tag:blogger.com,1999:blog-39333379447720315932024-03-26T23:35:48.781-07:00LUOGHI INSOLITI in cammino con Giorgio Papagiorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.comBlogger796125tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-3800150751155086322024-03-23T11:03:00.000-07:002024-03-23T11:03:00.509-07:00Cristiano e la mamma frontaliera<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7BUumhctuBr7_8p4jVAtaTifUz-9oJZVYvEf6R2U_5pwagSwSK7jzXjtCvLY27mdpL9TIjGSLXZ5LJechtbsgEs9ffJClxpGOCWulnBlk1uz-U8E7WeM4mqFfmBSnS1nv7CBQ7FvYTwqd3KYfFJ7orVluoNLc8XbmuPZVF5YP10i_9KM1_tV6m3RvnzZL/s240/Tromba-Jazz.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="180" data-original-width="240" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7BUumhctuBr7_8p4jVAtaTifUz-9oJZVYvEf6R2U_5pwagSwSK7jzXjtCvLY27mdpL9TIjGSLXZ5LJechtbsgEs9ffJClxpGOCWulnBlk1uz-U8E7WeM4mqFfmBSnS1nv7CBQ7FvYTwqd3KYfFJ7orVluoNLc8XbmuPZVF5YP10i_9KM1_tV6m3RvnzZL/s1600/Tromba-Jazz.jpg" width="240" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Fammi vedere
quell’occhio?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cristiano cercò di sviare l’attenzione della madre, svicolando verso la sua camera ma quella
donna aveva più fiuto di un cane antidroga dell’aeroporto, forse perché leggeva
tutti quei libri di Simenon e Camilleri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Niente, mamma. Solo un
graffio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Proprio per niente!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La mamma non c’era
cascata.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questo è un livido
bello e buono! Hai fatto a botte con qualcuno?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma no, mamma. Sì, c’è
stata una rissa fuori dalla scuola ma non centro niente, passavo di lì e
qualcuno mi è caduto addosso, non è niente…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Domani andrò a parlare
con il preside, se le cose non migliorano alla fine dell’anno cambi scuola!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La madre di Cristiano
sapeva essere inflessibile come un mastino, quando addentava un osso, non lo
mollava più.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cristiano era allarmato,
non c’era bisogno di arrivare a tanto e poi anche da un'altra parte non sarebbe
cambiato niente…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si era pentito di aver
parlato ma era troppo tardi. Sua madre aveva taciuto, riflettendo sulla portata
di quell’affermazione. Poi aveva abbassato il tono.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quindi è quello che
penso, sei tu che ti porti addosso la causa di queste risse?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma no, mamma. Io non
c’entro. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Troppo timido, troppo
poco credibile.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ora devo prepararmi e
andare. Domani avrò il giorno di riposo e ne parliamo. La pasta gratinata è in
forno, scalda venti minuti a centoquaranta gradi. Metti quella roba sporca che
hai addosso in lavatrice e togli i fazzoletti di carta dalle tasche che fanno
un casino. Vai a dormire presto e chiudi bene la porta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lo so, mamma. Lo so…
tutte le volte che era nervosa, la donna gli ripeteva la stessa litania come
quando aveva undici anni e lei aveva iniziato quel lavoro oltre confine che le
imponeva un’ora di viaggio e il rientro a casa alle tre del mattino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quel maledetto lavoro,
causa di tutti i suoi problemi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cristiano ora di anni
ne aveva quattordici. Aveva un mazzo di chiavi tutto suo e tutte le sere che
sua madre lavorava, lui era costretto a cenare da solo. Odiava la televisione,
tutte stronzate, qualche programma furbo ma a ore assurde, lui la mattina si
alzava presto e aveva mezz’ora di metro per arrivare a scuola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Già. La scuola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Un istituto tecnico
dall’altra parte della città dove lui sperava di non conoscere nessuno, di
essere lasciato in pace ma dove si era portato dietro, suo malgrado, un
manipolo di cretini delle medie, che invece lo conoscevano e sapevano tante
cose su di lui.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Che cosa faccio, le
dico la verità? Chiedeva disperato verso la radio accesa, ma il conduttore lo
aveva bellamente ignorato e aveva continuato a raccontare di quando Chet Baker
era stato in Italia all’inizio della sua travagliata carriera e non considerava
per niente il problema di Cristiano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Stare da solo non gli
pesava. C’era abituato e ascoltava musica, il jazz gli piaceva, metteva addosso
una specie di malinconia che tanto bene s’intonava alla sua solitudine. Quel suono
triste gli rendeva più leggera la sua di tristezza. Qualche volta studiava
anche ma non quella sera. L’occhio faceva male e non aveva idea di come avrebbe
affrontato la madre il giorno dopo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quando lei rientrò,
come al solito a notte fonda, lui era ancora sveglio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Aveva passato le ore a
costruire discorsi immaginari e a fantasticare quanto storte sarebbero potute
andare le cose.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma le cose non andarono
storte. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cristiano, cosa c’è che
non va in te? Perché non puoi vivere in pace, fare le tue cose, studiare,
essere un ragazzo allegro?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cristiano non se la
sentiva di confessare, dire alla madre che i compagni si burlavano di lui, che avevano
sparso la voce, e ora tutta la scuola ne parlava, che sua madre lavorava in una
casa d’appuntamenti poco distante dal confine, che forse era lei stessa una
prostituta, viveva di notte e che addirittura qualcuno dei docenti era stato
suo cliente. Cristiano aveva il suo daffare a cercare di ignorare le
malelingue, le offese, gli insulti ma ogni tanto cedeva alle provocazioni e
finiva in presidenza o nel bel mezzo di una rissa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il tuo lavoro… ma si
era morso la lingua.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La madre che non era
una stupida, cercò di abbracciare suo figlio ma Cristiano scappò a rintanarsi
in camera.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La sera cenando, lei
provò a parlargli, a rassicurare quel figlio ma lui non era più interessato.
Quello che fai tu della tua vita non m’interessa, avrebbe voluto gridarle, a
scuola ci vado io e devo starci io tra quelli! Ma non disse niente, perché è
questo che fa un adolescente. Vive nel suo mondo circondato da fossati e da alti
muri e non ha nessun piacere quando un adulto cerca di farvi ingresso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Dopo cena, la madre
entrò in camera. Cristiano ascoltava la radio, un pezzo di John Coltrane
aleggiava nella stanza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ti ho portato un regalo
dalla Svizzera.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cristiano la guardò
stupito. Tutto si sarebbe aspettato quella sera ma non un regalo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Aprì la confezione e
dentro c’era una tromba. Vera, luccicante, squillante.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lui non sapeva come
reagire. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Mi sono informata, c’è
una scuola di musica qui vicino. Puoi cominciare quando vuoi, se ti va.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ecco, che in un attimo
tutto era stato portato via, spazzato da un vento potente come foglie da un
viale. I compagni crudeli, gli insegnanti indifferenti, il preside severo, gli
oltraggi, le risse e le offese.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tutto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sua madre lo capiva
certo molto meglio di quanto facesse lui stesso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sarebbe andato a
iscriversi. Non chiedeva altro. La sua musica lo avrebbe seguito e accompagnato
e non solo dalla radio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Avrebbe reso tutto più
dolce, forse malinconico ma dolce.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Toccò i tasti della
tromba e dalle dita un calore gli si diffuse fino al cuore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">E senza che se ne accorgesse si lasciò abbracciare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-43273632506610379522024-03-18T01:37:00.000-07:002024-03-18T01:37:58.277-07:00Quattro amici<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbbjqI0lnIEaf68qtSYWaru0KP5f6eXYKbujCSvn8oxyPZH5J1JJdPyQc-qcLDqqH4ZRE2QzbUhYZKWnNRtRrOhZLL2eDCIx_f7LnNQo5m8lO-niyYb_ypBsz60L31RoL6aftS7qBQ5xmohnOaRkzbcvl_JIVcu9JpuR1FButE-Bn_NQsoRkGq0ZkT3YOp/s256/4%20mici.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="256" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbbjqI0lnIEaf68qtSYWaru0KP5f6eXYKbujCSvn8oxyPZH5J1JJdPyQc-qcLDqqH4ZRE2QzbUhYZKWnNRtRrOhZLL2eDCIx_f7LnNQo5m8lO-niyYb_ypBsz60L31RoL6aftS7qBQ5xmohnOaRkzbcvl_JIVcu9JpuR1FButE-Bn_NQsoRkGq0ZkT3YOp/s1600/4%20mici.jpg" width="256" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Eravamo quattro amici
al bar… Giuseppe canticchia la vecchia canzone.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Chi mi passa il menù…
chiama a gran voce Ennio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tanto ordini sempre la
solita diavola… scherza Donato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Stasera mi tracanno una
media… il colmo della trasgressione di Loris.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quattro amici seduti al
tavolo di una pizzeria. La scena tra le più comuni del venerdì sera, pensa la
ragazza preposta ai tavoli.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La graziosa biondina,
avrà massimo ventidue anni, si avvicina col sorriso ammaliante della venditrice
e propone variazioni al menù, anzi si sforza di aiutare quelle cariatidi, che
senza dubbio dimenticheranno tutto quello che dice, appena lei avrà terminato
la frase, portando loro una lavagnetta. Carpaccio di pesce, polpo scottato,
tagliata di vitello, lasagne e carbonara.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Troppo complicato per i
vecchietti e, infatti, scelgono quattro pizze. Vabbè, sono taccagni, alla
mancia neanche ci spera, prende le ordinazioni a memoria e si allontana un po’
delusa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Belli i pantaloni
aderenti della ragazza, osserva Donato da gran marpione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma se ha l’età di tua
figlia… lo rimprovera divertito Giuseppe.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Anche il pizzaiolo ha
due bei bicipiti… osserva con malizia Ennio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non facciamo tardi che
domani mi alzerò presto, chiede Loris, già sapendo che non sarà ascoltato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Già ci hai trascinati
in pizzeria prima delle venti, non si può sentire, a quest’ora hanno appena
acceso il forno… si lamenta Ennio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La prossima volta il
locale lo scelgo io, conosco un posto che ha anche i privé… Donato non scherza,
è stato frequentatore di locali trasgressivi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Io non ho tanti soldi
da buttare, va bene la pizza… si accontenta Giuseppe, dicendo tra l’altro, la
verità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cosa ci fanno questi
quattro assieme, si chiede la cameriera, notando senza particolare fastidio
come uno dei quattro le abbia studiato</span> <span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">a lungo il culo. Porta
da bere, le solite due medie rosse, un litro di vino e una frizzante, almeno
uno dei quattro è sobrio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Dovrebbero essere tutti
sobri e a dieta, pensa la ragazza, un paio si avvicineranno ai cinquanta e gli
altri due li hanno superati abbondantemente…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">E, infatti, la
chiacchierata volge rapidamente su argomenti di salute, così cari alle persone
di una certa età.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tranquilli. Io trombo
ancora con regolarità. Il problema è il menisco, non posso metterci il peso e
mi tocca farlo su una gamba sola… recita Donato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sei un buffone, non lo
farai da sei mesi! Lo rimbrotta Giuseppe.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Guarda, anche ieri
sera, ti posso raccontare dei numeri…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Beato te, io con la mia
prostata… aggiunge laconico Loris.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Senza contare che con
trecento di colesterolo sei più vicino all’infarto che all’orgasmo! Lo sfotte,
Ennio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">E poi, cose se non
bastasse, mi sono trovato un urologo con delle enormi mani da zappatore… Mandiamoci
Ennio che lo facciamo felice! Aggiunge Donato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sì, ragazze, vi prego,
datemi il numero che prenoto… termina Ennio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quattro tipi che più
diversi non si può, tuttavia al tavolo regna allegria e anche la giovane
cameriera si avvicina volentieri a chiedere come va.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Continuano a prendersi
poco sul serio, a sfottersi e sanno che il gioco funziona perché l’equilibrio è
forte come la voglia di passare assieme una serata leggera.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Qualcuno ha creato un
gruppo di chat per l’occasione e poco prima di trovarsi al tavolo hanno già
condiviso centinaia di messaggi ambigui, barzellette osé e vignette sconce. Le birre
medie sono rinnovate e il vino scorre così come scorre lieve la serata. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quattro dolci? Ma certo
tesoro, risponde lesto Donato che ancora sbava verso il posteriore della
ragazza, che ci facciamo negare il meglio?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tutti prendono il dolce
e pagano un conto salato ma escono soddisfatti e sazi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Prima di separarsi nel
parcheggio però, notano un oggetto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tra i tavoli di un
dehor c’è un biliardino o calcio balilla, che dir si voglia!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poiché i nostri cinquantenni,
il ventennio non l’hanno vissuto, fortuna loro, il nome è indifferente. Ciò che
conta è trovare le monete per la gettoniera.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Da una parte Ennio e
Loris e dall’altra Giuseppe e Donato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La strategia è
semplice, stai in porta tu che io lì sono una pippa!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il gioco è frenetico,
la fascinazione per quel gioco li rapisce e li sposta indietro nel tempo. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ecco quattro dodicenni
che non hanno altro interesse che veder entrare la pallina nella porta avversaria.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Prendi questa stangata,
femminuccia!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ehi, il gancio non
vale!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma tu prima hai rullato…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Goool!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È tutto un volare d’imprecazioni,
grida, esultanze e gioia!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Passa una famiglia e i
bambini si voltano a guardare quei quattro strambi che vociano e s’insultano
senza ritegno attorno a quel vecchio gioco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Giuseppe pensa davvero
di avere dodici anni e per un momento si sente felice.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poi le palline
finiscono, c’è un mescolarsi di manate e abbracci.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci si vede stronzi,
grida Donato emettendo un rutto al gusto di vino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ciao bambine, ci prova come
sempre Ennio, cercando di portarseli dalla sua parte.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si è fatto tardi, si
lamenta il sonnolento Loris che vorrebbe essere andato a dormire almeno un’ora fa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È stata una bella
serata, dice Giuseppe, grato a quella strana compagnia per averlo fatto sentire
un ragazzino, anche se per pochi minuti. Dobbiamo ripetere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Vanno ognuno verso la
propria auto e spariscono presto, inghiottiti dal buio della notte ma lievi e spensierati.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si ritroveranno, certo,
ma chissà se li aspetterà un oggetto magico, capace di farli viaggiare nel
tempo, come quello di stasera.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-45480225155261609032024-03-09T04:01:00.000-08:002024-03-09T04:01:35.559-08:00Boris e Giulio<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiluqzwPYnq0XtcDe9NbFZgcirkUclfGg9GlBr-gnoLq_ispUeVemxFWZExniFPGnTrJG1c6xYBPDt9JGPkHTNTf8Xv_t_p7U8a82NYdW7ykTelyAWZpH8k-3Gm3mBM6QpIvrMt1b2_35xGr5eAQ4yQhuVp9-MeiAWtVHUKkg3cfiCFpqQ8m9Dh_ZWdtIf/s769/giulio.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="455" data-original-width="769" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiluqzwPYnq0XtcDe9NbFZgcirkUclfGg9GlBr-gnoLq_ispUeVemxFWZExniFPGnTrJG1c6xYBPDt9JGPkHTNTf8Xv_t_p7U8a82NYdW7ykTelyAWZpH8k-3Gm3mBM6QpIvrMt1b2_35xGr5eAQ4yQhuVp9-MeiAWtVHUKkg3cfiCFpqQ8m9Dh_ZWdtIf/s320/giulio.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Terminare l’università
non era stato poi così magnifico.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Certo, i
festeggiamenti, le foto con la coroncina d’alloro, lo spumante economico
stappato all’uscita dell’ateneo al termine della discussione, la festa in
famiglia corredata da regali e mance e tutto il resto, furono splendidi
momenti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Il problema era che ora
non c’erano più alibi, ora si smetteva la veste dello studente e s’infilavano
pantaloni da uomo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Sin ora c’erano stati
vari lavoretti per Giulio, aiutare nelle spese universitarie la sua famiglia e
avere un po’ di contante in tasca il fine settimana erano obiettivi ammirabili,
anche se la maggior parte dei fine settimana Giulio li aveva passati appunto,
lavorando.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Adesso tutto era
diverso, la qualifica di dottore davanti al cognome lo metteva sopra lo status al
quale era appartenuto fino a un mese prima e gli regalava prestigio (poco) e
responsabilità (tante).<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">In soccorso, non per la
prima volta nella sua breve vita, si era presentato suo cugino Boris.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Boris, solo tre anni più
vecchio, era da poco andato a vivere nell’appartamentino, eredità dei nonni e
aveva proposto a Giulio una convivenza con un certo opportunismo ma quantomeno
vantaggiosa per quest’ultimo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Nella grande città
nascono le opportunità, trasferisciti da me, conosci gente, parla con le
persone giuste, capisci quali strade percorrere e appena potrai mi aiuterai con
le spese.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">La proposta di Boris
era sincera, c’era sempre stata simpatia e affetto per il cugino che viveva in
periferia e così Giulio la accettò con la benedizione di tutti i parenti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">La metropoli era smisurata
e spaventosa, ma un giovane neolaureato non ha paura di niente e così Giulio
iniziò a frequentare locali pubblici, librerie, eventi culturali e manifestazioni,
tutti i posti in cui aveva fiducia di incontrare qualcuno che desse un tocco di
concretezza all’invio di curricoli e alla compilazione di Form attraverso i
quali l’unica cosa evidente era la sensazione di lanciare messaggi in bottiglia
in un oceano popolato solamente da squali che non sanno nemmeno leggere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi iniziò il periodo delle grandi
manifestazioni. Studentesche, operaie, di alcuni settori del trasporto, dei
contadini. Giulio aveva preso a partecipare nonostante i dubbi di Boris. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Non andare oggi in
centro, gli consigliava durante la colazione</span> <span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">delle sette con
tè e fette biscottate.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">C’è tensione, oggi
meglio evitare, ma Giulio andava ugualmente.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Giulio, che non era uno
stupido, stava attento ai particolari, un certo puzzo di fumogeni, certi cori
da ultras che poco o niente c’entravano col dissenso e con la causa, certi
fischi della polizia che coordinavano magari una carica. Era pronto a defilarsi
in viuzze laterali e spostarsi dal fiume di persone vocianti che spingeva e ti
costringeva a finire in trappola. Una volta si era riparato in un negozio
fingendo interesse per la merce esposta e restando in equilibrio tra i
territori della pavidità e della saggezza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Una sera Boris gli
chiese:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Giulio, come sei messo?
Hai ricevuto risposte o appuntamenti per qualche colloquio?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Giulio chiese se per
caso gli zii avessero espresso lamentele per il nipote che non trovava un’occupazione
seria.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">No, non è questo. Sì, i
miei non fanno che lamentarsi di tutto, compreso il fatto che non trovi lavoro
ma siccome dipende da me tu puoi stare qui tutta la vita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Grazie Boris, so quanto
mi vuoi bene, ma sappiamo entrambi che non starò qui con te per sempre.
Entrambi dobbiamo avere una vita autonoma ed io in ogni caso alla fine me ne
andrò.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Giulio non si faceva
sconfortare ma i tempi dilatati erano un problema.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Così Boris ci provò:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Perché non mandi una
domanda alla segreteria del mio ufficio? Potrei parlare col responsabile del
personale…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Giulio non lo fece
finire. Ma tu lo sai che lavori per un partito politico?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Certo, se non altro
sono laureato in scienze politiche!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Non faceva una piega.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Giulio fece un sorriso
amaro, immaginava già che non sarebbe finita bene.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Dopotutto è un lavoro,
non pagano male. Ti si aprirebbero grandi opportunità, i tuoi sarebbero felici
e anche i miei smetterebbero di lamentarsi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Giulio fece per aprire
bocca ma restò un momento in silenzio. Non voleva ferire Boris, gli doveva
tanto. Così partì da lontano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Vedi cugino, se un
perfetto idiota, per qualche misterioso motivo è dotato di grande loquacità e
di potenti capacità affabulatorie e si dimostra in grado di affascinare e
ipnotizzare grandi masse e grazie a questa caratteristica, scala la gerarchia
politica, elezione dopo elezione, fino a sedere sulla poltrona di un ministero,
di certo avrà decine di stretti collaboratori nel suo dicastero, centinaia di
dipendenti nello staff, Migliaia di sostenitori nelle sedi territoriali di
partito, oltre a centinaia di migliaia di onesti lavoratori del settore
governato dal suo ministero.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">E quindi? Era stato il
curioso commento di Boris che non capiva dove volesse arrivare Giulio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Inevitabilmente, tutto quest’oceano
di persone produrrà azioni positive, legate alle proprie personali competenze,
all’onestà intellettuale, all’amore per la propria professione, all’attaccamento
al lavoro, a un’etica personale e così via. Tutte queste persone produrranno
nella maggior parte dei casi esiti positivi, soluzioni creative e innovative, e
contribuiranno con i loro sforzi al buon andamento della società, giusto? Ma
non possiamo dimenticare una cosa. Un idiota rimane tale, anche se siede sulla
poltrona del ministro!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Ecco, alla fine era
sbottato. Boris fece una strana espressione tra il triste e l’amareggiato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Dopo diversi minuti di
silenzio e riflessione rispose solo: <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Sì, è meglio che non la
fai quella domanda al mio ufficio, magari domani ne riparliamo, ora vado a
dormire, e si ritirò.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Un mese dopo quella
sera Giulio era tornato a casa. Dopo contatti telematici era riuscito a trovare
impiego in un’agenzia assicurativa, avrebbe vissuto nella sua vecchia cameretta
di studente ma avrebbe avuto autonomia economica.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Boris fu triste e lo
abbracciò forte, mi dispiace cugino mio, che tu non abbia trovato il tuo posto
qui in città, vicino a me, lo so che non cucino bene ma c’è sempre il sushi all’angolo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Risero per non
piangere. L’abbraccio fu sincero come l’affetto che li legava, ma Boris era
anche sollevato. L’aspetto intollerante, inflessibile, contestatore e in
potenza sovversivo del cugino lo aveva sempre spaventato e fu contento che
potesse partire senza avere combinato danni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Giulio era sereno, come
il giorno della laurea.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Certo, fare l’assicuratore
non era il suo sogno ma gli avrebbe permesso di muoversi e incontrare persone,
parlare con tutti, scambiare idee. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Nessuno aveva chiesto
altro che le sue competenze culturali, non sarebbe sceso ad alcun
compromesso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">No, non era il suo
sogno ma per iniziare andava bene così.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-59934109546532280662024-03-02T03:37:00.000-08:002024-03-02T03:37:27.366-08:00Il tè di Angelo<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKRZn-O3TmATFsdGdLitSI7JvfCGPLXgStQQmnEGgl-QOVLIJL2Ssl50-ST5j9xvENWrI2mP6wNRn9W3afuBtkhI-UINrLOFu3KSTIsGKPyPqTd0E47YYkewlKQ-FW7uGiArCwrEkk-wdREsTh_BucSqh_nKSygiRyEWKWl_KSHD7EaxRnDMQ9_PIoi0Z4/s870/cerimonia-gongfucha-prendere-te-.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="455" data-original-width="870" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKRZn-O3TmATFsdGdLitSI7JvfCGPLXgStQQmnEGgl-QOVLIJL2Ssl50-ST5j9xvENWrI2mP6wNRn9W3afuBtkhI-UINrLOFu3KSTIsGKPyPqTd0E47YYkewlKQ-FW7uGiArCwrEkk-wdREsTh_BucSqh_nKSygiRyEWKWl_KSHD7EaxRnDMQ9_PIoi0Z4/s320/cerimonia-gongfucha-prendere-te-.jpeg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angelo spinge il
pesante portoncino e entra nell’androne con una smorfia di dolore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Da qualche anno nessun
inverno è arrivato senza torturare le sue giunture.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">I singhiozzi che
giungono dal primo piano lo spiazzano. Avrà anche tanti acciacchi ma le orecchie
funzionano ancora bene. Qualcuno piange sulle scale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angelo, un gradino dopo
l’altro, trascina il suo carrello pesante della spesa di Natale per una
persona. Tortellini di zucca, un chilo di patate, del cavolo nero, due etti di
Toma e, altra concessione alla gola, un torrone morbido. Adora il gusto delle
mandorle e del miele e poi è Natale, avrà il diritto di gustare un dolce, no?
Ma adesso è la curiosità a condurlo. Sale veloce, nonostante i dolori e il peso
del carrello e sul pianerottolo di fronte casa sua c’è un giovane uomo
accovacciato sullo zerbino, che si asciuga il viso. Quando vede l’anziano
salire verso di lui, si rimette in piedi e cerca di darsi un tono.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Buon giorno Angelo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angelo per un momento è
confuso, poi ricorda. Si tratta del figlio del ragioniere al secondo piano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Tu sei il figlio dei
Guida, aspetta… Mirco!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Si, giusto, sono io. Il
ragazzo tira su con il naso. Angelo gli porge un fazzoletto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Va tutto bene?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Si, signore, è tutto
ok… La voce incerta del ragazzo dice il contrario.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Sei venuto dai tuoi
per passare le feste? Angelo sa che intromettersi nelle vite altrui non è
educato ma non importa, ha sentito piangere il ragazzo e certe volte guardare
da un'altra parte è peccato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Sono venuto a fare
loro gli auguri…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-E cosa fai fuori dalla
porta?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-In casa dai miei non c’è
nessuno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Vieni dentro. Ti preparo
un tè.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mirco vorrebbe opporsi
ma non trova le forze e alla fine segue il vicino nel piccolo appartamento
pieno di quadri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quando si siede sul
vecchio divano, ricomincia a piangere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angelo non si scompone.
Mette il bollitore sul fornello e ripone la spesa. Il silenzio è leggero. Mirco
si prende il suo tempo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quando il tè è pronto
nelle tazze fumanti, il ragazzo è calmo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Ti scalderà. Puoi
restare quanto vuoi, non ho impegni. Gli dice Angelo con sincera allegria.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mirco pensa che quel
vicino, che ha sempre visto poco e non gli ha quasi mai rivolto la parola se
non per saluto, è grazioso e piacevole. Quanto gli piacerebbe che fosse suo
nonno. Si vergogna un poco ma l’anziano ha un atteggiamento che lo fa sembrare
un ragazzo di vent’anni. Non lo aveva notato mai nei loro incontri precedenti.
Dopotutto i vicini non sono fatti per essere conosciuti, al massimo si salutano
ma poi ognuno a casa sua. Questo era stato l’esempio dei suoi genitori e così
aveva fatto lui da adulto. Anche quando era andato a vivere con il suo compagno
di studi storico. Mirco sapeva che non sempre i genitori sono perfetti. Per
esempio, quando lui aveva troncato il rapporto con la sua ragazza, che non lo
rispettava, non lo aiutava e soprattutto non lo amava i suoi non avevano
accettato la cosa. Secondo suo padre lui avrebbe dovuto salvare la relazione e
adeguarsi all’indole della fidanzata che era di buona e facoltosa famiglia. La
ribellione di Mirco, perché così era stata definita, aveva provocato una
rabbiosa e violenta reazione dei genitori e lui ne era stato sorpreso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Hai provato a
chiamare?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Si ma devono essere
partiti per la montagna e lì il cellulare prende poco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Puoi sempre
raggiungerli col treno. Angelo cerca di essere accomodante, è pur sempre Natale
e quel ragazzo non è il ritratto della gioia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Non lo so, non mi
hanno neppure avvisato che sarebbero partiti. Ultimamente ci siamo sentiti
poco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mentre cerca di non
scottarsi, Mirco ha tutta l’aria di uno che sta per vuotare il sacco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-I miei sono arrabbiati
con me, non mi perdonano di avere lasciato la mia ragazza e poi di aver
subaffittato una stanza dell’appartamento a un altro studente.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Che male c’è in
questo, si fa tra universitari, no?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Si… ma il problema è
che si tratta di uno studente Siriano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Perché problema?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Lei conosce mio padre,
no? Sa come la pensa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angelo conosceva bene
il ragioniere. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Inoltre dovrei dirgli
una cosa, ma non ne ho il coraggio…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Ti ascolto. Angelo
poggia la tazza vuota sul tavolino e si mette comodo sulla poltrona.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Forse è per l’atteggiamento
accogliente del vecchio, per la sua tranquillità, per la sua apertura, che sono
le cose di cui Mirco ha bisogno ora, che il ragazzo si concede di parlare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Ho lasciato la facoltà
di Ingegneria, voglio iscrivermi a Lettere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lacrime bagnano gli
occhi del ragazzo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Quando lo saprà mio padre,
darà di matto…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angelo sospira, è un
bel problema. La vita del ragioniere Guida è una vita perfetta, un uomo
realizzato, sportivo, un lavoro invidiabile, una bella moglie che ha ereditato
dalla prozia la casa in montagna, Il mare d’estate e lo sci d’inverno, il Rolex
al polso e un figlio universitario che diventerà dottore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il silenzio che riempie
la stanza è saturo di significati.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-La vita è tua, Mirco.
Fatti un regalo di Natale, parla con i tuoi e usa la sincerità che è l’unica
strategia vincente.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mirco è più tranquillo,
si soffia il naso e termina il suo tè. Il suo cellulare emette un breve suono,
un sms.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-È mia mamma, vuole
sapere come sto, cosa faccio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Prendi un bel respiro
e se vuoi, rispondile. Angelo si alza per rigovernare ma in realtà è un gesto
di discrezione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Farò come mi
consiglia, li raggiungerò col treno. Ma non oggi. Magari tra due giorni.
Tornerò nell’appartamentino e giocherò a scacchi con lo studente siriano, è un
tipo intelligente, sa?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Non lo metto in
dubbio. Voi giovani siete avanti e ho molta fiducia nel futuro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Grazie Angelo, lei è
stato un vero regalo di Natale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angelo gli stringe la
mano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-No Mirco, sei tu un
regalo per me che vivo solo. Vieni a trovarmi quando vuoi e fammi sapere come
vanno gli studi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Lo farò, grazie.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Si gira e se ne va.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Angelo torna alla sua
stanza vuota e alla sua cena solitaria da preparare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">E ai suoi ricordi e ai
suoi pensieri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Uno su tutti. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Grazie a te, ragazzo
mio, te la caverai nonostante tuo padre. E mentre cucina, sorride.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-45055782691345144522024-02-17T07:51:00.000-08:002024-02-17T07:51:27.085-08:00Verrà la primavera<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0qJKHfrtD40kgwY6EnwOZQtNWdGFtwQJFY0TJ7G3LxCLtIrG1N9n-GE7yLs6BJV0FW65WK1bM-Yy4b-Rt6NbDlqeLEQ67yalsBXP4eLjAKS6ZVk8WQoeh9H_Bi4Enm9UG1skRpM1JZ24XeZLywZao9vCHvCUnrhe3rR6fg48i8N83KG5MUL7vmPfwk-Xg/s1170/oak-3064187_1280-1170x550.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="1170" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0qJKHfrtD40kgwY6EnwOZQtNWdGFtwQJFY0TJ7G3LxCLtIrG1N9n-GE7yLs6BJV0FW65WK1bM-Yy4b-Rt6NbDlqeLEQ67yalsBXP4eLjAKS6ZVk8WQoeh9H_Bi4Enm9UG1skRpM1JZ24XeZLywZao9vCHvCUnrhe3rR6fg48i8N83KG5MUL7vmPfwk-Xg/s320/oak-3064187_1280-1170x550.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sono passato di recente
davanti una vetrina in centro. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Pastelli a cera,
pennelli di tutte le misure, colori assortiti, tele e tavolozze. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Una bella vetrina,
nessun dubbio. Sono rimasto colpito dalla bellezza dei quadri esposti e dal
fascino che esercita una tela bianca ma anche spaventato dal prezzo della merce
esposta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Dopo un rapido calcolo
ho capito che dipingere richiede un capitale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Scrivere è un’arte
povera e democratica.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È un’arte povera perché
sono sufficienti una biro e il retro di uno scontrino o un tovagliolo, come il
passato e i grandi dimostrano. Non è neppure necessario un pubblico di lettori.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Scrivere significa
chiudersi in uno stanzino, dare le spalle a chiunque.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si scrive non guardando
niente, guardando solo dentro di sé o al massimo verso la parete. Nessuna
finestra a distogliere la concentrazione, al limite una musica che via via si
fa più distante fino a provenire da un altro mondo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È un’arte democratica perché
si può fare utilizzando un Mac Book Air oppure digitando su un vetusto
smartphone. Se mi gira, posso tirare fuori matita e blocco notes come facevo
alle medie. Si può scrivere anche con pochi mezzi, economici.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Conclusa questa
strampalata premessa, la questione è sempre e solo una. Cosa scrivere e che
cosa dire. Perché si sa, quando non si ha niente da dire, è molto meglio stare
zitti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ecco che si fa avanti
il primo grande requisito.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’ispirazione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si scrive solo se si ha
l’idea, se si è folgorati dal sacro fuoco della passione, se si brucia d’amore,
se si è infuriati, se ci si strugge per qualcosa d’irraggiungibile. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si scrive quando c’è la
tensione giusta a farlo, perché è una necessità quanto respirare e bere. Il
respiro delle frasi lette, l’acqua dei concetti da bere e assimilare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma anche la scrittura
più semplice ha bisogno di lavoro, di pulizia, di revisione, di rilettura.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">E questo ci porta al
secondo altro requisito fondamentale, che è il tempo. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Avere un ordine mentale
è importante ma non è sempre semplice come non è semplice riuscire a stabilire
le priorità. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">E anche quando si riesce,
non è detto che le proprie priorità siano le stesse di altri. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quindi, dal momento che
è importante curare la propria persona, tenere pulita la casa, accertarsi che
ci sia cibo in sufficiente quantità e apprezzabile qualità, ecco che l’importanza
dello scrivere si abbassa e cede il passo nella classifica come una squadra di
seconda categoria.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tutto il mondo fatto di
sensazioni e colori, di momenti che stimolano l’ispirazione, di percezioni che
svegliano i sensi, sbiadisce e appiattisce davanti ai bisogni primari come
fame, sete e sonno, piacere agli altri, fare una vita sociale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Una folata improvvisa
di vento che solleva le foglie sul viale, il canto di un uccello tra i rami, le
risate cristalline dei bimbi che corrono nel parco, il ripetersi costante e
potente delle onde che si rompono sugli scogli, insomma gli eventi che ci
incantano e che riempirebbero pagine di poesia, passano in secondo piano e non sono
raccolti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci sono altre cose
prima.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma una parte profonda
dell’animo, una parte molto intima che non dorme mai, che non si manifesta, è
sempre attenta e memorizza gli attimi, li congela intatti, pronti a essere
rivissuti in tutto il proprio intenso fragore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È questa parte che
dobbiamo riguardare, tenere sana e in forma, coccolare forse.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Pensare come penserebbe
un animale, guardare le cose come le guarda un bambino, con lo stesso candore,
con innocenza, senza giudizio o contaminazioni, senza cattiveria o preconcetti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">E questo ci porta al
terzo fondamentale requisito, forse il più importante. L’onestà.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Scrivere per dare un
giudizio di valore, per esprimere un’opinione, per indirizzare quella altrui
non è arte, è lavoro. Si può diventare molto bravi a farlo ma occorre essere
ben pagati. Non si può trarre piacere da questa scrittura. Un’opinione conta
quanto un’opinione, lecito esprimerla ma non sarà mai un fatto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sono altre le
caratteristiche della scrittura che danno piacere, che la trasformano in arte.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’onestà è una di
queste, e dall’onestà trascende la bellezza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Rimango un momento,
come inebetito dal monitor, come se fossi una falena, poi mi risveglio e comprendo
che tra poco più di un mese sarà primavera, il vento sarà dolce e smetterà di
ferire le guance, la luce durerà fino a tardi e il profumo della natura
riempirà l’aria.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Nel frattempo non resta
che affidarmi alla dolcezza della lettura e al piacere di riconoscere, quando
lo trovo, un autore prima di tutto onesto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p><br /><p></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-2874697834085031682024-02-10T00:39:00.000-08:002024-02-10T00:39:54.116-08:00La spia sul cruscotto<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRaLu-ss-9so77t8JMl-o5RcRHGg_aS7ADKud6ND2dgHaVz7gFMlm2iWTTNyyNx6eST-qfVJGzU08stemqPhOR2Q_yRn1n0cVTxIXo0zGCY_E3t_TL3TWHGI4FE-J7byPX12_R4U9V3N_WnjDSYhJwn2Kvj_q4zMw7xLKadhsPb81ke_ntGQlakElrhQ6o/s960/spia.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="960" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRaLu-ss-9so77t8JMl-o5RcRHGg_aS7ADKud6ND2dgHaVz7gFMlm2iWTTNyyNx6eST-qfVJGzU08stemqPhOR2Q_yRn1n0cVTxIXo0zGCY_E3t_TL3TWHGI4FE-J7byPX12_R4U9V3N_WnjDSYhJwn2Kvj_q4zMw7xLKadhsPb81ke_ntGQlakElrhQ6o/s320/spia.webp" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Berni stava disteso,
più pallido del lenzuolo stesso, con le guance incavate e gli occhi chiusi. A guardare
bene sembrava avere le palpebre appena separate, come chi dorme profondamente o
chi è morto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">In effetti, sembrava di
guardare un morto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Stefano rabbrividì a
quel pensiero, ma non avrebbe saltato un appuntamento con il suo amico o almeno
quel che restava.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il vetro della
rianimazione era pulito, come tutto il resto, Stefano ci aveva appoggiato il
palmo della mano ma Bernardo non poteva muoversi, non avrebbe potuto farlo
nemmeno se non fosse stato in coma, collegato com’era a tutti quei tubi, cavi
elettrici, cateteri. Stefano avvertì sulla pelle solo il freddo del vetro e una
sensazione di solitudine.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pensare che ci avevano
scherzato sopra solo poche settimane prima.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Io il dolore lo
sopporto benissimo, da uomo, e non è vero quello che si dice in giro, che a noi
maschi basti un taglietto sul dito per farci piangere!” Bernardo non ne voleva
sapere di ragionare. L’amico provò a convincerlo del contrario, a dirgli che
sarebbe stato opportuno farsi visitare, fare degli esami.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Per diventare una
cavia da laboratorio?” Bernardo lo aveva zittito, sull’argomento non c’era
discussione possibile. Poi, per dargli un contentino, erano andati alla
farmacia sotto casa di Stefano, dove Berni aveva acquistato degli integratori
di magnesio e delle vitamine. “Vedrai che con questi, nel giro di due settimane
mi sentirò come un leone”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Stefano ripensò alle
parole dell’amico e quasi sorrise da dietro il vetro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Un leone attaccato a un
respiratore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Stefano aveva anche
provato con una similitudine.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Avevo una vicina, un
giorno sulle scale mi disse che era comparsa una spia sul cruscotto dell’auto,
che tipo di spia le chiesi e lei mi aveva risposto, non saprei, gialla con un
disegnetto nel centro, allora le avevo consigliato di portare subito l’auto in un’officina
meccanica ma lei aveva obiettato che l’auto girava bene e non faceva alcun
rumore strano. Dopo una settimana, incrociandomi sulle scale di casa, mi aveva
confessato, vergognandosi molto, di aver fuso il motore, che aveva dovuto
chiamare il carro attrezzi e le sarebbe costato un patrimonio riparare il
danno. Voleva scusarsi con me per non avere dato credito al mio consiglio”,
Stefano e Bernardo erano amici dalle elementari e Berni era stato sempre un
testone. Probabilmente ci avrebbe anche riflettuto ma la vecchina della
farmacia aveva cancellato ogni possibilità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Erano in coda, Bernardo
con la scatola dell’integratore al magnesio in mano e il suo dolorino da niente
tra le costole, quando sentirono lo scambio tra la vecchina e la dottoressa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Avrebbe dei fermenti
lattici per la mia pancia? Mi dia quelli forti per favore.” Era stata la
richiesta della vecchina.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La farmacista le aveva
mostrato due scatole uguali: “Vuole questa da due miliardi o quella da quattro
miliardi?”<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Non sono un po’ troppo
cari?” Era stata la risposta seccata della signora alla quale Stefano e Bernardo
non erano riusciti a fermare le grasse risate che erano continuate sin fuori
del negozio. Il buonumore aveva cancellato la drammaticità e l’efficacia del
racconto sulla spia e sul motore fuso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">In fondo il dolore è
proprio una spia sul cruscotto, che ci sta avvisando che qualcosa non funziona
come dovrebbe o che si sta per rompere, pensò Stefano da dietro il vetro. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">L’ora delle visite, se
di visita si potesse parlare, era quasi terminata e fu in quel momento che
Stefano si accorse che la sua similitudine si stava realizzando. Sul monitor che
registrava le funzioni cardiache e pressorie dell’amico, due lucine rosse
avevano iniziato a lampeggiare, un infermiere era corso a controllare, aveva
manovrato con i rubinetti che erogavano sostanze nelle vene dell’amico e tutto
era rientrato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Dopo un po’ l’infermiere
in casacca verde era uscito dalla porta e aveva avvisato che il momento delle
visite era terminato. Rientrando poggiò una mano sulla spalla di Stefano e andò
via senza dire niente.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Perché non c’era niente
da dire.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Stefano guardò un
ultima volta il corpo del suo amico, che sembrava morto. Forse era un addio ma
forse no, chi poteva saperlo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Finché le lucine sono verdi,
va tutto bene, si disse Stefano e non sapendo se sorridere o piangere, andò
semplicemente via.<o:p></o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-13999530788648959862024-01-27T01:58:00.000-08:002024-01-27T02:02:33.759-08:00Il mare in burrasca<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw6ZAP-FuO_YuOziia7vFZYO7Bc9MCPx7X9JHT-4g1FCRM66FwRJtOQ3ilrH3wt3A2tar6a1USs2V5vYrWKM0lZ2WQwfEGoJojdzPKzOsnp1m-_ZRpTzqVxSgYL-8qYz0gKhcksWB25MnKkT-3QEZWSXqG7lK3gNTzCMECQqq_aw6tW4MAU1mpWqFNqcex/s253/images3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="199" data-original-width="253" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw6ZAP-FuO_YuOziia7vFZYO7Bc9MCPx7X9JHT-4g1FCRM66FwRJtOQ3ilrH3wt3A2tar6a1USs2V5vYrWKM0lZ2WQwfEGoJojdzPKzOsnp1m-_ZRpTzqVxSgYL-8qYz0gKhcksWB25MnKkT-3QEZWSXqG7lK3gNTzCMECQqq_aw6tW4MAU1mpWqFNqcex/w200-h158/images3.jpg" width="200" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Una volta ho letto da
qualche parte che ogni barca, su acque tranquille, ha un buon capitano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Non ricordo chi l’ha
detto o scritto ma è chiaro cosa intendesse.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Navigo sulla mia barca
da tanti, forse troppi anni e di posti ne abbiamo visitati. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Porti tranquilli, con
lavoro da sbrigare, carico e scarico, manutenzione e altre normali attività. La
sera una bevuta di vino scadente nella taverna più vicina e via, senza
ricordare cosa si è fatto, cosa si è visto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Luoghi più bizzarri e
affascinanti, dai profumi forti e i colori accesi, posti con uccelli dalle
piume variopinte e predatori letali, posti che ammaliano. Qualcuno ci si è
perso, inghiottito nei vicoli chiassosi tra giocatori di carte o tra le braccia
di qualche avvenente ragazza dagli occhi verdi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Posti pericolosi, in
cui appena messo piede sulla terraferma, sai che sta per succedere qualcosa di
brutto. Posti dove è meglio non camminare soli, in cui nelle locande avete
tutti gli occhi addosso e il taverniere è perennemente impegnato a lucidare la
lama del suo coltellaccio, posti su cui è meglio non indagare, non addentrarsi,
dove è più prudente passare la notte sulla branda della barca o nella stiva,
posti in cui non ci si addormenta facilmente e il consumo di alcool è
indispensabile al sonno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Ho viaggiato tanto su
questa vecchia imbarcazione e qualche volta non ce la siamo vista bene.
Giornate fiacche, senza vento e notti in cui scendeva una nebbia spessa e le
onde nere sembravano muri di una fortezza. Notti in cui ci sembrava di tornare
in dietro al punto di partenza e di navigare in tondo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Ho fatto viaggi che
sembravano non finire mai, con la sensazione di perdere continuamente la rotta
e di avere tutte le bussole fuori uso. Viaggi in cui il capitano era ubriaco
quasi tutti i giorni e quando non lo era se ne stava rintanato in cabina a
smaltire i postumi. Viaggi che abbiamo portato a termine solo grazie all’esperienza
di uomini di mare, alla forza di volontà di qualcuno e, perché no, anche grazie
alla disperazione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Non è facile vivere su
una nave, vi assicuro, non per la nausea che il mare grosso vi ficca nelle
viscere col suo muoversi su e giù, a quella ci si può abituare, non perché avete
visto il mozzo finire in acqua per un’onda improvvisa e sparire per sempre in
quel nero gelido, dopo un po’ ci si abitua anche ai funerali, non è mai facile
ma sapere che si è governati da qualcuno che è sempre ubriaco, a volte
corrotto, spesso fuori controllo, questo è peggio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Fa paura lasciare un
porto sicuro e dirigere la prua in mare aperto, non sapendo cosa ci sarà ad
aspettarci nella notte.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Si è costretti a
fidarsi, perché non c’è scelta, fidarsi degli altri marinai, dell’onestà di
qualcuno, della scaltrezza di altri, dell’esperienza di tutti, perché è quella
che vi salverà.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Una notte, eravamo
stati svegliati dalla campana della vedetta, all’arrivo di una bufera e in meno
di cinque minuti la barca era stata presa a schiaffi da un mare arrabbiato e
cattivo che avrebbe voluto rovesciare quel vecchio guscio e spingerlo in
profondità, nell’abisso. Così, in piena notte, schiaffeggiati da una pioggia
fredda e dura, sballottati da onde maligne, eravamo stati costretti a governare
una nave che per poco non era stata spezzata dalla violenza della natura, tutti
urlavano per farsi sentire ma il ruggito del mare era più forte e spaventoso,
il capitano lanciava insulti e sputava bestemmie ma era chiaro che non riusciva
a comprendere quale fosse in problema da affrontare, qualcuno gli ruppe una
bottiglia sulla testa e questo fu il momento in cui tutti cominciarono a fare
le cose giuste. Mi trovai al centro di quella specie di ammutinamento, in tanti
mi chiedevano consenso a fare ciò che già sapevano fare, fui continuamente
cercato, con le voci, con le braccia e con gli sguardi. I marinai avevano
bisogno di un riferimento ed io trovai naturale prestarmi a quella necessità. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Certo era che anch’io
morivo dalla paura di non farcela. Nessuna nave dovrebbe cambiare timoniere
durante una bufera, certe cose vanno pianificate, ma a volte se vuoi salvarti,
devi fare delle scelte e devi farle veloce.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Quella notte la nostra
velocità di pensiero e di azione ci salvò la vita e al mattino guidai la nave
verso il porto più vicino. Il capitano aveva una vistosa ferita alla testa e
diceva di non ricordare niente. Si chiuse in cabina e uscì solo quando eravamo
sbarcati tutti. Non si fece più vedere e questo fu un bene per noi tutti ma
soprattutto per lui.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">Quanto a me, continuo a
navigare, non saprei fare altro, e affronto a testa alta la brezza profumata
del mattino e il vento di tifone con lo stesso animo sereno. Perché è questo
ciò che i marinai si aspettano, non la paura, non l’incertezza, ma sapere la
rotta che percorreremo e specchiarsi in uno sguardo fermo e sicuro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt; line-height: 115%;">So che non sarà mai
facile, che le tempeste arrivano senza invito ma quello che cercherò di fare è
governare quest’imbarcazione meglio che posso e condurla ogni volta in un porto
tranquillo. <o:p></o:p></span></p><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p><br /></p><br /><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-75401343490922912742023-10-14T02:38:00.000-07:002023-10-14T02:38:17.179-07:00fantasmi<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9rjs0ajLHjU30DR3uqGexKrtMi5T11RgyCDoEaZjWgPBOeZf3jdfokKjIerJQ2cvpi7WQPs1w8Ayah26-eo3CxwxYDsl62pZnDTtTuT5zovPFwU-TbEQm_ubBDl7p4vVUY6QeMUn0XtV7iletP4bms8yocODVF9kGf4hwmJUtWp5QNubgWbDeVYH12jEK/s680/unnamed-680x408.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="408" data-original-width="680" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9rjs0ajLHjU30DR3uqGexKrtMi5T11RgyCDoEaZjWgPBOeZf3jdfokKjIerJQ2cvpi7WQPs1w8Ayah26-eo3CxwxYDsl62pZnDTtTuT5zovPFwU-TbEQm_ubBDl7p4vVUY6QeMUn0XtV7iletP4bms8yocODVF9kGf4hwmJUtWp5QNubgWbDeVYH12jEK/s320/unnamed-680x408.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Le storie di fantasmi
spaventano tanta gente. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Mettono paura a grandi
e piccoli.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Chi non ha passato ore
insonni, nel buio della camera, a fissate l’ombra dietro alla tenda con
l’intenzione di confermare il movimento impercettibile visto con la coda dell’occhio?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I fantasmi sono intorno
a noi. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Camminano per le
strade, come se niente fosse, ignari e incuranti del traffico delle auto che
non si fermano agli incroci, delle persone sui monopattini che sfrecciano rapide
tra i pedoni urlanti. Inconsapevoli dell’inquinamento elettromagnetico causato
dai cellulari che imbrigliano la gente in una fitta</span> <span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">rete
di solitudine.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Fantasmi di persone
vissute secoli prima tra queste strade, tra le case circondate dai campi e
dall’erba che nessuno dei viventi sembra ricordare più.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Cammino anch’io, lento,
con un libro nella mano, come doveva aver camminato mio nonno, forse stringendo
un quotidiano, mentre con l’altra mano sollevava il cappello per salutare i
passanti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Provo anche a salutare
qualcuno, ma al buongiorno rispondono pochi, alcuni ignorano il saluto e tirano
dritto, i più mi squadrano come uno che è appena uscito da un centro di salute
mentale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Passo davanti alla casa
in cui sono cresciuto. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È un condominio appena
ristrutturato, che ha perso i suoi colori originari e sfoggia una terribile
facciata grigio topo. Fisso la parete e la perversa e cattiva magia, che i
comuni mortali chiamano memoria, trasforma il muro d’intonaco, lo scioglie e
distrugge la materia in una vorticante insalata di atomi che prende la forma esatta
delle mattonelle esistenti prima del rifacimento. Vecchie mattonelle color
ardesia, dalle forme bizzarre, in rilievo su una malta tinta fumo. Ci passavo
il dito su quelle mattonelle, un dito minuscolo di bambino e immaginavo isole
misteriose dalle forme intriganti, pericolosi percorsi montani e cime
inarrivabili.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poi anche il fantasma
della casa che fu, com’è giusto che facciano tutti i fantasmi, si dissolve, la
magia finisce e riappare il condominio ristrutturato, a norma, dal terribile
colore grigio topo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Passeggio ancora un
poco, gustando il contatto delle suole che mi ancora e mi radica alla cittadina
che mi ha visto crescere e mi vedrà invecchiare e osservo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Le persone a un primo
sguardo non sembrano felici, passa una donna alla guida di un’utilitaria,
sembra arrabbiata ma forse è solo concentrata. Alcuni hanno un’espressione da
gladiatore pronto a uccidere chiunque si metta a ostacolare il proprio cammino,
altri hanno lo sguardo perso del vuoto. Forse stanno vedendo dei fantasmi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Prestando attenzione mi
accorgo che ci sono anche persone che chiacchierano e sembrano spensierate,
qualcuno sorride, qualcuno contorna i discorsi con ampi e rotondi gesti delle
braccia neanche fosse un direttore d’orchestra.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Alla fine molti
rispondono al mio saluto e a volte ricambiano il sorriso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Mi sento bene, ci sono
ancora speranze per noi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poi mi chiedo se ho
davvero capito.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ho visto persone vive o
fantasmi del passato?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p><br /></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p><br /></o:p></span></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-75921017034945516002023-07-30T01:32:00.004-07:002023-07-30T01:32:56.335-07:00Le donne del ventitré<p> </p><p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8_g_EhgiwagvP2jOkiFnol5fmvXfJPWZhoSfqqUCM7gQXmdy_iAtCvV04f6V0s4T0OOykzVtDVK2_95ccNw7in7VkdI4rDwn3G5GLkd4atYaK0kKxZpbeAsD-XFrqBOWg9Q_8UYYR4JJiiw0INYaye8KUiDEb0syxl4VDa7OC1Fmh3OUXYeq3YqwcQ0i5/s1514/1323141_copertina_anteprima.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="748" data-original-width="1514" height="158" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8_g_EhgiwagvP2jOkiFnol5fmvXfJPWZhoSfqqUCM7gQXmdy_iAtCvV04f6V0s4T0OOykzVtDVK2_95ccNw7in7VkdI4rDwn3G5GLkd4atYaK0kKxZpbeAsD-XFrqBOWg9Q_8UYYR4JJiiw0INYaye8KUiDEb0syxl4VDa7OC1Fmh3OUXYeq3YqwcQ0i5/s320/1323141_copertina_anteprima.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p><p><br /></p><p>Sono arrivate. Dalla A alla Zeta:</p><p><br /></p><p>https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/racconti/661267/le-donne-del-ventitre/</p><p><br /></p><p>Con amore.<br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-66298144015524091162023-07-11T09:06:00.000-07:002023-07-11T09:06:15.028-07:00Zelda, la ragazza spiritosa<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg77e-Cc8pDUU5m5y694hcVvHzuXnBsG2BlDDTQDy7tCZQepZsXhu8BhmxPijgBMpEBuNLN2S0tiFX9Lc03NKr-3nmY6bRUM1uSIlDvdz5Ugw6ayn8YQCRPUVpEFgvcfBHU_4Ov4FCxVs51cnXRlKSv__VPyoJaGXCy6N7dT78UAwIDuuIc3gawYp_2O65h/s2857/treno%20zelda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2857" data-original-width="2393" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg77e-Cc8pDUU5m5y694hcVvHzuXnBsG2BlDDTQDy7tCZQepZsXhu8BhmxPijgBMpEBuNLN2S0tiFX9Lc03NKr-3nmY6bRUM1uSIlDvdz5Ugw6ayn8YQCRPUVpEFgvcfBHU_4Ov4FCxVs51cnXRlKSv__VPyoJaGXCy6N7dT78UAwIDuuIc3gawYp_2O65h/s320/treno%20zelda.jpg" width="268" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Nonna, mi racconti di
quando lasciasti l’Ermete in piedi sull’altare come uno stoccafisso?”<o:p></o:p></span></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Ora <i>taldèg</i>… se mi ricordo…”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La Zelda ne aveva
centinaia di ricordi, forse migliaia e a forza di ripeterli, tanti si erano
mischiati.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Le sue memorie sono
sempre state, come diceva lei fin da giovane, uno <i>scaramaz</i>, una <i>confusione</i>
totale e ora più che mai.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Nonna Zelda, che in
realtà è la bisnonna di casa, avendo compiuto i centouno anni, apre gli occhi
al soffitto, due puntini neri che ormai non vedono quasi più ma che devono
averne viste di cose, e, infatti, ora deve vedere il suo Ermete…<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Semprini, si chiamava
l’Ermete, uno che non era buono nemmeno a fare l’<i>umarel</i> davanti a uno scavo, uno che non aveva lavorato mai un
giorno in vita sua…”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Però lo stavi
sposando!” insiste la ragazzina.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Mica ho detto che era
brutto! L’Ermete era uno che quando camminava le donne ci perdevano le bave
dietro, finanche quelle sposate! E poi sempre distinto, sempre elegante, quando
venne a casa a chiedermi in sposa, il mio babbo fece gli occhi dolci anche lui
che l’Ermete sembrava un dottore!”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Nonna, poi perché lo
lasciasti?”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zelda ride, anche senza
dentiera il suo sorriso è di una bellezza senza tempo, contagioso.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Chi se lo ricorda, ma
forse perché io mica avevo bisogno di uno che sembrava un dottore, di dottori veri
ne potevo avere quanti ne volevo, quando avevo vent’anni!”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zoe se la ride, dalla
cucina la voce di sua nonna, la terza figlia di Zelda le grida:<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Lascia stare la nonna,
che se comincia non la finisce più e poi inizia a ridere così forte che se la
fa addosso e poi tu esci e a me mi tocca cambiarla…”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zelda invece ha
cominciato e non ne vuole sapere di smettere.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“ Mi ricordo ancora la
faccia dell’Ermete quando a metà della navata mi fermai, mi strappai il velo
dalla testa e tornai verso l’uscita correndo!”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Prima di uscire mi
voltai, l’Ermete aveva raccolto il velo e ci si stava soffiando il naso, tanto
che piangeva come la fontana in piazza, con due occhi da vitello…”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zelda non smette di
ridere e nemmeno di raccontare.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Venne il padre
dell’Ermete, per lamentarsi della figuraccia, con quei baffoni a manubrio,
pensava di spaventarci, invece il me babbo lo fece correre alzando il bastone
che usava per le capre…”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La risata grassa di
Zelda sembra un singhiozzo ma la vecchia ci ha preso gusto.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Nonna, lo hai più
visto?”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Chi l’Ermete Semprini?
Certo che lo vedevo, aveva poi preso in moglie una certa Adalgisa, una grassona
che vendeva frutta e verdura ma si vede che le piaceva di più la piada con lo
squacquerone, ci andavo sempre a comprare la lattuga finché lei, saputa la
storia, non iniziò a tirarmela dietro appena mi vedeva, uno spasso…”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La ragazzina pensa che
lo spasso sia ascoltare la sua bisnonna che racconta del suo passato. Immagina
che sia come in un film di Fellini, in bianco e nero ma pieno di tinte e di
emozioni.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Arriva dalla cucina sua
nonna con le mani ancora sporche di farina e si siede sul letto.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zoe, ti ricordi l’anno
scorso, quando festeggiammo i cento anni di nonna e qualcuno le fece assaggiare
il Sangiovese frizzante e lei per ringraziare si mise a cantare Romagna mia…?”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“E chi se lo scorda!”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Intanto Zelda è andata
avanti. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Dopo però, un
matrimonio bisognava ben farlo e allora mi diedero il nonno, lui sì che era un
pezzo di pane non come quello <i>sburone</i>
di suo padre” Lo dice ricominciando a ridere.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Questo non ti ha
impedito di fare i tuoi scherzi…” La rimprovera sua figlia, come fa sempre.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Il mio Angelo era
troppo serio, non rideva mai, capisco quando si andava a un funerale ma sempre,
no… quando gli nascondevo le sue cose, non si arrabbiava mai, restava in
silenzio con la faccia triste”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Papà era un uomo
serio, e poi ci bastavi tu a fare la pagliaccia…” Irrompe la figlia di Zelda.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma sua pronipote ha
ancora voglia di ascoltare e la sprona.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“E poi nonna? Voglio
sapere!”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Poi c’è stata la
guerra e, cosa volete, se non si rideva un po’ che vita ci restava?”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“E tu, tra una licenza
e l’altra del nonno, hai fatto tre figlie…”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Sì, come ci rimaneva
male il mio marito, sapete, un'altra femmina… gli avevo fatto credere che
esiste una specie di bottone nella schiena che se lo premi mentre fai l’amore,
si può cambiare il sesso del bambino…”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zoe si mette una mano
davanti alla bocca, imbarazzata, la nonna la sgrida e Zelda ride felice come
una bimba davanti a un gelato.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Non ha mai smesso di
cercare…”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zelda ricorda anche le
cose scabrose e le lacrime che zampillano dai suoi occhietti sono di puro divertimento!<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La figlia cerca di
calmarla mentre la nipote non finisce di ridere.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zelda è ispirata e si
rivolge a sua figlia.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“ Ti ricordi la
famiglia <i>Ciavatta</i>?”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Chi? Non ricordo
nessuno con quel nome.” <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Per forza, si
chiamavano Cecchini!” Precisa Zelda, e poi prosegue.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Poverissimi,
mangiavano solo pane secco, quello che noi tenevamo per le galline. Ogni tanto
gli si regalava qualche uovo. Tutti scalzi, poi il falegname con gli scarti di
legno fece loro degli enormi zoccoli che sembravano ciabatte e a loro cambiò la
vita e il soprannome…”. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">I ricordi di Zelda
sembrano sogni appena giunti dal passato, dal sapore dolceamaro, proprio come
nei film di Fellini. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">A volte sembra che <i>Amarcord</i> lo abbia scritto lei.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zoe vorrebbe ascoltare
tutti gli aneddoti della sua bisnonna e pensa che dovrebbe scriverli per quanto
sono divertenti. Ma sa che non sarebbe la stessa cosa che ascoltarli dalla voce
di quella donna, che i ricordi li ha vissuti davvero.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Era arrivata quasi cento
anni prima, lì, sulla costa, ancora in fasce, proveniente da Bologna assieme a
una famiglia in cerca di un po’ di fortuna e di lavoro.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sei ore col trenino a
vapore ci vollero. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zelda era sempre stata
affascinata quando passava un treno e ogni volta faceva gli occhi dolci. Era
con tenerezza che guardava i treni che passavano, e sempre con un velo di
tristezza, con la nostalgia di chi sa che nessun treno l’avrebbe più riportata
indietro.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Per questo Zelda aveva
trascorso la vita a ridere e a fare scherzi, a cercare di portare sorrisi e
gioia sulle facce di chi le stava attorno.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Era così che voleva
vivere Zoe, allegra e solare, proprio come la sua bisnonna.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pronta a scherzare su
tutto, a nascondere le cose e a non prendersi troppo sul serio.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Su Zoe, canta con me!”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La mano dalla pelle
rugosa e color cuoio afferra la mano rosea e dalla pelle liscia della pronipote
e la stringe con insospettata energia.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La centenaria comincia
a cantare e la ragazzina l’accompagna con una voce molto più sottile.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Romagna miaaaa… Romagna
in fioreee… tu sei la stellaaa… tu sei l’amoreee…”.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La figlia di Zelda le
osserva con amore e commozione.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">È una scena tenerissima
che neanche Fellini si sarebbe sognato!<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“Mo’ lasciami stare che
sono stanca e voglio dormire!”<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La ragazzina passa una
carezza sulla guancia magra della bisnonna eccentrica. Le vuole bene e la nonna
lo sa. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Perché sorride ancora.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">“As
videmm e se an si videmm as scrivemm!”</span></i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Zelda chiude gli
occhietti piccoli e immediatamente comincia a russare.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Chissà cosa sognerà.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-62979889765821561252023-07-08T01:52:00.000-07:002023-07-08T01:52:23.119-07:00La ragazza del faro<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZJfynaA11hqa08BIzDriY94LrvYVLKJTSTmHaH-lQmEtMwE0cHgLASsTBj-x-dCZzv-tNTP21knn6hp5g6wdx3s4lJnQc9uZ5pkm_msr8mp0hDR4s-8ioJisePcx-AnmaM2Mqp-QqysBwN7_TUWA-hIRt8P7cuYqbkoSFYrFxcxELeJldrnVQu-FgBxkl/s826/donna%20del%20faro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="428" data-original-width="826" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZJfynaA11hqa08BIzDriY94LrvYVLKJTSTmHaH-lQmEtMwE0cHgLASsTBj-x-dCZzv-tNTP21knn6hp5g6wdx3s4lJnQc9uZ5pkm_msr8mp0hDR4s-8ioJisePcx-AnmaM2Mqp-QqysBwN7_TUWA-hIRt8P7cuYqbkoSFYrFxcxELeJldrnVQu-FgBxkl/s320/donna%20del%20faro.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Successe tutto molto in
fretta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Violante, all’epoca, era
impiegata in una numerosa serie di lavori in parecchie case del paese. Faceva
di tutto, dalle pulizie al baby-sitting, dallo stirare alle lezioni agli
studenti in difficoltà. Era molto conosciuta e si faceva apprezzare per
puntualità ed efficienza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ultimamente si era offerta
per dare lezioni di yoga personali e aveva radunato un discreto numero di
persone interessate.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Insomma, le cose
andavano abbastanza bene, l’affitto della camera era onesto e lei era
soddisfatta e non aveva mai avuto problemi ad arrivare alla fine del mese.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quando seppe
dell’incidente accorso a Pietro, si presentò immediatamente offrendo la sua
disponibilità a trasferirsi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pietro era Addetto
Tecnico Nautico, dipendente civile della Marina e si occupava del faro da
almeno venticinque anni e non voleva saperne di andare in pensione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quando lui cadde dalla
scala e fu operato, le possibilità furono due. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lasciare il posto a
qualcun altro e ritirarsi oppure trovarsi un assistente che lo aiutasse a
trascorrere il periodo di riabilitazione, senza interrompere il lavoro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pietro non aveva grandi
attese, anzi, nemmeno si aspettava che qualcuno rispondesse presto all’annuncio
e di sicuro lo sorprese che la prima persona a presentarsi fu una donna.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pietro ebbe molte esitazioni
ma alla fine si convinse ad assumere Violante. La donna non era troppo giovane,
a quarant’anni non si è più ragazzi da tempo, ma nemmeno troppo anziana. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Qualcuno in paese
avrebbe potuto vederci qualcosa di male e qualcuno lo fece di certo ma Pietro
non aveva tempo da perdere. Disse di sì e Violante nel giro di mezza giornata
fece i bagagli, pagò la stanza in affitto per tutto il mese e si trasferì
nell’edificio alla base del faro, in cui abitava Pietro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pietro aveva sempre
avuto a che fare con impianti elettrici e accumulatori ed era stato marinaio civile
per lunghi anni, prima di decidere di tenere i piedi sulla terra ferma e di
impiegarsi come farista. Ormai la grande maggioranza dei segnalatori era
automatizzata o dismessa, e lui si aspettava che da un momento all’altro anche del
suo faro non avrebbero avuto più bisogno ma non voleva che fosse il suo stupido
incidente a farlo mettere fuori gioco. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Violante capì dal primo
momento che non sarebbe stato facile con quel vecchio uomo di mare, abituato
alla solitudine e fece del suo meglio per diventare una donna invisibile.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">I primi giorni
passarono così. Il cielo era coperto e una coltre di nuvole rendeva tutto
grigio e indistinto. Violante passava le ore a eseguire gli ordini aspri di
Pietro, a preparare i pasti, a pulire antiche ragnatele dagli angoli, a farlo
entrare in una vecchissima tinozza di legno e a versargli acqua tiepida sulla
schiena. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">L’uomo non s’imbarazzava
della sua nudità, perché avrebbe dovuto, così era nato e così sarebbe morto,
inoltre doveva ben lavarsi e la donna era pagata per lavorare. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei scoprì che oltre
alle pulizie anche dare il bianco per rinfrescare le camere vuote, lavare le
vetrate della stanza della luce, sgomberare il vecchio capanno dalle masserizie
accumulate negli anni, rientravano nelle sue tante mansioni e arrivò a
chiedersi se avesse fatto bene a proporsi per quel lavoro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Poi uscì il sole.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quando Violante si
affacciò, dal punto più alto del faro, e vide il sole al tramonto, restò senza
fiato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il disco arancione,
ancora luminoso a sufficienza da ferire gli occhi di chi lo avesse fissato,
sembrava un maestoso, immenso biscotto infuocato, che andava a intingersi in
una tazza di schiumoso latte azzurro e tutto si dipinse della surreale cornice
di un colore indefinito, sfumato tra l’arancione, l’indaco e il blu, dove le
prime stelle della sera andavano a chiazzare il cielo tornato sereno. Nemmeno
quando era andata al museo di van Gogh, Violante aveva osservato colori così
intensi e spettacolari.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Era stata sul punto di
chiamare Pietro ma si era bloccata, sapendo che quei colori non sarebbero
durati per molto e non voleva perdersene nemmeno un istante.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sapeva che il marinaio
doveva aver visti innumerevoli tramonti ed era uomo troppo pragmatico per
fermarsi più di tanto a perdere il suo tempo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Già. Il tempo. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Al faro Violante stava
sperimentando una vita fatta di fatiche e lavoro duro ma senza tempo, dove i
momenti non erano scanditi dalle attività umane come mangiare, dormire, lavarsi
ma dall’alternarsi della luce e del buio, e dal ruotare dei cristalli
incandescenti che lanciavano il proprio segnale verso il mare aperto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Violante aveva capito
presto che nel faro, il tempo era come sospeso e non importava che ora o che
giorno fosse, ma se il sole era ancora allo zenit, oppure stava calando e quali
condizioni meteorologiche fossero previste.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quel tramonto, così
imprevisto, così violento e bellissimo l’aveva fatta innamorare senza rimedio
di quel luogo e tutti i posti da lei vissuti in passato persero importanza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Violante prese a salire
di notte sul terrazzino e a osservare l’infinito, come dovevano aver fatto gli
uomini dell’antichità, il punto dove il nero del mare si fondeva col buio del
cielo e non c’era un confine. Poi alzava il viso e cercava di capire il mistero
dell’esistenza, scrutando tra i puntini luminosi che le facevano da soffitta.
Restava fin quando i brividi di freddo le impedivano di rimanere immobile e
doveva rientrare per scaldarsi. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Era capace di
riconoscere il grande e il piccolo carro, la stella Polare, la cintura di
Orione con Rigel e il triangolo estivo con Vega. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">In passato una donna
che aveva creduto amica, con la passione dell’astronomia, la tediava con lunghe
descrizioni, le sere d’estate sul balcone. Violante ricordava con amarezza
quando il marito di questa aveva tentato di baciarla e lei aveva preferito
allontanarsi da quella coppia. Il silenzio e l’assenza dell’altra avevano fatto
nascere il sospetto che l’uomo avesse narrato alla moglie una versione diversa
dell’accaduto, ma tutto questo ora non aveva più importanza. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Le persone vanno e
vengono e la nostra vita è come una stazione ferroviaria, qualcuno parte per
non tornare mai più e non è detto che sia sempre un male. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il cielo però non
sarebbe passato, era lì, immoto, da miliardi di anni e lo sarebbe stato per
altrettanto. Del cielo ci si poteva fidare e Violante non avrebbe mai voluto
staccare lo sguardo, nonostante il freddo, nonostante il sonno e i brividi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pietro l’aveva osservata
passare parte della notte in contemplazione delle costellazioni e aveva sorriso
pensando a lui giovane, sul ponte del peschereccio, a trascorrere la notte con
naso in su.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Violante aveva sempre
glissato, quando s’iniziava a parlare del loro passato e delle rispettive vite.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">A Pietro non importava,
non gli sembrava che la donna avesse qualcosa da nascondere e comunque non
erano affari suoi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Violante era la donna
perfetta, per la vita nel faro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non era importante il
suo passato, né il suo futuro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Era lì ora e questa era
l’unica cosa che contasse.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sotto quel cielo, sul
terrazzino del faro, Violante pensava la stessa cosa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Viveva nel momento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era l’unica cosa che contasse.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-17570861297753926412023-06-30T00:42:00.002-07:002023-06-30T00:42:17.172-07:00Urania, figlia delle stelle<p> </p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMooF_Xt2sfBUavBkNl3-UxtmT-F3fvIX6Qfgdm8xaipGBLSC3170PJZIJI0ORPrN1PDGof9n9u2_qHXUsFw51QVJc9zMnmeIbFfwVIi5dxk-6S68CH3oWT3nWQOUTMlpLWUbfOrrCOKNHoyNfBcAAp8G5s9BmAvNVJJV9GxJzDfq8cvp80XWD653tesVC/s3836/urania%20figlia%20delle%20stelle.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2208" data-original-width="3836" height="184" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMooF_Xt2sfBUavBkNl3-UxtmT-F3fvIX6Qfgdm8xaipGBLSC3170PJZIJI0ORPrN1PDGof9n9u2_qHXUsFw51QVJc9zMnmeIbFfwVIi5dxk-6S68CH3oWT3nWQOUTMlpLWUbfOrrCOKNHoyNfBcAAp8G5s9BmAvNVJJV9GxJzDfq8cvp80XWD653tesVC/s320/urania%20figlia%20delle%20stelle.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br />
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br /></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Urania ha quindici
anni, una memoria prodigiosa e una fame insaziabile di libri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Certo che a scuola
tutte queste caratteristiche non la rendono la più popolare delle ragazze. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei non veste seguendo
le mode del momento, non le interessa indossare collane e bracciali, gli
occhiali non sono un orpello ma una necessità, non si fa decorare le unghie,
non guarda certi programmi televisivi, dove giovani e anziani cercano di
fidanzarsi, anzi guarda pochissimo la televisione...<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non ha niente in
contrario, per carità, non ci trova nulla di male a seguire le mode o a farsi
dipingere le unghie, alcune mani delle sue compagne le trova molto belle, gli
altri possono benissimo passare il tempo come credono, semplicemente il tempo è
limitato e lei ha altre priorità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">È stata sempre abituata
a fare di testa sua, a non dare importanza a quello che dicono gli altri, immaginiamo
quello che ha dovuto passare con un nome come il suo. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Suo padre e sua madre
sono appassionati di fantascienza, lettori accaniti e per anni hanno fatto a
meno di acquistare un televisore e l’hanno preso solo per vedere i film di
genere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Urania legge di tutto,
oltre ai libri consigliati dagli insegnanti. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Legge manuali e saggi
scientifici e ha letto tutti i libri di Hawking sull’universo. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Le piace Bradbury,
trova alcuni racconti struggenti come poesie d’amore. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ha provato Asimov che
ha uno stile scientifico anche quando scienza non è, ha scoperto John Wyndham e
Jack Finney ma le sembra che sfocino a volte nel genere horror. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Così ha anche iniziato
a leggere un certo Stephen King.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Inutile dire che porta
con orgoglio il proprio nome e non vorrebbe chiamarsi in nessun altro modo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Questa estate ha già
pronta una pila di tascabili sul comodino e ora che la scuola è finita, ha già
l’acquolina in bocca.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">A proposito di scuola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quest’anno hanno
parlato di una donna vissuta ad Alessandria d’Egitto al termine del quarto secolo.
Una donna di nome Ipazia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ipazia è stata una
delle prime donne a imporsi nell’allora comunità scientifica. La professoressa
ha affermato che se fosse nata nel ventunesimo secolo sarebbe senza dubbio
diventata una star mondiale con milioni di follower…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ipazia studiava in
continuazione e univa il metodo scientifico alla filosofia diventando così una
delle voci più autorevoli della comunità culturale e, poiché donna, destando
invidia, scalpore e scandalo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Molti la ammiravano e
arrivò a condurre la scuola neoplatonica della città ma fu presto, da parte di
alcuni, accusata di essere un’incantatrice, una specie di fattucchiera e durante
i tumulti le fu teso un agguato e fu uccisa dai suoi detrattori.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ipazia era solo una
donna che guardava le stelle e cercava, attraverso la matematica, di capirne i
segreti. Fu probabilmente la prima grande scienziata donna mai esistita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quella lezione restò
impressa nella mente di Urania e le stimolò la fantasia. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Le sarebbe piaciuto
diventare come Ipazia, avere la sua intelligenza, la sua curiosità e
soprattutto il suo coraggio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei stessa in passato
era stata dileggiata e chiamata “strega” ma grazie allo studio di quel
personaggio, aveva compreso che chi ti ostacola e t’insulta forse lo fa solo perché
non riesce a capire quello che dici, non comprende quello che comprendi tu, e
forse ha solo paura di te.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Urania aveva anche
studiato l’origine del suo nome. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Nella mitologia greca
Urania era figlia di Zeus e di Mnemosine. Urania è una delle Muse, protettrice
di astronomia, geometria e matematica.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Urania non avrebbe
potuto essere più felice perché poteva così identificarsi completamente col suo
nome.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Corse da sua madre, con
la quale ultimamente i rapporti erano diventati tesi e conflittuali e la
abbracciò dicendole quanto fosse grata che i genitori avessero scelto per lei
proprio quel nome.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quella mattina aveva
deciso che sarebbe stata in biblioteca e avrebbe fatto due chiacchiere col
ragazzo gentile che c’era al bancone. Le piaceva un poco ma questo non l’avrebbe
mai confessato a nessuno. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quella giornata sarebbe
stata dedicata alla ricerca e allo studio ma quando sarebbe arrivata la sera,
aveva sempre la sua pila di libri ad aspettarla sul suo comodino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Urania finì la sua
colazione e uscì ridendo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non era una strega e
studiare non era mai stato così bello.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-86278959813710172402023-06-24T00:54:00.000-07:002023-06-24T00:54:30.059-07:00Le mucche di Tea<p> </p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4xRhMTWwrU___MB7sNu-5jYrUo0bp7SBKMMP2nIF12AszrXcgayvM3qREsgqgIAkXriTCZ9SoNZD3fX1BRbCLmmffyypNOPOAGhr010elcgYMiORxeDYgKnTRvjgPRVCtF7oux9N4_MHpo9BJbmHOfPCtnDvzmGxHymAHgK6PbquC2Utp-5o_C-MCQLmk/s487/mucche%20di%20tea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="292" data-original-width="487" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4xRhMTWwrU___MB7sNu-5jYrUo0bp7SBKMMP2nIF12AszrXcgayvM3qREsgqgIAkXriTCZ9SoNZD3fX1BRbCLmmffyypNOPOAGhr010elcgYMiORxeDYgKnTRvjgPRVCtF7oux9N4_MHpo9BJbmHOfPCtnDvzmGxHymAHgK6PbquC2Utp-5o_C-MCQLmk/s320/mucche%20di%20tea.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tea ha quasi
diciassette anni e il fuoco nel cuore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Gli occhi azzurro
chiaro e i capelli biondi come il fieno seccato al sole.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lavora tutti i giorni
della settimana, al ritorno da scuola, tranne la domenica, quando suo padre le
concede un giorno di riposo. È lei che vuole così, non potrebbe stare senza le
sue mucche.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il padre di Tea è il
maggiore allevatore del paese, lo sanno tutti, e può permettersi una decina di
dipendenti ma Tea non vuole rinunciare alle sue mansioni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La grande stalla, da
poco rimodernata, ospita quaranta animali e anche di più quando arrivano i
vitellini.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Una volta, quando era
più piccola, aveva provato ad assegnare un nome a tutte le vacche della stalla.
Al tempo erano la metà di oggi. Aveva usato i nomi dei mesi, declinati al
femminile e il fattore si era trovato i bigliettini su ogni posto, con scritto:
Gennaia, Febbraia, Marzina, April e così via di questo passo. Terminati i mesi,
i nomi erano diventati quelli delle quattro stagioni e per quelli che rimanevano,
aveva utilizzato i pianeti. Tea conosceva a memoria gli animali della sua
stalla e sapeva distinguere Mercuria da Inverna oppure Agostina da Luna. Non si
sbagliava mai.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Inoltre Tea era golosa
di latte appena munto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sarebbe vissuta di
latte e biscotti a colazione, pranzo e cena tutti i giorni della sua vita,
certo solo i biscotti fatti in casa da sua nonna. I più buoni del mondo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il latte le piaceva
sempre tanto, anche se dopo i quattordici anni aveva iniziato a metterci dentro
anche il caffè.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Un pomeriggio suo padre
la vide abbracciata stretta alla nonna che singhiozzava. Chiese cosa fosse
successo e la donna, laconica, rispose: Niente, cose femminili. Suo figlio
aveva capito che era meglio non insistere e, abbassato il capo, era tornato al
suo lavoro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tea stava crescendo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tea passava i pomeriggi
tra i libri e le sue mucche, anche se avrebbe potuto evitare di andarci, non
poteva farne a meno. Lei sapeva che quelle bestie così grandi e placide avevano
un enorme cuore e riconoscendo i suoi modi gentili, la ricambiavano restando in
salute e producendo un latte sopraffino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Un giorno si venne a
sapere che la televisione di stato sarebbe arrivata in paese per realizzare un
documentario sui prodotti e sulle bellezze delle loro colline. Arrivò il
regista assieme al produttore, con un paio di tecnici a parlare col sindaco e
anche suo padre fu coinvolto nell’organizzazione. Lo avrebbero intervistato e
sarebbe stato un bene per tutti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">I giorni delle riprese
furono diversi. Vennero alla stalla e registrarono l’intervista, poi
prepararono una bellissima tavolata, decorata da fiori di campo e imbandita con
i prodotti più buoni, formaggi, ricotte, salumi e grandi brocche piene di
latte.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">A Tea fu dedicata anche
una lunga ripresa e un primo piano, mentre portava a tavola il suo sorriso e un
vassoio di dolci biscotti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quei giorni conobbe
Angelo, un giovane alto e con larghe spalle da nuotatore, che girava
costantemente con una telecamera sulla spalla destra. Andarono a chiacchierare
sul prato del pendio sopra la stalla.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sembrava tutto perfetto
quando lui, con una smorfia, le chiese come facesse a sopportare l’odore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quale odore? Chiese lei
senza capire.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Questa puzza. È
dappertutto, anche adesso. Controlla le scarpe, forse hai pestato qualcosa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma lei capì che non
erano le scarpe, perché quel prato non era frequentato dagli animali. Si alzò e
scappò via da quel giovane per rifugiarsi da sua nonna.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quanto pianse, la bella
Tea, la nonna non sapeva come consolarla e si limitò a tenerla stretta per
proteggerla da quel mondo dei grandi al quale si stava affacciando.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tea smise di piangere
solo una volta entrata nella stalla per accarezzare Sabatina, che era tra le
bestie più longeve. La vacca continuò placida il suo ruminare ma qualcosa
metteva in mostra il suo apprezzamento al contatto delle mani di Tea.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quell’animale ti ama.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La voce giovane ma
salda del ragazzo la fece sussultare. Non si era accorta che qualcuno era
entrato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Chi sei? Chiese Tea.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Cercavo tuo padre. Sono
Tito il nipote del sindaco. Domani questi se ne andranno, finalmente. Questa
sera vorrebbero organizzare una riunione di commiato al palazzo vecchio del
comune.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tito prese a carezzare
con energia Sabatina e arrivò perfino a stampare un bacio sul manto lucido dell’animale,
sussurrando: sei davvero una bella bestia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tea gli chiese: Non ti
da fastidio la puzza?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quale puzza? Questa
stalla è più pulita di una corsia d’ospedale. Non c’è nessuna puzza. Poi
sorrise, i suoi occhi erano profondi e neri come due pozzi in un giorno di
pioggia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tea ci si perse in un
momento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Poi Tito la salutò e si
girò.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tea lo chiamò e gli
chiese:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ti piace il latte?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lo amo. Fu la risposta
di Tito.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ti piacerebbe
assaggiare i biscotti di mia nonna? Sono i migliori del mondo…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ok.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Allora vieni su in
casa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il giovane la seguì
nella casa, dove sua nonna stava cantando una vecchia canzone.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tea ha quasi
diciassette anni, i capelli color paglia lasciata al sole, un grande amore per
le sue mucche e la passione per i biscotti della nonna.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">E la fiamma di un'altra
passione, appena nata nel suo cuore. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-70439441099855688562023-06-22T01:44:00.001-07:002023-06-22T01:44:44.363-07:00La seconda vita di Rosa<p> </p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxOykOrTTeKrZJAwAvmuKScsEjC1-gBa_RUda45CfjOTaej8zc282rKbs54CWDogECs3-A8NLMADr99Lg0QJKJF71bjueJv_lPdco74us3QvDCKkCgu_BjWXPEm1BNKXJlBlLuY9OBMBKagFBxkXakArcPjun39GGplBLwrXvuUt5x8ApJMuh1-lfM0gr6/s1079/seconda%20vita%20di%20Rosa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="1079" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxOykOrTTeKrZJAwAvmuKScsEjC1-gBa_RUda45CfjOTaej8zc282rKbs54CWDogECs3-A8NLMADr99Lg0QJKJF71bjueJv_lPdco74us3QvDCKkCgu_BjWXPEm1BNKXJlBlLuY9OBMBKagFBxkXakArcPjun39GGplBLwrXvuUt5x8ApJMuh1-lfM0gr6/s320/seconda%20vita%20di%20Rosa.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><br /></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Come ti trovi qui?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La domanda è retorica e
molto umana.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei, se di lei si può
ancora parlare poiché in questo posto il genere è un concetto del tutto antropico,
non sa come rispondere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Qui è tutto magnifico,
tutto perfetto. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mai, in nessun modo
concessole, avrebbe sperato di trovare tutto ciò che la avvolge. Perché dove è
adesso, sempre che di concetti come adesso, prima o dopo si possa parlare perché
anche questi concetti fanno parte dell’effimera e breve vita terrestre, dov’è adesso,
dicevamo, tutto avvolge e si è parte di tutto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">L’impatto è stato
magnifico e allo stesso modo devastante.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Perdere in un istante
tutte le convinzioni, le certezze, le acquisizioni apprese durante una vita
intera potrebbe essere drammatico ma di fronte alla conoscenza e alla
realizzazione di ciò che si è divenuti, diventa facile e dolce il trauma del
passaggio e si ha la consapevolezza che nessun termine di qualunque lingua,
dialetto, idioma mai apparso, possa descrivere questa emozione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Detto questo, l’entità
piena di luce rinnova la domanda.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Come ti trovi qui?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Allora l’anima (non è accordato
definirla altrimenti, sulla base dei miei limiti) prova a rispondere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Qui è infinitamente
meglio di quanto potessi mai chiedere, quando ero una persona e pregavo, non
avrei mai potuto immaginare questa bellezza, questa pace.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La risposta è
affrettata ma l’entità appare soddisfatta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei lo capisce ed entra
immediatamente a far parte di questa soddisfazione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ho potuto ritrovare l’essenza
più intima delle persone che mi erano mancate e questa è fonte di gioia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Anche questa
precisazione provoca soddisfazione in questo mondo, nel quale spazio e tempo
non esistono ma abbondano le sensazioni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ricordi il tuo nome?
Chiede l’essere che tuttavia non nasconde la capacità di conoscere tutte le
risposte alle domande passate, presenti e future.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sì, certo, risponde lei,
ricordo tutto, il mio nome, i momenti felici e anche quelli amari ma questi
ultimi non mi danno più dolore. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sai che dovrai
scegliere cosa diventare?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mi sembra di saperlo
così come mi sembra di sapere infinite cose da quando sono qui.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La luce circonda tutto
e permette di vedere oltre l’essenza delle cose fisiche.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Allora avrai capito che
puoi scegliere. L’eternità è un periodo molto lungo senza un compito da portare
a termine, detto in vocaboli molto umani.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Rosa o perlomeno colei
che è stata Rosa, apprezza il modo in cui quell’entità così potente e magnifica,
si è approcciata, quasi come se fossero due comuni persone che parlano, dopo un
incontro in una via di paese. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Il concetto di paese
applicato all’universo le pervade i sensi di una muta e allegra risata.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sì, ho pensato cosa
vorrei diventare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ti avverto, si tratta
di un compito di grande responsabilità. Nessuno può obbligarti e saresti
comunque nella grazia e nella pace anche se non volessi farlo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma io voglio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Bene. Allora presto
vedrai molto meglio e saprai ancora più cose.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei appare quasi
incredula che si possa vedere meglio di così ma è felice di sentirlo
pronunciare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sai già di chi dovrai
prenderti cura?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mi sembra di avere
capito e non sai quando mi renda felice.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Credimi, lo so. E so
che svolgerai bene i tuoi compiti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">In termini umani siamo
sempre stati soddisfatti di come hai condotto le cose, della serietà e dell’impegno
e della preghiera con cui ci hai sempre affidato tutto. Non potrai che fare
bene.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Rosa è entrata da poco
in questo mondo ma già la sua luce è incredibilmente potente.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tra le cose che saprai
ci sono i dettagli umani, la bimba nascerà tra poco meno di un anno, porterà
con sé gioia, amore e sapienza e così sarà chiamata.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sarà il sole della sua
famiglia e porterà con sé, come fanno tutti i nuovi nati, l’odore e il sapore della
magnificenza di cui disponiamo qui. Tu dovrai essere pronta per quel momento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">L’entità un tempo
chiamata Rosa è consapevole, sa che sarà pronta e sapere che avrà questo
compito è per lei un’ulteriore benedizione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Secondo concetti
prettamente secolari, il perpetuarsi di una famiglia attraverso una nascita è
uno dei doni più preziosi che ci siano e sapere che accadrà nella sua famiglia,
la colma di gioia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Bene.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei è attorniata da
quanti formavano la propria famiglia in vita e che la attendevano per esultare
della sua presenza e ora che le è stato affidato questo compito prezioso,
aumenta ancora, se possibile, la sua felicità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">S’immagina che sulla
terra qualcuno possa fantasticare di lei come un essere dotato di grandi e
candide ali, come siamo ingenui e ignari prima di giungere in questo mondo, e
il pensare all’essere con le ali la farebbe ridere ma qui concetti come
pensiero e risata sono limitanti perché semplicemente fanno parte dell’essenza
di tutte le cose e sono costantemente parte anche di lei.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">È felice di poter
custodire questa bimba che verrà e sarà felice di poterlo fare quando nascerà una
bimba da questa e per quella che verrà ancora dopo, senza limite di tempo. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Né di amore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">È questo che fanno gli
angeli.<o:p></o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-90289710895614412762023-06-18T10:39:00.000-07:002023-06-18T10:39:07.392-07:00Le paure di Querida<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD-pXSrIbp0uUxdph4H2a3d6laKRlj8jHN5yzms6qjf19aWVWQ3KLf_0UG0T6dyR5M7549-K-zeL3AxyYMC0bh2HvaK9xuGNCFpReIc6ZOAGuYHHgvYQpPhALYTwEpVLvzyyjnDdl0tEr9Ie3u1xl4a4cKLFHS6vDhey2Kg7DrNir5B6JnhEFKCsz7vg/s819/querida%20ha%20paura.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="502" data-original-width="819" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgD-pXSrIbp0uUxdph4H2a3d6laKRlj8jHN5yzms6qjf19aWVWQ3KLf_0UG0T6dyR5M7549-K-zeL3AxyYMC0bh2HvaK9xuGNCFpReIc6ZOAGuYHHgvYQpPhALYTwEpVLvzyyjnDdl0tEr9Ie3u1xl4a4cKLFHS6vDhey2Kg7DrNir5B6JnhEFKCsz7vg/s320/querida%20ha%20paura.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mamma, non riesco a
dormire.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La cameretta è invasa
da giocattoli e vestiti in ogni dove e l’aria è satura di paura.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Querida ha gli occhi
arrossati come chi ha pianto da poco e il respiro affannato come se avesse
fatto una corsa. Il suo letto è un turbine intricato di lenzuola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Vieni, piccola mia,
lasciati abbracciare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Susanna è accorsa
appena il pianto della piccola l’ha richiamata dal mondo dei sogni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Avrai fatto un brutto incubo,
ora passa tutto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La bimba non smette di
singhiozzare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">No, mamma, non è stato
un incubo, non riesco a dormire…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Querida mia, vorresti
venire nel lettone?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">No, mamma. Preferisco
restare nella mia cameretta, solo lascia la luce accesa perché sono le ombre a
farmi paura.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Susanna ci rimane un po’
male, le piace quando la sua cucciola va a riparare nel suo letto, quando si
lascia stringere e consolare in un caldo abbraccio che serve in realtà ad ambedue.
Ma ultimamente Querida non cerca più il contatto fisico come quando era più
piccola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La stringe a sé e
dondola leggera ascoltando il respiro della bambina che rallenta e diventa più
silenzioso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mamma?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Cosa c’è piccola mia?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Perché papà ci ha
lasciate?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Susanna accusa il colpo,
sente una lama di ghiaccio ficcarsi nell’anima e per un momento non riesce a parlare,
poi si riscuote.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Papà non ti ha
lasciata, ha lasciato solo me.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La bambina tira su col
naso, non è soddisfatta e insiste.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sì ma, perché l’ha
fatto?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Perché non ci amavamo
più, non voleva più vivere con me, ma non per questo ha smesso di volerti bene,
anzi, te ne vuole tanto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma se mi vuole tanto
bene, perché non viene la notte, quando le ombre mi fanno più paura?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Susanna vorrebbe
parlarne, liberarsi, sfogarsi ma la sua bimba ha solo tre anni e domani dovrà
andare all’asilo. Non può permettersi che una notte insonne la tenga a casa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non ci pensare ora,
Querida, vieni a dormire con me, nel lettone di mamma c’è tanto posto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Susanna sa che la bimba
la seguirà e che si addormenterà presto, come fa sempre. Ma pensa con amarezza
che tutto quel vuoto pesa a entrambe e che le ombre che nella cameretta hanno
spaventato Querida, in camera da letto sono solo più grandi e spaventano anche
lei.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Solo che lei è un’adulta
e come tale si deve comportare. Deve pensare in maniera razionale, deve
consolare sua figlia e non può lasciarsi andare a pianto e singhiozzi come se
fosse una bambina di tre anni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Vorrebbe dire a sua
figlia che anche lei è terrorizzata da ombre che le scorrono tutta la notte ma
anche tutto il giorno davanti e infestano le sue giornate. Vorrebbe chiedere di
avere qualcuno cui aggrapparsi, da cui rintanarsi quando la notte si fa più buia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma lei è una madre e le
madri sconfiggono le ombre.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quindi si porta sua
figlia nel lettone e lascia la lampada accesa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mamma?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Dimmi Querida.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Un giorno papà tornerà?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Di nuovo la sensazione
di quella lama gelata.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Non lo so se tornerà da
me. Non credo. Ma di sicuro tornerà da te e non ti lascerà mai.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ne sei sicura?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Si Querida, e vuoi
sapere perché io lo so? Perché anche papà, proprio come me, ha bisogno di te e
non può fare a meno di abbracciarti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Al momento le ombre
sono scomparse, dissolte. Fantasmi e mostri non esistono quando c’è una madre
che ti tiene tra le sue braccia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Querida si addormenta
con un’espressione serena sul faccino e osservandola, anche Susanna torna ad
addormentarsi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Nella camera nessuna
ombra osa affacciarsi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-73091763491393923842023-06-17T09:02:00.000-07:002023-06-17T09:02:20.319-07:00Pandora<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLrkJVG_rutHPka02_OcvhM_X_LGFbe3GPeIxfkOjxmIuyQW0fC9I19cssWL_INz0bITHVvDpEH6DfAxQKOolHn26k3NbKD0ginAUzGiKEycQN1_oWFQnnu65PF6b5NVenMtvP4uOkMns6-G3kaQ9EsQvqaoqHOhtQ_yZuvsb5mJ2dpNjYGY4WSQn9bg/s562/pandora.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="562" data-original-width="424" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLrkJVG_rutHPka02_OcvhM_X_LGFbe3GPeIxfkOjxmIuyQW0fC9I19cssWL_INz0bITHVvDpEH6DfAxQKOolHn26k3NbKD0ginAUzGiKEycQN1_oWFQnnu65PF6b5NVenMtvP4uOkMns6-G3kaQ9EsQvqaoqHOhtQ_yZuvsb5mJ2dpNjYGY4WSQn9bg/s320/pandora.jpg" width="241" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La prima volta che
sentii Paolo cantare fu alla festa di Natale dell’azienda, un anno fa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Me lo trovai di fianco
per caso, e fu una sorpresa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Era con noi da poco e
aveva una voce meravigliosa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Credetemi, io canto da
una vita, cori parrocchiali e karaoke ma anche in una corale di gospel e di
voci ne ho sentite, ma Paolo aveva un timbro incredibile e un’intonazione rara.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Alla festa che era seguita,
mi avvicinai e glielo dissi. Lui sorrise imbarazzato e non sapendo cosa
rispondere si allontanò. Paolo lo vedevo quasi tutti i giorni, alla sua
scrivania, sempre serio e concentrato sul lavoro, ordinato e composto, con i capelli
a spazzola e senza un’ombra di barba, sempre perfetto. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Era difficile entrare
in comunicazione con Paolo, troppo timido, troppo chiuso. Si limitava allo
stretto necessario, usava modi cortesi e educati per le comunicazioni di lavoro
e i saluti. È sempre stato molto gentile e piacevole ma non era uno che trovavi
alla macchinetta del caffè a chiacchierare di calcio o di auto con gli altri
colleghi, il lunedì mattina.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Intuivo che c’era
qualcosa che nascondeva e non ci avrebbe mai raccontato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma noi donne sappiamo
essere caparbie, quando vogliamo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Dopo diversi tentativi
e approcci per approfondire quello che era un asettico rapporto di lavoro,
tutti inevitabilmente andati a vuoto, mi ero convinta di lasciar stare, cosa m’importava
di quell’uomo, se era lui a non aver piacere ad aprirsi e a confidarsi con i
suoi colleghi d’ufficio, allora che se ne restasse nel suo mondo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mi ero immaginata che
fosse un tipo ossessivo, con una personalità immatura, incapace di accettare un
contatto umano o di provare empatia verso le altre persone, una specie di
maniaco che forse viveva ancora con gli anziani genitori e si lasciava trattare
come un adolescente.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Poi questa primavera,
al compleanno del capo, ordinammo una mega torta e cantammo il classico
motivetto di auguri. Mi piazzai davanti a Paolo e le mie orecchie furono
nuovamente deliziate da quella voce meravigliosa. Due ottave più alta della
media maschile, leggermente roca e dolcissima, mi ricordò quella di Freddie
Mercury!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mi voltai e gli chiesi:
Tu sei un cantante?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lui si schernì e mi
rispose arrossendo: No, no, canto solo in queste occasioni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Fu la frase più lunga che
mi aveva detto in sei mesi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">In quel preciso momento
decisi che dovevo scoprire cosa nascondeva Paolo a noi colleghi. Sapevo che non
erano fatti nostri, fatti miei. Ma la curiosità era tanta e quel giovane così
taciturno e riservato era tanto misterioso quanto intrigante.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Certo che doveva essere
un abitudinario di quelli tosti. Mai un ritardo al mattino, mai una volta che
si fermasse alla fine del turno. Inforcava il suo scooter e spariva nella sua
nebulosa vita per poi riapparire il mattino dopo puntuale come un orologio a
cucù svizzero. Avevo deciso di seguirlo e quella sera presi anch’io il
motorino, un cinquantino sgangherato della mia amica Silvia, con l’auto sarebbe
stato impossibile stargli dietro. Paolo abitava a pochi chilometri, in un
quartiere chiassoso, pieno di negozietti di souvenir e mercatini, pieno di
chiasso e pedoni. Tutto molto pittoresco, i vicoli stretti, affollati da gente
rumorosa e con le piante rampicanti che scendevano dai balconi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Paolo entrò in un portone
lasciato aperto e sparì alla vista. Spensi in mio catorcio e lo appoggiai a un
muro scrostato. Non avevo un piano. Cosa mi ero messa in testa di fare non lo
sapevo nemmeno io. Decisi che quei vicoli mi piacevano e ne avrei approfittato
per cenare con un bel gelato doppio in barba a tutte le diete. Avrei aspettato
di vedere se Paolo fosse uscito e in caso negativo me ne sarei tornata a casa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Finito il gelato,
bighellonai per quelle stradine, comprai un paio di braccialetti di legno, fui
approcciata da due giovani ma se ne andarono presto con le braccia sulle spalle
a tenerli uniti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quella zona mi metteva
di buon umore, non sapevo perché. Mentre tornavo verso il motorino, vidi lo
scooter di Paolo che usciva dal portone. Per poco non me lo persi, riuscii a
mettere in moto, pedalando come una forsennata e a stargli dietro senza farmi
vedere. Il sole era calato e la città aveva acceso le sue luci. Lampioni che si
rincorrevano veloci, saracinesche di negozi che calavano, insegne luminose che
proiettavano luce sui viali. Paolo rallentò e parcheggiò lo scooter, il
traffico era intenso e riuscii a vedere dove era entrato, La porticina di legno
fiancheggiava un disco pub dall’insegna sgargiante. Musica dal vivo, diceva la
scritta in vetrina.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Fui sul punto di
andarmene ma alla fine decisi di entrare. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Poca gente ai tavolini,
un cameriere dagli occhi verdi e i modi molto effemminati si avvicinò e mi
chiese: Che cosa bevi, amore?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sorrisi a quella
confidenza, chiesi una birra leggera e mi sedetti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Dopo mezz’ora i tavoli
erano affollati, l’atmosfera era festosa e le luci basse.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Si accese un riflettore
che illuminò un palco e il cameriere di prima annunciò con orgoglio l’uscita di
Pandora, la queen con la voce più bella della città.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Da una tenda rossa uscì
un’artista stupenda. Con un vestito nero e lucido che fasciava i fianchi
stretti, da cui scaturivano due sbuffi di tulle nero a coprire le spalle e che si
apriva verso il basso in una larga gonna a pieghe che toccava il pavimento e si
allungava dietro in un breve strascico, mostrava il suo magnifico volto una
bellissima creatura che sfoggiò il suo sorriso perfetto, arricchito da un
rossetto importante e da un trucco deciso. La parrucca di capelli corvini sfoggiava
un’acconciatura complessa fatta di trecce legate in alto da un fiocco. Quell’apparizione,
sul piccolo palco, manifestò una bellezza fuori dal comune e una sensualità
irresistibile. Attirò da ogni lato applausi, fischi e grida di apprezzamento e
quando finalmente gli applausi terminarono partì la base musicale e iniziò il
canto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ogni sguardo in quel
locale, compreso il mio, era concentrato sulla cantante, ogni orecchio
deliziato, ogni cuore infranto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Pandora terminò la sua
performance improvvisando un duetto col pubblico, pieno di energia e
provocazione e i presenti non si fecero pregare. Li aveva rapiti e conquistati
tutti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quella voce era
qualcosa di straordinario.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ed io la conoscevo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Tornai a casa col motorino
della mia amica ma quella notte dormii poco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Come avrei fatto a dire
a Paolo che conoscevo il suo segreto?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Per giorni lo osservai,
alla sua scrivania, senza avere il coraggio di salutarlo, pensavo che non fosse
giusto intromettermi così nella sua vita privata.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Poi, un bel giorno, fu
lui che venne da me.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mi sentii imbarazzata e
confusa. Gli chiesi come potevo aiutarlo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mi sorrise e mi
rispose:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Mi ha fatto felice
vederti al pub. Davvero. Mi chiedevo se ti sia gradito lo spettacolo, se
tornerai e se ti sia piaciuta Pandora.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Arrossii e ammirai il
suo coraggio. Non doveva essere facile per lui.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Decisi di arrendermi e
di essere sincera.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sì, lo spettacolo mi è
piaciuto ma Pandora no…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Paolo mi guardò perplesso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La verità è che mi sono
innamorata di Pandora!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Allora sorrise e fu il
primo sorriso in poco più di un anno che eravamo colleghi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-7729485531805460692023-06-11T03:16:00.001-07:002023-06-11T03:16:27.562-07:00L'ultimo giorno di scuola<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuYSzwpWw23Z5e9OxDzqsVqSh4Qy1m13St6w6mhAQ7SVv6tCSNC8NS4GgFU1B-UYOdns6NBm8gSTfxIoSSIJZyQW_ztwDGJzbaOAuCuaaFC23LcVXjlzEm8WFiSJLzTrC8tlhQqk_gKYzNvURhofGNnbpjQUtNfUmrXI90WlZVyXq1_AsfvdVuwLV0yg/s689/bilancia%20olivia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="371" data-original-width="689" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuYSzwpWw23Z5e9OxDzqsVqSh4Qy1m13St6w6mhAQ7SVv6tCSNC8NS4GgFU1B-UYOdns6NBm8gSTfxIoSSIJZyQW_ztwDGJzbaOAuCuaaFC23LcVXjlzEm8WFiSJLzTrC8tlhQqk_gKYzNvURhofGNnbpjQUtNfUmrXI90WlZVyXq1_AsfvdVuwLV0yg/s320/bilancia%20olivia.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Olivia se ne sta seduta sul muretto a
osservare la scena e a godersi la solitudine. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Dalla piazza si leva una moltitudine
di voci gioiose e di urli di ringraziamento. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">L’ultimo giorno di scuola è per
molti una liberazione e anche per Olivia lo è, anche se per motivi diversi. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Lei non vorrebbe che la scuola
finisse, le piace studiare, è brava in quasi tutte le materie e poi gli
insegnanti non la deridono per il suo aspetto, almeno non davanti a lei. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Per lei l’ultimo giorno di scuola
rappresenta la fine, seppure temporanea, di scherzi e brutture, d’isolamento e
bullismo, di frecciatine e ingiurie. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Nonostante la fatica dei professori,
i deficienti in classe e nei corridoi la vincono sempre. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ora, seduta ai margini della piazza,
osserva le ragazzine che schiamazzano e si schizzano con l’acqua della fontana,
strette nei loro top neri e aderenti, con le pance piatte e gli ombelichi adornati
dai piercing, con le gambe magre e lunghe inguainate nei leggins, con i loro
fisici asciutti e acerbi, fasci di ossa e tendini, pertiche e canne soggette ai
soffi di vento.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Una è in pantaloncini corti e neri e
calze a rete a maglie larghe. Si è contornata gli occhi con un eyeliner nero! <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Sembra Mercoledì Addams anoressica
al ballo scolastico. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Urlando, s’inseguono, si lanciano gavettoni
d’acqua raccolta in bottiglie di plastica, in palloncini, in contenitori di
fortuna, un ragazzino usa perfino il portapenne vuotato del suo contenuto. Ridono felici e leggeri, ricchi di un’improvvisa
libertà e dotati di una freschezza che li fa sentire immortali. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Giocano a inseguirsi, ad acchiappare
i compagni, a spingersi, i più maliziosi approfittano per assestare una palpata
sui sederi magri e sui petti precoci e ancora piatti. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Olivia no.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Lei non gioca con gli altri.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Se ne sta lì per non arrivare troppo
presto a casa e doversi sottoporre alle domande sconvenienti e imbarazzanti
della madre. Se ne sta lì perché
Martina, la sua migliore amica, la sua unica amica, l’ha convinta a esserci, la
festa per la fine dell’anno scolastico è troppo divertente e importante perché sia
disertata. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Si è fatta convincere ma è già
pentita e ora che qualcuno si è accorto che lei è ancora completamente asciutta
è troppo tardi. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Bagnamo Olivia! Prosciughiamo la
fontana! <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Urla qualcuno e subito uno sciame di
ragazzini la circonda e la schizza, la investe con bicchierate piene di acqua
fredda e le inzuppa capelli e vestiti e lei si costringe a ridere per non
essere solo vittima passiva ma per sembrare partecipe divertita di quel gioco
scemo.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Prova a sperimentare una complicità
che suona di falso e, infatti, non inganna nessuno. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Finalmente il gioco finisce e i più
fanno rientro a casa in piccoli gruppi o a coppie.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Olivia scende dal muretto e imbocca
il viale. Martina abita dalla parte opposta e la saluta alzando il braccio,
Olivia le risponde con un cenno della testa. Non alza mai la mano perché si
vergogna della carne in eccesso che ballonzola molle e bianca dal suo braccio nudo.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Olivia rientra a casa così bagnata
che sua madre sarà contenta. Contenta che la figlia sia stata finalmente
inclusa in quella tribale usanza scolastica, che abbia fatto un passo verso quell'integrazione
cercata per tutto l’anno e mai trovata. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Lei glielo lascerà pensare, mentre
si chiuderà in camera sua a cambiarsi il vestito. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> </span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Olivia questa primavera ha sfiorato
i novanta chili di peso e indossa solo palandrane e mantelli che sembrano
sacchi. Enormi sacchi per immondizia,
per nascondere al mondo le sue forme e non dover ripugnare gli altri oltre che
sé stessa<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"> Sua madre le urla che il pranzo è pronto. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Perché oggi urlano tutti? Pensa Olivia.
Si pettina i capelli e si aggiusta la coda di cavallo uscita dall’elastico e
finalmente arriva a tavola. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Pensa per un momento di rinunciare
al primo, sua madre proprio non ce la fa a capire, poi decide che ha troppa
fame e resta in silenzio a masticare.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Per festeggiare la fine della scuola
ho preparato il tiramisù! <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">La mamma di Olivia è piena di amore e
sollecitudine verso la sua bambina e non si accorge che Olivia è piena e basta.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Su, Olly, non fare quella faccia,
domani riprenderemo la dieta, oggi non ci pensare.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">E Olivia, che è una ragazza
ubbidiente, prende una porzione di dolce e non ci pensa più. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Ha tutta l’estate per fare la cura
dimagrante.<o:p></o:p></span></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 8.0pt; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">Perché proprio oggi che è l’ultimo
giorno di scuola? <o:p></o:p></span></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-58370052438634510562023-05-29T01:44:00.000-07:002023-05-29T01:44:43.195-07:00La magia di Nadine<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBr4UU8fqBuEtkvC2i2p1zw359KUvlniUN8I6UIFJHOZHoBiEhNAtcP3KZiZnDvEIUAwNWCx8MSZYUibTU8grVzVusDazlQQP_O2CR3DiUXNRd_dhc0HO62pQpIbB4aD1eNqauu7WWqlbgLoPOAsTFNGxbSOdykecP74cne2hGumR18ga_figck0iK9A/s867/amedeo-modigliani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="601" data-original-width="867" height="222" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBr4UU8fqBuEtkvC2i2p1zw359KUvlniUN8I6UIFJHOZHoBiEhNAtcP3KZiZnDvEIUAwNWCx8MSZYUibTU8grVzVusDazlQQP_O2CR3DiUXNRd_dhc0HO62pQpIbB4aD1eNqauu7WWqlbgLoPOAsTFNGxbSOdykecP74cne2hGumR18ga_figck0iK9A/s320/amedeo-modigliani.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p></p><p style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"><br /></p>
<p style="line-height: 115%; margin-bottom: .0001pt; margin: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><br />Una delle prime volte fu quel disegno. <br /><br />Intendo una delle prime volte in cui ci fu il sospetto di qualcosa. <br /><br /> <br /><br />Che la bambina fosse dotata verso l’espressione artistica era chiaro a tutti. <br /><br />Quella volta Nadine rubò i pennarelli del fratello maggiore e disegnò una donna vestita di blu con un braccio enorme e viola e l'altra mano che impugnava qualcosa di pesante. Poteva sembrare una pistola ma a guardare bene era chiaro, cosa fosse. <br /><br />Un ferro da stiro. <br /><br />All’epoca ci voleva un po’ di fantasia a interpretare i disegni di Nadine, dopotutto aveva solo due anni ma a quell'età altri bambini riproducono solo scarabocchi… <br /><br />Nessuno ci fece caso e il ritratto finì senza tanti complimenti sulla pila degli altri, in cameretta. Marchino si riprese i suoi pennarelli e il disegno fu dimenticato. <br /><br />Fino a quando quella sera suonò il campanello di casa e apparve la vicina in lacrime, con un panno a coprirle il braccio e un pacchiano vestito a fiorellini piccoli su fondo blu. <br /><br />Spiegò di essersi ustionata stirando, che le faceva un male d'inferno e chiedeva di essere accompagnata in ospedale. <br /><br />Fu Marchino che fermò tutti dicendo: <br /><br />- Come nel disegno di Nadine! <br /><br /> <br /><br />Qualche anno dopo Nadine disegnò una donna, vestita di nero, con un velo in testa. <br /><br />Lo porse a sua madre Gianna e disse: <br /><br />- È la zia Giulia. <br /><br />Giulia era la sorella minore di Gianna, che si mise a ridere, notando che sua sorella nel disegno indossava un abito da suora. Lo disse alla bimba. <br /><br />- Ma hai vestito tua zia da suora? <br /><br />Nadine si strinse nelle spalle facendo la faccia tipica da bimba che ha perso l’interesse per l’argomento. <br /><br />Naturalmente Gianna non avrebbe riso, vedendo la sorella ritratta da suora se avesse potuto prevedere il futuro. <br /><br />Nessuno ripensò al ritratto di Nadine quando, passati vent’anni, Giulia, poco prima del suo matrimonio, abbracciò la religione Islamica e finì per indossare l’Hijab tutti i giorni della sua vita. <br /><br />A differenza di questo, altri episodi furono portati alla luce. <br /><br />Come quando Nadine ritrasse Alberto, il cugino di mamma, circondato da tre sacchi al suolo che, come nei fumetti, erano marchiati da un’enorme <b><i>$</i></b> ed erano inequivocabilmente pieni zeppi di banconote. Gianna conservò il disegno, come faceva anche con quelli di scuola, ma lo mise in un cassetto, sicura che sarebbe successo qualcosa. Suo cugino era senza una lira e faticava a trovarsi un lavoro. <br /><br />Finì che Alberto si comprò un biglietto della lotteria e un mese dopo era su una spiaggia alle Maldive con la sua nuova fidanzata. <br /><br />Gianna si spaventò moltissimo e chiamò Carlo, il suo ex e padre di Nadine. <br /><br />- Dobbiamo parlare di nostra figlia. <br /><br />Carlo e Gianna mantenevano rapporti più che civili, si sarebbe potuto definirli amici e spesso lo erano davvero ma quella volta Carlo la prese male e s’infuriò. <br /><br />Sapere che Gianna reputava la figlia una specie di fenomeno da baraccone, anche solo avere pensato una cosa del genere, lo ferì profondamente e arrivò anche a mettere in dubbio la decisione di lasciarle crescere la bimba. <br /><br /> <br /><br />Gianna provò a far vedere i disegni che aveva conservato ma Carlo non volle guardare. Così non vide il disegno dell’albero sull’auto, eseguito due giorni prima che il vecchio platano in fondo al viale si staccò dalle radici malate per finire, sfondandolo, sul tetto della vecchia Fiat di famiglia. Non vide il disegno raffigurante una bimba in lacrime, con una conchiglia che usciva dalla narice, fatto il giorno prima che la piccola Beatrice, figlia dei vicini, fu portata al pronto soccorso della località marina, dopo essersi infilata una conchiglia nel naso, interrompendo drammaticamente le vacanze dei genitori. <br /><br />Gianna aveva altri esempi ma Carlo a quel punto aveva eretto un muro e fu tutto inutile. <br /><br /> <br /><br />Una volta, il nonno di Nadine, durante una barbosa cena di Natale con tutti i parenti riuniti e dopo un paio di calici di Chianti, provò a raccontare che sua suocera aveva la capacità di anticipare i fatti ma fu malamente zittito dalla moglie che non sopportava di entrare nell’argomento, in quello specifico argomento, che riguardava sua madre e i suoi presunti poteri da fattucchiera. <br /><br /> <br /><br />Nadine crebbe e verso l’adolescenza smise di disegnare e anche se l’insegnante di arte la incoraggiava a proseguire non volle sentire ragioni. Nessuno poté capire se la sua capacità fosse scomparsa o no. <br /><br />Gianna la osservava ogni giorno ma niente, Nadine diventò grande e non mostrò più alcuna dote straordinaria e alla mamma rimase il dubbio. <br /><br /> <br /><br />Oggi Nadine è diventata una bellissima ventenne e, stimolata da non si sa cosa, ha ripreso a disegnare. Anzi a dipingere. <br /><br />Ha esposto qualche lavoro in occasione di un evento all’università e qualcuno l’ha notato. <br /><br />Fra pochi giorni sarà inaugurata una piccola mostra in un atelier giù in città e in famiglia si è sparsa la voce. <br /><br />Gianna e Carlo sono felici per la figlia e accorreranno, così come gli altri parenti. <br /><br />A dire la verità Gianna era preoccupata e aveva chiesto a Nadine di poter vedere in anticipo le opere che avrebbero esposto ma la ragazza era stata irremovibile. <br /><br />- Le vedrai assieme a tutti gli altri. <br /><br /> <br /><br />Per quanto mi riguarda, andrò all’esposizione, non sono un esperto anzi, distinguo a malapena un olio da una tempera ma questa davvero non voglio perderla. <br /><br />Più che altro sono curioso. <br /><br />Voglio vedere se Nadine ha incluso delle persone nei suoi dipinti, se ha ritratto qualcuno di conosciuto. <br /><br />Vorrei proprio vedere se ci sono anch’io, in un quadro. <br /><br /> <br /><br />Vi consiglio di acquistare un biglietto, la ragazza ha talento. <br /><br />Potrete ammirare di certo bellissimi disegni. <br /><br />E non ha prezzo sapere se in qualche modo Nadine vi ha tenuto un posto nella sua magia. <br /><br /> <br /><br />Quasi, spero di esserci. <br /><br /> <br /><br /><br /><br /><br /><p></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-43135424778660917532023-05-25T09:59:00.003-07:002023-05-25T10:08:09.583-07:00Miranda in catene<p> </p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaNY85_5Kvqpi5lvDANjphabwTH0jKdJKgfqUivMQEehjiphYd6eQ00MiOu_gvLarYQwXHmDF8PXwxqn5b9LKOo9eSSP3EAKnyV4RQpEv298zWDJtgTBp-2gP8NDeXlGwe8a9b2A7Y31RhMl5I61f2EH9tpjsumyQFZxcfYrG4dA9nWT9PCQz5GfxB9w/s597/miranda%20in%20catene.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="306" data-original-width="597" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaNY85_5Kvqpi5lvDANjphabwTH0jKdJKgfqUivMQEehjiphYd6eQ00MiOu_gvLarYQwXHmDF8PXwxqn5b9LKOo9eSSP3EAKnyV4RQpEv298zWDJtgTBp-2gP8NDeXlGwe8a9b2A7Y31RhMl5I61f2EH9tpjsumyQFZxcfYrG4dA9nWT9PCQz5GfxB9w/s320/miranda%20in%20catene.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La sala d’attesa è
quasi vuota. Succede alle sette del mattino. Più tardi pullulerà di esseri
umani, ma non a quest’ora.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">A quest’ora arriva poca
gente, solo i prenotati per visite o test. Una signorina in camice bianco entra
ed esce dalla porta numero venti e sorride ai presenti cercando di dissimulare
il sonno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Due pensionate
confabulano strette ai loro cappotti, un uomo tira fuori un tablet e digita
qualcosa sullo schermo. Una donna abbraccia il suo bimbo che le dorme addosso,
sbavando sulla giacca.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quasi subito tutti
hanno un dispositivo elettronico in mano, comprese le due anziane.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Una coppia giunge dal
lungo corridoio e si lascia cadere sulle cigolanti sedie di plastica blu. Lei
ha un filo di rossetto, jeans e una camicetta bianca e lisa, lui con la barba
ben curata, indossa una tuta di poliestere di una marca costosa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">I primi istanti li
passano in silenzio a guardarsi attorno, poi attaccano a parlare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Anzi, lui attacca a
parlare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">È sgradevole e untuoso,
ci tiene a non farsi capire perché utilizza un dialetto del sud, ma s’intuisce
che sta incalzando la ragazza. Lei non risponde ma è palese il suo imbarazzo e
il suo fastidio. Sospira e cambia posizione sulla sediola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">I presenti mantengono
un contegno, assorti dai display dei propri telefonini ma è inevitabile che
sentano quello che la coppia si dice.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Ora, mi hai fatto
prenotare, a quest’ora, non ce la faccio a essere puntuale al lavoro!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Non avevano posto in
un altro orario, che dovevo fare?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Non mi dovevo far
convincere, è poco che lavoro lì, mi farai perdere pure questo posto!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei sospira e pensa che
non è stata mica lei a far perdere gli impieghi che lui aveva trovato in
passato. Diciamo che non sembra la persona più affidabile di questo mondo, se
ci basiamo anche solo sull’aspetto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma il giovane,
nonostante il silenzio della ragazza, non ha nessuna intenzione di interrompere
la sua persecuzione mattutina.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Adesso scrivo un
messaggio al direttore e gli spiego che farò tardi…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei cerca di fermarlo:
- Aspetta, ti chiameranno in tempo, vedrai che alle nove sarai al tuo posto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lui ha già il cellulare
in mano. – Che ne sai tu, hai sempre la risposta pronta, non mi dovevo fidare,
farò tardi. Ora scrivo!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Aspetta ti dico,
almeno qualche minuto, siamo in anticipo, non possono chiamarti prima. Vedrai
che saranno puntuali.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Certo, lei sa sempre
tutto! Che ne sai che sono puntuali, io scrivo e così capiranno che non è colpa
mia se non arrivo…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Aspetta, ti prego,
almeno aspetta l’ora della prenotazione, come fai a sapere che ti chiameranno
in ritardo, prima che sia il momento…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Ma tu cosa ne sai di
come va il mondo, certo per te è tutto naturale, tutto pulito, io ho
esperienza, so quanto ci sfruttano, ci fanno aspettare, ci umiliano con quattro
soldi, e tu? Tu cosa ne sai che fino a ieri stavi col culo attaccato a mammà
che ti pagava tutto quanto, la colazione al bar, la pizzeria, il cinema, tutto
quanto… tu non ti sei dovuta sporcare le mani, non hai dovuto sopportare un
buffone di venticinque anni che ti da ordini pretendendo del lei, solo perché
si è laureato!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Ma ora, che c’entra
tutto questo?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">La ragazza risponde con
un tremito nella voce. Forse imbarazzo o solo rabbia e frustrazione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">A questo punto i pochi
spettatori stanno tutti facendo un tifo interiore e inaspettato per la giovane
donna.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Sperano che lei capisca
che ha di fianco un fallito e che trovi la forza per andarsene e lasciarlo alla
sua misera vita fatta di lamentele e pretesti e giustificazioni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Squilla il cellulare.
Lui risponde ad alta voce.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">-Si, sto alla clinica con
Miranda… si è venuta pure lei… sì, certo che ti faccio sapere come va la
visita… ti chiamo dopo… sì, te la saluto Miranda… ciao, ciao.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Chiude e infila in
tasca il telefonino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei aspetta ma il
giovane rimane in silenzio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Era tua madre, vero?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lui non risponde, non
recapita i saluti, piuttosto continua il suo tormentone.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Non dovevo
ascoltarti, dovevo fare a modo mio. Ci perdo sempre a fare come suggerisci tu…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Miranda è talmente stanca
che non ha la forza di rispondere. Le esce solo un doloroso sospiro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lui non è ancora
soddisfatto e, infatti, prosegue.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Ma perché non la
facciamo finita, non ho bisogno di te. Non ho bisogno di nessuno…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Le persone che sono
costrette ad ascoltare questo scambio penoso tra i due giovani, a questo punto
non possono fare a meno di pensare: perché non te ne vai? Cosa ci stai facendo
con un tipo del genere? Che colpa devi scontare? Di cosa ti stai punendo?
Vattene e lascialo, liberati, fatti un favore e abbandona questa zavorra d’uomo!
<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma nessuno parla, tutti
tengono la testa ben china sul proprio telefono perché è questo che oggi la
gente fa, meglio non intromettersi, non cercare guai, che la ragazza se la veda
da sola!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">All’improvviso la porta
si apre, la dottoressa in camice bianco chiama il numero del giovane e lo
invita a entrare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lui si alza incerto e titubante
e nel vedere che lei è rimasta seduta, la sua preoccupazione aumenta. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- Vieni dentro?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei lo fissa
tranquilla.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">- No. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Solo questo risponde e
non aggiunge altro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Quando lui, dopo dieci
minuti esce, con un piccolo cerotto bianco sull’avambraccio, la sedia di
plastica blu in corridoio è vuota.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Miranda ha preso il
volo tra la soddisfazione generale e l’approvazione dei pochi presenti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Peccato non avere avuto
un pubblico più vasto, per questo grande passo, ha pensato lei, sentendosi gli
occhi addosso mentre si allontanava nel corridoio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Si è svolto tutto nel
massimo silenzio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Ma il rumore di catene
spezzate, quello è stato bello forte.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;">Lei non lo dimenticherà più.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p><br /></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p><br /></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14.0pt; line-height: 115%;"><o:p><br /></o:p></span></p><br /><p></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-76702857526038615242023-05-20T04:01:00.000-07:002023-05-20T04:01:11.199-07:00Sofia, dono prezioso<p> </p><p><br /></p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPFBQBNiKKieARWPHIKi3lqX08Lq8yhLU0jYeRLEKoOC-zuS1FOgFpuh-kNy5HXOg9wQW8FtVMSoPGiaOv09XWLIOVprMeuqtoKOjnNLAk7KO7o4MCd2higfjRh986neqh32X65nzPPElQBGEHN2rErj6eGgDYdwlpffsHVFn_Fm9jd-gePZ71SE-vJQ/s1129/Sofi%20meraviglia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1129" data-original-width="1067" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPFBQBNiKKieARWPHIKi3lqX08Lq8yhLU0jYeRLEKoOC-zuS1FOgFpuh-kNy5HXOg9wQW8FtVMSoPGiaOv09XWLIOVprMeuqtoKOjnNLAk7KO7o4MCd2higfjRh986neqh32X65nzPPElQBGEHN2rErj6eGgDYdwlpffsHVFn_Fm9jd-gePZ71SE-vJQ/s320/Sofi%20meraviglia.jpg" width="302" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Oggi è sabato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non un sabato
qualunque.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Oggi è il primo sabato
della tua vita. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Infatti, sei nata
domenica scorsa, alle dodici e sei minuti e da quell'istante sono passati sei
giorni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Li hai trascorsi in
ospedale con la tua mamma e il tuo papà perché a causa di qualche valore fuori
norma, chi vi cura ha voluto, con prudenza, ritardare le vostre dimissioni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non posso sapere come
trascorrete il tempo, non posso vedere i vostri gesti ma grazie alle immagini
che giungono sul cellulare posso immaginare che cosa fate e come avete passato
questi giorni.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tutti i doni più pregiati
finiscono per dover essere guadagnati con la fatica e con la pazienza e tu, che
di tutti i doni sei il più prezioso, ti stai facendo attendere e sospirare da
noi che stiamo a casa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tenerti in braccio,
cullare il tuo sonno, respirare il tuo odore, ammirare il tuo viso dolce,
placare il tuo pianto, prenderci cura della tua igiene e supportare e
confortare i tuoi genitori nei momenti, inevitabili, di stanchezza, è tutto
quello che aspettiamo di fare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ti aspettiamo Sofia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Aspettare è un verbo
strano, si può leggere con un’accezione negativa ma nasconde in se anche altri
elementi: l’attesa silenziosa e paziente, i sospiri, l’accrescere della
consapevolezza, il tentare di comprendere le proprie emozioni, l’avere fede e
fiducia, l’accrescere dell’amore.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Davanti al miracolo che
ci avete manifestato, siamo rimasti ammutoliti ed ebbri di gioia e non abbiamo
ancora avuto occasione di abbracciare questa nuova famiglia ma lo faremo presto
e sarà bellissimo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quanto a te, piccola
Sofia, dono prezioso, ora posso osservare la tua bellezza e l’accenno di un tuo
sorriso (forse perché stai sognando la voce della tua mamma) e vedere le
espressioni di felicità della tua mamma e di tuo papà quando ti tengono in
braccio e sentire la voce potente del tuo pianto e ridere dei tanti berretti
colorati che ti proteggono dal freddo e le tue meravigliose tutine che a volte
ti fanno sembrare un piccolo puffo o un elfo o uno gnomo a seconda del colore e
passo i minuti a fissare rapito le tue foto e a sognare la tua vita che verrà e
a essere incredulo e felice davanti al dono che la vita ci ha fatto e a sperare
di meritare tutto quanto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">So che sei una bimba
fortunata perché conosco bene i tuoi genitori, so quanto si sono preparati ad
accoglierti e quanto ti hanno amata dal primo momento che hanno saputo della tua
presenza e la gioia che hanno voluto condividere con tutti noi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ti aspetto, anzi ti
aspettiamo con felicità e un tremito d’impazienza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Come si aspettano i
doni più belli, come si attende il sole la mattina e tu verrai come un sole a illuminare
le nostre vite e a riscaldare i nostri cuori, tu dono prezioso che abbiamo
ricevuto grazie all’amore dei tuoi genitori.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Oggi è sabato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non è un sabato
qualunque.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">E rimaniamo in silente
attesa. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Attesa piena di
trepidazione e di amore, attesa di vedervi, toccarvi, abbracciarvi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Attesa del dono più
prezioso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sofia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-49930742157175042332023-05-10T08:47:00.000-07:002023-05-10T08:47:00.860-07:00Luce nel labirinto<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDMDxj3YF-xAR9Mq0GIpkuWbdQC8Vbi6PAkKDACHwRG4xiKa4BqSXxa6vh6aDMlqmpMNLMVlUmg4CGoxx7bjeUW0aaPRbL4zsH5YtjSLvNyOGbB0iMBcCinzaah-QV-oG73Yep71kAODgViW7MIrY2KwfYnMOx8_AKvH11YHtWWCFnfVecDGZ42430Eg/s675/migliore-amica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="381" data-original-width="675" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDMDxj3YF-xAR9Mq0GIpkuWbdQC8Vbi6PAkKDACHwRG4xiKa4BqSXxa6vh6aDMlqmpMNLMVlUmg4CGoxx7bjeUW0aaPRbL4zsH5YtjSLvNyOGbB0iMBcCinzaah-QV-oG73Yep71kAODgViW7MIrY2KwfYnMOx8_AKvH11YHtWWCFnfVecDGZ42430Eg/s320/migliore-amica.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’uomo attraversa
veloce la piazza. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il suono del pianto lo
sorprende da un punto alla sua destra.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La piazza gli era
sembrata deserta, chi mai sta piangendo così rumorosamente? <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Facendo altri due passi
le vede. Due ragazze, anzi due ragazzine, avranno al massimo tredici anni. Poco
più che bambine.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Una singhiozza e
lacrima, il suo viso sembra una fontana. L’altra la tiene stretta e ripete con
ossessione il nome dell’amica.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Luce… Luce… LUCE!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’amica non risponde e
continua a singhiozzare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non si sono accorte
dell’uomo che attraversa la piazza e che ora le osserva.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Luce singhiozza e
respira facendo lunghe pause in apnea, ha il volto livido, è in piena crisi di
panico. L’amica vorrebbe stringerla a se ma lei scappa e si allontana di
qualche metro. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">“Aspetta, dove vai…” e
Luce si ferma e permette di nuovo che l’amica la avvolga col suo affetto e la
protegga col suo corpo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’uomo guarda davanti a
se ma avverte quello che sta accadendo, sente brandelli di dialogo, capisce che
Luce ha il cuore spezzato, affranto per qualcuno che la fa soffrire. Immagina
l’inganno di un fidanzatino, oppure il tradimento di un amico. L’ha vista
piangere, sente il suo sconforto, vede la sua anima straziarsi per il dolore.
L’amica è tenace, lei scappa correndo per pochi metri e subito l’amica le
ritorna al fianco e la abbranca per non farla perdere nel labirinto del suo giovane
dolore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">D’improvviso l’amica di
Luce guarda nella direzione dell’uomo, lui la scorge per un attimo. Il suo
sguardo è duro, per nulla impaurito, è pronta a sbranare chiunque si avvicini, è
pronta a mettersi contro l’universo pur di proteggere l’amica, figurarsi se
teme un adulto che passa vicino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lui è imbarazzato e
torna a guardare davanti a sé, allungando il passo. Si pente di essersi
intromesso, anche solo con lo sguardo, nella vita di Luce, affacciandosi senza
permesso sul suo dolore e sulle sue lacrime.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si sente di troppo e il
pudore lo fa allontanare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’amica di Luce avvolge
con tutta la lunghezza delle sue braccia, il corpo sussultante della ragazzina
e la carezza sulla nuca. Luce continua a singhiozzare persa nel suo labirinto e
incurante delle cose che capitano quaggiù.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lentamente il suono del
pianto scompare, l’uomo non sa se per la distanza che sta mettendo tra lui e le
ragazze oppure perché Luce ha smesso di singhiozzare. Si augura per la seconda.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lo sguardo severo e
inflessibile dell’adolescente lo ha colpito. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">D’un tratto è felice
che Luce abbia quell’amica accanto, proprio in questo momento di fragilità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gli amici vanno e
vengono, a volte sono vicini e sono tutto ciò di cui si ha bisogno, altre
tradiscono o voltano le spalle e fanno soffrire o semplicemente spariscono
dalla scena come attori secondari di un dramma di scarsa qualità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Luce ora soffre e molto
ma presto dimenticherà chi l’ha fatta soffrire, chi le ha voltato le spalle,
chi l’ha tradita. Ma non potrà dimenticare l’amica che le è stata vicino, che
l’ha abbracciata quando lei aveva solo bisogno di un abbraccio, ma era troppo
sconvolta per saperlo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’uomo cammina ma non
riesce a smettere di pensare alle due amiche, sei fortunata Luce, anche se ora
non lo sai, non piangere per chi ti fa soffrire, lui o lei non lo merita, non
merita le tue lacrime e non merita i tuoi singhiozzi. Sfoga la tua rabbia e poi
sorridi, ridi forte perché non è la tua sconfitta ma la sconfitta di chi ti ha
tradito, non è il tuo fallimento ma il suo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poi l’uomo cede alla
curiosità e si volta verso la piazza.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Le vede che si
allontanano nella direzione opposta e si commuove nell’osservare che entrambe
si tengono la vita, allacciate, quasi legate, come due persone che non si
separeranno mai, come un unico essere vivente pieno di amicizia e di amore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Un essere che ha
trovato la via per uscire dal labirinto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-70192685423304139972023-04-15T01:28:00.000-07:002023-04-15T01:28:52.103-07:00Alla fine della giornata<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzmcSz9jmtxVHO5gcg1QkgUi5CxOxyXOb293y8p-t99dFgFbujR1EN5GpnohwTK8qWRbiCW0iMtckp0izh4syPtiZL3_Mp23wenAAi8fEUEAXiYffwxse2qFwdcy0ohc2hiMcN3V-v0I8ixElSzCgDuNRhtD1NCIlCkBgmK6NMfc9l3hDz5bzLiZmlmA/s889/mamma-e-bimba-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="435" data-original-width="889" height="157" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzmcSz9jmtxVHO5gcg1QkgUi5CxOxyXOb293y8p-t99dFgFbujR1EN5GpnohwTK8qWRbiCW0iMtckp0izh4syPtiZL3_Mp23wenAAi8fEUEAXiYffwxse2qFwdcy0ohc2hiMcN3V-v0I8ixElSzCgDuNRhtD1NCIlCkBgmK6NMfc9l3hDz5bzLiZmlmA/s320/mamma-e-bimba-.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Heidi si è addormentata
sul tappeto, abbracciata stretta alla sua Birba, la bambola di stoffa. La sua
preferita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Piccola polpetta, pensa
Agnese con un sorriso tenero. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poco prima Heidi aveva pianto
per una cucitura aperta sotto il braccio di Birba ma la sua mamma l’aveva
consolata, promettendole che l’avrebbe cucita al più presto e la bambola
sarebbe guarita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sì, pesto, pecchè il baccio le fa male</i>” aveva puntualizzato la
bimba, calmandosi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quante volte era stata
cucita quella vecchia bambola di stoffa, Agnese questo nemmeno lo ricordava
più, ma era di certo più economico che comprare una bambola nuova.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Le infila le mani sotto
il corpicino ossuto e la solleva per deporla con cautela nel lettino. Ancora
una volta si stupisce di quanto sia leggera. Heidi è una bimba sana ma mangia
pochissimo e a ogni raffreddore, Agnese entra nel panico.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Dovrebbe trovarsi un
lavoro, questo lo sa benissimo, avrebbe i soldi per pagare una tata o pensare
all’iscrizione in una scuola materna e la vita sarebbe diversa. Ha fatto anche
una serie di colloqui. Agnese è diplomata e sa parlare con le persone, ai
colloqui riesce simpatica ed estroversa ma appena sentono che è madre di una
bimba di due anni il clima si raffredda e al termine la frase “le faremo sapere”
è diventata un cliscé.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Suo marito è fuori di
casa, come sempre dal mattino alla sera. A studiare nuove strategie, dice lui
mentre in realtà si trova con altri sfaccendati che sanno pensare solo a
giocare al biliardo e aspettare il reddito di disoccupazione. Certo, anche lui
saltuariamente partecipa a incontri di gruppo ed è invitato a fare colloqui nell’attesa
di un posto di lavoro ma a casa non fa che lamentarsi di quanto sia ipocrita
quella gente e di come i lavori proposti siano insignificanti e precari. Agnese
pensa che lui dovrebbe modificare il suo atteggiamento passivo e arrogante ma
si guarda bene dal dirlo per non vedere altri piatti rotti sul pavimento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">No, non si era aspettato
un matrimonio così e forse aveva ragione sua suocera, non avrebbero dovuto
affrettarsi ma lei era al quarto mese e lui sembrava così innamorato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’unica eredità che
aveva lasciato alla giovane coppia era stata il nome della bambina. La strega,
una signorona veneta di millantate origini austriache, si chiamava Adelaide e
quando aveva all’improvviso perso la vita per un problema cardiaco acuto, suo figlio
aveva insistito per dare alla nascitura il nome della mamma. Agnese non si era
opposta, le sembrava un gran bel nome e il fatto che lo portasse la megera, non
l’aveva condizionata.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Così avevano chiamato la
bimba</span> <span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Adelaide,
con grande soddisfazione di suo papà, ma Agnese si era abituata a presentarla a
tutti come Heidi e ora quello era il suo nome.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Agnese non si lamenta
mai di niente, di avere pochi soldi per fare la spesa, dei colloqui di lavoro
dove è presa in giro, del fatto che da un anno non indossa qualcosa di nuovo,
delle macchie di umido venute fuori sulla parete dell’armadio e che tutti i
giorni deve passare con la candeggina.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non si lamenta di non
poter comprare giocattoli nuovi alla sua Heidi, che ora dorme tenendo tra le
braccia una vecchia bambola scucita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La guarda. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Quell’esserino dalla
pelle candida e dalle sopracciglia chiare, respira regolare e le infonde calma
e fiducia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non sa come ma è sicura
che le cose cambieranno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Andranno meglio, suo
marito troverà un impiego, lei riuscirà a riallacciare i rapporti con i suoi, e
soprattutto Heidi crescerà bene, prenderà qualche chilo e lei realizzerà il
sogno di portarla al mare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Le farà bagnare i
piedini nudi sul bagnasciuga, le farà raccogliere le conchiglie in un
secchiello di plastica e faranno lunghe passeggiate, tenendosi per mano, alla
fine della giornata.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Agnese immagina che non
succederà presto ma sa aspettare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per adesso tutto ciò
che le serve alla fine della giornata, è sentire il rumore di quei piedini
scalzi che le corrono incontro e ascoltare la voce della sua Heidi che le
sussurra “ti voio bene mammina” prima di sfiorare con un bacino leggerissimo la
sua guancia e di tornare con quella corsetta piena di balzi, nel suo lettino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Solo questo vuole, alla
fine della giornata.<o:p></o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-24898827384578069462023-04-02T11:13:00.001-07:002023-04-02T11:13:32.968-07:00Giselle sbagliata<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqtYTQzjX1CptARuGbQhPGO220R2H0LdK1-BrD3EwHot9c0vA-kAVH7QRl77TgkDyfaBQ_vyWTLssZ0A_GviZvzEZR8nj4TLtd3pPQ3WTtMfPmcrjM1-egtLfkN83veI0kifZj9IUXlBXk4WpnWhCVnv1iW9eZx6mMe1bpKIcmt0FXqq46Kb8fcwXk0Q/s1377/two-brides-women-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="567" data-original-width="1377" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqtYTQzjX1CptARuGbQhPGO220R2H0LdK1-BrD3EwHot9c0vA-kAVH7QRl77TgkDyfaBQ_vyWTLssZ0A_GviZvzEZR8nj4TLtd3pPQ3WTtMfPmcrjM1-egtLfkN83veI0kifZj9IUXlBXk4WpnWhCVnv1iW9eZx6mMe1bpKIcmt0FXqq46Kb8fcwXk0Q/s320/two-brides-women-.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Giselle sale lentamente
le scale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ce la farebbe a percorrerle
a due a due, non è un problema fisico. Ci mancherebbe, alla sua età.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La fatica nel salire è
tutta nella sua testa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La camera sta al terzo
piano e lei preferisce lasciare l’ascensore libero, a disposizione degli ospiti
della struttura.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’infermiera di turno
le sorride. Le ha detto più di una volta <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Non
so come fai, come lo sopporti,</i> ma lui è solo e lei l’unica persona che ha.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Suo nonno non è mai
stato tenero con lei, figlia indesiderata, figlia fuori del matrimonio, figlia
di un padre che non ha nemmeno conosciuto perché quella poco di buono di sua
madre nemmeno con le botte ha voluto rivelare la verità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Suo nonno non si mai
mostrato tenero nei suoi confronti e tantomeno ora lo è, ma almeno ora ha la
demenza come giustificazione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Entra spingendo la
porta e come saluto si sente rimbrottare: <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Ti sembra questa l’ora
di arrivare? Me le hai comprate le alici sott’olio, che ti avevo chiesto?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Giselle sa che a volte
il nonno non la riconosce e la scambia per la figlia. Dimentica che sua figlia
non c’è più e forse è meglio che non ricordi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lei invece ricorda
tutto, ricorda che lui è stato l’unica figura maschile in casa da sempre e che
si è sempre vantato di averle fatto anche da padre. Suo nonno è stato molte
cose ma di sicuro non un padre.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Il negozio era chiuso,
le alici le comprerò domani.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lui bofonchia due
incomprensibili parole con tono poco gentile e torna a guardare fuori dalla
finestra.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Tutto il giorno chiuso
in questa prigione e tu dimentichi di comprarmi le alici… ma cos’hai nella
testa? Un giorno di questi la apro quella finestra e mi butto di sotto e chi si
è visto, si è visto!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La ragazza pensa che
forse piangerebbe, certo, ma poco e forse sarebbe meglio per tutti ma subito si
pente di quel pensiero crudele.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Nonno, non dire così,
dai le alici te le porto presto…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lui stavolta si gira e
le mostra un sorriso dolce che le riempie il cuore d’incertezza. Non sa se
odiare o amare quell’uomo che è tutto ciò che rimane della sua famiglia e la
sua malattia non la aiuta a scegliere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Giselle ricorda tutto,
per esempio ricorda quando, in prima elementare, aveva fatto quel disegno, una
grande torta nuziale e la scritta, un po’ sbilenca, OGGI SPOSI e sotto i nomi
Giselle ed Eva.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lo aveva mostrato
orgogliosa a suo nonno che era venuto a prenderla fuori dalla scuola e lui
senza parlare le aveva assestato uno schiaffo a mano aperta sulla guancia.
Poteva ancora sentire il bruciore e il gusto salato delle sue lacrime che le
avevano inondato il viso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Non scrivere mai più
una cosa del genere! Aveva intimato l’uomo, all’epoca ancora giovane e tonico.
Il ceffone le aveva fatto male, e tanto, ma anche averlo preso davanti alla
scuola con tutte le compagne e i bambini che erano rimasti a osservare la scena,
incuriositi e intimoriti e si erano stretti alle mani delle proprie madri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Chissà se anche Eva l’aveva
vista. Giselle non aveva mai trovato il coraggio di chiederlo e aveva
semplicemente continuato a essere innamorata della sua amica con le treccine e
a desiderare segretamente di poterla sposare un giorno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sua madre non si era
mai sposata. Non aveva trovato il tempo forse, forse non aveva trovato l’uomo o
forse quello che non aveva trovato, era solo il coraggio. All’educazione
sentimentale di Giselle, poiché lei lavorava tutto il giorno e la sera accudiva
alla bambina e al genitore, avevano pensato i compagni di scuola, poi fumetti e
fotoromanzi e infine la televisione. Ma Giselle si sentiva sbagliata, come
quando alle medie era finita a una festa pomeridiana e un tipo della terza C l’aveva
baciata a tradimento sulla bocca, lei si era sentita sporca e aveva passato
dieci minuti in bagno a lavarsi, con l’acqua bollente che le scottava le labbra.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Tu sei strana, lo sai?
Non sei come tua madre…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Suo nonno la sorprende
con quest’affermazione. Lei sa che è vero. Non è come sua madre che ha pensato solo
a lavorare finché il tumore le ha tolto ogni forza e di sicuro non è come suo
nonno che era all’antica perfino per la propria generazione.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In quanto a suo padre,
non sa e non lo può sapere se sia come lui. Non che gliene importi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lei è come è, e nessuno
la potrà cambiare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non ci saranno
schiaffi, non ci saranno botte. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’infermiera si
affaccia alla porta e chiede, sussurrando, se va tutto bene.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Le sembra protettiva ma
non nei riguardi dell’anziano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Giselle pensa che
dovrebbe chiederle di prendere un caffè, o qualcosa del genere.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’anziano che era
rimasto per un po’ in silenzio, all’improvviso tuona a voce alta:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Oggi o mai più, ogni
giorno è buono ma oggi o mai più.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Giselle sorride, a suo
nonno fuori di testa, all’infermiera che è rimasta sulla porta e sembra non
voler andare più via, alla sua solitudine, alla vita…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Forse ha ragione suo
nonno, ora o mai più.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si gira verso la porta
e sorride alla donna.<o:p></o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-2872588200692388922023-03-04T01:51:00.000-08:002023-03-04T01:51:09.983-08:00Il cielo di Flora<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjumMw4dyUleqpWu9wsj_En7ctCTuiaUBZni3cqsym9JQvCKKZJx8EaJCHFAG8dCFzmIv9va5Wa0myc0VhY_AutkeJskWm57xK67k8DRO-FsGHW8NQQ6BExb_TZ52cH1pqazsbZi1l-_zhTFRGfSdI5IlKt19plugeCt8b8swqIAIHYUoFFgzrt94UpQA/s1183/Il-cielo-di-Flora.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="537" data-original-width="1183" height="145" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjumMw4dyUleqpWu9wsj_En7ctCTuiaUBZni3cqsym9JQvCKKZJx8EaJCHFAG8dCFzmIv9va5Wa0myc0VhY_AutkeJskWm57xK67k8DRO-FsGHW8NQQ6BExb_TZ52cH1pqazsbZi1l-_zhTFRGfSdI5IlKt19plugeCt8b8swqIAIHYUoFFgzrt94UpQA/s320/Il-cielo-di-Flora.jpg" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La temperatura è mite.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci sono sere, in
primavera, che restare a letto è uno spreco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Meglio sedersi in
balcone, magari a fumare un po’.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gianni ha la pipa in
bocca ma non l’ha accesa perché sente che non è il momento giusto. Si sofferma
a osservare il cielo stellato che si fa via via più buio e limpido. Osservare
le stelle gli è sempre piaciuto e gli mette addosso un senso di pienezza
accompagnato da una dolce malinconia che non si è mai saputo spiegare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il silenzio è quasi
completo e finalmente Gianni avverte il rumore che sperava di sentire e che gli
ha impedito di fumare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ciak…ciak…ciak… piccoli
piedini scalzi in avvicinamento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il cigolio della porta
socchiusa che si muove. Una piccola ombra che appare sul balcone e corre a
stringere la gamba dell’uomo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Flora, cosa ci fai
ancora sveglia?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Non riuscivo a dormire
e volevo stare con te sul balcone, nonno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Solo cinque minuti. Se
i tuoi sapessero che ti permetto di restare alzata a quest’ora non ti
lascerebbero più dormire a casa mia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Flora sorride birichina,
con la consapevolezza dei suoi cinque anni e mezzo e di chi sente già di avere
il mondo in tasca.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Come mai non prendi
sonno?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Flora si accomoda sulla
poltroncina libera, mostrando tutta l’intenzione di non rispettare il
limite dei cinque minuti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Pensavo alla nonna.
Nella foto in salotto sorride. Ma io non la posso vedere perché non c’è più…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gianni avverte la
veloce stilettata nel suo cuore, fredda e dolorosa, passa in un istante e per
fortuna la bimba non se ne avvede. La carezza con la mano sulla testolina, così
piena di capelli che i genitori sono costretti a tenere corti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Tu le somigli molto,
un giorno, quando sarai adulta, riderai come lei.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Davvero nonno? La
bimba sorride e nel buio del balcone quel sorriso lo abbaglia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Come farei senza di te,
pensa Gianni mentre Flora dondola avanti e in dietro i piedini.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-E poi la nonna non è
sparita, no, lei c’è sempre, solo che non la vediamo tutta intera.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Che significa nonno? E’
stata divisa in pezzetti?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Ma no, certo che no.
Non la vediamo tutta intera come quando era in vita ma se cerchiamo bene, la
possiamo vedere quando meno ce lo aspettiamo, come stavo facendo io poco fa
guardando una stella, come posso vederla ora nel tuo sorriso e nel tuo cuore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Flora mette un dito
nell’angolo della bocca, come fa sempre quando il concetto da assimilare è
complesso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poi annuisce come chi ha
capito. –Certo, io ho visto la nonna quando ho usato la coperta che ha fatto
lei con le sue mani, e qualche volta sento anche il suo odore.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questa volta è Gianni a
essere perplesso. –Mi spieghi meglio?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Ma certo, nonno.
Quando cucini qualcosa che cucinava lei, si sente l’odore di quando era lei a preparare,
oppure quando hai comprato un mazzo di fiori e mi è sembrato che ci fosse la
nonna dentro una rosa…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gianni non si sente di
insistere. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anche a lui sembra qualche
volta di percepire l’odore della moglie ma non vuole essere preso per matto e
si guarda bene dal dirlo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Sai perché sei stata
chiamata Flora? Gianni prova a cambiare discorso…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Si certo. Perché
quando sono nata, ero bella come un fiore. Risponde lei divertita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Questo era evidente,
quello che non sapevano i tuoi genitori era quanto saresti diventata
intelligente, pensa Gianni, guardando la piccola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Ma nonno, perché vedevi
la nonna guardando una stella?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Gianni sa di non avere
scampo. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">–Vedi, quando la vita
finisce e lo spirito esce dal nostro corpo, questo non scompare ma gli atomi
che lo compongono si separano per andare a costituire qualcosa d’altro nell’universo,
per esempio gli atomi del corpo della nonna possono essere diventati una
nuvola, il petalo di un fiore, perfino una stella, quindi quando osservo il
cielo io cerco la nonna.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Flora pone il dito
sulla bocca. Poi riparte. –Non so cosa sono gli atomi…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Sono i componenti più
piccoli della materia, una specie di mattoncini Lego dell’universo. Li studierai a scuola,
non avere fretta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Flora sorride furbetta perché
sa che la prossima è la domanda cruciale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Nonno, tu hai detto
che lo spirito è uscito dal corpo di nonna ma cos’è lo spirito e dov’è andato?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ora Gianni sa di non
avere possibilità. Come si fa a spiegare una cosa così grande a una bimba di
cinque anni, che a quest’ora dovrebbe già essere a letto, quando lui non l’ha
capito in settanta?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Vedi Flora, lo spirito
è quella forza che ci fa andare avanti nonostante le difficoltà, quella cosa
che ci fa essere felici, ciò che ci avvicina alle persone e che ci fa cercare,
sempre. Lo spirito è l’amore. Per questo ti posso dire che l’amore di tua
nonna, che mi ha cercato e trovato ha permesso che nascesse la tua mamma e che
ha continuato a essere presente quando sei nata tu e anche ora che la nonna non
è qui il suo amore continua a esserci e non ci lascerà mai. Non ti lascerà mai
bambina mia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Nonno, io questo lo sapevo
già. Non devi essere triste.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Ma io non sono triste,
Flora, quella era una lacrima di gioia. Perché è questo che hai portato tu.
Gioia pura.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Flora prende la mano di
suo nonno e resta in silenzio a guardare le stelle.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lui non ha il coraggio
di mandarla a dormire e resta immobile a gioire della presenza della nipotina.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Le stelle rimangono
immote a illuminare col loro spirito il balcone.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poi la piccola lascia
la mano del nonno. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">–Ho sonno. Si è fatto
tardi, buonanotte nonnino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Buonanotte Flora. Io
resto qui ancora per un po’ a fumare. Domani mamma e papà passeranno alle nove
e andrete al mare. Non fare i capricci quando ti chiamo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Non li farò, nonno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Poi Flora alza lo
sguardo verso il cielo.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Buonanotte, nonnina.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3933337944772031593.post-82584795072699988172023-02-25T11:03:00.000-08:002023-02-25T11:03:33.137-08:00Elsa non c'è più<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6sQWN5aZAXHHvlcTKTSAAefkqPGrLd8Oak-8MzI6C9jLnUPrE8gM_gn9uYf1xCF6TWMf-9dr-6pdIkxtWGXmNM-5jyVZyO3fCi5vi2cMRR0_dvqN4ZUPECx1PSQElkLUeveXurgHbbLhFAPheA3mGxsEFdmlR06vaJR2MUtoT3jV4Vw-EMxbqqcdw_g/s992/missing_persons_foto.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="992" data-original-width="933" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6sQWN5aZAXHHvlcTKTSAAefkqPGrLd8Oak-8MzI6C9jLnUPrE8gM_gn9uYf1xCF6TWMf-9dr-6pdIkxtWGXmNM-5jyVZyO3fCi5vi2cMRR0_dvqN4ZUPECx1PSQElkLUeveXurgHbbLhFAPheA3mGxsEFdmlR06vaJR2MUtoT3jV4Vw-EMxbqqcdw_g/s320/missing_persons_foto.jpeg" width="301" /></a></div><br /><p><br /></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il bar è affollato come
solo nei fine settimana o nelle serate di Champions League.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Infatti, questo
mercoledì il colore predominante è il verde e gli avventori sono già carichi con
due pinte a testa di media, prima ancora che la partita cominci.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Elsa pensa che non ci
sia differenza tra i tifosi delle varie fazioni, tantomeno di diversi paesi.
Tutti uguali, cambiano solo i colori delle casacche, delle bandiere, delle
sciarpe.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma va bene così, il bar
è pieno e Sharpe, il boss, fa avanti e indietro a sostituire i fusti della
birra alla spina, senza nascondere un sorriso interessato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sharpe simpatizza per
la rivale cittadina della squadra impegnata questa sera contro una tedesca, ma l’ha
rivelato solo a pochi intimi in un momento di fragilità alcolica e si guarda
bene dal dichiararsi ai clienti della serata. Ha accettato che gli mettessero
al collo una sciarpa biancoverde e lui non fa troppo lo schizzinoso quando si
tratta di vendere qualche birra in più. Molta birra per la verità.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In Irlanda la birra è
buona e lo sa anche Elsa, che un tempo beveva solo coca-cola.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La partita è noiosa, i
locali sono in vantaggio di una rete e questo ha raddoppiato la sete dei tifosi
presenti, Elsa non ha pause. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Spillare, servire,
raccogliere monete, riempire la cassa. Distribuire boccali e sorrisi, sopportare
complimenti, allusioni e intascare qualche mancia. Una serata generosa anche
per lei che il calcio non l’ha mai seguito.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">In fondo non è un
brutto lavoro, non il peggiore che ha trovato da quando è in questo paese.
Meglio di quando faceva la babysitter a tempo pieno e il genitore non aveva
trovato meglio da fare che palparle il sedere. Meglio di quando era operaia
nell’impresa di pulizie e grattava i pavimenti di palestre e scuole. Meglio che
fare la lavapiatti del finto ristorante Italiano, dove non sapevano
friggere neanche una patatina e lei finiva per stare con le mani nell’acqua fino
alle due di notte. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Meglio di ciò che si
è lasciata alle spalle.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Qui la gente le piace.
La trova più genuina. Meglio degli inglesi. E lei piace alla gente, con il suo
accento esotico, con il suo taglio di capelli estremo, quasi bianchi, rasati quasi
a zero, col suo tatuaggio sul collo, da motociclista. Una rosa dai petali sanguinanti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sharpe l’ha presa al
Pub senza farle domande, senza chiedere nulla del suo passato. A lei va
benissimo così.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La partita finisce. Lo Shamrock
Rovers Football Club ha vinto, le sembra due a zero, non è sicura ma vede la
gioia e l’allegria sulle facce delle persone. Qualcuno cambia canale e sulla
televisione appare una foto con la scritta MISSING in sovraimpressione.
Scorrono date e nomi, una ragazza di vent’anni scomparsa da un paesino poco
lontano. Molti si voltano a guardare, uno si vanta di conoscere la famiglia e
sostiene che la ragazza sia stata uccisa e nascosta nei boschi. Qualcuno ordina
un altro giro di birra. La serata è ancora giovane.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Elsa si ferma un momento
per riposare, esce dal bancone e osserva lo schermo. Si accorge che la
trasmissione parla di persone scomparse e sa che manderanno in onda le foto di
decine di persone. Hanno anche una sezione per i casi esteri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Vorrebbe spegnere ma
qualcuno pare interessato, compreso Sharpe che non si perde una puntata e
studia morbosamente i ritratti di quella gente, perché sostiene che qualcuno
potrebbe entrare nel suo pub. Elsa si sente chiamare a gran voce da Sharpe e ha
un sussulto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">“Elsa, guarda! Quell’italiana
potrebbe essere tua sorella per quanto ti somiglia!” Poi ride di gusto alla sua
battuta e tracanna la sua mezza pinta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sullo schermo appare il
nome. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Elena Della Casa, Elena age 25,Italian,
<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>missing since March 17, 2020</i>. La
giovane ha capelli neri e lunghi e sembra davvero la sua gemella.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Elsa non ride alla
battuta di Sharpe, anzi, distoglie lo sguardo. Sotto il tavolo stringe le mani
e aspetta che il tremore le passi. Poi si affretta a raccogliere dei boccali
vuoti dai tavolini e torna dietro al bancone riprendendo a lavorare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sullo schermo ora
appare il viso di un uomo di mezz’età. Elsa si chiede quanto ci metteranno a
rintracciarla, poiché le ricerche si sono spinte fino lì. Non vorrebbe di nuovo
cambiare paese ma sa che alla fine non avrà scelta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sente un uomo dire,
chissà come stanno le famiglie di questi spariti, come soffrono, e che pena non
sapere se i loro cari sono vivi o morti…<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Lei capisce quanto
dolore può esserci in seno a una famiglia. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Non sempre però il
dolore nasce da una scomparsa, pensa, a volte è necessario svanire per placare
il dolore. A volte è necessario scappare via lontano, non lasciare tracce e non
dare la possibilità di essere ritrovati. Vorrebbe dirlo ma si trattiene.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sa che per ora, quella
ragazza dal nome italiano sta bene, non le manca niente della sua famiglia e
del suo paese, non le mancano le botte e le privazioni, non le mancano i lunghi
capelli neri, non le mancano le violenze e il sangue. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Elsa trova il
telecomando e spegne. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Davanti a qualche mugugno
di protesta prende a spillare nuova fresca birra scura.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">“Bisogna festeggiare,
il giro lo offro io”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Sharpe la lascia fare,
le piace quella ragazza, non gli importa non sapere niente del suo passato.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ci sa fare con la gente
e questo gli basta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tutti dimenticano le
facce degli scomparsi, si festeggia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Dopotutto la loro
squadra ha vinto, giusto?<o:p></o:p></span></p><br /><p></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>giorgio papahttp://www.blogger.com/profile/05289027063584841268noreply@blogger.com0