-Per favore, passami il
vassoio con il lardo!
-Non esagerare, lo sai
che ti fa male…
-Afllora pefrché lo
comfphrate? Ugo risponde a bocca piena, s’ingozza che nemmeno i maiali.
Rita lo guarda male ma
lo sa che sotto la rispostaccia sgarbata del marito c’è un fondo di verità.
Anche se suo marito ha il colesterolo alle stelle, per questo cenone ha
comprato, oltre al lardo, mezzo chilo di gorgonzola, un trancio di salmone, sei
metri di salsiccia e insaccati come se stesse arrivando la fine del mondo.
Inoltre ha preparato con le sue laboriose manine, una cheese cake ai frutti di
bosco e farcito i panettoni di crema pasticcera e panna montata.
Se si andasse a
giudizio, potrebbe configurarsi omicidio premeditato anzi
carneficina di familiari con aggravante alla crema.
A proposito di
familiari, Ugo non è il solo che si strafoga come un maiale, poco distante c’è
suo cognato Nicola che addenta lo stinco arrosto, dopo aver finito tutte le
patate. Tra i due non corre buon sangue e ci mancherebbe, con tutto il grasso
che circola in quelle vene… In mezzo, tra Ugo e Nicola sta seduto il piccolo Ennio,
otto anni, occhialuto e sagace bimbo della serie “so tutto io”, che al momento
non mangia perché ha appena ricevuto un tablet in dono e non vuole ungerlo con
le dita sporche. Si limita a lanciare occhiare a destra e a sinistra e a
sorvegliare che nessuno gli sottragga le costine che ha nel piatto.
La tavolata è chiassosa
e disordinata, come impone la tradizione, a capotavola c’è una matrona di
novanta chili, nonna Mariangela, a sorvegliare che nessuno rimanga senza
pietanza nel piatto. Da dieci minuti non fa che assillare Luana, la nipotina di
diciassette anni, magra al limite dell’anoressia, che secondo cuore di nonna
non sta bene anzi, nasconde qualcosa. Mariangela non fa che ripetere a suo
figlio Alberto che la ragazza è malata e che la devono far visitare, che non è
normale che sia così magra, che dovrebbe costringerla a mangiare di più. Luana,
dal canto suo, quando è a pranzo dalla nonna, sembra fare apposta a non
assaggiare che qualche briciola e stare sempre in chat al cellulare, con
qualche sua amica, anche quando si sta seduti in tavola. Roberta guarda male la
suocera Mariangela e sussurra dell’orecchio del marito: -Perché non le dici che
Luana sta benissimo e che lei dovrebbe occuparsi dei fatti suoi? Ma siamo a
Natale e Alberto non vuole rovinare la festa a nessuno, così non apre bocca.
Irina, la badante del
nonno, mangia a tavola con il resto della famiglia perché ne è parte e perché
il nonno l’ha già ingozzato, come fa di solito, con due omogeneizzati, gli ha
cambiato il pannolone e l’ha ficcato a letto, ora è lì che sbrana una costina
di maiale tenendola per gli spuntoni ossei e imbrattandosi la faccia di salsa
barbecue.
–Signora, mi passa il
sale, favorisca?
–Sei in Italia da otto
anni e ancora devi imparare che si dice “per favore”? E’ il commento antipatico
del piccolo Ennio, che non si prende neppure il fastidio di alzare gli occhi
dallo schermo. Irina lo ignora ma si rivolge a nonna Mariangela che le ha
sporto la saliera. –Per favore?
– Spasibo, nonna! Irina
guarda male il ragazzino ma stavolta è lui a ignorarla.
- Troppo sale fa male,
Irina… s’intromette Ugo. Rita gli da un calcio sotto il tavolo, conoscendo
l’inspiegabile predilezione del marito per le donne dell’est. Lui diventa
paonazzo e per poco non si soffoca col boccone.
-Abbiamo notizie
dell’avventuriero? Il tono e l’epiteto usato fanno capire che Rita non desidera
davvero avere notizie del cognato Luca. L’avventuriero, come lo chiamano ormai
in famiglia, è Luca, trentaquattro anni, amante dei viaggi e alle prese con una
nuova fidanzata. L’ennesima.
-Quando metterà la
testa a posto, non sarà mai troppo presto. Sentenzia nonna Mariangela.
-Se n’è partito per
l’Irlanda con quella sciacquetta dai capelli rossi, ma chi va in Irlanda a
Natale… pontifica Rita che a quanto par di capire non gradisce né il paese né
la ragazza.
Nessuno risponde.
Mariangela ha fatto a fette due panettoni e tutti si sono lanciati come piranha
sulla preda, perfino il piccolo Ennio, che per l’occasione ha riposto il suo
tablet nella confezione.
Mariangela osserva
tutti con possessiva benevolenza, tutti tranne Luana, che ha rifiutato la fetta
di dolce e ha iniziato a sbucciare un mandarino che forse assaggerà tra mezz’ora.
Comanda a Irina, che
non è mai fuori servizio, di prendere il “sacchetto” della frutta secca, un
osceno involucro di due chili che Irina deposita a centro tavola.
Come ogni anno, dopo si
giocherà a carte, tutti si perderanno nei propri cellulari a fare gli auguri a
chiunque al mondo, ignorando i presenti, poi ci si scambieranno regali,
costituiti da pigiami spaventosi, calzettoni agghiaccianti e centrotavola indecenti
e ci si daranno frettolosi baci sulle guance, degno epilogo di chi non vede l’ora
di lasciare la scena e rientrare al sicuro, nel proprio caldo appartamento.
Irina strizzerà in un
soffocante abbraccio Ennio, sapendo che il ragazzino odia gli abbracci, Ugo e
Nicola si stritoleranno la mano a vicenda, pronunciando un ruvido “buon Natale” e Luana si
costringerà a ringraziare nonna Mariangela per la squisita cena.
Forse arriverà la
videochiamata di Luca, dall’Irlanda ma non è detto, dipende dal campo.
Tutti dimenticheranno
velocemente perché sono lì e cosa si stia mai festeggiando.
E inizierà il conto
alla rovescia dei giorni mancanti al prossimo Natale…
Che per queste persone si
limiterà a essere un dies natalis solis invicti qualunque.