sabato 30 dicembre 2017
luoghi insoliti: Astronomia biblica
luoghi insoliti: Astronomia biblica: Nella seconda lettera di Pietro (al capitolo tre, versetti dall’8 a 12 se volete cercarli) sono citate le seguenti affermazioni: ...
Astronomia biblica
Nella seconda lettera di Pietro (al capitolo tre, versetti dall’8 a 12 se
volete cercarli) sono citate le seguenti affermazioni:
“i cieli con fragore
passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con
quanto c’è in essa sarà distrutta.”
E ancora:
“i cieli si
dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno!”
Non sono qui a voler spaventare nessuno, tranquilli!
Certo, è vero che la Bibbia non va letta come si legge un catalogo di
acquisti online, e neppure come fosse un romanzo di formazione russo.
Mi sia concessa una riflessione.
Ho avuto, per un momento, l’impressione di essere davanti a un trattato
scientifico che descrive, con dovizia di particolari, cosa accadrà quando la
stella del nostro sistema solare, quella che noi chiamiamo sole, deciderà che è
il momento di porre termine alla propria vita gassosa.
Se ho capito bene, l’idrogeno del nucleo si esaurirà, la stella diventerà
una gigante rossa, aumentando le proprie dimensioni di circa duecento volte e
provocando dapprima l’evaporazione di tutti gli oceani e immani incendi sulla
crosta terrestre, per poi inglobare tutto il pianeta facendolo fondere ed
evaporare!
Tranquilli, non succederà prima di cinque o sei miliardi di anni, non so
dire se di mattina o di pomeriggio…
Certo è che già fra tre, quattro miliardi di anni il pianeta non sarà più
abitabile, non che oggi lo sia molto di più… dirà qualcuno, tirando fuori una
certa vis polemica!
Mi accorgo di divagare…
Mi sono chiesto, ma come faceva un ebreo vissuto nel primo secolo, di mestiere pescatore e che non poteva avere idea di cosa fosse non dico la volta
celeste ma nemmeno un cannocchiale, con buona pace di Galileo, a conoscere e
descrivere eventi così precisi?
A questo non so rispondere ma una cosa la so.
Noi abbiamo bisogno di profezie. Ci servono previsioni. Abbiamo necessità di
sapere cosa succederà, quanto ci serve l’ossigeno per respirare.
Troviamo conforto quando qualcuno sa calcolare gli eventi, siamo più
tranquilli se ci dicono cosa capiterà, riusciamo a credere agli oroscopi come fossero
una scienza e ci facciamo allegramente spillare soldi da esperti di tarocchi e
da chiromanti!
Tutto pur di non dover accettare il dubbio del domani.
Tutto pur di non dover sopportare il peso dell’incerto!
A noi non serve l’esattezza dell’evento. A noi è sufficiente una voce calda
che ci rassicuri. Ci basta la previsione. Al mattino ascoltiamo speranzosi l’oroscopo
alla radio, e ci tratteniamo a sentire se faremo un incontro interessante o se
dovremo stare attenti a evitare acquisti incauti, senza poi la sera verificare
se tutto ciò sia avvenuto o no, se Saturno sia uscito oppure entrato!
Ascoltiamo fedeli il meteo, ormai preciso al minuto, regolando
abbigliamento e umore a ciò che racconta il conduttore.
Il nostro navigatore ci informa preventivamente sulle condizioni del
traffico e possiamo decidere di cambiare percorso ancora prima di mettere in
moto l’auto!
Tutto quindi è diretto verso una giornata già prevista, pianificata e
organizzata. Tutto è diretto al raggiungimento di una vita piena di certezze,
senza grosse sorprese.
Tutto è già stato previsto, i problemi già affrontati e risolti ancora prima
che si presentino.
Ma essere così preparati e proattivi non ci servirà.
Perché quello che deve avvenire è per noi un mondo inviolabile.
Perché il futuro è un posto segreto e non serve affannarsi a cercare di
conoscerlo ma solo prepararsi ad affrontarlo con coraggio e con la fronte alta,
con la voglia e la capacità di accogliere tanto i successi quanto i fallimenti.
Senza ansia.
Senza fretta.
Tanto abbiamo ancora qualche miliardo di anni…
venerdì 22 dicembre 2017
luoghi insoliti: Cose da volere per Natale
luoghi insoliti: Cose da volere per Natale: Che cosa vorrei per Natale? Presto detto: Il profumo PakoRabanno, che una goccia si sente tutto un anno. La Domotica per l...
Cose da volere per Natale
Che cosa vorrei per Natale?
Presto detto:
Il profumo PakoRabanno, che una goccia si sente tutto un anno.
La Domotica per la casa che lava, stira, cucina e appena ti siedi, la sera
ti massaggia anche i piedi.
La Lettiera elettronica per il gatto, che se ti lamenti, frigge all’istante
le deiezioni e le vaporizza in deodorante per ambienti.
Lo Smartorologio che conosce tutti gli eventi della storia e ti fa fare bella
figura alle interrogazioni oppure un normale orologio a cucù che alla storia
non ci penso più.
Poi qualcosa di personale:
Una mia cellula criocongelata e pronta per la clonazione, per il bene della
nazione.
Un soggiorno al centro benessere del Senato della Repubblica, dove senza
farti male, rendono vispe trote anche gli stoccafissi sotto sale.
Una gita sulla Stazione Spaziale Internazionale della Nasa per girare in
orbita sopra casa.
E ancora:
La Jaguar E-Type di Diabolik.
L’Aston Martin DBS V12 di James Bond.
La Lamborghini Aventador di CR7.
Due ammortizzatori nuovi per la mia vecchia Hyundai.
E alla fine:
La vista di un rapace.
La lungimiranza di Nostradamus.
La forza di Superman ma senza allergia alla Criptonite.
Essere la voce solista al prossimo tour dei Queen.
Vorrei non avere più capi tranne quelli
nell’armadio.
Dopo tutte queste cose, se possibile, ancora
qualcosa per gli altri:
Sale in zucca per gli insipidi.
Brio per i lenti.
Calma per gli agitati.
Speranza per i disperati.
Luce per gli oscuri.
Comprensione per gli inconsapevoli.
Energia per gli indolenti.
Amore per tutti quanti!
sabato 16 dicembre 2017
La solitudine nella folla
Siamo in tanti.
Troppi.
Tutti spingono, sento il fiato sul collo, il brusio delle voci che sale
dalla gente graffia le orecchie come lo stridio dei freni di una vecchia
motrice.
L’ingresso dista non più di cinque, sei metri ma sembra lontanissimo.
Basta, desisto.
Esco dalla coda, troppa gente isterica, troppi sguardi torvi e cattivi.
Trovo incredibile che gente così grossolana sia tanto attirata da un museo e
dall’arte che esso propone.
Saranno le feste, sarà che offrono ingressi a metà prezzo…
La mostra la vedremo un altro giorno.
Hanno aperto il villaggio di Babbo Natale, lo so che è una cosa pacchiana e
preparata appositamente per i bambini ma dicono sia molto bello…
Giro l’angolo e rimango di sale, la coda arriva alla fine della strada!
Non è cosa. Lasciamo spazio ai bambini che urlano, piangono e si lamentano
che fa freddo, hanno fame e poi perché devono aspettare tanto per vedere babbo
Natale?
Forse, penso, perché è ancora metà dicembre e anche perché i vostri
genitori non hanno prenotato l’ingresso online…
Niente villaggio di Babbo Natale.
Come impiegare allora questo prezioso e raro tempo libero? Anche di festa
rimangono aperti i supermercati.
Presto fatto, sono dentro, più rassegnato che incredulo.
Tutto è un turbine di luci, colori e suoni.
Lo so che tutto ciò dovrebbe creare un clima di bontà, pace e
festeggiamenti ma in realtà mi sento un poco inquieto.
Dal momento che sono entrato, approfitto per acquistare qualcosa da mettere
in frigo e un paio di regalini.
Trovo tutto, scelta, qualità, convenienza, per forza, siamo in un
supermercato in un giorno di festa… Mi accorgo che il brusio è aumentato, col
passare dei minuti la presenza umana è più che raddoppiata. La mia inquietudine
diventa ansia.
Raggiungo una cassa poco affollata, attendo ma una donna col pancione mi
passa davanti scrutandomi minacciosa, guardo in alto e leggo: cassa prioritaria
per gestanti.
Non mi ero accorto, mi scuso.
La mia ansia si tramuta in principio di panico.
Scelgo un'altra fila ma un tipaccio con due stampelle ne mette una di
traverso impedendomi di avanzare. Cassa disabili.
Ok, ho capito!
Studio il contenuto del mio carrello: nulla d’indispensabile.
Penso: tenetevelo!
Torno a casa.
Ma quanti siamo? Non mi ero accorto che eravamo così tanti, neanche a
ferragosto sulla spiaggia di Rimini!
Siamo in tanti, forse troppi. Una folla che spesso non basta a non far
sentire la solitudine.
Siamo in
tanti.
Molti pronti a preparare, organizzare, cucinare, addobbare, incartare,
baciare, abbracciare, brindare, ballare, cantare, ubriacare, e così via.
Qualcuno pronto a spingere, alzare la voce, litigare, rovinare…
Chissà in quanti saremo davvero a festeggiare il Natale che verrà?
domenica 3 dicembre 2017
Dante aveva ragione
Dante aveva ragione.
Inferno, Purgatorio e Paradiso esistono eccome!
Solo che non sono come li ha descritti il sommo poeta.
Esistono e sono proprio qui, sulla terra, dove viviamo noi.
Ecco che qualcuno, più scettico, obietterà, noi non vediamo fiamme e fuoco
agli angoli delle strade, diavoli rossi armati di forcone nelle piazze ma
nemmeno angeli e cherubini nel parcheggio del supermercato, né putti con l’arpa
su nuvolette vaganti!
Certo, lo so benissimo che non li vedete. Capisco che la gran parte delle
persone non veda queste cose. Quanto a sentirle è un altro discorso.
Sono sicuro che abbiate percepito qualcosa ultimamente.
E Dante aveva anche ragione su un’altra cosa: la legge del contrappasso!
Quanti amano moltissimo fare uno sport, che so, sciare quand'è che, zack!
Si rompe un crociato e addio discese. Chi passa il tempo a frequentare corsi
per diventare sommelier e appena carpisce il segreto per diventare un esperto
degustatore professionista ecco che gli si alzano le transaminasi e addio vino
per sempre!
Per non parlare dei golosi che diventano diabetici insulinodipendenti e non
possono nemmeno guardare la foto di una torta millefoglie…
Gli amanti della natura che sono costretti a lavorare quarant'anni in un
ufficio con la luce artificiale, chi patisce la solitudine si ritrova a fare il
guardiano del faro, chi soffre di labirintite cronica trova lavoro sulle navi,
chi non sopporta la gente va a fare il cassiere al supermercato…
Insomma, una miriade di inferni privati e personalizzati, che non mancano
di originalità e sadismo!
Ma anche il purgatorio di chi gira sei volte attorno all’isolato per poi
parcheggiare a un chilometro e mezzo da casa e quando arriva al portoncino con
le chiavi in mano vede il vicino antipatico che fa retromarcia e la mette sotto
al balcone… il purgatorio di chi, in coda alla posta, riceve una telefonata che
gli intima di tornare indietro dopo quaranta minuti di attesa, quando mancavano
due numeri al proprio, dello sfortunato cui si rompono i tergicristalli e
inizia a piovere davvero forte!
Di chi esce da casa in ritardo, gira l’angolo con l’auto e si ritrova, fermo
in mezzo alla strada, il camion della nettezza urbana che svuota le campane del
vetro in soli quattordici minuti…
Anche a purgatorio non scherziamo!
Ma il paradiso?
Certo che c’è.
Osservate bene, ricordate la giornata trascorsa.
Ci sarà stato un estraneo che vi ha salutato con cortesia, qualcuno che vi
ha ringraziato per un aiuto inatteso, sarà passato un bimbo per mano alla mamma
che vi ha guardato sorridendo curioso, una ragazzina che per gioco, vi saluta con la
mano dal lunotto posteriore dell’auto di papà, avrete incontrato una persona
che ha lavorato con impegno per dare una mano a voi o a chi vi sta a cuore,
qualcuno che si è preso cura di voi…
Molte di
queste persone giungono proprio da lì, anche se non hanno ali sulla schiena.
Inferni,
Purgatori e Paradisi che si alternano in un vortice capriccioso e continuo
nelle nostre vite, nelle nostre giornate…
Per quanto mi riguarda, sto in paradiso anche solo quando ho l’opportunità
di poter vedere una di queste storie e di poterla raccogliere come si coglie un
fiore e raccontarla a chi ha voglia di ascoltare.
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