Le
letterine magnetiche
Giorgio Papa
Questa mattina mi sono risparmiato un bel guaio. Volevo
andare in centro con la metropolitana a girare per certi polverosi negozi di
libri usati.
Il mio amico Santino però mi ha consigliato di andarci in
auto. Non ha consigliato in realtà, mi ha ordinato di prendere l’auto.
Ho trovato il messaggio, come era già accaduto altre
volte in passato, sul frigo. Ed io leggo sempre i messaggi lasciati dal mio
amico Santino.
Quando poi sono tornato a casa ed ho acceso la tv, il TG
locale stava raccontando del black-out di due ore che aveva intrappolato le
quattro carrozze della metropolitana in un lungo, buio tunnel.
Ci sono state scene di panico, raccontava il giornalista
con sadica enfasi, drammatiche e terribili per i malcapitati bloccati
sottoterra. Si contavano diversi malori per la carenza d’ossigeno e per il
caldo soffocante, qualcuno aveva preso a pugni i finestrini con il risultato di
essersi affettato mani e polsi e di avere schizzato i vicini col proprio sangue.
A peggiorare il quadro un maldestro borseggiatore si era fatto sorprendere a
scippare il borsellino di una signora e si era verificato un linciaggio
collettivo. Ma al buio la piccola folla inferocita della carrozza aveva
linciato la persona sbagliata ed il povero disgraziato, che tra fratture e
contusioni ne avrà almeno per due mesi d’ospedale, era stato portato via in
barella, shoccato e delirante, coperto di sangue e con un metro quadrato di
pelle in meno.
Quanto a me, ho trovato facilmente parcheggio in centro,
cosa per niente facile, ho fatto una bella passeggiata, trovato un libro che
cercavo da tempo e ho fatto colazione in un bellissimo bar.
E’ stato grande il mio amico Santino, proprio come quella
volta che mi ha bisbigliato nell’orecchio di non prendere la tangenziale appena
prima che entrassi nella rampa. A momenti mi fa uscire di strada… ho mantenuto
il controllo e ho deviato il percorso accettando il consiglio e tagliando in
due la città, cosa che mi avrebbe fatto perdere un sacco di tempo a causa di
decine di semafori.
Si è vero, ci ho messo del tempo ma dalla radio
giungevano drammatiche notizie di uno spaventoso incidente sulla tangenziale,
un grosso autoarticolato carico di materiale infiammabile si era rovesciato sul
fianco e si era incendiato, c’erano fiamme alte venti metri e si stava fondendo
anche l’asfalto, ne era conseguito un lungo tamponamento, numerosi feriti e
difficoltà nei soccorsi, dappertutto si sentivano urla, gemiti e pianti, un
vero inferno.
Santino non sbaglia un colpo. A volte non si fa sentire
per un pezzo ma io vivo tranquillo, sono sicuro che se sul mio cammino si
presentino intoppi o pericoli lui interviene e mi mette in guardia, di più, mi
salva letteralmente dai guai.
Domani è sabato e non lavoro, devo assolutamente andare a
trovare il mio amico. Me lo ha chiesto lui dopotutto, alla vecchia maniera,
lasciando una scritta con le lettere magnetiche appiccicate sul frigo di casa
mia, come facevamo da bambini.
Ha sempre avuto un debole per le mie letterine magnetiche
ed io gliele ho sempre fatte usare. Soprattutto ora.
Bene, domani mattina andrò a trovarlo, ah dimenticavo di
dirvi, se mi cercate sono al cimitero monumentale, Santino sta nel viale di
sinistra alla terza lapide dopo la cappella, lo vedete lì sorridente nella sua
foto con la maglietta a righe rosse e blu.
Non portate dei fiori, non gli sono mai piaciuti…