martedì 30 aprile 2013

Ho capito perchè odio le telenovelas....








C'è chi non si diverte ad un matrimonio, forse perchè è il padre della sposa, forse perchè gli toccherà pagare il conto ma la gran parte delle altre persone, compresi gli sposi si divertiranno come matti, mangeranno a sazietà, balleranno allo sfinimento e si godranno la reciproca compagnia e la gioia dell'evento, come si deve, fino alla fine.
Chi non ride fino alle lacrime o non si commuove un poco o non trattiene il fiato per la tensione guardando l'esibizione degli artisti di un circo che, da bravi professionisti dello spettacolo sanno divertire, spaventare, intenerire il pubblico, in una parola sanno emozionare?
Chi non sa piangere ad un funerale, anche di qualcuno che si conosceva a stento, solo osservando il dolore e lo strazio che viene fuori dai congiunti più intimi del caro estinto?
Chi non si indigna vedendo una vecchia pensionata aggirarsi sulla piazza al termine di un mercato, indaffarata nella ricerca di qualche ortaggio o frutto abbandonato ancora buono da mangiare?
Sarò ipersensibile ma io sono tra queste persone. 
Mi intenerisco guardando un giovane sconosciuto fare le boccacce al figlioletto nel passeggino per strappargli una risata come solo i lattanti ne sanno fare, provo compassione per un vecchio che cammina curvo e solo, sento rispetto per la giovane che si abbassa a ripulire il suolo dalle deiezioni del proprio cane o da qualcuno che cede il posto ad un anziano, così come disprezzo chi parcheggia l'auto sul marciapiede o dimostra di non interessarsi del prossimo.
Giornate piene di persone, azioni e sentimenti da farti addormentare la sera stanco come un minatore.
Cosa centra il titolo, osserverà qualcuno. Perchè ho capito il motivo della mia avversione verso un certo tipo di programma televisivo?
Semplice, dagli sprazzi che ho dovuto sorbirmi capisco che gli argomenti sono praticamente quelli di tutti i giorni, situazioni comuni, matrimoni in crisi, antipatie tra soci, vicini che non si sopportano, liti che neanche tra bambini, storie di corna e ripicche e dispetti e rancori e tante lacrime, commozioni per lieti eventi, nascite, morti e chi più ne ha più ne metta, la fantasia degli sceneggiatori è inesauribile. E sono dannatamente bravi a strappare sorrisi, antipatie, rancori ed altri sentimenti della peggiore specie dagli inerti, passivi, inebetiti ascoltatori...
No, neanche per un momento voglio partecipare a questa orgia di emozioni catodiche, a questi sentimenti da telecomando, richiamati ad arte da sceneggiatori di professione che vi sapranno far ridere, piangere, soffrire ed arrabbiare a piacimento, tenendo sempre conto del budget, del copione e delle esigenze degli attori...
Preferisco la vita vera. Lacrime e sangue ce ne sono a sufficienza.....


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