sabato 27 agosto 2016

luoghi insoliti: Racconti hot (da leggere con moderazione)

luoghi insoliti: Racconti hot (da leggere con moderazione): Che cosa è questo coso? Mamma mi sta facendo il bagnetto e mi passa la spugna insaponata tra le coscette bianche e cicci...

Racconti hot (da leggere con moderazione)










Che cosa è questo coso?
Mamma mi sta facendo il bagnetto e mi passa la spugna insaponata tra le coscette bianche e cicciotte.
Perdo di vista le paperelle gialle e trovo un bottoncino che non avevo mai notato prima.
Provo a tirarlo con le dita ma mi scivola. Scopro che è attaccato a me!
Mamma mi parla, dice: non toccare li!
Poi appena passa la spugna sul didietro io trovo di nuovo il bottoncino e provo ancora una volta a tirarlo!
Non sapevo di averlo, chissà se ce l'hanno anche la mamma e il babbo?
Forse mi piace, sento qualcosa di strano, un caldo alla pancia. Ora mamma mi asciuga e lascio andare il bottoncino.
Dopo lo cerco e magari gioco un pochino, quando la mamma non mi vede.

Gigi, due anni. Vicenza.


Il prof di religione delle medie è un prete.
Ha il chiodo fisso della purezza. Anzi delle cose impure. C'è l'ha su con i maschi. Da noi è tutto un volare di minacce, note sul diario, cacciate di classe.
Ma solo con i maschi.
Le ragazze sono tutte brave, belle e sante.
Dice che noi siamo degli sporcaccioni, che ci roviniamo con le nostre mani. Abbiamo tutti le occhiaie e perderemo la vista con i nostri peccati.
Ho controllato, ha ragione, ho due profondi solchi neri sotto gli occhi, non ci avevo fatto caso.
È come girare col marchio dell'infamia.
Poi metà classe porta gli occhiali, l'altra metà sono le ragazze...
Volevo far notare che anche il prof porta gli occhiali ma mica voglio finire dal preside.
E poi un compagno ha rubato un giornaletto a luci rosse a suo fratello più grande e me l’ha prestato.
Non vedo l'ora che finisca la lezione per correre a casa e chiudermi a chiave in bagno...

Carlo, dodici anni.  Genova.


I cinema a luci rosse sono fatti apposta per i militari e i vecchi sporcaccioni.
Nonostante tutto siamo dentro, mezzo plotone, abbiamo riempito la sala.
Il film è orrendo, non si capisce la trama ma le attrici sono bellissime e gli attori sfoggiano una tenuta atletica invidiabile.
Dopo poco è tutto un fruscio di stoffe, un ronzare di cerniere, un mugolare e un sospirare.
Abbastanza squallido, così, senza un minimo di privatezza, ci vorrebbero dei paraventi o delle tendine.
Penso di uscire quando il mio vicino, con la faccia sudata, mi da una gomitata e mi chiede:
Scusa, hai una salvietta?

Guido, vent’anni. Belluno.



Basta non si può andare avanti così.
Mia moglie è stata fin troppo paziente. Andrà a finire che mi lascia!
Sandro non riesce a vedere una soluzione al suo problema. Sa che dovrebbe rivolgersi al medico, andare magari da uno specialista ma se ne vergogna troppo.
Sa di avere infranto tutti i record di velocità, da quello olimpico di Mennea nel 1980, al più recente di Bolt, del 2009. 100 metri corsi in nove secondi e cinquantotto centesimi...
Magari, pensa Sandro, fossi durato almeno nove secondi e mezzo...
Tutto ciò che gli rimane da fare è correre a chiedere aiuto. Magari stabilendo un nuovo record.

Sandro, trentanove anni. Roma.



Tutte le fimmine mi piacciono.
Alte o vasce.
Bone o laide.
Schette o maritate.
Vintine o sissantine.
Con le minne niche oppuro granni.
Biunne o nivure.
Puro le rosce mi fanno acchianare lu sangue alla testa.
Pi mmia, una fimmina al mattino e una alla sira possono abbastare.
Non pozzo resistere, mi fanno sangue, è cchiù forte di mia.
Poi, non per avvantarmi ma, come scrisse 'na volta il maestro Camilleri, sugno accapaci macari di trasiri al tramonto e nesciri all'arba!
Se non sento aggridare una fimmina nun sugno contento. Se poi si strazzano le linzola sugno puro cchiù contento.
Perciò, donne, se vi trovate a passare dalle parti di mia, m'attrovate al porto.
Fativi piscare, nella mia rete vi attroverete assai bono.
Parola di Johnny 'o piscatore.

Gerolamo detto Johnny, trentuno anni. Trapani


Luigi è felice, la festa è andata bene.
Figli, nipoti, pronipoti e amici vari sono finalmente tornati a casa.
La sua Luisa è un po' stanca ma quando lo guarda gli si accende ancora una luce negli occhi.
Sessanta anni di matrimonio non si festeggiano tutti i giorni.
Poi è stato da poco dal cardiologo, che gli ha prescritto le pillole. Ha detto di non fare abuso ma di fare.
Luigi ha preparato tutto con cura. Accompagna a letto la sua Luisa, accende due candele profumate, mette due petali di rosa sul cuscino.
Sua moglie ride, lo prende un po' in giro ma lo lascia fare.
Vuole vedere fin dove si spingerà suo marito.
Poi accade. Il miracolo, la magia, Luigi non sa come definire ciò che sta cominciando, gesti antichi, ripetuti mille volte in passato e mai dimenticati.

La moglie è stupita e felice, lui pensa che stia iniziando una notte memorabile.
Le candele si spengono e li lasciano al buio.
Poi il silenzio è rotto dalla luce del sole e dalla voce di Luisa, che rimprovera il vecchio marito.
Mi hai preso per un materasso? Ho dormito tutta la notte con un peso sullo stomaco, spostati.
Lui si sposta, guarda la sveglia.
Si è fatto mattino e ha dormito tutta la notte.
Pensa, ma cosa mi ha prescritto il dottore?

Luigi, ottantaquattro anni. Livorno


N.d.A.   Ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è esclusivamente dovuto all'immaginazione del lettore.






giovedì 25 agosto 2016

luoghi insoliti: La casa è dove c’è il cuore.

luoghi insoliti: La casa è dove c’è il cuore.: La casa è là, dove c’è il cuore. Sono a casa se intorno a me ci sono persone care. Se chi mi circonda ha bisogno di me. ...

luoghi insoliti: La casa è dove c’è il cuore.

luoghi insoliti: La casa è dove c’è il cuore.: La casa è là, dove c’è il cuore. Sono a casa se intorno a me ci sono persone care. Se chi mi circonda ha bisogno di me. ...

La casa è dove c’è il cuore.










La casa è là, dove c’è il cuore.

Sono a casa se intorno a me ci sono persone care.
Se chi mi circonda ha bisogno di me.
 Sono a casa là dove posso rilassarmi.  Sono a casa se mi sento in ciabatte, anche se sto calzando gli anfibi.
Sono a casa se chi vive attorno a me si prende cura dei miei bisogni e posso all’occorrenza ricambiare ma non è obbligatorio.

Mi sento a casa quando ogni volto che incrocio mi rivolge gratuitamente un sorriso e non c’è bisogno di altre parole.

Quando mi alzo dal lettino e vado a passeggiare sulla riva del mare con gli altri della compagnia, anche se avrei voglia di stare coricato a riposare e leggere, mi sento a casa.
Mi sento a casa perché la compagnia degli amici è più importante che qualunque riposino…
Mi sento a casa quando sono chiamato a partecipare ai giochi malgrado abbia superato l’età dei giochi.

Mi sento a casa quando ascolto il suono di risate, gli accenti di altre regioni. 

Casa mia è anche quando il vento fresco della spiaggia porta folate di silenzio tra una chiacchiera e l’altra e posso fingere di dormire, sorridendo.
Perché tutto questo è la mia casa.

E quando le vacanze finiscono e devo tornare a casa, la mia casa delle vacanze la porto con me nel cuore.


Per un altro anno ancora.

:)



mercoledì 10 agosto 2016

Non è più tempo...ma è sempre tempo!







Lo sai anche tu.
Sai che gli anni passano.
Sai che le cose cambiano.
Le cose sembrano uguali ogni giorno ma se guardi indietro... tutto è cambiato!
Lo so che questa frase non è mia ma so anche che ti piace molto.
Non è più tempo per il giro in bici sul seggiolino, non è più tempo per pappe e passeggini, questo da molto ormai, da tantissimi anni.
Non è nemmeno più tempo per le ansie da primi giri serali con amici, senza che ci fosse un adulto a sorvegliare i movimenti.
Non è più tempo per il giro rituale ad halloween pronunciando la classica frase "dolcetto o scherzetto" in perfetto stile americano.
Non è tempo per tenerti per mano per attraversare la strada ma è il tempo perché tu decida da sola che strada calpestare.
Non è tempo per accompagnarvi a scuola, non è tempo per scegliere i vestiti ma è tempo di esserci quando hai bisogno e quando hai bisogno di un consiglio.
Non è più tempo per tante cose.
Ma è ancora il tempo per le coccole, è sempre il tempo per proteggerti, è ancora il tempo per accompagnarti negli spostamenti della tua vita.
Insomma è sempre il tempo per volerti bene.
È sempre il tempo per amarti, proprio come quando eri piccola e piangevi se avevi bisogno del tuo papà.




venerdì 5 agosto 2016

luoghi insoliti: Torneremo, d'estate

luoghi insoliti: Torneremo, d'estate: È tornata l'estate. Fa caldo, di notte si suda. La sabbia tra le dita è insopportabile. In spiaggia i bambini fanno rumor...

Torneremo, d'estate







È tornata l'estate.
Fa caldo, di notte si suda.
La sabbia tra le dita è insopportabile.
In spiaggia i bambini fanno rumore. In montagna i temporali sono improvvisi e pericolosi.
È tornata l'estate con tutto ciò che comporta.

Forse anche noi torneremo a fare delle cose.
Forse torneremo a comprare un ghiacciolo con cinquanta lire. Forse torneremo a fare la coda davanti ad una cabina e, una volta inserito il gettone, torneremo a dire, sono arrivato, sto bene.
Torneremo a fare la pista sulla sabbia, trascinando l'amica più magra per i piedi, per poi fare la gara con le biglie.
Torneremo ad aprire le mappe stradali sul cofano caldo dell'auto, magari aiutati dall'agente che ci aveva fermato.
Torneremo a incollare le figurine dei calciatori sull’album, comprate a due pacchetti per volta dopo la messa della domenica.
Torneremo a vedere i film all'aperto, seduti sul sedile caldo della nostra auto, con i finestrini alzati per paura delle zanzare.
Torneremo a far girare i quarantacinque giri sul piatto, e sperare che la ragazza carina non dica no al nostro invito a ballare.
Torneremo a frequentare le feste di piazza con tutta la compagnia appresso e in tasca solo tanta voglia di ridere.
Torneremo a essere appiccicosi per lo zucchero filato ed euforici per un giro sulle catene.
Torneremo a scattare foto e aspettare due settimane per accorgerci che si viene sempre con gli occhi chiusi...
Torneremo a salire sull'autobus e a comprare il biglietto a bordo, torneremo a giocare a nascondino nei cortili e a calciare la famosa punizione sotto l'incrocio con la punta dell'indice, al Subbuteo.
Torneremo a essere felici con duemila lire in tasca, torneremo a litigare con gli amici per una ragazza per poi fare la pace il giorno dopo. Torneremo a far scoppiare le bolle con la gomma da masticare, torneremo a scavalcare i cancelli per recuperare il pallone perso.

Poi il mattino arriverà, il disco finirà di girare. L’autobus giungerà alla nostra fermata, il proprietario del pallone sarà chiamato a casa dalla mamma e la partita sarà interrotta.

Insomma ci sveglieremo dal nostro sogno e ci rimarrà in bocca il gusto dolceamaro della nostalgia.

E si tornerà a vivere quest’estate, con la voglia sempre di stare con gli amici.

E di fare qualcosa di bello.



martedì 2 agosto 2016

luoghi insoliti: Sport estremi

luoghi insoliti: Sport estremi: Ci sono cose fatte per stare assieme. Il formaggio con le pere. La cozza e lo scoglio. Due innamorati, sotto la luce della lu...

Sport estremi







Ci sono cose fatte per stare assieme.
Il formaggio con le pere.
La cozza e lo scoglio.
Due innamorati, sotto la luce della luna su una spiaggia deserta.
A volte anche una moglie e suo marito.
Ma non sempre.
Ci sono momenti in cui le cose devono, e sottolineo devono, stare distanti.

Le cozze, per esempio, per dare il meglio saranno messe in un tegame con pomodoro, aglio e peperoncino ma prima dovranno essere staccate dal loro scoglio.
E' inevitabile questo strappo nell'esistenza, questo squarcio tra le parti, questa dicotomia.
Anche i due innamorati che sotto la luna saranno stati una cosa sola, mani nelle mani, occhi negli occhi, dovranno accettare che l'alba arriverà e con la luce del giorno ognuno dovrà prendere la direzione di casa propria.
Anche la moglie e il proprio marito dovranno accettare qualche momentaneo distacco, vuoi per il lavoro, vuoi per impegni improrogabili, anzi alcune volte la separazione è consigliata, fortemente consigliata!

Giunge ineluttabile il momento dello shopping, della spesa, delle compere.
Questo è il momento, non un attimo prima né un attimo dopo, per il marito di defilarsi, di sparire, di darsela a gambe.
Non per cattiveria, no. Una mano con la pesante sporta si potrà dare, di sicuro volentieri, all'arrivo della consorte, a cose fatte.
Ma mai indugiare, mai mostrare debolezza e cedere alle lusinghe di una carezza, di un sorriso.
Il marito sa bene che l'attività non è compatibile con l'altro sesso.
Un uomo esce per comprare delle viti, progetta il lavoro, calcola quanti pezzi necessiteranno, misura le dimensioni e la forma del foro, si reca dal ferramenta all’angolo, compra il necessario senza indugiare tra la merce, prende il resto, saluta e torna a casa.
Una donna esce per fare shopping, già il nome richiama uno sport faticoso, forse estremo. Running, spinning, rafting; non si può affrontare lo shopping con una donna senza un duro e meticoloso allenamento.
Forse se avete fatto un allenamento mirato alla traversata del canale della Manica a nuoto o se siete pronti alla cronoscalata della cima Coppi sul passo dello Stelvio al giro d'Italia, potete immaginare la fatica che vi attende.
Una donna, dicevo, esce per dello shopping quando ha qualche ora libera, si reca non al negozietto sotto casa, no, troppo facile. Sceglie un grosso centro commerciale, di quelli con due, trecento negozi.
Pretende non dico di entrare ovunque ma uno sguardo alla vetrina di tutti, quello sì. Giusto per avere un’idea dei prezzi. Poi dopo dodici chilometri di corridoi, scale mobili, esposizioni, decide di provare un altro centro poco lontano e sicuramente più economico.
Così abboccate all'esca e accettate di accompagnare la moglie in un altro girone infernale, che nemmeno Dante avrebbe potuto immaginare così terribile, venticinquemila metri quadrati di vestiti, mobili, oggetti d'arredo, tende e altre cose inutili ai più.
Girate al guinzaglio, scioccati e inebetiti, non capite cosa cerca la vostra donna, forse perché non lo ha ancora capito lei stessa.
E qui sta l'inghippo, il mistero per ogni esponente del genere maschile, come si possa uscire per comprare qualcosa quando non si sa ancora cosa si voglia comprare!

Allora la donna farà una cosa che può condurre fino alla follia il marito più razionale: proverà a caso una decina di capi disparati, gonne, biancheria intima, camicie e maglioni, e uscirà sbuffando e mormorando tra se:

ma qui non hanno proprio niente!