lunedì 28 settembre 2015

luoghi insoliti: Troppo da fare?

luoghi insoliti: Troppo da fare?: Troppo da fare! Ho troppo da studiare! Ho troppo lavoro!!! Arrivo a casa e non riesco a tirare il fiato, ho troppi impegni, ...

Troppo da fare?









Troppo da fare!

Ho troppo da studiare! Ho troppo lavoro!!! Arrivo a casa e non riesco a tirare il fiato, ho troppi impegni, troppi contrattempi, troppe incombenze. Prima o poi scoppio. Non ce la faccio a reggere questo ritmo. Sono stressato, ho bisogno di vacanze.

Queste, e altre simili, sono le voci di protesta che si levano, i lamenti che salgono, come un coro in crescendo, da una moltitudine sempre più vasta di persone.

E allora cosa facciamo per driblare questo problema?

Da ciò che vedo e sento in giro mi sembra evidente che una soluzione sia stata adottata. Facciamo le cose due alla volta, se non tre!

Se non riusciamo a raggiungere due obiettivi con la stessa azione ci sentiamo dei falliti e anche chi ci guarda ci prende per inetti.

Avete osservato il traffico, ultimamente?
Chi guida, quasi sempre, ha in mano un telefono. Non un comune cellulare, no, troppo facile. Uno di quelli da cui si possono mandare e ricevere le e-mail, fare le foto con vari filtri ed effetti speciali degni di una reflex, rimanere in contatto con amici e gruppi di amici, ricevere notizie Ansa da tutto il mondo e seguire i risultati sportivi, dalla formula uno alle corse dei cani. E spesso le sta facendo tutte, le cose sopracitate, compreso avvisare con un messaggio per il probabile ritardo, capirai, quello davanti perde tempo per parlare al telefono...

E a casa? Chi, mentre cucina, non ha almeno un tablet acceso sul tavolo, col quale fare vita sociale e condividere le dosi di sale e di pepe e ogni tanto, magari, controllare la ricetta originale, per poi impegnarsi in una discussione su un gruppo di colleghi su cosa regalare al compleanno del direttore e scoprire che il soffritto è carbonizzato!
E in bagno? Non per voler indagare sui costumi igienico-sanitari dei concittadini ma una volta, in bagno, si portava un quotidiano o al massimo le parole crociate, adesso manca poco e si organizza una teleconferenza.

E' anche noto e risaputo che le donne sono notevolmente più adatte degli uomini alle attività multiple e sincrone e lungi da me provare anche solo a confutare tale suprema Verità.

Ma tutto questo, mi sono chiesto, servirà a qualche cosa? E' migliorata un minimo la qualità delle cose che stiamo facendo? Si è davvero accorciato il tempo che impieghiamo per farle?

E alla fine, del tempo eventualmente risparmiato, che cosa ne facciamo?

Tanto, a ben guardare, se devo passare da un'azione ad un'altra, ho bisogno, visto il mio genere maschile, di un breve attimo di pausa e in quell'attimo corro pur sempre il rischio di dimenticarmi quello che stavo facendo prima...







venerdì 18 settembre 2015

luoghi insoliti: Nonnina, che occhi grandi che hai

luoghi insoliti: Nonnina, che occhi grandi che hai: Nonna, che orecchie grandi, nonna che mani grandi che hai. E cosi via, nelle favole, nelle barzellette e nelle storielle. Ma ...

Nonnina, che occhi grandi che hai







Nonna, che orecchie grandi, nonna che mani grandi che hai.
E cosi via, nelle favole, nelle barzellette e nelle storielle. Ma nella realtà?
Le cose non stanno sempre così, come descritto nelle opere di fantasia. Le cose non sono mai così semplici e lineari.
Allora come stanno?
Mi viene in mente qualche esempio.

Nonna di tipo uno.
Ieri sei venuta a trovarmi, nipotina mia, che gentile, che cara che sei. Lo so che non mi hai trovata, non ero a casa. Avevamo da tempo organizzato, con le amiche del circolo del ricamo, questa gita, non potevo perdermi una giornata così bella e soleggiata come era quella di ieri. Ci siamo trovate, con le altre amiche, nella piazza davanti la parrocchia, l'autista del pullman era un tipo muscoloso, un gran fisico e un cappellaccio da cowboy stile Indiana Jones, che ci ha fatto girare la testa per tutto il viaggio e la Giulia gli avrebbe pure fischiato se non fosse che ha la dentiera che le balla e non esce nessun fischio. Inutile che fai finta di scandalizzati, cara la mia nipotina, sarebbe piaciuto anche a te quel bel fusto, ma che stavo dicendo? Ah, si! Siamo arrivate sotto una montagna bellissima e il rumore del fiume e della cascata si sentiva forte, pensa che a molte ha fatto scappare la pipì, fortuna che siamo organizzate con i cambi. Così ci siamo fatte accompagnare dal tipo sul ponte, quello famoso, bello alto, dove i turisti arrivano come mosche sul miele, pensa che quei giovinastri antipatici che organizzano le cose al ponte stavano per rovinarci la giornata ma alla fine si sono convinti a legarci questo benedetto elastico e poi tutte, a turno, abbiamo fatto uno splendido tuffo. Quante risate, pensa che la Giulia ha tolto la dentiera e l'ha conservata nello zaino perché aveva paura di perderla nel fiume di sotto...
C'è solo un problema, di questo passo il centrino non lo finirò più...

Nonna di tipo due.
Brava la mia nipotina, che viene a trovarmi anche se ha così poco tempo e tante cose da fare. Ma te ne danno da mangiare i tuoi genitori? Sei così magra e pallida, vieni qui, siediti a tavola che oggi ho preparato la parmigiana di melanzane, lo so che tua madre non la sa fare, assaggia questa, da brava, buona vero?
Ma vedo che hai appetito, tiro fuori le polpettine di pesce, sono buone anche fredde, no, non dire di no, ti fanno bene e già che ci siamo assaggia anche due olive all'ascolana, le ho fatte stamattina ma io non le posso mangiare, eccole, facciamo tre, brava così mi fai contenta. Mangia che ti riprendi, prendi anche questo flan di verdure che la verdura ci vuole, non dire no a nonna, anzi ora ti faccio vedere cosa ho fatto stamattina, si hai indovinato, la torta della nonna, con la ricotta e le uova e le scaglie di cioccolato, come piace a te. Me lo sentivo che oggi saresti passata, ora te ne taglio una bella fetta e il resto te lo impacchetto e te lo porti a casa, ma non farlo vedere a tuo padre, amore di nonna che altrimenti la mangia tutta lui...

Nonna di tipo tre.
Ciao cara, Gina vero? No, scusa Carola, vero, perdonami ma sono un po' smemorata. Si, sto bene ma tu, perché non ti sei fatta  più vedere? Ah, sei passata ieri mattina? Davvero? Giusto, mi hai portato il giornale che ti avevo chiesto? Come dici, non ti ho chiesto nessun giornale? Allora a chi l'ho chiesto? Scusa è che mi sono confusa...non importa del giornale, tanto finisce sempre che lo lascio da qualche parte e me ne dimentico, proprio come ha fatto qualcuno con quella copia, vedi? Quella sul tavolo, non è mia, chissà chi l'ha lasciata lì. Ma come va la scuola? Come? tu non vai più a scuola? Vai a lavorare? Ma non sei Gina, che fa la quarta liceo? Ah, tu sei Carola e lavori? Scusa, ti avevo scambiata con tua cugina, quella che va a scuola, chissà perché non si fa mai vedere quella lazzarona, ma dove lavori tu, di bello? In un col senter? Cosa sarebbe? Ah, un posto dove si fanno molte telefonate? Ho capito. Ma mi raccomando, non farti riprendere dal capo perché te ne stai sempre al telefono... Adesso te ne vai? Stai ancora un po', no, se non puoi vai pure, magari devi ancora fare i compiti. Vai e riposati che la scuola è pesante. Ciao Gina, e se la vedi, di a tua cugina Carola di venire a trovarmi...

Naturalmente ci sono infiniti tipi di nonna che qui per carenza di spazio e di tempo non possiamo descrivere. La cosa importante non è se abbia o meno le orecchie grandi, se sia giovanile e sconsiderata, se sia un impareggiabile cuoca o confusa e smemorata come il pesce Dori.
La cosa importante è solo una, non dimenticarsene mai.

La nonna è la nonna, nonostante gli occhi grandi.




sabato 12 settembre 2015

luoghi insoliti: Scusi, potrei somministrarle un sondaggio?

luoghi insoliti: Scusi, potrei somministrarle un sondaggio?: I sondaggi sono bugiardi. I sondaggi, le inchieste, le domande porta a porta sono falsi. Le proiezioni, le previsioni ...

Scusi, potrei somministrarle un sondaggio?









I sondaggi sono bugiardi.
I sondaggi, le inchieste, le domande porta a porta sono falsi. Le proiezioni, le previsioni sono mendaci quanto Pinocchio al suo primo giorno di scuola.
I sondaggi sono fatti prendendo un piccolo, piccolissimo campione di persone e ponendo al campione suddetto domande mirate, allo scopo di fare una proiezione su quanto e come risponderebbe una popolazione più vasta e con il risultato di farci credere cose di cui non sospettavano l'esistenza come uscite fresche fresche dalla Bibbia.
Un tempo erano proposti tramite un intervista, fermando i passanti per la strada ma oggi i mezzi si sono moltiplicati. Dai datati sondaggi telefonici siamo passati alle schede precompilate distribuite nei centri commerciali, ai più moderni sondaggi su internet.
È facile, veloce e anche simpatico mettere un "mi piace" sotto a una voce piuttosto che sotto un'altra. Salvo poi essere misteriosamente bombardati da mille pubblicità che casualmente rappresentano prodotti riferiti al sondaggio, di cui abbiamo espresso gradimento.

Se non credete a quanto affermo, faremo un piccolo esempio.

Domanda 1
Hai finito le sigarette.
A) decido di smettere
B) faccio una passeggiata che fa bene alla salute e raggiungo il primo tabaccaio
C) prendo l'auto e chissenefrega della salute, tanto già fumo

Domanda 2
Davanti al tabaccaio non trovi parcheggio.
A) è un segno, smetto davvero
B) giro tra le vie finché non trovo posto e faccio due passi che mi fa anche bene
C) lascio l'auto sulle strisce pedonali/passo carrabile/due ruote sul marciapiede

Domanda 3
Stai masticando da due ore quando ti stanchi della gomma.
A) trovo un pezzo di carta, la avvolgo e la getto nel primo cestino
B) la sputo in strada e spero che qualcuno la pesti per fare due risate
C) basta con le gomme, riprendo a fumare

Domanda 4
Assisti ad un lieve tamponamento all'incrocio
A) aspetto che cominci la rissa per tirare qualche sventola
B) porgo il biglietto da visita e mi metto a disposizione come testimone
C) non ho visto niente perché cercavo le sigarette nel taschino

Domanda 5
Tuo figlio viene sorpreso da un vigile mentre tira pietre alle vetrine
A) sono contento, pensa se fumasse
B) se è colpevole è giusto che paghi (solo per i padri)
C) è innocente, aveva il braccio alzato per grattare un brutto sfogo cutaneo sulla nuca e i sassi in tasca li ho messi io perché è una giornata ventosa (solo per le madri)

Domanda 6
Suonano alla porta e si presenta un agente delle tasse.
A) lo faccio accomodare e corro a prendere la cartella della dichiarazione fiscale
B) simulo un accento esotico, dico di essere il badante e fingo di non capire
C) sento un forte desiderio di una sigaretta

Non so se avete avuto il tempo, la cortesia, l'educazione o la dabbenagine di rispondere a questo piccolo sondaggio. Non mi interessa perché non ho nessuna intenzione di elaborarne le risposte.
Perché non ho voglia di farlo, perché non ho tempo, perché non mi interessa sapere cosa potrebbe uscirne.
Forse ne saprei di più su di voi, sulle vostre abitudini, sulle vostre attitudini. Saprei qualcosa dei vostri usi e costumi. Ma come potrei utilizzare queste informazioni?
State attenti comunque, il fatto che io non sappia farlo non esclude che qualcun altro non lo stia facendo, magari proprio in questo istante.
Dal canto mio me ne tiro fuori. Non userò le informazioni che avete avuto la bontà di fornire, a mio vantaggio. E poi, come dicevo prima, i sondaggi sono ingannevoli, non è vero?






sabato 5 settembre 2015

luoghi insoliti: Piccoli inutili gesti quotidiani

luoghi insoliti: Piccoli inutili gesti quotidiani: Capita, a volte, di sorprendere qualcuno mentre compie un gesto, per cosí dire, inopportuno, inadeguato, inappropriato. ...

Piccoli inutili gesti quotidiani








Capita, a volte, di sorprendere qualcuno mentre compie un gesto, per cosí dire, inopportuno, inadeguato, inappropriato.


Automobilisti che, fermi al semaforo rosso, mettono le dita nel naso, uomini che credendosi non visti si aggiustano il cavallo dei pantaloni, studenti che si passano bigliettini con le equazioni risolte.


Non mi era ancora capitato di sorprendere me stesso a fare qualcosa.
Prima d'ora.


Mi sono sorpreso a fare cose inutili.
Mi spiego.


Tutto è cominciato davanti allo specchio del bagno. Una faccia mi guarda seria. Fili bianchi tra i capelli, profonde rughe intorno agli occhi, solchi sulle guance.
Rughe d'espressione, mi dico compassionevole, si vede che ho molto riso. Ma il viso mi rimanda uno sguardo ancora più severo. La realtà è che vivo nel cinquantesimo anno ed è normale che sulla faccia ci siano i segni esteriori del tempo che passa.
E quindi?
Cosa c'entra questo col fatto che mi sono sorpreso a fare cose inutili?
C’entra, c’entra.
Il tempo passa e noi non siamo immortali.
Quindi perchè perderlo? Il tempo è il nostro bene più prezioso e noi fatichiamo a capirlo.
Ci ostiniamo a fare cose inutili, cose che non cambieranno di una virgola la nostra vita né quella degli altri.
Passiamo intere ore a capire come funziona il nuovo smartphone, credendo di meritare così una laurea honoris causa in informatica, passiamo i pomeriggi a personalizzare la rubrica, ad ogni contatto un colore dedicato, la foto giusta, la suoneria più azzeccata.
Molestiamo amici e parenti perché ci spieghino i segreti tecnologici che non ci sono ancora stati rivelati. E quando questo gioiello della tecnologia è pronto ce ne dimentichiamo, trascurando di telefonare, ogni tanto, a chi ha bisogno di sentire la nostra voce.
Passiamo le vigilie delle nostre feste cercando inutilmente di comprare tutti i regali, regali per tutti a ogni costo, ci riempiamo di oggetti pacchiani che andranno a prendere polvere su qualche remoto scaffale o nel migliore dei casi finirà in qualche pesca di beneficenza e lo ricompreremo ignari e ingenui.
Passiamo ore inebetiti davanti ai nostri televisori, osservando le immagini senza guardare, sentendo senza ascoltare per rivolgerci dei cenni e dei grugniti in modo che le nostre parole non vadano a disturbare le trasmissioni.
E soprattutto dedichiamo attenzione e considerazione a tante persone, magari per educazione o per dovere ma a volte per piaggeria, convenienza e vanità. Perdiamo tanto tempo a sentire lamentele, pettegolezzi, cattiverie. Parliamo di niente, di fumo, di cose inutili che non ci rendono migliori, con persone fatte di niente, fatte di fumo, persone che di sicuro ci rendono peggiori.


Quanto tempo perdiamo senza pensarci.
Ma ora che mi sono sorpreso non posso più fare finta di niente.
Alla soglia dei cinquanta, devo cominciare a valutare come utilizzare il mio tempo.
A smettere di sprecarlo facendo cose che non ho voglia di fare e parlando con persone con cui non ho voglia di parlare.
Spegnendo il telefono quando non voglio essere interrotto e chiamando chi non sento da tempo invece di rimpiangerne la mancanza.


Penso che uno degli auguri più belli che si possano fare sia questo.

Migliorate il vostro tempo. Lasciate da parte le cose inutili.

La vita sarà bella.