sabato 15 settembre 2012

luoghi insoliti: Come molta altra gente, forse la maggior parte del...

luoghi insoliti: Come molta altra gente, forse la maggior parte del...: Come molta altra gente, forse la maggior parte delle persone, ho un problema col prossimo.  Non è una questione lessicale, ho compreso ...
Come molta altra gente, forse la maggior parte delle persone, ho un problema col prossimo. 
Non è una questione lessicale, ho compreso bene ciò che significa il termine prossimo. Nemmeno un dubbio religioso, il Vangelo è molto chiaro su come ci si dovrebbe comportare col prossimo tuo che poi è anche il mio.
Io dico, è già difficile amare chi ti sta vicino, così vicino da andarci a dormire insieme la sera e assieme alzarti la mattina, così prossimo che ti prepara il caffè senza che tu debba pagare, così prossimo da condividere la spesa, i pasti, le gioie e i dolori quotidiani. Anche chi passa con noi le lunghe ore di lavoro e capisce i nostri problemi essendone molte volte contemporaneamente causa e soluzione, risulta spesso difficile da amare.
Ma i vicini di casa? Quelli che incroci sul marciapiede? Chi ti sta davanti alla coda in posta?
Dico, come si fa ad amare uno che ti sta davanti nella fila in posta? Bisogna essere dei santi!
Fatta questa breve ma essenziale premessa espongo il mio problema. Io corro. Non nel senso che vado di fretta, voglio dire che corro per passione, divertimento e masochismo nel parco vicino casa. Nel parco c'è una pista di sterrato dove non ci sono problemi, altra gente corre, chi cammina ma in buona sostanza si tratta di prossimo facile da amare. La questione è che per raggiungere il parco devo farmi un paio di isolati in bici. Quando sono in bici, dal momento che non riesco ancora a volare (nemmeno se trasportassi E.T. nel cestino) devo attraversare incroci stradali e circumnavigare rotonde... E' proprio in questi luoghi che tramonta l'amore per il prossimo, quello alla guida delle auto per intenderci, e subentra un altro sentimento molto più demoniaco. Chi guida un auto proprio non ti vede a te che pedali, non importa se arrivi da destra, se hai il verde, se arrivi prima allo svincolo. Chi sta seduto nella sua auto semplicemente non ti guarda, preme sul gas e passa oltre. Quello che mi manda in bestia è che sei per loro un'entità invisibile, quindi non vedono nemmeno i gestacci che fai e non sentono ciò che urli quando per l'ennesima volta un veicolo ti ha tagliato la strada... Ma non è tutto. Per evitare questi mostri ciclistofagi allora ricorri all'uso del marciapiede ma anche li trovi il muso del furgone/camion/TIR parcheggiato di traverso e se osi lamentarti un energumeno cafone e manesco ti urla con poca decenza che mica se lo può mettere in tasca il suo mezzo e che lui sta lavorando, non come te che, beato, te ne puoi andare in giro in bici! Avete già provato ad amare un energumeno cafone e manesco? Fatemi sapere, perchè io non ci riesco.
Non è tutto, mi capita di camminare ed allora odio quelli che vanno in bici sul marciapiede, vuoi proprio farlo? Allora almeno frena quando mi vedi e non sfrecciare sui piedi di tutti i pedoni che trovi sulla traiettoria. E quando guidi, qualcuno mi chiederà? Ebbene si, lo confesso. Quando guido non sopporto i pazzi che, solo perchè vanno in bici, possono venire contromano e fregarsene dei segnali stradali. Poi non posso soffrire i pedoni che si buttano in mezzo alla strada, solo perchè hanno dipinto delle strisce bianche, senza guardare e soprattutto senza nemmeno ringraziare della cortesia che gli hai fatto inchiodando il mezzo! Da maleducati, non vi pare?
Beh, io l'avevo detto subito! Come molta altra gente, forse la maggior parte delle persone, ho un problema col prossimo.
Ora vado, il parco mi aspetta!





  

venerdì 7 settembre 2012

Nota bene, mi scuso con l'amico Stephen King per non averlo citato nel precedente post.
Lunghi giorni e piacevoli notti, Stevie!

luoghi insoliti: Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante d...

luoghi insoliti:

Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante d...
: Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante direi. Chi non ci vorrebbe entrare? Chi non vorrebbe restare chiuso in un posto d...


Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante direi.
Chi non ci vorrebbe entrare? Chi non vorrebbe restare chiuso in un posto del genere da un commesso distratto e passarci la notte (certo avendo scorte d'acqua e qualche cioccolatino in borsa)?
Da dove cominciare, sarebbe il mio problema, seguito dal trovare una fonte di luce sufficiente ed un giaciglio pietoso per le lunghe ore a venire, da dove cominciare, dicevo. Mi affido al caso, pesco dal mucchio e vedo cosa è uscito fuori o mi preparo un elenco di titoli mai letti prima da cui non può prescindere la mia e l'altrui esistenza?
Ma sono così importanti i libri? E se lo sono allora come mai non riscuotono lo stesso successo non so, di Amici di Maria de Filippi oppure di Facebook (che pure un libro ce l'ha nel nome)?
Gente più altolocata e più intelligente di me ha di sicuro considerato, studiato, analizzato il problema e fornito le risposte, ora come ora non mi interessano. Ora voglio solo cullarmi nella mia fantasticheria, voglio immaginare di essere chiuso in un posto pieno zeppo di libri da sfondare quasi il pavimento. E che quelli appassionati di tele minchiate o drogati di social network vadano all’inferno, io me ne resto nel mio paradiso. Sì, ora come ora è così che mi immagino il paradiso, un posto dove le ore del giorno (e della notte per gli amanti delle letture notturne) si protraggono all’infinito, dove si hanno a disposizione tutti i titoli prodotti dall’umanità in tutti i tempi e si trova tutto il tempo che si vuole (e senza essere interrotti dal telefono o altro) per leggerseli in paradisiaca pace.
Non saprei da dove cominciare, mi butto sull’opera del Sommo Poeta oppure viro a nord e mi abbuffo di tragedie shakespeariane, passo subito agli americani, sì ma quali, Steinbeck, Kerouac, Hemingway o Amado, García Márquez, Isabel Allende?
Vado sui classici, Cicerone, Virgilio o mi butto sui contemporanei? Che importa, tanto ho tutto il tempo che voglio per leggerli tutti, posso rileggere la Bibbia tre volte di fila… 
Poi mi volto, vedo la mia stanza, la tastiera, le mie cose, il mondo reale, e la fantasia svanisce; sul comodino l’ultimo Camilleri, una trilogia di Evangelisti, una biografia di Bruce Lee, la Bibbia, le Bucoliche di Virgilio. Nella vita le giornate sono fatte di ventiquattro ore esatte, di impegni di famiglia, di lavoro, di telefono acceso e purtroppo anche di cose meno utili come social network e programmi insulso - televisivi. Il tempo per leggere, beh ce lo ritagliamo come si può spesso sacrificando i rapporti umani, le conversazioni.
Adesso devo andare, sono stato al computer anche troppo, un libro mi aspetta!

mercoledì 5 settembre 2012

martedì 4 settembre 2012




Giro in auto per la collina di Torino. Il percorso è quasi obbligato dal traffico, corso Casale, passaggio davanti la Gran Madre. Poi svolto a destra e la strada inevitabilmente prende a salire. Siamo in collina, la famosa zona collinare oltre il fiume Po che ci guarda placido, grigio e gonfio per le recenti piogge.
Siamo nella zona "in", in pieno quartiere di ricchi, dove ovunque ti giri, vedi ville circondate da giardini e cancelli pieni di antifurti, palazzine moderne ma ricercate nello stile, antichi villini dallo sfarzo un po' barocco.
Mia figlia commenta compiaciuta il buon gusto della zona.
Io ci penso un momento. Facile, mi dico, avere buon gusto. Anche i poveri hanno buon gusto però. Le vetrine attirano decine di persone ad ammirare l'ultimo modello di Rolex in vetro zaffiro e movimento automatico, uomini e donne che un Rolex non lo compreranno mai. Per non parlare delle donne che ammireranno una collana di perle naturali dalla lucentezza incomparabile e dal prezzo stimabilissimo. Per non parlare delle gite dal concessionario al solo scopo di farsi gli occhi davanti alla berlina, novità della casa dai sedili rifiniti a mano e dalla strumentazione degna di un lancio su marte e dal prezzo vergognosamente inarrivabile quasi quanto il pianeta citato, almeno dalla classe media. 
Tutti, dicevo, abbiamo buon gusto o almeno la maggior parte di noi.
Avendo molti soldi però è più facile dimostrarlo...