domenica 28 gennaio 2018

Non è bello ciò che è bello...







Prendete un cucciolo.
Si, un cucciolo di qualsiasi specie.
Certo, i gattini vanno benissimo come anche i cagnolini.
Occhioni grandi e lucidi, sguardo tenero, attento.
Un concentrato di amore senza riserve, senza compromessi. Una tenerezza infinita.
Come si fa a non innamorarsene?
Come fa a non piacere un cucciolo?
Anche i cuccioli umani sono così. Hanno persino un’arma in più rispetto ai cagnolini e ai gattini. Imparano presto a sorridere.
I bimbi molto piccoli, sono ancora dipendenti in tutto ma seppur privi di denti, sanno già sorridere e quel sorriso finisce dritto nel cuore di chi li guarda. Come si fa a non voler bene a un cucciolo, che sia animale o che sia umano?
I cuccioli piacciono, piacciono a tutti, con le dovute eccezioni che non faranno che confermare questa regola.

Ma la bellezza è un dono che può essere effimero, si sa.
Un gatto di strada sporco e arrabbiato può fare paura.
Un pit bull di quaranta chili, ringhiare e sbavante terrorizza.

Anche certe persone crescendo, purtroppo per loro stesse e per chi vive loro attorno, possono diventare meno “carine”, smettere di piacere così tanto o addirittura spaventare e terrorizzare.

Come si fa dunque a farci piacere una creatura che ha perso ormai la propria bellezza esteriore?
Chiunque risponderà: cercando quella interiore!
Posso capirlo facilmente se si continua a parlare di cani e di gatti.
Meno quando si tratta di uomini e donne.

Tutti (ok, quasi tutti) sappiamo riconoscere e distinguere la bellezza quando la vediamo. Così come capiamo se qualcosa è repellente e disgustoso.
Sono le infinite gradazioni intermedie, di cui ognuno di noi abbonda, a trarci in inganno.

Detto questo non mi resta che aprire bene gli occhi e sondare attentamente nel profondo le persone che ho davanti. Sono certo che resterò sorpreso dalla bellezza che mi troverò di fronte.
E non mi resta che sperare che chi ho davanti faccia lo stesso con me.
Già, non siamo più cuccioli...




sabato 13 gennaio 2018

luoghi insoliti: Non parliamo dell’erba gatta…

luoghi insoliti: Non parliamo dell’erba gatta…: Circa tre mesi fa è piombato nella nostra casa e nelle nostre vite un esserino di sei etti scarsi di peso, tutto pelo, coda e orecc...

Non parliamo dell’erba gatta…







Circa tre mesi fa è piombato nella nostra casa e nelle nostre vite un esserino di sei etti scarsi di peso, tutto pelo, coda e orecchie.
Talmente piccolo che era difficile anche stabilire il sesso.
Tutto tremante e impaurito, non riusciva a emettere un suono tanto che abbiamo pensato di metterci a miagolare per insegnare a questa giovane vita come comunicare nella sua lingua.

Abbiamo scoperto poi, con l’aiuto della veterinaria, che sei una femminuccia e mia figlia ti ha chiamata Ariel!
Come la sirenetta della Disney.
E come la sirenetta sfoggia lunghi e fluenti capelli rosso arancione, anche tu hai il pelo lungo e sovente arruffato del medesimo colore.
Mia figlia è ufficialmente la tua padroncina ma la verità è che siamo stati noi a diventare una tua proprietà, siamo incondizionatamente i tuoi umani!

Hai, poco alla volta, trovato la tua collocazione, quando nella cuccia, quando sulle sedie, a volte sul divano e al momento giusto nella lettiera. Sempre e da subito nel nostro cuore.

Sei stata oggetto di coccole e carezze, riempita di vizietti e giochini ma quanto hai snobbato il topo a molla preferendo di gran lunga un banale nastro colorato che ha riempito i tuoi pomeriggi gatteschi!
Gli agguati alle mani non si contano, come i graffi che non fanno in tempo a guarire subito sostituiti da quelli nuovi.
Hai dotato l’albero di Natale di sguardo felino, facendolo cadere e distruggendolo una volta per sempre. Hai cominciato a correre come una furia e a nasconderti come fanno i bimbi, dietro una tenda, inconsapevole e visibilissima palla di pelo.
Ma la sera il tuo posto è con noi, al caldo sul divano, magari in braccio alla tua nuova mammina oppure a sonnecchiare sulla sedia al riparo sotto il tavolo.
Ora pesi circa due chili ma il tuo passo silenzioso, da gatto appunto, e le tue movenze eleganti ti fanno apparire come per magia lì dove un attimo prima non c’eri.

Ma io so tante altre cose.
Potresti stare ore sul divano a guardare film come: Colazione da Tiffany, oppure Garfield, o ancora Gli Aristogatti o Il gatto.
E conosco i tuoi gusti.
La canzone dello Zecchino? Il gatto puzzolone!
L’attore che non sopporti?  James Caan!
L’eroina mascherata che vorresti imitare? Cat Woman...
Il tuo allenatore di calcio supportato: Gattuso.
La tua rock band favorita? I Gatt’n’ Roses! (lo so, era un po’ forzata)
Il tuo film di fantascienza preferito? Gattaca - La porta dell'universo.
La civiltà che rivorresti oggi? Gli antichi Egizi.
La tua serie di anime giapponese? Supercar Gattiger!
L’andatura più usata: gattoni.
Il romanzo più letto: Il gattopardo.
La ricetta più in voga? Il Gatteau di patate ma anche il salame di Felino!
Dove vorresti trasferirti? A Gattinara. E per le vacanze? Gatteo a mare…
L’auto sportiva che vorresti guidare? La Felino cB7. E  per andare a Cervinia? Il gatto delle nevi.
Ma se siete sadomaso? Il gatto a nove code.


Non parliamo dell’erba gatta…







sabato 6 gennaio 2018

luoghi insoliti: Liberaci dall'inerzia

luoghi insoliti: Liberaci dall'inerzia: Buoni propositi per il nuovo anno? In realtà non ne faccio più! Tanto verso il 10 di gennaio sono già disattesi tutti o quasi! ...

Liberaci dall'inerzia







Buoni propositi per il nuovo anno?
In realtà non ne faccio più!
Tanto verso il 10 di gennaio sono già disattesi tutti o quasi!

Meglio rimanere con i piedi per terra e capire che il nuovo anno porta solo un cambio di calendario sulla parete e il lento e progressivo allungarsi delle giornate.
Ma dal momento che non voglio rovinare la festa a quelli che invece alla vigilia di un nuovo anno non mancano mai di pronunciare buoni propositi, sempre gli stessi forse, provo anch’io a partecipare a questa moda.
Dunque, cosa proporsi per l’anno nuovo?

Non saprei, ma al contrario so cosa voglio evitare!
Vorrei essere libero da vincoli e catene, poter fare quello che più mi piace.
Vorrei essere sempre rilassato, non perdere mai la calma.
Vorrei essere circondato da persone care, non necessariamente gente che mi vuole bene, questo no, piuttosto persone leali, che mi dicano sempre ciò che pensano, con sincerità.
Vorrei avere pochi amici ma quei pochi caldi e presenti e lasciare dietro chi non sa comunicare amicizia e affetto, quelli che smettono di cercarci e si dimenticano come non fossimo mai esistiti, lasciarli a terra come inutili zavorre che ci impediscono di volare più in alto e di vedere più lontano.
Vorrei avere tempo.
Tempo per chi amo. Tempo per non dire “no” a chi mi chiede un aiuto. Tempo per sognare e fantasticare, tempo per il lavoro, quello da fare con chiodi e martello, pennelli e vernici, per fare quei lavori che alla fine ti fermi sudato e sporco e ammiri il risultato di quello che hai fatto!
Vorrei essere libero dalle schiavitù moderne, smettere di essere bendato dalla televisione e ammanettato dal computer. Vorrei ricordare ogni giorno che questi sono mezzi a nostra disposizione e non il fine delle nostre giornate.
Vorrei infine cercare di vivere tutti i giorni dell’anno gustando ogni sfumatura e non avendo paura di stancarmi o sporcarmi le mani.

Ecco cosa vorrei, essere liberato dall’inerzia che ci pressa come un macigno e ci tiene bloccati su di un comodo divano a osservare la vita che scorre.
Perché la vita passa anche se stiamo fermi a non fare niente ma volete mettere che bello correre e sudare ogni giorno, rincorrendo il senso di questo vivere?

Che bello passare veloci attraverso accadimenti, toccando persone, provando esperienze e sensazioni e arrivare a sera su quel divano stanchi, esausti ma felici?


Dunque viva il nuovo anno, che sia da stimolo e che ci liberi dall'inerzia prima che quest’anno torni a essere uguale a tutti quelli che l’hanno preceduto!