sabato 29 dicembre 2018

luoghi insoliti: Tutti a dieta!

luoghi insoliti: Tutti a dieta!: Propositi per il nuovo anno? Certo! Quanti ne volete. Lavorerò con maggiore impegno. Leggerò di più, sarò migliore, c...

Tutti a dieta!









Propositi per il nuovo anno?
Certo!
Quanti ne volete.

Lavorerò con maggiore impegno.
Leggerò di più, sarò migliore, curerò chi mi sta attorno… troppo vaghi.

Costruirò una casa sull’albero per i nipotini… ma io non possiedo un albero e non ho nipoti (proprio come i topi).

Terminerò la stesura di un nuovo romanzo... sì, chi ci crede, sono anni che lo dico…
Camminerò alla marcia della pace, sì, questo potrei farlo…

Ma basta!

Propositi veri, concreti, misurabili?
Ok, ho capito.
Faccio la dieta!

Lo so, lo so che non sono originale.
L'abbiamo pensato o promesso in molti dopo il Natale.
La dieta dimagrante s’inizia di lunedì, rendendo maggiormente questo, il giorno più antipatico della settimana, oppure il primo dell’anno.
Iniziamo il due, vuoi sfigurare davanti alla mensa? Tirarti indietro quando il gioco a tavola si fa duro? Nasconderti all’affetto degli amici, il giorno di festa?

Dunque, dal due di gennaio è deciso.

Bandito il burro d’arachidi sul pane, salvo i giorni feriali a colazione. Negata la birra doppio malto prima del tramonto. Vietate le patatine fritte tranne che davanti ad un buon film. Zampone e lenticchie possono essere consumati con moderazione, uno nei giorni dispari e le altre in quelli pari. I ciccioli di maiale sono da evitare, tranne se siete in una sagra di paese.
Profitterol consentiti solo la domenica, preferibilmente con cioccolato fondente. Il tiramisù non è previsto ma quello fatto dalla nonna ha la deroga.
Maionese e salse varie sono permesse solo a pranzo mentre a cena è consentito il cheeseburger unicamente alla presenza di un amico vegano.
Gorgonzola di martedì e Fontina il giovedì sono interscambiabili.
Il Kebab si può mangiare una volta al mese tranne che a febbraio. 
Grappe, whisky e amari da cancellare, divieto condonato tra le ventitré e mezzanotte.
Cene elaborate che prevedano Bagna Caoda, Bourguignonne, Raclette, Sushi ce le sogniamo ma sono eccezionalmente permesse a patto di essere almeno in sei.
Alt alle Polpette al sugo come agli arancini fritti ma il divieto non si applica a chi li mangia solo e al buio della cucina notturna.
Tutto chiaro?

Insomma avrete capito come la dieta proposta non sia delle più rigide…

Lo so ma da qualcosa bisogna pur cominciare, da qualche parte iniziare.

E poi le rinunce fortificano lo spirito.
Così penso che rinuncerò a qualcuno.

A quelli che non sanno sorridere, piegati sotto il peso di una vita presa troppo sul serio.
A quelli che fanno delle promesse la loro brillante carriera, grazie soprattutto agli sprovveduti che vi credono.
A quelli che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno. (Cit. O. Wilde)
A quelli che credono fermamente che il rispetto abbia un senso unico: verso di loro.

Rinuncerò a tanta gente, amici virtuali e leoni da tastiera, voglio gente fatta di carne e sangue e sudore da abbracciare, guardare negli occhi, magari litigare e poi stringersi la mano.
Rinuncerò alla gente troppo furba o troppo complicata, troppo arrogante o troppo elegante. Fuggirò da loro come si va verso la montagna per fuggire dall'inquinamento.

Come vedete le rinunce sono molte.
Fate come me.
Il nostro peso forse non calerà di un grammo ma la nostra vita sarà molto, ma molto più leggera!

Questo è il mio proposito per il nuovo anno.

Leggero anno a tutti.



venerdì 21 dicembre 2018

luoghi insoliti: Il Natale nel parcheggio sotterraneo

luoghi insoliti: Il Natale nel parcheggio sotterraneo: Una vecchia passa lenta, spingendo un carrello da supermercato carico di mercanzia.  Ha la pelle sporca e un’età poco def...

Il Natale nel parcheggio sotterraneo










Una vecchia passa lenta, spingendo un carrello da supermercato carico di mercanzia. 
Ha la pelle sporca e un’età poco definibile. 
E’ l’icona stessa dei senzatetto. 
Esce dalla scena lasciandosi dietro un odore disgustoso. 

In fondo al parcheggio sotterraneo, al riparo dietro un pilastro, steso come un morto sopra una pila di morbidi cartoni, dorme un uomo. O forse è solo svenuto. 

Il parcheggio è un inno alla sporcizia, da molti mesi non funzionano che pochi neon, non c’è nemmeno più un servizio di sorveglianza. Il centro commerciale sta tagliando i fondi un po’ dappertutto. La conseguenza è che questo posto diventa un riparo per chi non ha fissa dimora e vuole evitare di congelarsi di notte all’aperto. 

Il giovane si guarda intorno mentre sorregge la ragazza, alla ricerca di un angolo sicuro. Lei cammina facendo una fatica sovrumana e si sforza di non lamentarsi. 
Lui la vorrebbe accompagnare in ospedale ma lei glielo impedisce. 
Non sa perché lo stia facendo. 
Segue quella ragazza da tante settimane ormai. Non ha interesse sessuale né di altra natura. Lei ha un pancione enorme, deve essere al termine della gravidanza ma questo lui non lo capisce, non ha molta esperienza in questioni di donne. Quando l’ha conosciuta, ha pensato, ecco un’altra che si è fatta mettere incinta da uno sconsiderato e alla porta da un padre intollerante. Oppure è scappata lei e vive nascosta e bloccata dalla vergogna. 

Comunque non importa, il ragazzo ha deciso che la aiuterà a ogni costo, lei ne ha bisogno. Lui altrettanto. 
E’ stato bello negli ultimi tempi, avere qualcuno vicino, qualcuno di cui prendersi cura. Ma questa sera di fine dicembre, lui è sull’orlo di una crisi di panico. Lei ha forti dolori e forse sono i dolori del parto. Per quello che ne capisce, forse sta davvero per partorire. 

A un certo punto il ragazzo sente di aver messo un piede sul bagnato. 
E il mistero più antico del mondo ha inizio. 

La ragazza si ferma, quasi grida: è ora! 
Lui si guarda intorno. Non sa cosa fare, come aiutare, come la stragrande maggioranza del mondo maschile, in questi casi. 
Stai tranquilla, ora vado fuori e faccio chiamare un’ambulanza… 
No! E’ tardi, il bambino vuole uscire. 

Lui ha le lacrime agli occhi, poi sente che qualcuno gli tocca una spalla. L’uomo che dormiva gli porge i cartoni. Il suo sorriso è di una dolcezza insostenibile. 
Non parla, non c’è bisogno di parole. 
Insieme preparano un giaciglio di fortuna a ridosso della parete. Fa freddo ma non tanto e poi ci sono abituati… 
La ragazza ci si siede sopra, poi divarica le gambe. 

Il giovane non aveva mai creduto di dover un giorno affrontare una situazione simile, non aveva mai pensato prima d’ora, di trovarsi a vedere nascere un bambino. Un bambino vero, non come dentro un film, nei film era tutto più facile, si faceva bollire dell’acqua, si recuperavano stracci puliti e soprattutto si mandava fuori il padre. Poi lui non è nemmeno il padre! 

L’urlo della ragazza esce forte e improvviso e torna indietro mille volte con un’eco impazzita che rimbalza sui pilastri del parcheggio come una pallina da flipper. 

Silenzio. Ora nel parcheggio risuona solo il respiro affannato della giovane e un cigolio che si fa sempre più vicino. 
Da dietro un’auto, spunta il carrello di prima e dietro questo la vecchina magra e sporca. Sembra lei a essere trainata. 

-Vi aiuto io. 

L’uomo si allontana di qualche passo, si appoggia a una parete e si accende tranquillo un mozzicone trovato a terra. 
Il giovane non sa cosa dire e, infatti, resta zitto. La giovane donna la guarda con occhi grandi, pieni di sollievo e gratitudine. 
Lei ora è bellissima e dalla sua pelle sembra filtrare luce. 

-Mia sorella era un’ostetrica! L’ho visto fare centinaia di volte, che ci vorrà mai. Ma dopo dovrai portare il tuo bambino in un ospedale per farlo visitare, me lo prometti? 

La ragazza fa cenno di sì con la testa, poi il suo viso si contrae in una smorfia di dolore. 

Ci siamo. La vecchietta, che così vecchia non è, sa come muovere le mani e come far rilassare la ragazza. Sembra non avere mai fatto altro nella vita. 

Il ragazzo cerca di affannarsi e di essere pronto a eseguire qualsiasi ordine gli sia impartito e anche se non è molto d’aiuto, rimane lì e non si allontana mai. 

L’uomo ha spento il mozzicone, anche se non è vicino, sa che potrebbe fare male al bambino. 


Per un momento anche i neon, tutti i neon, compresi quelli che prima erano spenti, vibrano di una luce violenta, in lontananza, forse al piano inferiore, partono un paio di antifurto, e finalmente, a rompere un silenzio irreale, il pianto forte di un bambino che respira per la prima volta. 

La vecchia chiama l’uomo e gli comanda di fare una cosa. 
L’uomo si allontana, va a prendere la sua coperta e la porta per avvolgere il bambino. 
Era un dono dei volontari ed era l’unica cosa che possedesse. 

La giovane madre lo guarda con benevolenza e in quello sguardo c’è qualcosa che vale più di tutte le coperte del mondo, pensa lui. 

Il ragazzo non riesce a smettere di tremare. Non era pronto per tutto questo. Le gambe lo reggono a fatica. 

Il bambino, è un maschietto, si è tranquillizzato nel tepore della vecchia coperta. Ha la pelle incredibilmente liscia e suscita nei presenti un amore profondo. 

Come il ragazzo, che ha promesso di aiutare la giovane madre ma non si sente pronto, nemmeno il mondo si fa trovare pronto per questa nascita. 

Luci carenti, muri screpolati, pavimento sporco, qualche cartone per materasso e una vecchia coperta poggiata dentro un carrello per la spesa come culla. 

No, non si può proprio dire che il mondo si sia fatto trovare pronto per questa nascita. 
Dopo tutto pronto non lo è stato mai. 

L’uomo col mozzicone spento tra i denti guarda la vecchia, la vecchia guarda il ragazzo che trema, il ragazzo guarda la giovane e la giovane madre guarda suo figlio che dorme. 


L’unica cosa indispensabile a tutti, c’è. 

L’unica cosa che non manca è l’amore. 





sabato 15 dicembre 2018

luoghi insoliti: Vanni e l'ingannevole Natale

luoghi insoliti: Vanni e l'ingannevole Natale: Vanni non ha una doppia vita.  No. Vanni ha una vita normalissima. Solo complessa.  Con il passare degli anni e con l’a...

Vanni e l'ingannevole Natale






Vanni non ha una doppia vita. 

No. Vanni ha una vita normalissima. Solo complessa. 

Con il passare degli anni e con l’aumentare delle esperienze, quest’uomo ha imparato l’arte della menzogna, del doppiogioco, della simulazione. Di più, Vanni è il principe delle bugie, il re del bluff e ormai non potrebbe concepire un’esistenza diversa. 

Non che questo non vada bene a chi vive attorno a lui. 

Chiunque, dotato di un minimo di attenzione, può capire che non si tratta esattamente dell’uomo più sincero al mondo, ma chi lo è mai, e poi nella vita i compromessi sono tutto. 

I vicini di casa, i commercianti che lo servono, i colleghi di lavoro lo hanno capito, lo sanno. 
Qualcuno gli ha voltato le spalle e se lo è lasciato indietro, altri tollerano i suoi modi fasulli, il suo fare ambiguo e mellifluo, la sua cortesia artificiosa. 

Vanni ha un bell’aspetto e veste con gusto e questo lo rende gradevole alle persone, alle donne. Insomma a chi ancora non lo conosce bene. 

Un giorno, in profumeria, ha ascoltato il pettegolezzo della commessa a una cliente, la ragazza raccontava disgustata di un uomo che aveva comprato due confezioni dello stesso profumo e aveva chiesto che fossero incartate con colori diversi, quasi vantandosi del fatto di avere un’amante cui fare regali costosi. La cliente si era dimostrata solidale con quella moglie tradita e poi aveva chiesto il prezzo di quello stesso profumo. 

Vanni non avrebbe mai commesso un’ingenuità del genere. Lui stava attento ai particolari. 

Studiava bene le storielle da raccontare per giustificare le assenze o i ritardi sul lavoro. Organizzava con perizia le uscite in modo da evitare di passare davanti ai negozi dei suoi creditori. 
Aveva sempre una buona scusa se ne incontrava uno, in genere incidenti capitati a parenti stretti o problemi improvvisi che lo avevano distratto dai propri doveri. 

Era un po’ come quando, da bambino aveva dovuto partecipare due volte al funerale dello stesso nonno o il cane gli aveva masticato i compiti. Ma lui non aveva mai conosciuto i nonni e nemmeno posseduto un animale e questo il maestro lo sapeva… ma era un bambino e ci sarebbe stato tutto il tempo per affinare quelle capacità. 

Oggi, per esempio, poteva sfruttare le potenzialità del web. 

Vanni sapeva di poter comprare al supermercato qualsiasi genere di bene, senza che le commesse si facessero gli affari suoi ma con il commercio online aveva risolto ogni questione. Profumi, gioielli, lingerie, nessuna ragazzina avrebbe potuto giudicare i suoi acquisti e non c’era più nemmeno bisogno di allontanarsi da casa. 

Il periodo di Natale è il più faticoso per Vanni. Trovare un regalo è una cosa semplice se si conoscono i gusti e i bisogni del destinatario ma Vanni non si è mai interessato sinceramente alle altre persone, non sapendo cosa sia la sincerità. 
Lui si limita a scegliere un prodotto che faccia colpo. 

La tipa con cui si vede ogni tanto è una smorfiosetta che crede di avere la metà della propria età, impazzisce e batte le mani come un'oca per qualsiasi scemenza passi in tv e un buon profumo la farà felice. Inutile sprecare tempo, lo stesso profumo andrà bene anche per sua moglie. 

Una sera rincara prima del solito, chiama a gran voce ma nessuno risponde, sua moglie è ancora fuori. 

Pazienza. 

Vanni ha un'idea, lei gli ha sempre chiesto di non frugare nei suoi cassetti ma questo è il momento buono per farlo… 
Nel primo trova solo biancheria, calze e mutande. Roba di cotone bianco che non metterebbe nemmeno sua nonna, poi nel secondo fa bingo! 
Una scatola rigida, verde scuro è in maniera inequivocabile un regalo di Natale, lo apre e trova un bracciale d'oro, niente male pensa l'uomo, dalla scatola esce un bigliettino con scritto a mano il suo nome. 
Ma a cosa le serve il nome, pensa Vanni mentre ripone la scatola. 
Senza motivo apre l'ultimo cassetto anche se non si aspetta di trovare altro. 
Invece, tra i vecchi maglioncini Vanni vede una scatola delle stesse dimensioni della prima. Questa è rossa. La apre e trova un bracciale uguale identico al primo. 

Vanni è interdetto. 

Non sa cosa pensare. 

Si sarà sbagliata… 

Lei non gli aveva mai mentito, o almeno questo è quello che credeva. 

Non poteva confessare di aver frugato tra i suoi cassetti. 

Doveva trovare una scusa per far venire a galla la questione. 

Doveva inventare una storia, dopotutto era la sua specialità. 

La sua arte. 

Ma questa volta non aveva idee… 

Presto sarebbe arrivato Natale. 

E Vanni era rimasto senza idee e con una nuova menzogna. 





giovedì 6 dicembre 2018

luoghi insoliti: Mimmo, Gianni e il giallo Natale

luoghi insoliti: Mimmo, Gianni e il giallo Natale: Mimmo e il suo amico Gianni hanno il permesso di giocare in cortile fino a che fa buio.  Ma ora che fa buio presto anche un po’ d...

Mimmo, Gianni e il giallo Natale








Mimmo e il suo amico Gianni hanno il permesso di giocare in cortile fino a che fa buio. 
Ma ora che fa buio presto anche un po’ di più. 
Dopotutto le vacanze di Natale non sono fatte per i compiti e poi per quelli c’è sempre tempo! 

-Ti dico che le ho viste! 

-E come le avrebbe? 

-Gianni, credici… ho visto le tette della signora Angela. 

-E quando le hai viste? 

-Ieri, quando non sei sceso. Il cortile era già buio e la signora non ha tirato le tende. Girava per la casa e a un certo punto si è sbottonata la camicia ed è rimasta senza niente… stavo nascosto dietro al gabbiotto del portinaio, poi si è infilata la maglietta ed è venuta verso la finestra… ho avuto paura che mi scoprisse… 

-E poi? Chiede Gianni, affamato di particolari scabrosi. 

-E poi niente, ha chiuso le tende ed io me ne sono andato a casa. 

La curiosità di Gianni resta insoddisfatta e Mimmo non riesce a fornire una descrizione decente, forse l’amico si sta inventando tutto… Dopotutto l’appartamento che la giovane donna divide col marito non è così accessibile alla vista. 

Ma i due ragazzini di dieci anni non demordono e decidono che ritenteranno un appostamento ogni volta che si ripresenterà l’occasione. 

E la sera stessa, i due, sono, al riparo dal solito gabbiotto, di vedetta con gli occhi puntati verso l’appartamento al piano terra, dove vivono il signor Alberto e la sua bella e giovane mogliettina. 

-Mimmo, sento freddo! 

-Smettila Gianni. Ho visto passare qualcuno, la tenda è mezza aperta. 

-Si ma se comincia a nevicare io torno a casa… 

-Va bene, va bene… aspetta! L’hai vista? È Angela, l’hai vista vero? Deve fare un caldo in quella casa… sta girando in canottiera… ci saranno cinquanta gradi. 

Gianni resta immobile a fissare la finestra, qualcosa ha visto, sì, è proprio lei. Il ragazzo comincia a tremare per il freddo e in parte per l’eccitazione. 
Poi Angela, con la sua canottiera aderente, si dirige alla finestra e chiude la tenda. 
Si spegne la luce e per la serata lo spettacolo è terminato. 

Il giorno dopo non succede niente. 
Mimmo ha fatto arrabbiare la mamma e non ha il permesso di scendere mentre Gianni non ha fatto niente tutto il giorno e di pomeriggio è costretto a fare i compiti. 
Ha nevicato e il cortile è coperto da una lastra di ghiaccio. Col consenso dei genitori, si trovano dopo cena a casa di Mimmo per giocare a Crash Bandicoot n.3. Nessuno dei due parla della signora Angela, entrambi pensano alle sue tette. 

Il ventitré tutti gli adulti che non sono al lavoro, sono impegnati nei preparativi per il cenone o negli ultimi faticosi acquisti. Il pomeriggio Mimmo e Gianni hanno un'unica idea fissa in testa. Spiare l'appartamento della signora Angela, che sia la volta buona… 
Alle cinque è quasi buio e facendo finta di niente, gironzolando nel cortile, si tengono nelle vicinanze dei balconi. 
Le tende sono come il solito aperte, ma la stanza è buia e non si vede nulla. 
Dopo qualche minuto d'appostamento nell'appartamento è accesa una luce. 
I ragazzini stanno attenti al minimo movimento. 

Un'ombra scura attraversa il soggiorno poco illuminato e quattro giovani occhi non la perdono di vista. L'ombra si avvicina alla porta finestra, sembra un nero fantasma, lo chiamerebbero Belfagor come il fantasma del Louvre, se solo fossero nati quarant’anni prima… 

La sagoma è di Angela ma non ha niente di sexy, al contrario il suo incedere nervoso è inquietante. Passa di nuovo vicino alla finestra e i bambini vedono un lungo coltello gocciolante penzolare dalla mano della donna. 

-Starà cucinando… mormora Gianni, per consolare l'amico e soprattutto se stesso. 

Poi la donna si sposta nell'altra stanza. 

Mimmo e Gianni si avvicinano al balcone, approfittando del buio e cercano di capire cosa sta succedendo. 
Una luce si accende all'ingresso dell'appartamento e illumina anche il pavimento della stanza. E sul pavimento i due guardoni in erba riconoscono finalmente qualcosa di nudo: due piante di piedi. 
Un uomo in pigiama se ne sta sdraiato immobile sul pavimento. Improbabile che dorma li, pensano i due amici. 
Così, presi da paura e sensi di colpa, si staccano dal balcone e corrono in strada. 

- Che cosa facciamo? Balbetta Gianni. 

Mimmo cerca di mantenere il controllo, dopotutto è più grande. 

Ci pensa un momento poi risponde. 

-Andiamo su, a casa mia, ho il nuovo SuperMarioBros in 3D! 

Mica possiamo raccontare che eravamo qui per vedere la signora Angela seminuda! 

In lontananza si sente una sirena in avvicinamento. I bambini non ci fanno caso. 

Corrono per le scale come per fuggire a un fantasma. 

Niente di meglio di un videogame per dimenticare un omicidio.