sabato 23 novembre 2019

luoghi insoliti: Vite rispettabili 3

luoghi insoliti: Vite rispettabili 3: Ma dove l'ho messo, pensa preoccupata Annina, mentre, col bimbo che continua a piangere e a sbavare sulla sua spalla, cerca un...

Vite rispettabili 3











Ma dove l'ho messo, pensa preoccupata Annina, mentre, col bimbo che continua a piangere e a sbavare sulla sua spalla, cerca un pacco di pannolini in fondo all'armadio.

Niente da fare, forse sono proprio finiti e Roberto non si è ricordato di comprarli come gli avevo chiesto.

Non è una novità, suo marito dimentica spesso di comprare ciò che lei chiede, un po' perché il budget è sempre esiguo, soprattutto in questi giorni di fine mese, un po' perché sembra che quello che esce dalla bocca di sua moglie non abbia un grande valore per lui.

Lei si rassegna e con un sospiro si siede sul divano logoro e, sbottonando la camicia tira fuori il magro seno per allattare il neonato.

Il bimbo si attacca alla donna, smunta e avara di latte, come un morente si attaccherebbe alla vita, perché ha bisogno di quel sostentamento e in un momento, si tranquillizza e chiude gli occhi mentre ancora sta succhiando.

Lei lo guarda, il bimbo è sano e vorace anche mentre dorme. A parte la pelle candida di sua madre, somiglia in modo impressionante a Roberto e lei non può esimersi dal provare una fitta di dolore. Chissà se sarà come suo padre, da grande. Chissà se diventerà forte e deciso, se saprà sbrogliarsi dai problemi della vita, se saprà essere scaltro e furbo.

Chissà se avrà mani forti e ruvide, se saprà trovare una brava ragazza che farà la sua felicità.

Annina si accorge, pensando a tutto questo, che si è spinta troppo in là con l'immaginazione e si è fatta l'ora di cambiare suo figlio e di metterlo a nanna.

I panni di stoffa sono puliti e piegati nel cassetto, lei lava in continuazione e sta molto attenta a non lasciare ristagnare cattivi odori in camera perché sa quanto questo irriti suo marito.

Roberto era rincasato un'ora prima e come il solito aveva svuotato mezzo frigorifero. Facendo un lavoro pesante era sempre affamato. Poi si era lamentato con una smorfia sulla faccia dicendo, ma cos'ha sempre da piangere 'sto bambino, poi era uscito perché un uomo che lavora tutto il giorno ha diritto di rilassarsi un po' con gli amici, prima di cena!

Lei sa che Roberto scende alla fine dell'isolato e raggiunge il bar con annessa sala scommesse a chiacchierare di calcio e altre cose inutili e a tracannare una o più birre.

Sa che a cena avrà poca voglia di parlare e che presto si addormenterà davanti alla televisione senza quasi degnare di uno sguardo lei e il bambino.



Non è così che s'immaginava il futuro, Annina, innamorata della vita e felice di essersi sposata tanto giovane. Non è così che si vedeva nel diventare moglie e madre ma cosa ne sa una ragazzina della vita, tutto quello che sapeva, lo aveva imparato da Roberto, il resto erano fantasie.

A tutto questo pensa, osservando l'infante, che tanto somigliava a suo marito, con un sorriso amaro sul viso.

Lui si che aveva esperienza. Lui si che poteva garantirle un futuro.

E una vita rispettabile.






Immagine: “Cristóbal Rojas, Orfandad”






lunedì 18 novembre 2019

luoghi insoliti: Vite rispettabili 2

luoghi insoliti: Vite rispettabili 2: -Buon giorno. Vorrei sapere quanto costano gli occhiali in vetrina. La donna ha una bella voce e modi gentili. Quello che stona...

Vite rispettabili 2












-Buon giorno. Vorrei sapere quanto costano gli occhiali in vetrina.


La donna ha una bella voce e modi gentili.
Quello che stona è il livido intorno all'occhio.


-Questo modello è in offerta speciale.


Risponde il commesso, imbarazzato per averla fissata qualche secondo di troppo.
Lei si è accorta dello sguardo e, infatti, si sente in dovere di dare spiegazioni.


-Stavo tagliando l'insalata quando ho messo un piede su una foglia di lattuga… ho centrato lo sportello aperto della cucina…


-Non si preoccupi signora, la tranquillizza il commesso, gli occhiali le stanno bene e nascondono la ferita… via, le faccio lo sconto.


Lei esce dal negozio, furtiva come una ladra.

È contenta che gli occhiali da sole coprano i suoi occhi e pazienza se oggi è nuvoloso. E’ contenta di non sentire sulla pelle lo sguardo curioso di quel giovane. E’ contenta di non percepire più il suo giudizio, penetrante e doloroso come quello delle persone che per strada la osservavano con insistenza.


Il commesso dal canto suo, la guarda uscire e pensa, chissà su quante foglie di lattuga è già scivolata questa settimana o magari su carte di caramella o bucce di banana… chissà se le capita spesso di alzarsi di notte e inciampare e chissà quanti sportelli e porte lasciano aperti in quell’appartamento di gente sbadata, pronti a venire incontro allo zigomo dell’incauto, alla fronte del maldestro.
E pensa anche che quella donna si alzi di notte più spesso di un vecchio con l’ipertrofia prostatica.

Peccato, mormora tra sé, poi, non potendo fare altro, torna alle sue incombenze quotidiane.

Lei intanto è già lontana dal negozio, cammina con buon ritmo, è distante da casa e vuole rientrare per pranzo. Non fa quasi mai acquisti nel suo quartiere ma sceglie di fare lunghe camminate o di prendere la macchina e arrivare al centro commerciale, l’importante è non incontrare nessun conoscente.

A pranzo sarà sola, un’insalatina potrà bastare ma vuole preparare qualcosa di speciale per cena. Un brasato, o forse del pesce. Il vino c’è, anche quello bianco e lei è molto brava in cucina.

Sa che deve farsi perdonare qualcosa da suo marito e sa anche che lui la perdonerà facilmente. E’ così comprensivo e se a volte perde la pazienza, è solo perché è stanco.

Suo marito lavora molto, è sempre via, guida tante ore e torna a casa tardi. Lei comprende tutti questi problemi e capisce che un uomo, in quelle condizioni, a volte non controlli il proprio nervosismo e abbia bisogno di sfogarsi. Nonostante lo comprenda bene, a volte non è brava a gestire il loro rapporto e la conversazione e dice delle cose che non dovrebbe pronunciare. Lei si odia perché ritiene di essere la sola causa degli scatti d’ira di suo marito.

Ma stasera cucinerà per lui, e sarà gentile, lo ascolterà e lui, che è sempre stato un marito comprensivo, lascerà scorrere i problemi nel passato e la guarderà come sa fare lui, facendola sentire una donna speciale.


Ora è a casa.

Sente l’odore di tabacco che lui si lascia sempre dietro, perché ha l’abitudine di accendere la sigaretta quando ancora è nell’ingresso, e avverte un brivido incontrollato di paura.
Poi si sente una sciocca.

Si toglie gli occhiali e si dirige all’interno, verso la sua cucina, verso le sue pentole, verso la sua perfetta, unica, invidiabile vita.


Una vita del tutto rispettabile.


















martedì 5 novembre 2019

luoghi insoliti: Vite rispettabili

luoghi insoliti: Vite rispettabili: La donna esce con passo veloce e sicuro dal portoncino della piccola palazzina.  L’edificio di due piani è quasi completament...

Vite rispettabili










La donna esce con passo veloce e sicuro dal portoncino della piccola palazzina. 

L’edificio di due piani è quasi completamente buio, tranne una finestra del sottotetto. Un uomo si affaccia all’aperto accendendo una sigaretta, non si preoccupa nemmeno di indossare una canottiera. 

Lei, al contrario, sembra avere fretta di allontanarsi dal posto, si volta a destra e a sinistra per controllare che nessuno la stia notando ma così facendo diventa paradossalmente più appariscente. Non che ci sia qualcuno interessato ai movimenti della donna ma lei non può permettersi passi falsi, ha una vita rispettabile, una figlia da crescere, una casa e molto altro da perdere. 

L'uomo alla finestra sfida il freddo autunnale a torace nudo. Il puntino rosso di brace danza nell'ovale del suo viso, il fumo gli fa socchiudete gli occhi. É un bell'uomo, carattere forte, alto e muscoloso, sfrontato. Lei vorrebbe troncare quella storia, ogni volta gli dice che è stata l'ultima, che non tornerà, ma poi ritorna. Proprio come una persona demotivata dichiara di fumare l'ultima volta per poi accendere un'altra sigaretta. 

Lui lo sa e tace, sorridendo. 

Non le dice nulla, non la provoca. Si limita a guardarla mentre lei si riveste in fretta, restando in silenzio. 

Aspetta che lei sia uscita dalla casa per prendere l'accendino, sa che il fumo le da fastidio e sa aspettare. 

Gli piace osservare la donna che si allontana furtiva dalla sua abitazione. Quando lei raggiunge l'incrocio e scompare alla vista dell'uomo affacciato, lui rientra e chiude la finestra uscendo dalla nostra storia. 



Lei è una trentenne che si tiene in forma col tennis. Va dal parrucchiere ogni settimana, anche se i suoi capelli fulvi non ne avrebbero bisogno. Ha occhi verdi e grandi, impossibile non guardarli e di una bellezza imbarazzante. 

Non usa molto trucco, si concede un sottile strato di rossetto quando esce con suo marito perché sa che a lui piace. 

Ma una donna così non ha bisogno di artefatti per accrescere la sua bellezza. 

Al contrario, lei tiene un profilo basso, veste abiti semplici, utilizza colori tenui e fa di tutto per non essere notata. 

Oggi ha impegni, andrà a prendere la sua bimba a scuola, la accompagnerà in piscina e parteciperà alla riunione con le insegnanti. 

È sempre stata una madre attenta, ammirata e invidiata dagli altri genitori, anche se con motivazioni differenti. 

Suo marito è un uomo eroico. Va avanti con coraggio e abnegazione nonostante sia una persona anonima, senza prospettive di carriera e di scarsa fortuna. Le dava un senso di stabilità, in passato e forse qualcos’altro. Ora niente più. 

Lei lo osserva, la sera a casa, con lo stesso sguardo liquido e ottuso che ha un bovino mentre rumina un po’ d’erba in un pascolo piovoso. 

Tuttavia non vuole lasciarlo. Lui è il padre di sua figlia e il marito che lei ha scelto. 

No, sa che l'ultima cosa che vorrebbe al mondo è lasciare suo marito. Quanto a ciò che vuole lui, non è tanto sicura. 

Lei è intelligente quanto bella e si chiede spesso quanto sappia suo marito della vita che conduce. 

Non ci sono segni, lui è moderatamente affettuoso e gentile anche se gentile lo è con tutti. Lui è una di quelle persone la cui educazione impone di comportarsi con gentilezza e cortesia con chiunque e questa è una cosa che la donna non ha mai tollerato. 

Mentre cammina veloce in direzione della scuola pensa che no, non tornerà più dall'uomo alla finestra. 

Si darà una regolata, farà la mamma e trascorrerà le giornate a casa. 

Mentre pensa a questo, transita vicino un bar davanti al quale chiacchierano tre uomini in tenuta da lavoro. 

Sente i loro sguardi sulla pelle, avverte il loro desiderio sulla schiena e prova un brivido alla base della nuca. 

Non si volta, non ne ha bisogno. Ma sa che nei prossimi giorni potrebbe rifare quel percorso. 

Non subito. 

Non oggi. 

Oggi ha deciso di tornare alla sua vita. 

Una vita rispettabile. 




(immagine: Jack Vettriano, Baby, bye bye. dettaglio)