martedì 26 giugno 2012

luoghi insoliti: Immaginate di poter volare.Immaginate di essere i...

luoghi insoliti: Immaginate di poter volare.
Immaginate di essere i...
: Immaginate di poter volare. Immaginate di essere in grado, allargando le ali, di vedere il mondo dall'alto... Immaginate di sorvol...


Immaginate di poter volare.
Immaginate di essere in grado, allargando le ali, di vedere il mondo dall'alto...




Immaginate di sorvolare il mondo che vivete, la vostra città, la vostra casa, la vostra vita. I problemi che vi assillano, le tensioni, lo stress, le paure... dall'alto vedete tutto così piccolo e sfuggente, l'altezza vi dà vertigine, ebbrezza e gioia e capite che nulla di quanto vi tormentava a terra ora ha più importanza.
Ora conta calcolare il vento freddo che vi sostiene e nient'altro.
Ora conta solo godere della velocità che vi fa salire sempre più e del mondo senza limiti che avete davanti.
Provate, se siete riusciti ad immaginare tutto questo, a tornare in questo luogo tutte le volte che potete.
Tornate a volare e a guardare dall'alto ogni volta che ne sentite il bisogno. Tornateci quando siete stanchi e qualcosa nella giornata è andata storta. Non distogliete lo sguardo dalla vostra vita ma semplicemente guardate tutto da molto in alto, come farebbe un uccello. Concentratevi sul problema come se non fosse il vostro. Cambiate prospettiva, angolatura ed il problema cambierà.
Se c'è una soluzione la troverete, diversamente l'orizzonte è ancora molto, molto lontano ed il viaggio ancora molto lungo.


domenica 24 giugno 2012

I segreti sono irresistibili. I segreti sono intriganti.
Chi vive senza segreti non è degno di interesse ma chi è che vive senza segreti?
Chi ha un segreto nel cuore deve convivere però con una forza irrefrenabile che lo spinge a confidarsi con qualcuno. A condividere il segreto.
Ma un segreto condiviso non è più un segreto, si sa.
I segreti sono una malattia dell'anima, bisogna liberarsene al più presto se si vuole vivere leggeri e sani, prima che corroda, rovini, guasti ciò che di buono siamo e facciamo...
Mi chederete ora, ma tu non hai segreti?
Non posso dirvelo...
è un segreto!

mercoledì 20 giugno 2012




Pensa. Pensa a cosa hai fatto. Pensa a cosa stai per fare. Pensaci più e più volte. Non pensare è più facile, ci sono troppe distrazioni, troppo rumore. Troppa gente sbagliata, inutile che ti dice quello che è giusto e quello che è non lo è. Devi arrivarci da solo, devi pensarci tu. Non si possono delegare i pensieri e men che meno le decisioni (anche se viviamo in un mondo dove è normale farlo).
Pensa prima di agire ma sii veloce.
E quando hai finito di pensare esci di corsa, la vita non aspetta.

martedì 19 giugno 2012





Nel mezzo del cammin di nostra vita... mi accorsi di sentirmi un poco stanco e subito mi chiesi chi mi darà la forza per affrontar l'altra metà, importa poco aver vissuto bene o male se ciò che passa è vero che non esiste più, quello che conta non è il domani che non esiste ancor ma oggi, questo momento che sto vivendo, e niente più... ogni respiro, ogni azione, ogni parola dev'esser spesa con grande gioia, grande piacere e con amore, che questo e questo solo adesso conta non quello che si è fatto o si farà, allora mi sollevo e con letizia mi accorgo che la forza mi è tornata ad affrontare ciò che viene sono pronto ma meglio se ora vivo alla giornata...



"Il treno. Che affascinante mezzo di trasporto.
Antico e moderno allo stesso tempo, conosciuto e misterioso.
Lo sento passare spesso, facendo un po’ di attenzione e sperando che regni il silenzio, anche da qui, da casa mia.
A volte lo sento fischiare e non so mai decidere se quello che sento è un rassicurante fischio di saluto, voglia di farsi vedere, riconoscere, oppure è un temibile segnale di pericolo. Fate attenzione. Sto arrivando con tutta la mia velocità, con tutto il mio peso!
Forse è un po’ tutte e due le cose, come sempre." 




Tratto da:
"Vita ed imprese di Pepe Bellariva" di Giorgio Papa


lunedì 18 giugno 2012

luoghi insoliti: Alleniamoci. Alleniamo la mente a fare attenzione....

luoghi insoliti: Alleniamoci. Alleniamo la mente a fare attenzione....: Alleniamoci.  Alleniamo la mente a fare attenzione.  Alleniamola a cambiare prospettiva.  La questione non è ciò che viene urlato n...


Certo, l'idea iniziale era buona, cercare un'immagine che calzasse con le righe scritte, che avesse attinenza. Presto però si è verificato il contrario, era l'immagine stessa a scaturire il testo che saltava fuori breve e sintetico alla stregua quasi degli Haiku giapponesi, essenziali poesie di soli tre versi pieni di energia evocativa.
Ora purtroppo il racconto rischia di allungarsi in maniera prolissa e pomposa a causa del regalo di un amico che ha modificato favorevolmente il confort dello scribacchino......... 
n.d.a.
Alleniamoci. 
Alleniamo la mente a fare attenzione. 
Alleniamola a cambiare prospettiva. 
La questione non è ciò che viene urlato nè chi emette l'urlo. Il problema è tutto nell'individuare chi sono o cosa rappresentano le due figure che giungono in lontananza dal centro del ponte. Moglie e suocera? Maestra e direttrice? Collega e capoufficio? 
Ed infine il disperato senso di colpa che la voce roca ed impotente emette.

domenica 17 giugno 2012

luoghi insoliti: Il vento è fresco. Quasi freddo sulla pelle. Non f...

luoghi insoliti: Il vento è fresco. Quasi freddo sulla pelle. Non f...: Il vento è fresco.  Quasi freddo sulla pelle. Non fa sentire i raggi infuocati. L'ombrello è prezioso e reca pace e refrigerio ma fa...
Il vento è fresco. 
Quasi freddo sulla pelle. Non fa sentire i raggi infuocati.
L'ombrello è prezioso e reca pace e refrigerio ma fai fatica a mantenerlo nella giusta posizione. La donna che accompagni nel cammino è al riparo e mai la lasceresti scottare. D'improvviso, spinta dal vento, un'altra donna vi passa accanto, movimenti impacciati e goffi ma che lasciano trapelare una forte fisicità. Non ne avevi intenzione ma lo sguardo si trattiene sul movimento e sulla vita che si muove a pochi metri. La donna che stavi riparando se ne risente ed immediatamente ti volge le spalle. 
L'unica cosa che ne rimane è la solitudine ed il sole che ti arroventa la schiena.


venerdì 15 giugno 2012

luoghi insoliti: Ordine. Occorre fare ordine. Urge direi, l'ordine,...

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Ordine. Occorre fare ordine. 
Urge direi, l'ordine, in casa, nei cassetti, per trovare i calzini, nella scarpiera, dove sono i sandali? nel comodino, tra i libri, questo l'ho già letto oppure no? tra le carte, i documenti, le bollette, l'I.M.U. da pagare, le pagelle scolastiche dei figli, la lista della spesa... occorre ordine nella testa, tra i pensieri sparsi, sulle cose da fare, sulle priorità, ordine nel cuore per non essere travolti dalla frenesia delle giornate e dimenticare così tra le cose in disordine chi ci vuole bene... un conto è rimanere al buio per una bolletta persa, un altro è rimanere al buio da soli...

luoghi insoliti

luoghi insoliti: Questa è un'opera di fantasia. Distinguiamo sempre con chiarezza la realtà dalla fantasia ma ogni tanto concediamoci di allentare le redini e di fare una capatina in un mondo fantastico. E se per caso vi riconoscete in qualche personaggio che vive nei miei racconti e pensate che l'abbia fatto apposta, siatene contenti. Se siete lì è perchè contate qualcosa.
Giorgio Papa è nato a Novara il 2 luglio 1966 e vive con la sua famiglia a Venaria Reale in provincia di Torino.

mercoledì 13 giugno 2012

luoghi insoliti: Cosa succede?Cosa succede quando cerchi fortemente...

luoghi insoliti: Cosa succede?Cosa succede quando cerchi fortemente...: Cosa succede? Cosa succede quando cerchi fortemente di ottenere una cosa? Quando lotti al limite delle tue forze, quando speri, preghi, s...
Cosa succede?
Cosa succede quando cerchi fortemente di ottenere una cosa? Quando lotti al limite delle tue forze, quando speri, preghi, supplichi di arrivare? Quando ti dibatti e tenti di strappare le tue membra paralizzate dalle sabbie mobili delle difficoltà, delle incomprensioni, dell'ignoranza, della cattiveria? Quando rompi le scatole, al limite della sopportazione a chiunque ti possa aiutare? Cosa succede quando indirizzi tutta la tua vita e le tue energie verso un solo obiettivo?
E quando finalmente, un giorno lo raggiungi, cosa succede?
Cosa succede se invece di sentirti, unicamente felice, appagato, realizzato, in un piccolo angolo remoto dell'anima si annida un minuscolo, nero, cattivo grumo di dubbio, di incertezza, di paura? Come fare per cancellarlo, eliminarlo, distruggerlo definitivamente?
Succede che non bisogna mai e poi mai, nemmeno per un secondo, dare alcuna possibilità al dubbio, alla paura di crescere in noi, di prendere possesso di tutta la nostra anima. Bisogna continuare a lottare ancora più forte di prima e non considerare di essere arrivati ma vedere il traguardo raggiunto come un punto di partenza... bisogna insomma in poche parole fare una cosa soltanto, continuare a vivere.




mercoledì 6 giugno 2012




Monsu’ Tomatis ed il suo singhiozzo incoercibile



Venaria è una ridente cittadina di recente nota per il suo centro storico e la sua Reggia. Da qualche anno, infatti, il centro non è mai stato così al centro e la Reggia non è mai apparsa così Regale.
Il signor Tomatis, nato e cresciuto nella ridente è felice di questo e sente di coglierne anche lui tutti i benefici. Si sente fortunato, alla sua età, di vivere nella stessa cittadina che lo ha visto in fasce ed è orgoglioso di averne percepito, respirato tutti i cambiamenti degli ultimi anni.........



per leggere il seguito occorre aspettare la pubblicazione di CRONICA REGIA di luglio!

lunedì 4 giugno 2012

Nel numero di maggio 2012 di CRONICA REGIA è apparsa una versione tagliata del mio racconto breve: Miracolo alla Reggia. Ecco di seguito la versione integrale...

Miracolo alla Reggia


La grande piazza barocca che divide in due parti uguali il centro storico ed ospita assieme alla chiesa dell’Annunciazione di Maria, l’Ospedale cittadino, vede ogni giorno il passaggio di innumerevoli persone.
Mamme con passeggini, bimbi alla mano e cani al guinzaglio, pensionati con bastone da un lato e giornale ripiegato sotto l’altro braccio, scolaresche chiassose, colorate e giocose, addirittura negli ultimi anni guerre e battaglie a colpi d’acqua, gavettoni fatti con palloncini, bottigliette, secchielli e mezzi di fortuna, da parte di inzuppati studenti che festeggiano così l’ultimo giorno di scuola.

Tra i tanti che passano quotidianamente dalla piazza comunemente nota come piazza Annunziata che vede da un lato l’antica chiesa di Santa Maria e dall’altro il vecchio ospedale, troviamo due amici. I due amici si conoscono da sempre, hanno fatto impazzire con la loro vivacità le maestre elementari, hanno creato disordini in classe nei tre lunghi anni delle scuole medie ed ora che vanno alle superiori continua la loro creativa collaborazione.
I nostri, che passano spesso dalla suddetta piazza, hanno inevitabilmente notato che il portone dell’ospedale è aperto tutto il giorno ed anche il passaggio delle vetture dalla parte opposta, durante le ore diurne è spalancato e senza sorveglianza. Inoltre nel cortile dell’ospedale giacciono, anche queste senza sorveglianza, delle vecchie e poco utilizzate sedie a rotelle. Il goliardico cervello dei nostri amici, sempre su di giri, partorisce immediatamente una nuova idea ed i due procedono rapidamente ad elaborare il piano d’azione.
Mentre il primo distrae il personale della portineria con confuse domande su servizi che non esistono, il secondo che ha fatto il giro del piccolo isolato, entra dalla parte opposta e furtivamente compie il furto. Si ritrovano sulla breve via laterale dove passa poco traffico e con un temperino affilato staccano velocemente la minuscola targhetta col numero di inventario che dichiara l’appartenenza dell’oggetto all’ente pubblico. Cosa ci possono fare, si dirà, due giovinastri con una sedia a rotelle sgraffignata dall’ospedale, ci vuole fantasia. I due amici, che di fantasia ne hanno fin troppa, hanno già elaborato un piano.
Li vediamo dirigersi, dopo essersi conteso il diritto al posto di falso invalido, verso la biglietteria della Reggia. E’ una bella giornata di sole e i due vogliono godersi i giardini Reali, senza pagare ovviamente.
Come avevano previsto i biglietti per l’invalido ed il proprio accompagnatore non li pagano ma con grande sorpresa oltre all’ingresso ai giardini è compreso anche il tour nelle stanze Reali. Nelle loro menti criminose già pregustano infiniti spettacoli da godersi a sbafo, cinema, teatro, partite di calcio, quella sedia è una miniera d’oro!

Veloci entrano, prima che a qualcuno venga l’idea di fare un controllo, sì ma che controllo, obbietta l’amico seduto, non possono mica farmi alzare in piedi per vedere se fingo? Con espressione sofferente e di chi chiede compassione recita un perfetto saluto all’addetto al cancello che li fa entrare dalla rampa preposta, mentre l’amico spingente la sedia passa con sguardo sulle scarpe ed aria colpevole.
In ogni modo sono dentro. Siamo dentro, recita con enfasi l’amico in piedi. Avevi dei dubbi? Gli risponde con finta sicurezza l’amico seduto.
Comincia così un giro poco culturale ma alla massima velocità con le gomme della sedia a rotelle che stridono sui vasti e lucidi pavimenti per l’eccessiva velocità e per le curve prese un po’ troppo strette.
Come si divertono i due amici, sempre attenti a rallentare quando incrociano un affascinato gruppo di turisti guidato da un piccolo signore baffuto e dall’aria simpatica che sembra tenerli in pugno ed a bocca aperta con storie, aneddoti e spiegazioni acute e divertenti.
Il finto invalido riesce perfino ad emettere un flebile lamento strappando un breve, pietoso sguardo da parte di due vecchiette del gruppo.
Come si stanno divertendo, non pensano nemmeno più ad uscire nei giardini sebbene il sole faccia risplendere specchi d’acqua, prati e siepi fiorite.
Ma la velocità gioca loro un brutto scherzo. L’ennesima curva alla fine di un lungo corridoio li vede arrivare troppo forte e schiantarsi contro il basamento di una statua. Lo scontro è violentissimo, per un momento tutto sembra volare disordinatamente, falso invalido, statua, sedia a rotelle, basamento, amico spingente. Presto però questo groviglio di cose e persone ricade sul pavimento facendo un gran fracasso e simultanea parte la sirena dell’allarme antifurto.
I due amici si rialzano doloranti e vedendosi perduti scappano come gatti sorpresi dal cane a mangiare nella sua scodella. A dire la verità il finto invalido che così bene ha saputo calarsi nella parte è istantaneamente preso da amnesia e corre come un centometrista che prepara le Olimpiadi. Gran confusione regna nella Reggia. Tutti accorrono e molti corrono anche se in direzioni diverse. In un attimo i due sono fuori perché i guardiani precipitati verso il pannello di controllo degli allarmi si sono dimenticati di chiudere il cancello. Dentro il gruppo di turisti che per primo è giunto sul luogo del misfatto osserva la scena con stupore e compostezza.
Una vecchina ha le lacrime agli occhi mentre sentenzia: questa statua deve essere subito portata nella chiesa di S. Uberto, ha facoltà di guarire i malati.
 Tutti approvano commossi facendo ampi cenni con la testa. Tutti osservano la sedia a rotelle che giace sul fianco, vuota, sul pavimento della Reggia.


Dedicato a Carlo

venerdì 1 giugno 2012



Niente o quasi è quello che facciamo da soli. Anche se ne abbiamo l'illusione è veramente poco quello che riusciamo a combinare con le sole nostre forze. C'è sempre qualcuno o qualcosa che ci sprona, ci incoraggia, ci ispira e ci aiuta. Ed anche quando siamo realmente soli c'è sempre una fonte luminosa ad indicarci il cammino.