e distribuivano panini ed acqua agli indigenti, i quali dopo avere educatamente e con molta dignità ringraziato si sono avventati sulla cena donata e non hanno fatto complimenti. Dal mio posto ho terminato il mio panino ed ho ringraziato mentalmente questi volontari che si occupano in modo così concreto delle persone povere.
Parto da Napoli avendo visto un'altra cosa bella, mi dico. Aspetto il treno e quando questo arriva salgo e cerco il mio posto...
Sono contento di tornare a casa avendo vissuto questa piccola esperienza fatta di volontariato, di carità, altruismo e solidarietà come distribuire pane ai poveri.
Cerco il mio posto quando alle mie spalle si sente una voce consueta sui treni, declamare: panini! panini imbottiti, bibite!
Penso, che efficienza Trenitalia, non siamo ancora partiti e già passa il servizio ristoro, poi il tizio mi rivolge la parola a me che mi ero attardato nel corridoio: "per favore capo, fatemi passare che il treno se ne riparte..." ed io un po' confuso lo faccio passare e lo vedo scendere dalla carrozza...
Ahhhh, penso con un attimo di ritardo, eccolo dov'era finito lo stereotipo!!!

mercoledì 24 luglio 2013

luoghi insoliti: Ascoltate le notizie che danno alla TV?Ultimame...

luoghi insoliti:


Ascoltate le notizie che danno alla TV?Ultimame...
: Ascoltate le notizie che danno alla TV? Ultimamente si sente parlare molto di temi scottanti come l'omofobia, il razzismo, il f...



Ascoltate le notizie che danno alla TV?
Ultimamente si sente parlare molto di temi scottanti come l'omofobia, il razzismo, il femminicidio (neologismo piuttosto brutto creato, credo, dalla stampa) e di altri problemi sociali altrettanto gravi come la tutela delle minoranze.
Se ne parla purtroppo nelle notizie di cronaca, se ne parla nei servizi di politica, se ne parla dappertutto, non solo alla televisione, se ne parla in Parlamento ma se ne parla anche al bar, in coda alla posta ma anche al mercato del pesce.
Bisogna fare qualcosa, urge fare qualcosa, non possiamo continuare a fare finta di niente se vogliamo vivere in un mondo civile, se vogliamo dare ai nostri figli un mondo più civile...
Sin qua siamo tutti (o quasi) d'accordo. Questo è il tono dei discorsi che trapelano dalle notizie, dalle chiacchiere della gente, dai pomposi discorsi dei personaggi pubblici e degli esponenti della politica.
Le minoranze, ecco dove sta la vera civiltà di un paese, nella tutela, nella protezione delle minoranze.
Ed è giusto, lo credo anche io che ho ricevuto un'educazione improntata sul rispetto degli altrui diritti e sulla pacifica convivenza. 
Chiaro e limpido che chiunque appartenga ad una minoranza, che sia questa di tipo geografico- linguistica, che si tratti di un appartenenza politica, etnica, di genere o di orientamento sessuale, si trovi in una posizione di fragilità potenziale rispetto alla maggioranza della popolazione e che quindi rischi che vengano lesi o turbati i suoi diritti, la sua cultura, il suo modo di vivere la vita.
Mi sento come quello che ha scoperto l'acqua calda...
Allora? direte voi, cosa voglio dire? dove voglio arrivare?
Io non appartengo ad una etnia particolarmente rara, ad una minoranza linguistica, non vivo in una regione a statuto speciale, tantomeno in una valle pedemontana sperduta con una propria lingua e tradizione, non ho particolari problemi, avendo un lavoro, a pagarmi l'affitto ed a fare la spesa, sono eterosessuale, militesente ed automunito, ho partecipato a concorsi pubblici e godo di diritti civili, pago le tasse e giro ore per un parcheggio come quasi tutti....
Spero solo che un giorno qualcuno non si dimentichi di tutelare anche i miei diritti....


lunedì 22 luglio 2013

luoghi insoliti: Fregati da un particolare.

luoghi insoliti: Fregati da un particolare.: Sono stato a teatro un paio di mesi fa. A vedere uno spettacolo di danza moderna. Uno spettacolo molto bello, innovativo, ricco di c...

luoghi insoliti: Fregati da un particolare.

luoghi insoliti: Fregati da un particolare.: Sono stato a teatro un paio di mesi fa. A vedere uno spettacolo di danza moderna. Uno spettacolo molto bello, innovativo, ricco di c...

Fregati da un particolare.



Sono stato a teatro un paio di mesi fa. A vedere uno spettacolo di danza moderna.
Uno spettacolo molto bello, innovativo, ricco di colore e con musiche magnifiche e sempre azzeccate. E come la maggioranza dei presenti in platea ho passato gran parte del tempo a cercare di individuare le mie due figlie che con bravura, competenza e forse (chi sono io per dirlo) un pizzico di talento volteggiavano sul palco. Ci siamo divertiti molto ed anche un po' commossi e siamo tornati a casa, dopo i complimenti ed i fiori di rito, stanchi e felici.
Ma non è di questo che volevo parlare. 
Qualche giorno fa siamo andati a ritirare il DVD della serata e lo abbiamo immediatamente infilato nel lettore. Ho osservato con occhi meravigliati uno spettacolo che mi ero perso, sullo schermo il gruppo di ballerine si muoveva come se fosse stato un'organismo vivente, un essere che si contorceva, respirava, si dilatava e si ritraeva a tempo di musica, un corpo unico con un respiro unico che danzava con le luci e con le ombre oltre che con le note. Ma io dov'ero? Quella sera non sono stato capace di vedere l'insieme tradito dalla ricerca del particolare di una sola danzatrice (o due quando le figlie ballavano lo stesso pezzo).
Peccato, mi sono detto, la prossima volta che ne avrò l'occasione cercherò di osservare dal vivo, in diretta l'insieme delle danzatrici, magari allontanando la prospettiva per essere sicuro di includere tutto e lascerò la ricerca del particolare, del volto delle figlie per esempio, in un secondo momento attraverso il video.
Dopotutto lo facevo già da ragazzo, quando allo stadio di calcio, nei posti più popolari, molto in alto, dove il pallone è un puntino bianco ad esclusiva di chi ha dieci decimi di vista, ed io mi divertivo ad osservare i movimenti degli undici giocatori nell'insieme come se le squadre fossero creature viventi che si allungavano per mordere e si richiudevano a riccio per difendere...
Ecco cosa volevo dire. Se guidi sull'autostrada non puoi stare tutto il tempo con l'attenzione alla targa dell'automezzo che precede. A parte la pericolosità di tale comportamento ma volete mettere il godere del paesaggio che cambia, del colore del cielo (senza distogliere l'attenzione sul traffico e sui segnali stradali, ovviamente) mentre si guida?
E quando state con una persona da tanto tempo è così importante il particolare di una frase che vi ha offeso? Di una risposta che non vi aspettavate e che vi ha fatto male e vi fa perdere di vista l'insieme di tutto il tempo che questa persona vi ha dedicato? Le cure che vi ha offerto quando ne avevate bisogno? I pranzi che vi ha cucinato e le storie che vi ha raccontato?
Nella vita non c'è un DVD da rivedere, una moviola per capire gli errori...
Per questo bisogna stare attenti a non farsi fregare dai particolari e tenere sempre d'occhio l'insieme.
Anche se spesso sono i particolari a fare la differenza...


lunedì 1 luglio 2013

luoghi insoliti: Corri fratello,corri...

luoghi insoliti: Corri fratello,corri...: Viviamo in un mondo che corre veloce, sempre più veloce. Conviene adeguarsi. Per fare questo mi sono messo d'impegno, vado ...

Corri fratello,corri...








Viviamo in un mondo che corre veloce, sempre più veloce.
Conviene adeguarsi. Per fare questo mi sono messo d'impegno, vado nel parco a correre. Tutti i giorni... si vabbe' esagerato, direte voi, ma tutte le settimane, sì, questo lo faccio. A volte anche un paio di volte alla settimana. 
Il fatto è che non sono molto costante, mi sveglio pieno di buoni propositi e vado a dormire con qualche rimpianto....
Quando sono al parco mi sento bene. Ci sono gli alberi dalle folte chiome verdi e c'è tutta l'ombra che voglio. Che mi serve. 
C'è tanta gente. Nonni con nipoti nei passeggini, padri e figli in bici, ragazzi al cazzeggio (passatemi il francesismo) sulle panche di legno ed altri podisti che si allenano.
Ecco proprio questi. Come si permettono, dico io, di correre su di una pista che è già occupata dal sottoscritto! Ci sono quelli che vanno piano, e magari ti fanno anche fare bella figura sul momento ma che dopo quaranta minuti sono ancora lì con quel loro maledetto passo lento mentre io sono già schiattato al terzo giro dopo sette minuti... Poi ci sono i ragazzini che vanno come i fulmini, accidenti a loro. Sono delle schegge impazzite, non senti che le suole e non vedi che il polverone che ad ogni giro ti fanno mangiare...
Poi a volte c'è il tuo amico che ti chiede ogni volta di chiamarlo e che dopo mezzo giro di corsa ti dice, no vai pure tu, io cammino perchè oggi non mi sento, mi fa male la milza, ho la tosse, mi viene da vomitare che ho finito la merenda da poco ma tu vai pure, non ti sentire in colpa, ed infatti io vado, libero da colpe e da merende pesanti. Insomma ce n'è per tutti i gusti proprio come tutti i giorni, sul lavoro, a scuola, in autostrada, mica possiamo andare tutti alla medesima velocità...?
L'importante è non travolgere chi sta davanti ma va piano e lasciar passare chi ci sta alle spalle ed è più rapido di noi...
Quanto a me perchè corro?
Forse per illudermi di rimandare l'ineluttabile, per far si che, compiendo gli anni domani, qualcuno possa ancora dire: ma sembra un ragazzo, non glieli davo affatto.....




giovedì 6 giugno 2013

luoghi insoliti: Qualche giorno fa sono stato per lavoro a visitare...

luoghi insoliti: Qualche giorno fa sono stato per lavoro a visitare...:        Qualche giorno fa sono stato per lavoro a visitare un Hospice. Cosa sia un Hospice ciascuno lo può ricercare su goog...

Qualche giorno fa sono stato per lavoro a visitare un Hospice.

  





    Qualche giorno fa sono stato per lavoro a visitare un Hospice.
Cosa sia un Hospice ciascuno lo può ricercare su google. Ci lavorano persone che si occupano di cure palliative e di, per usare un eufemismo, accompagnamento.
Fino a qui tutto bene. 
Li hanno un salottino privato che permette a chi lo desideri di appartarsi per meditare, pensare, isolarsi dal rumore e dagli affanni che ci assillano fino all'ultimo giorno di vita.
Viene data la possibilità di scrivere, su un quaderno per appunti, pensieri in libertà, uno sfogo o quello che più aggrada a tutti coloro i quali passano per quel salottino.
Improvvisamente mi viene richiesto, dalla nostra guida, di leggere uno scritto dal suddetto quaderno.
Lo faccio, cercando di assumere un tono professionale, valutando la grafia chiara ed ordinata, i tratti forti e decisi di chi stava cercando di essere forte, di essere deciso ad affrontare una prova difficilissima, la morte della propria madre.
Non so se si sia sentito dalla mia voce ma la gola si è stretta ed il tono si è alzato di mezza nota perchè, in qualche modo, le sensazioni, i sentimenti descritti dalla donna, sono passati dalla sua penna, attraverso la carta al mio cuore.
Spero che la donna sia riuscita, quando è stato il momento, nel suo intento di essere salda e forte, di farlo per la sua bambina, di onorare così la memoria della propria madre.
Spero che ci sia riuscita.
Come spero che quella donna, che ha scritto parole tanto decise e piene di coraggio, abbia avuto attorno persone altrettanto forti e coraggiose che l'abbiano circondata di affetto e comprensione e le abbiano impedito di cadere, nell'inevitabile momento in cui tutti vacilliamo e perdiamo l'equilibrio.

Dedico questo brano a Pietro.
Ti ho voluto bene, mi mancherai.

domenica 19 maggio 2013

luoghi insoliti: Auto... amore mio!

luoghi insoliti: Auto... amore mio!: Ieri un amico, salendo le scale con le pizze in mano e le famiglie ad attenderci su al terzo piano, ha affermato: "questo mese...

Auto... amore mio!






Ieri un amico, salendo le scale con le pizze in mano e le famiglie ad attenderci su al terzo piano, ha affermato: "questo mese, tra la tassa di proprietà, la rata semestrale dell'assicurazione, la revisione che sono già passati quattro anni, l'auto mi sta costando più di un'amante..."
Inutile dire che io e gli altri due amici ci siamo arrestati sulle scale, gocciolanti di pioggia e ci siamo chiesti in piena sincronia: "e tu come sai quanto costa un'amante?"
L'amico ci sorride sornione e con uno sguardo d'intesa, di quelli che dicono tutto e niente che vorrebbe farci capire di saperla lunga ci chiarisce che naturalmente lui ne capisce quanto noi. Ossia niente.
L'argomento viene lasciato cadere, piove e fa freddino sulle scale, le pizze si stanno freddando e mogli e figli ci aspettano affamati, non è il caso di dilungarsi oltre.
Ma l'argomento merita di essere trattato un tantino di più, magari oggi a mente fredda. Quanto può costare davvero un'amante? 
Nel mondo che ho conosciuto io, quello dei film demenzial-erotico di Lino Banfi e Renzo Montagnani per intenderci, all'amante venivano fatti regali costosi e non si arrivava mai a consumare un amplesso, nemmeno per sbaglio, a causa delle più divertenti vicissitudini e dei più maldestri comportamenti del protagonista di turno, che neanche il ragionier Fantozzi con la signorina Silvani era così imbranato. Comunque, dicevo prima, i regali quelli si che si facevano, pellicce di visone, stole di volpe (con buona pace dei futuri animalisti, si era negli anni settanta....), gioielli in quantità, e qui in genere il maschio si superava facendosi beccare dalla moglie ed era puntualmente costretto a comprare il doppione identico della collana o del bracciale destinato all'amante. Suite di hotel costosissimi, viaggi dalle mete improbabili e lunghe telefonate farcite da mille scuse degne di un romanzo di spionaggio. Sembra un attività stancante e molto costosa senza ombra di dubbio. Allora perchè lamentarsi dei costi di gestione di un auto? E' vero, alcuni mesi sono più cari di altri ma sono soldi ben spesi e l'auto più del carburante e di un poco d'olio non vi chiederà e se le assicurate un poco di manutenzione e di affetto vi ripagherà con prestazioni brillanti e sicure e non vi farà sorprese.
Per conto mio questo mese ho già dato. 
Anche se si è trattato di un rapporto occasionale è bastata qualche telefonata, un paio di preventivi, la scelta di un gommista, mezz'ora sul crick e poi via, più veloci e felici di prima...


sabato 11 maggio 2013

luoghi insoliti: L'Africa di Andrea

luoghi insoliti: L'Africa di Andrea: Oggi piove e quando piove Andrea resta nella sua cameretta e gioca. Apre la finestra e guarda le gonfie gocce che cadono e queste...

L'Africa di Andrea




Oggi piove e quando piove Andrea resta nella sua cameretta e gioca.
Apre la finestra e guarda le gonfie gocce che cadono e queste si trasformano in una cascata dell'Africa centrale, una cascata che finisce in un lago.
Il tappeto della cameretta diventa il lago, un lago blu, profondo e placido e le ciabatte di Andrea diventano le barchette di legno, simili a canoe, che gli abitanti del vicino villaggio usano per pescare i pesci del lago.
Le tendine della finestra sono delle lunghe liane alle quali Andrea, felice, si aggrappa per spostarsi da un albero all'altro proprio come ha visto fare nel cartone animato di Tarzan, ed i mobili della cameretta non ci sono più, sono scomparsi. Al loro posto Andrea ci vede altissimi alberi, arbusti rigogliosi  e bianchi sassi, colline di erba verde e imponenti montagne.
Un lampo illumina la scena ed il rombo del tuono fa da colonna sonora ma Andrea non ha paura del temporale, gli piace anzi che la natura collabori a riempire il paesaggio selvatico che con la fantasia lui ha costruito. Tutti i suoi giocattoli a forma di animale hanno preso vita e girano felici sulle sponde del lago, dai cavallini al gatto di peluche, dai dinosauri al serpente di stoffa verde.
All'improvviso la cascata non fa più rumore, diventa silenziosa ed il bimbo scopre che ha smesso di piovere, allora guarda fuori dalla finestra e con un gran sorriso si accorge che uno splendido arcobaleno colora il cielo sopra la sua cameretta illuminando il suo lago blu, le sue colline, le sue montagne e la sua foresta.
Ad Andrea piace quando piove. Può trasportare la sua cameretta nel cuore dell'Africa nera!

martedì 30 aprile 2013

luoghi insoliti: Ho capito perchè odio le telenovelas....

luoghi insoliti: Ho capito perchè odio le telenovelas....: C'è chi non si diverte ad un matrimonio, forse perchè è il padre della sposa, forse perchè gli toccherà pagare il conto...

Ho capito perchè odio le telenovelas....








C'è chi non si diverte ad un matrimonio, forse perchè è il padre della sposa, forse perchè gli toccherà pagare il conto ma la gran parte delle altre persone, compresi gli sposi si divertiranno come matti, mangeranno a sazietà, balleranno allo sfinimento e si godranno la reciproca compagnia e la gioia dell'evento, come si deve, fino alla fine.
Chi non ride fino alle lacrime o non si commuove un poco o non trattiene il fiato per la tensione guardando l'esibizione degli artisti di un circo che, da bravi professionisti dello spettacolo sanno divertire, spaventare, intenerire il pubblico, in una parola sanno emozionare?
Chi non sa piangere ad un funerale, anche di qualcuno che si conosceva a stento, solo osservando il dolore e lo strazio che viene fuori dai congiunti più intimi del caro estinto?
Chi non si indigna vedendo una vecchia pensionata aggirarsi sulla piazza al termine di un mercato, indaffarata nella ricerca di qualche ortaggio o frutto abbandonato ancora buono da mangiare?
Sarò ipersensibile ma io sono tra queste persone. 
Mi intenerisco guardando un giovane sconosciuto fare le boccacce al figlioletto nel passeggino per strappargli una risata come solo i lattanti ne sanno fare, provo compassione per un vecchio che cammina curvo e solo, sento rispetto per la giovane che si abbassa a ripulire il suolo dalle deiezioni del proprio cane o da qualcuno che cede il posto ad un anziano, così come disprezzo chi parcheggia l'auto sul marciapiede o dimostra di non interessarsi del prossimo.
Giornate piene di persone, azioni e sentimenti da farti addormentare la sera stanco come un minatore.
Cosa centra il titolo, osserverà qualcuno. Perchè ho capito il motivo della mia avversione verso un certo tipo di programma televisivo?
Semplice, dagli sprazzi che ho dovuto sorbirmi capisco che gli argomenti sono praticamente quelli di tutti i giorni, situazioni comuni, matrimoni in crisi, antipatie tra soci, vicini che non si sopportano, liti che neanche tra bambini, storie di corna e ripicche e dispetti e rancori e tante lacrime, commozioni per lieti eventi, nascite, morti e chi più ne ha più ne metta, la fantasia degli sceneggiatori è inesauribile. E sono dannatamente bravi a strappare sorrisi, antipatie, rancori ed altri sentimenti della peggiore specie dagli inerti, passivi, inebetiti ascoltatori...
No, neanche per un momento voglio partecipare a questa orgia di emozioni catodiche, a questi sentimenti da telecomando, richiamati ad arte da sceneggiatori di professione che vi sapranno far ridere, piangere, soffrire ed arrabbiare a piacimento, tenendo sempre conto del budget, del copione e delle esigenze degli attori...
Preferisco la vita vera. Lacrime e sangue ce ne sono a sufficienza.....


Vita ed imprese di Pepe Bellariva

Vita ed imprese di Pepe Bellariva: Un viaggio. Una vita. Una ricerca.

sabato 27 aprile 2013

luoghi insoliti: Dai, leggi un po'

luoghi insoliti: Dai, leggi un po': Dai, leggi un po'... Sono le parole che mi sento spesso ripetere a mia figlia. "Mi sento" significa proprio che mi sento...

Dai, leggi un po'




Dai, leggi un po'...
Sono le parole che mi sento spesso ripetere a mia figlia. "Mi sento" significa proprio che mi sento solo io, cioè a forza di ripetere le stesse frasi ho creato in chi mi circonda una sorta di sistema immunitario che lo protegge appunto dalle mie richieste più o meno gradite.
Poi perchè leggere, mica migliora il fascino o la bellezza? Incrementa forse gli amici su facebook? Aumenta l'intelligenza?
All'ultima obiezione azzarderei a rispondere di si ma non perchè lo creda io, figlia mia, perchè è cosa risaputa, lo sostiene la comunità scientifica, il mondo accademico e quant'altro (che termine insopportabile, non so perchè l'ho usato!).
Si, sostengo a gran voce che leggere, come dedicarsi ad altre amene attività, aumenti l'intelligenza, si potrebbe perfino pesare l'aumento, un buon libro 50 grammi d'intelligenza, una partita a scacchi 55 grammi, cucinare una ricetta 30 grammi, fare il sudoku o le parole crociate 40 grammi...
Mi viene in mente che se tale teoria si dimostrasse vera sarebbe inevitabilmente vero anche il contrario, ossia ci sarebbero delle attività che l'intelligenza la sottraggono...
Qui la lista si fa davvero lunga e mi limito a pochi esempi per carenza di tempo e di megabyte...
Guardare in tv Uomini e Donne meno 100 grammi, commentare su un social network gli inutili link messi da lontani amici virtuali meno 80 grammi, fare record sparando bolle colorate meno 50 grammi, leggere quotidiani faziosi meno 85 grammi e così via...
Sarebbe bello un giorno avere tempo e compilare una lista più completa.
Considerando tutto questo come rispondente al vero, urge stare molto attenti al bilancio, figlia mia diletta, a prescindere dal livello d'intelligenza di partenza è necessario che le due tipologie di attività siano ben equilibrate per non eccellere ed essere isolati dagli altri come geni incompresi per un eccesso di grammi accumulati o più facilmente per non perdere quelle poche facoltà acquisite faticosamente sui banchi di scuola come scrivere o leggere appunto.
Così, dai, perchè non leggi un po'?



sabato 30 marzo 2013

luoghi insoliti: Viaggiare sotto la pioggia

luoghi insoliti: Viaggiare sotto la pioggia: Viaggiare sotto la pioggia? Nooo, ma chi me lo fa fare, andare a cercarmi freddo, umidità, schizzi di acqua gelida e fangosa, vetri app...

Viaggiare sotto la pioggia



Viaggiare sotto la pioggia? Nooo, ma chi me lo fa fare, andare a cercarmi freddo, umidità, schizzi di acqua gelida e fangosa, vetri appannati e così via...
Eppure ricordo bene cosa significhi partire e viaggiare sotto la pioggia, guidare con tutti i sensi accesi ed un solletico dietro lo stomaco, in silenzio o chiacchierando ma sempre con un sorriso stampato sulla faccia incurante degli sguardi curiosi ed sbeffeggianti degli sconosciuti.
So cosa vuol dire guidare verso il mare solo perchè vuoi condividere una cosa così bella, così grande con una persona speciale, conosco la scossa che si prova quando le dita di lei ti sfiorano la mano poggiata sul cambio e ti senti osservato e quello sguardo ti avvolge come una calda carezza e ti fa stare bene. La guida si fa impercettibilmente più prudente perchè vuoi prenderti cura di chi ti siede al fianco e nemmeno la coda ti irrita anzi sei contento perchè dilaterà il tuo tempo con lei. Il tempo, quello meteorologico, è solo un particolare irrilevante così come ciò che mangerete o ciò che vedrete, solo una cosa conta, solo una persona.
So cosa significhi partire e viaggiare sotto la pioggia, tutti bagnerà e raffredderà. tutti tranne voi resi impermeabili dal vostro cuore pieno di emozioni.

mercoledì 27 marzo 2013

luoghi insoliti: Teneri virgulti

luoghi insoliti: Teneri virgulti: Non mi intendo di giardinaggio. Non mi sono mai interessato di agraria e non ho mai fatto il contadino sebbene questa attivita&...

Teneri virgulti





Non mi intendo di giardinaggio.
Non mi sono mai interessato di agraria e non ho mai fatto il contadino sebbene questa attivita' eserciti una sempre maggiore attrazione nei miei confronti...
Guidando pero' spesso lo sguardo si allarga ai lati della carreggiata e si estende alla natura circostante. Avrete notato anche voi a volte, le ordinate file di alberi che costituiranno un futuro frutteto piuttosto che un bosco, suppongo di si...
Io ho notato questi giovani alberi proprio stamattina, sulla provinciale tornando da Lanzo, ed ho notato che ogni esile tronco aveva un robusto ramo, diciamo un paletto di sostegno che  gli impediva di crescere con delle pericolose pendenze.
Con un inclinazione rischiosa, tanto per parafrasare.
Ed ho pensato immediatamente ai nostri figli.
Nostri in quanto figli non solo miei o tuoi, gentile lettore barra lettrice... Nostri in quanto figli della nostra generazione. Abbiamo pensato come genitori, a mettere un sostegno ai nostri figli? O li abbiamo fatti crescere storti? Siamo stati in grado di prevedere le inclinazioni pericolose prese contro la forza di gravita' dei nostri giovani virgulti e di essere proattivi nei confronti di rovinose cadute? Ma prima ancora li abbiamo dotati di robuste radici?
Questioni inevitabili per un genitore certo, cio' che certo non e' sono le risposte...
Certo osservando adolescenti trascinarsi goffamente con pantaloni a mezza chiappa, ascoltando il frasario uscito dalle giovanissime bocche farsi di un colorito che nemmeno nei vicoli sporchi di un malfamato quartiere di una citta' portuale... accedendo a canali osceni pieni di tronisti, grandifratelli ed altra immondizia varia mi vengono tanti ma tanti dubbi.
Ho la fortuna pero' di osservare anche tanti ragazzi e ragazze impegnarsi a scuola prendendo buoni voti senza accontentarsi, impegnarsi a casa, essere di aiuto per la famiglia, cedere il passo agli anziani, essere semplicemente educati in maniera naturale, insomma rendere viva la speranza. 
Ed e' con questa speranza che voglio chiudere, con la consapevolezza che molti, moltissimi giovani alberi stanno crescendo retti e forti e fra poco saremo circondati da un bosco bellissimo!

venerdì 15 marzo 2013

luoghi insoliti: Ho trovato il punto G!

luoghi insoliti: Ho trovato il punto G!: Ebbene sì, ho finalmente scoperto il punto G. Se fate una veloce ricerca su Google, cosa ormai consueta nel mondo student...

Ho trovato il punto G!







Ebbene sì, ho finalmente scoperto il punto G.
Se fate una veloce ricerca su Google, cosa ormai consueta nel mondo studentesco mondiale, il solo motore su menzionato vi trova in 0,31 secondi più di sei milioni e cinquecentomila risultati.
Dunque se non siete interessati a ciò che ho da dire vi consiglio caldamente di dirottare la vostra attenzione verso uno di quei risultati e che lo spirito del copiaincolla vi assista, diversamente proseguite in pace la lettura.
Dal momento che sono sposato e padre di prole mi si obietterà di dover conoscere ampiamente l'anatomia femminile o di averne quantomeno avuto accesso in passato ma non è di questo che volevo parlare.
Lontana da me l'intenzione di descrivere la biografia del ginecologo tedesco Ernst Gräfenberg, teorico del suddetto punto ed ancora più lontana l'intenzione di discuterne ubicazione, fisiologia e patologia.
Nessuna intenzione di scrivere di trattati di medicina gineco-urologica né di teorie orientali ispirate al Kamasutra.
Ed allora perché di questo titolo?
Ho scoperto, anzi ho trovato il punto G. Cosa voglio dire con questa affermazione così importante?
Che ho avuto un'illuminazione. Il punto G è ovviamente il punto di vista di G ovvero il mio, del signor G, ossia di Giorgio.
Sento da lontano arrivare una salva di fischi di disapprovazione e questo mi sembra strano perché il pezzo lo sto ancora scrivendo e devo ancora pubblicarlo... forse si tratta della mia coscienza!
Il MIO punto di vista è importante anzi fondamentale, se non per gli altri almeno per me. Così ho deciso di chiamarlo punto G e da ora in avanti ogni volta che sentirò l’opinione di qualcun altro (cosa che non manca mai di darmi piacere perché credo nella libertà di espressione che si esprima il saggio o il cretino) sorriderò ed annuirò e se troverò davanti una persona che ha voglia di ascoltare gli comunicherò la MIA opinione. Sarà difficile però, credo che coloro i quali si sentono in dovere di annunciare la propria opinione su qualsiasi cosa di norma non siano disponibili ad accogliere l’altrui verbo.
La conferma è puntualmente arrivata proprio questi giorni in cui c’è molta carne al fuoco (vedi nuovo Papa, nuovo parlamento) ma come al solito si producono arrosti invisibili e fumate colossali.
Ne ho sentite di tutti i colori (anche mai visti prima), quanto alla mia opinione…. Al famoso punto G di cui accennavo chiamatemi, se siete curiosi, che ne parliamo….

martedì 22 gennaio 2013

luoghi insoliti: buoni e cattivi

luoghi insoliti: buoni e cattivi: Buoni e cattivi. Avete letto bene, con la e di congiunzione.  Perchè non è una scelta, una cosa non esclude l'altra, n...

buoni e cattivi








Buoni e cattivi.
Avete letto bene, con la e di congiunzione. 
Perchè non è una scelta, una cosa non esclude l'altra, non sono due alternative. Ci sono i buoni E ci sono i cattivi. Noi siamo buoni. E siamo cattivi. A volte ci piacciono i buoni, a volte tifiamo per i cattivi...
Psicologia spicciola, mi si accuserà giustamente, sociologia dei poveri... e allora?
Il blog è mio e ci scrivo quel che mi pare!
Dicevo, ci sono i buoni, le persone con cui vale la pena allacciare relazioni, amicizie, con cui è piacevole dialogare, da cui c'è sempre da imparare soprattutto quanto piccoli siamo nei loro confronti... sono persone belle, fuori e dentro. Sempre impegnate, sorridenti, gentili ed educate. Sicuro di se, un buono sa sempre ciò che fa e ciò che vuole. Aiuta il prossimo, fa beneficenza, brilla nel lavoro, parla con tutti, ha tempo per tutti. Non si può fare a meno di ammirarlo, di invidiarlo precipitando irrimediabilmente dalla parte dei cattivi.
Tra i cattivi si sta stretti, girone affollato direbbe Dante, e ci si conosce tutti. O meglio ci si riconosce. Io mi ci ritrovo quando invidio un buono, quando mi saltano i nervi e cedo all'ira, quando spero di arrivare ad una meta a scapito di qualcun altro al quale, solo per un principio di sana concorrenza si capisce, ho augurato qualche lieve "incidente di percorso" un piccolo guaio... Riconosciamo i troppo furbi, chi cerca scorciatoie, chi mente ed imbroglia, chi fa cose cattive insomma solo per un motivo, perchè abbiamo già fatto noi tutte queste cose... 
E allora? così va il mondo e lungi da me la tentazione di fare il giudice... e allora?
Quello che cerco nelle persone è altro. Ciò che non sopporto, chi non sopporto sono le persone neutre, colui che non si schiera, chi non vuol far capire da che parte sta. Non sopporto chi non vuole crescere, chi non sa cambiare, chi non vuole cambiare. Mi sento fuori posto, a disagio nello stare in mezzo a questa gente. E' come partecipare ad una festa dove tutti gli invitati sono intervenuti solo per senso del dovere o per far piacere al festeggiato ma nessuno parla con gli altri... E' come chiacchierare solo del tempo, quello meteorologico, giusto perchè chi ci guarda osservi che stiamo parlando ad un altro essere umano. 
E' come fare l'amore con una Real Doll che per quanto reale è sempre una bambola di silicone...
Come si fa a rapportarsi con qualcuno che quando ti vede, la cosa migliore che senti è: visto che nuvoloni? per domani verrà giù mezzo metro di neve... certo che oggi fa proprio freddo, almeno un grado meno di ieri.... per forza citrullo! Siamo a gennaio mica a ferragosto!
Se non avete voglia di parlarmi, se vi sto antipatico o anche solo se non avete niente da dirmi, state zitti, apprezzerò il vostro silenzio e lo rispetterò.
Di sicuro non mi sentirò preso in giro e non sarò, per non ferirvi, obbligato a rispondere: hai ragione, pioverà... cadendo così a mia volta in quella mediocre neutralità che odio tanto!



venerdì 18 gennaio 2013

luoghi insoliti: Ti ringrazio Ilaria. Ti ringrazio per tante cos...

luoghi insoliti:


Ti ringrazio Ilaria. Ti ringrazio per tante cos...
: Ti ringrazio Ilaria. Ti ringrazio per tante cose. Per avermi insegnato ad essere padre. Perché ho imparato, giorno dopo giorno...





Ti ringrazio Ilaria.
Ti ringrazio per tante cose.
Per avermi insegnato ad essere padre.
Perché ho imparato, giorno dopo giorno, provando molto e sbagliando tantissimo, cosa vuol dire essere presente nella vita di una figlia. So cosa significa partecipare ai suoi primi passi sostenendoli, ascoltare le sue prime parole incoraggiandole, osservare i primi piccoli successi a scuola rinforzandoli e sopportare i pianti e le delusioni.
Vedere le tue idee, i progetti, le speranze, vedere la forza, la caparbietà, la decisione impiegate nel perseguire queste cose è stata, è e sarà la più grande soddisfazione del mio essere padre.
Mi hai insegnato che i tuoi sogni non sono i miei, mi hai dimostrato che il tuo talento non è il mio, che il tuo modo di vedere il mondo è molto diverso dal mio. Ho imparato a vedere di fronte a me una persona diversa, speciale. Vedo nei tuoi occhi qualcosa di me ma so che non sono io, sento nelle tue parole qualcosa che riconosco ma non sono le mie parole. So che nelle mani hai carezze da dare ma sono tue e non le carezze che ti ho dato io. Avrai delle lacrime negli occhi ma non sono quelle che ho pianto io.
Ho imparato da te tante cose, ed ancora ho da imparare, per esempio a rispettarti perché farai cose che non ho chiesto io di fare, dirai cose che non ho detto io e perché te ne andrai.
So però che avrai sempre qualcosa che ti lascio come la più importante delle eredità e questa cosa è l’amore.
L’amore che metti nelle cose che fai, che traspare dal tono della tua voce quando parli con gli amici, che si sente dalla tua adorabile risata cristallina.
So che metterai amore nella tua vita ed in quella di chi ti starà vicino e per questo mi sento bene.
Avrò sbagliato e molto come genitore (il mio modello come saprai è Homer Simpson) ma l’amore non è mancato mai e non manca. Ed ora che stai diventando adulta sento di stare bene. Grazie a te.
Tanti auguri Ilaria.
Ti voglio bene,
papà.