mercoledì 31 ottobre 2012


Le letterine magnetiche

Giorgio Papa


 Questa mattina mi sono risparmiato un bel guaio. Volevo andare in centro con la metropolitana a girare per certi polverosi negozi di libri usati.
Il mio amico Santino però mi ha consigliato di andarci in auto. Non ha consigliato in realtà, mi ha ordinato di prendere l’auto.
Ho trovato il messaggio, come era già accaduto altre volte in passato, sul frigo. Ed io leggo sempre i messaggi lasciati dal mio amico Santino.
Quando poi sono tornato a casa ed ho acceso la tv, il TG locale stava raccontando del black-out di due ore che aveva intrappolato le quattro carrozze della metropolitana in un lungo, buio tunnel.
Ci sono state scene di panico, raccontava il giornalista con sadica enfasi, drammatiche e terribili per i malcapitati bloccati sottoterra. Si contavano diversi malori per la carenza d’ossigeno e per il caldo soffocante, qualcuno aveva preso a pugni i finestrini con il risultato di essersi affettato mani e polsi e di avere schizzato i vicini col proprio sangue. A peggiorare il quadro un maldestro borseggiatore si era fatto sorprendere a scippare il borsellino di una signora e si era verificato un linciaggio collettivo. Ma al buio la piccola folla inferocita della carrozza aveva linciato la persona sbagliata ed il povero disgraziato, che tra fratture e contusioni ne avrà almeno per due mesi d’ospedale, era stato portato via in barella, shoccato e delirante, coperto di sangue e con un metro quadrato di pelle in meno.
Quanto a me, ho trovato facilmente parcheggio in centro, cosa per niente facile, ho fatto una bella passeggiata, trovato un libro che cercavo da tempo e ho fatto colazione in un bellissimo bar.
E’ stato grande il mio amico Santino, proprio come quella volta che mi ha bisbigliato nell’orecchio di non prendere la tangenziale appena prima che entrassi nella rampa. A momenti mi fa uscire di strada… ho mantenuto il controllo e ho deviato il percorso accettando il consiglio e tagliando in due la città, cosa che mi avrebbe fatto perdere un sacco di tempo a causa di decine di semafori.
Si è vero, ci ho messo del tempo ma dalla radio giungevano drammatiche notizie di uno spaventoso incidente sulla tangenziale, un grosso autoarticolato carico di materiale infiammabile si era rovesciato sul fianco e si era incendiato, c’erano fiamme alte venti metri e si stava fondendo anche l’asfalto, ne era conseguito un lungo tamponamento, numerosi feriti e difficoltà nei soccorsi, dappertutto si sentivano urla, gemiti e pianti, un vero inferno.
Santino non sbaglia un colpo. A volte non si fa sentire per un pezzo ma io vivo tranquillo, sono sicuro che se sul mio cammino si presentino intoppi o pericoli lui interviene e mi mette in guardia, di più, mi salva letteralmente dai guai.

Domani è sabato e non lavoro, devo assolutamente andare a trovare il mio amico. Me lo ha chiesto lui dopotutto, alla vecchia maniera, lasciando una scritta con le lettere magnetiche appiccicate sul frigo di casa mia, come facevamo da bambini.
Ha sempre avuto un debole per le mie letterine magnetiche ed io gliele ho sempre fatte usare. Soprattutto ora.
Bene, domani mattina andrò a trovarlo, ah dimenticavo di dirvi, se mi cercate sono al cimitero monumentale, Santino sta nel viale di sinistra alla terza lapide dopo la cappella, lo vedete lì sorridente nella sua foto con la maglietta a righe rosse e blu.
Non portate dei fiori, non gli sono mai piaciuti…


sabato 20 ottobre 2012



Come siamo piccoli.
Come siamo infinitamente, enormemente piccoli. I granelli di sabbia sono dei massi in confronto. Siamo piccoli, talmente piccoli che a trovarci basta a malapena il cannocchiale di Dio. Siamo piccoli e non lo sappiamo. Ci crediamo grandi, chiaramente visibili, ci immaginiamo esseri scintillanti che lasciano una scia accecante ma non è così. Forse per qualcuno si. Forse qualcuno ha brillato di luce propria ma sono stati pochi, piccole isolate eccezioni. La massa restante di persone di enorme ha solo l'ego. Solo la presunzione di poter essere per un momento grande. Di poter essere visto. Di poter essere ricordato.
Piccoli illusi che non siamo altro.
Un giorno l'universo continuerà a girare tranquillamente senza di noi.