domenica 30 dicembre 2012

luoghi insoliti: Cosa volete dal 2013?

luoghi insoliti:


Cosa volete dal 2013?E' d'uopo farci gli auguri...
: Cosa volete dal 2013? E' d'uopo farci gli auguri in questi ultimi giorni dell'anno, magari un po' freddamente, magari un po' frett...



Cosa volete dal 2013?
E' d'uopo farci gli auguri in questi ultimi giorni dell'anno, magari un po' freddamente, magari un po' frettolosamente, un po' ambiguamente o un po' falsamente... l'importante è salutarci, sfiorare le guance reciproche mandando generici bacetti verso l'orizzonte e dire con voce cordiale: "buon 2013, buon anno nuovo!"
Ma cosa veramente stiamo augurando al prossimo? Togliti dai piedi che devo finire le compere, scusa ma non ho tempo per chiederti cosa desideri dal nuovo anno e mi ricordo a malapena come ti chiami....
Molti non hanno ancora deciso in cuor loro cosa chiedere al 2013, forse perchè sanno che si può chiedere ma nessuno risponde, ma di sicuro molti sanno cosa vorrebbero veder scomparire...
Certo che un 2013 con meno povertà, più lavoro per la gente, meno ipocrisia ed arroganza da parte dei potenti (sia quelli che sono realmente potenti sia chi si crede soltanto...) mi piacerebbe, come mi piacerebbe veder scomparire qualcuno... cosa posso fare? Niente di niente. Passerò la festa cercando di divertirmi al massimo e farò i soliti buoni propositi che già il tre gennaio finiranno in soffitta, quanto a voi vi auguro di veder realizzati i vostri desideri a patto che non contemplino una mia sparizione, naturalmente!

Auguri!

domenica 16 dicembre 2012

luoghi insoliti: Mi ricordo che la mia mamma ci svegliava fischiett...

luoghi insoliti: Mi ricordo che la mia mamma ci svegliava fischiett...: Mi ricordo che la mia mamma ci svegliava fischiettando o canticchiando qualche motivetto. Mi ricordo che non aveva una brutta voce. ...

Mi ricordo che la mia mamma ci svegliava fischiettando o canticchiando qualche motivetto.





Mi ricordo che la mia mamma ci svegliava fischiettando o canticchiando qualche motivetto. Mi ricordo che non aveva una brutta voce. Ricordo il tintinnio del cucchiaino sulla tazza del caffelatte.
Mi ricordo che la mia mamma faceva la sarta, ricordo bene il rumore del pedale della macchina da cucire prima ancora che iniziasse ad usare quella elettrica. Mi piaceva sganciare la cinghia e giocare con quel pedale fino a far vorticare la ruota a velocità folle…
Mi ricordo che sapeva cucire di tutto, oltre che vestiti, giacche e pantaloni. Ha prodotto sacche per aspirapolvere e kimono da karateka, una volta con avanzi di stoffa ci ha fatto una borsa sportiva. Per non parlare dei giacconi in velluto che mettevamo in inverno e dei portapenne in stoffa, di cui un po’ mi vergognavo e di cui ora mi vergogno di essermi vergognato…
Mi ricordo del puntaspilli in stoffa rossa a forma di cuore, perennemente appeso ad un chiodo sulla parete della macchina da cucire, da bambino pensavo: chissà come deve soffrire quel cuore con tutti quegli spilli conficcati, ed ogni tanto ne sfilavo qualcuno.
Mi ricordo che piangeva la mia mamma quando sono partito per fare il militare e dentro di me non lo ritenevo giusto, ero cresciuto ed era giunto il momento che accettasse il mio allontanamento ma oggi che sono genitore a mia volta, credo di capire meglio quelle lacrime.
Mi ricordo che quando cambiava la tinta dei capelli ero sempre un po’ spiazzato ma se piaceva a papà tutto andava bene.
Ricordo che ha abdicato dal suo ruolo nella vita un giorno di quasi dieci anni fa, quando ha perso suo marito. Ed io ho sempre sofferto questa doppia perdita, anche se so che non ha smesso di volerci bene a modo suo.
La settimana prossima la mia mamma compirà ottanta anni ed è ancora bella come quando ne aveva diciotto.

domenica 9 dicembre 2012

luoghi insoliti: Quanto vorresti guadagnare per essere felice?

luoghi insoliti: Quanto vorresti guadagnare per essere felice?: Quanto vorresti guadagnare per essere felice? Quanto vorresti avere in tasca, nel portafogli, sul conto in banca, nel matera...

luoghi insoliti: Quanto vorresti guadagnare per essere felice?

luoghi insoliti: Quanto vorresti guadagnare per essere felice?: Quanto vorresti guadagnare per essere felice? Quanto vorresti avere in tasca, nel portafogli, sul conto in banca, nel matera...

Quanto vorresti guadagnare per essere felice?






Quanto vorresti guadagnare per essere felice? Quanto vorresti avere in tasca, nel portafogli, sul conto in banca, nel materasso?
Questa è la domanda che ho sentito porre ieri, in una trasmissione radiofonica, agli ascoltatori.
Come se per essere felici bastasse avere un sacco di soldi… Certo, lo sappiamo tutti, questo aiuterebbe molto ma sappiamo altrettanto bene che non basterebbe. Servirebbe per fare e farci molti regali, per strappare (detto peggio comprare) molti sorrisi ma non basterebbe. Servirebbe per andare a cinema, a teatro, ai concerti, al circo ogni volta che se ne ha voglia, per cambiare auto, per vestire Armani, per essere belli con massaggi e pettinature all’ultimo grido, per sentirsi e sembrare sicuri, per essere puntuali grazie all’orologio più costoso, servirebbe a mangiare molto bene nei migliori ristoranti ed a passare villeggiature nei posti più incantevoli.
Ma anche tutto questo non basterebbe.
Per essere felici, cosa ci vuole? Chi sa rispondere si faccia avanti, prego. Si accettano tutte le idee anche le più bizzarre, perché a volte dalle menti bizzarre escono fuori le idee più geniali.
Personalmente mi piacerebbe essere più ricco. In termini di tempo.
Vorrei avere più tempo a disposizione per fare le cose che mi fanno stare bene (e che fanno stare bene chi mi sta attorno).
Vorrei avere più tempo da dedicare alla mia famiglia, correggere i compiti, studiare assieme e condividere l’amore per la cultura. Vorrei cucinare per loro sempre cose diverse e stimolare la curiosità ed il palato per cibi nostrani ed esotici. Vorrei viaggiare e vedere città, paesi, chiese, monumenti e musei e volti di gente sconosciuta.
Vorrei trovare il tempo per quegli anziani genitori che si devono accontentare sempre di visite lampo e sempre più rarefatte.
Vorrei trovare il tempo ed il coraggio per quella telefonata che si rimanda all’infinito (ognuno ha qualcuno da sentire con cui non parla da troppo e più tempo passa meno si ha la forza di chiamare).
Vorrei avere il tempo per chiamare tutti gli amici e per dire loro quanto gli voglio bene, vorrei passare più tempo con tutte le persone che sono state e sono presenti nella mia vita, vorrei ricordare con loro e ridere e piangere per tutti i momenti passati e sentire la ricchezza di tutto questo.
Vorrei fare cento cose, giuste e sbagliate e poi rifarle nuovamente, vorrei stringere le mani, abbracciare i corpi e fissare nella memoria gli sguardi di tutti.
Vorrei riuscire a fare tutto questo senza dimenticare l’ingrediente più importante, fare tutto con garbo, con amore.
E se riuscissi a fare solo una piccola parte di quello che ho scritto sono sicuro che riuscirei a sentirmi felice…

domenica 2 dicembre 2012

luoghi insoliti: I Maya hanno ragione 4

luoghi insoliti: I Maya hanno ragione 4: Ho pensato una cosa. Certo, i Maya potrebbero davvero avere ragione. Il 21 Dicembre si avvicina e qualche cosa dovrà succedere. Qualcosa s...

I Maya hanno ragione 4

1 euro per l’ultima notte del mondo in hotel

Ho pensato una cosa. Certo, i Maya potrebbero davvero avere ragione. Il 21 Dicembre si avvicina e qualche cosa dovrà succedere. Qualcosa succederà, se non la fine del mondo, la fine di quest'era così come la conosciamo, la sparizione di tutte le donne, la scomparsa dei maschi, la fine della birra...
E se per qualche misteriosa ragione, non so, una tempesta solare, uno scombussolamento del magnetismo terrestre, l'inversione dei poli, uno scarto infinitesimale nella precessione, qualsiasi cosa insomma che determini un grave squilibrio nel delicato e quantomai instabile andamento del pianeta e della vita dei suoi abitanti, per qualche misteriosa ragione, dicevo appunto, a scomparire saranno i sentimenti? Se la vita biochimica proseguisse come sempre, e con essa tutte le attività come la riproduzione, il nutrirsi, il dormire ed il vegliare non fossero variate ma sparissero tutte le emozioni che così chiaramente ci distinguono dagli animali?
Di colpo il 22 dicembre smetteremmo per sempre di chiederci perchè eravamo tanto preoccupati del fatidico 21, nessuno ne capirebbe più il senso di paura o di preoccupazione, tutti istantaneamente cominceranno a scartare i regali di Natale accumulati in casa (perchè vabbe' la fine del mondo ma Natale è Natale) e si chiederanno perchè mai dare via oggetti così carini e costosi tanto vale tenerseli e usarli per sè.... mariti è mogli smetteranno immediatamente di litigare e di scambiarsi dispetti e ripicche, ci si limiterà a vivere con l'altro per abitudine o perchè non si ha di meglio da fare (comportamento peraltro, in molte coppie, precedente alla data del 21), agli incroci dopo un lieve tamponamento nessuno perderà tempo a litigare con l'altro automobilista ma semplicemente ci si saluterà come nulla fosse e si proseguirà ogniuno sulla propria strada... qualcuno smetterà di andare al lavoro, non perchè lo si odia, solo per disinteresse, qualcuno continuerà a lavorare ma senza più lamentarsi di tutto o di tutti e paradossalmente diventerà più efficiente... immediatamente finiranno le guerre perchè non si capirà più perchè fossero scoppiate e moltissima gente non morirà, altrettanto velocemente però anche tutte le attività caritatevoli e di volontariato cesseranno ed altra gente morirà... per quanto mi riguarda sopravviverò con gli altri maschi, rimarranno tutte le donne, avrò tutta la birra che voglio solo che non mi interesserà niente.
E' per questo che stò cercando di bere tutta la scorta che avevo accumulato in previsione del 21 dicembre!

sabato 24 novembre 2012

luoghi insoliti: I Maya avevano ragione 3

luoghi insoliti: I Maya avevano ragione 3: I Maya hanno ragione e su questo non ci piove... magari si, solo qualche asteroide ma non siamo qui a fare le previsioni del te...

I Maya avevano ragione 3






I Maya hanno ragione e su questo non ci piove... magari si, solo qualche asteroide ma non siamo qui a fare le previsioni del tempo! La terza ipotesi, dopo la prima che prevede la sparizione delle donne e la seconda che indica la fine della birra, non quella che mi spaventa di più (che è la seconda), è quella che mi fa più rabbia e  riguarda la sparizione dei maschi, si di tutti gli esseri umani di sesso maschile. Non che mi faccia particolarmente rabbia il fatto di sparire perchè quello, prima o poi, lo si deve fare. Inoltre sarei in buona compagnia perchè con me sparirebbero gli amici, è vero, ma anche tutti i più beceri ed antipatici come i tifosi delle altre squadre di calcio o il vicino che ti guarda sempre in cagnesco. E questo è il bicchiere mezzo pieno.
La cosa che mi fa arrabbiare anche se non dovrei prendermela perchè tanto non ci sarò, è il fatto che le donne, che sarebbero poi le superstiti, avrebbero a disposizione tutte le scorte di birra che noi uomini avevamo erroneamente accaparrato credendo di salvarci... e non essendoci più noi tra i piedi le libagioni partirebbero istantanee e senza falsi pudori o finti moralismi. Ecco che si vedrebbero per le strade donne con rinnovata energia trasportare su esili spalle casse di birra da condividere con amiche e parenti, si aprirebbero banchetti nelle piazze per la distribuzione gratuita della birra alla spina (si sa che le donne sono più generose degli uomini) e le lattine sarebbero tutte riciclate per un futuro sano, ecologico, ecocompatibile, per un pianeta in salute, senza rifiuti, senza sostanze inquinanti e senza uomini!




venerdì 23 novembre 2012

luoghi insoliti: I Maya avevano ragione 2

luoghi insoliti: I Maya avevano ragione 2: Certo è che i Maya avevano ragione. Quello che non è chiaro casomai è l'oggetto della fine, o meglio l'oggetto che finirà per sempre...

I Maya avevano ragione 2




Certo è che i Maya avevano ragione. Quello che non è chiaro casomai è l'oggetto della fine, o meglio l'oggetto che finirà per sempre. E dal momento che la prima tesi presentata su questo blog riguarda l'ipotesi che scompaiano tutte le donne e che agli uomini superstiti non rimanga che la birra se proviamo per uno sciaguratissimo scambio delle parti ad invertire i termini potrebbe essere la birra a terminare per sempre. Non sarà dato a nessun essere umano di riuscire a produrre l'ambrato nettare. In compenso rimarranno le donne, proprio tutte le donne a ricordare agli uomini come si deve vivere, quanto mangiare e cosa bere... i Maya non vogliano che si giunga a tale terribile e drammatico giorno!

domenica 18 novembre 2012

luoghi insoliti: I Maya hanno ragione! Me lo ha spiegato un mio am...

luoghi insoliti:
I Maya hanno ragione! Me lo ha spiegato un mio am...
: I Maya hanno ragione! Me lo ha spiegato un mio amico qualche giorno fa. Non è uno storico, non è nemmeno un ricercatore. Non ha voluto r...

I Maya hanno ragione! Me lo ha spiegato un mio amico qualche giorno fa. Non è uno storico, non è nemmeno un ricercatore. Non ha voluto rivelare come ha tratto le conclusioni che fra poco vi spiegherò ma posso dirvi che da più di un anno non fa altro che studiare, leggere tutto ciò che è stato scritto in proposito e meditare, elaborare teorie e disegnare diagrammi.
E' arrivato l'altro giorno a dirmi di comprare tutta la birra che posso permettermi. In bottiglia, in lattine di tutti i formati, in barilotti, insomma di riempire la cantina, la rimessa, la casa. Alle mie obiezioni, al fatto che mia moglie forse avrebbe avuto qualcosa da ridire sul mio strano comportamento ha ribadito sicuro di se. Non ci saranno problemi dopo il 21 dicembre, tutte le donne spariranno dalla faccia della terra e con loro anche tua moglie, da quel momento potrai bere quanto vorrai e a tutte le ore che vorrai. Questa la sua incredibile risposta. Ma lui è stato categorico, fai un enorme scorta di birra ora perchè dopo avrai una concorrenza spietata da parte di tutti gli esseri umani che saranno sopravvissuti alla data che conosciamo e che saranno tutti maschi... io non capisco, sono disorientato, ovviamente non credo ad una parola, vorrei che mi spiegasse le sue affermazioni, che mi desse una motivazione ragionevole, perchè i maya hanno predetto la fine della nostra era e perchè mai dovranno sparire tutte ma proprio tutte le donne? ed in che modo? L'amico non sembra interessato a motivare la sua assurda teoria, come se questo non fosse importante.
Non sta nè in cielo nè in terra che io creda a questa corbelleria bella e buona ma per tenerlo buono vado con lui al supermercato a comprare un po' di birra.... ed in macchina mi rivela poche incomprensibili spiegazioni, saremo solo maschi sulla faccia della terra e dopo qualche giorno di shock e di cordoglio ci tireremo su le maniche e proveremo a tirare avanti con dignità ma anche questo periodo durerà poco, poi qualcuno dichiarerà pubblicamente: ma chi ce lo fa fare?! e si metterà a girare in mutande e cannottiera alle dieci del mattino scolando una birra gelata al posto di andare al lavoro, nel giro di qualche giorno il pianeta si trasformerà in un globale rave party versione unisex, seguiranno incidenti, colossali risse e sbronze memorabili. Peccato che non ci sarà memoria di tutto questo, nessuno documenterà, nessuno netterà la terra dal vomito e nel giro di pochi mesi la vita degli esseri umani cesserà per sempre.
I Maya avevano ragione, mi dico mentre sono in coda alla cassa...

mercoledì 31 ottobre 2012


Le letterine magnetiche

Giorgio Papa


 Questa mattina mi sono risparmiato un bel guaio. Volevo andare in centro con la metropolitana a girare per certi polverosi negozi di libri usati.
Il mio amico Santino però mi ha consigliato di andarci in auto. Non ha consigliato in realtà, mi ha ordinato di prendere l’auto.
Ho trovato il messaggio, come era già accaduto altre volte in passato, sul frigo. Ed io leggo sempre i messaggi lasciati dal mio amico Santino.
Quando poi sono tornato a casa ed ho acceso la tv, il TG locale stava raccontando del black-out di due ore che aveva intrappolato le quattro carrozze della metropolitana in un lungo, buio tunnel.
Ci sono state scene di panico, raccontava il giornalista con sadica enfasi, drammatiche e terribili per i malcapitati bloccati sottoterra. Si contavano diversi malori per la carenza d’ossigeno e per il caldo soffocante, qualcuno aveva preso a pugni i finestrini con il risultato di essersi affettato mani e polsi e di avere schizzato i vicini col proprio sangue. A peggiorare il quadro un maldestro borseggiatore si era fatto sorprendere a scippare il borsellino di una signora e si era verificato un linciaggio collettivo. Ma al buio la piccola folla inferocita della carrozza aveva linciato la persona sbagliata ed il povero disgraziato, che tra fratture e contusioni ne avrà almeno per due mesi d’ospedale, era stato portato via in barella, shoccato e delirante, coperto di sangue e con un metro quadrato di pelle in meno.
Quanto a me, ho trovato facilmente parcheggio in centro, cosa per niente facile, ho fatto una bella passeggiata, trovato un libro che cercavo da tempo e ho fatto colazione in un bellissimo bar.
E’ stato grande il mio amico Santino, proprio come quella volta che mi ha bisbigliato nell’orecchio di non prendere la tangenziale appena prima che entrassi nella rampa. A momenti mi fa uscire di strada… ho mantenuto il controllo e ho deviato il percorso accettando il consiglio e tagliando in due la città, cosa che mi avrebbe fatto perdere un sacco di tempo a causa di decine di semafori.
Si è vero, ci ho messo del tempo ma dalla radio giungevano drammatiche notizie di uno spaventoso incidente sulla tangenziale, un grosso autoarticolato carico di materiale infiammabile si era rovesciato sul fianco e si era incendiato, c’erano fiamme alte venti metri e si stava fondendo anche l’asfalto, ne era conseguito un lungo tamponamento, numerosi feriti e difficoltà nei soccorsi, dappertutto si sentivano urla, gemiti e pianti, un vero inferno.
Santino non sbaglia un colpo. A volte non si fa sentire per un pezzo ma io vivo tranquillo, sono sicuro che se sul mio cammino si presentino intoppi o pericoli lui interviene e mi mette in guardia, di più, mi salva letteralmente dai guai.

Domani è sabato e non lavoro, devo assolutamente andare a trovare il mio amico. Me lo ha chiesto lui dopotutto, alla vecchia maniera, lasciando una scritta con le lettere magnetiche appiccicate sul frigo di casa mia, come facevamo da bambini.
Ha sempre avuto un debole per le mie letterine magnetiche ed io gliele ho sempre fatte usare. Soprattutto ora.
Bene, domani mattina andrò a trovarlo, ah dimenticavo di dirvi, se mi cercate sono al cimitero monumentale, Santino sta nel viale di sinistra alla terza lapide dopo la cappella, lo vedete lì sorridente nella sua foto con la maglietta a righe rosse e blu.
Non portate dei fiori, non gli sono mai piaciuti…


sabato 20 ottobre 2012



Come siamo piccoli.
Come siamo infinitamente, enormemente piccoli. I granelli di sabbia sono dei massi in confronto. Siamo piccoli, talmente piccoli che a trovarci basta a malapena il cannocchiale di Dio. Siamo piccoli e non lo sappiamo. Ci crediamo grandi, chiaramente visibili, ci immaginiamo esseri scintillanti che lasciano una scia accecante ma non è così. Forse per qualcuno si. Forse qualcuno ha brillato di luce propria ma sono stati pochi, piccole isolate eccezioni. La massa restante di persone di enorme ha solo l'ego. Solo la presunzione di poter essere per un momento grande. Di poter essere visto. Di poter essere ricordato.
Piccoli illusi che non siamo altro.
Un giorno l'universo continuerà a girare tranquillamente senza di noi.

sabato 15 settembre 2012

luoghi insoliti: Come molta altra gente, forse la maggior parte del...

luoghi insoliti: Come molta altra gente, forse la maggior parte del...: Come molta altra gente, forse la maggior parte delle persone, ho un problema col prossimo.  Non è una questione lessicale, ho compreso ...
Come molta altra gente, forse la maggior parte delle persone, ho un problema col prossimo. 
Non è una questione lessicale, ho compreso bene ciò che significa il termine prossimo. Nemmeno un dubbio religioso, il Vangelo è molto chiaro su come ci si dovrebbe comportare col prossimo tuo che poi è anche il mio.
Io dico, è già difficile amare chi ti sta vicino, così vicino da andarci a dormire insieme la sera e assieme alzarti la mattina, così prossimo che ti prepara il caffè senza che tu debba pagare, così prossimo da condividere la spesa, i pasti, le gioie e i dolori quotidiani. Anche chi passa con noi le lunghe ore di lavoro e capisce i nostri problemi essendone molte volte contemporaneamente causa e soluzione, risulta spesso difficile da amare.
Ma i vicini di casa? Quelli che incroci sul marciapiede? Chi ti sta davanti alla coda in posta?
Dico, come si fa ad amare uno che ti sta davanti nella fila in posta? Bisogna essere dei santi!
Fatta questa breve ma essenziale premessa espongo il mio problema. Io corro. Non nel senso che vado di fretta, voglio dire che corro per passione, divertimento e masochismo nel parco vicino casa. Nel parco c'è una pista di sterrato dove non ci sono problemi, altra gente corre, chi cammina ma in buona sostanza si tratta di prossimo facile da amare. La questione è che per raggiungere il parco devo farmi un paio di isolati in bici. Quando sono in bici, dal momento che non riesco ancora a volare (nemmeno se trasportassi E.T. nel cestino) devo attraversare incroci stradali e circumnavigare rotonde... E' proprio in questi luoghi che tramonta l'amore per il prossimo, quello alla guida delle auto per intenderci, e subentra un altro sentimento molto più demoniaco. Chi guida un auto proprio non ti vede a te che pedali, non importa se arrivi da destra, se hai il verde, se arrivi prima allo svincolo. Chi sta seduto nella sua auto semplicemente non ti guarda, preme sul gas e passa oltre. Quello che mi manda in bestia è che sei per loro un'entità invisibile, quindi non vedono nemmeno i gestacci che fai e non sentono ciò che urli quando per l'ennesima volta un veicolo ti ha tagliato la strada... Ma non è tutto. Per evitare questi mostri ciclistofagi allora ricorri all'uso del marciapiede ma anche li trovi il muso del furgone/camion/TIR parcheggiato di traverso e se osi lamentarti un energumeno cafone e manesco ti urla con poca decenza che mica se lo può mettere in tasca il suo mezzo e che lui sta lavorando, non come te che, beato, te ne puoi andare in giro in bici! Avete già provato ad amare un energumeno cafone e manesco? Fatemi sapere, perchè io non ci riesco.
Non è tutto, mi capita di camminare ed allora odio quelli che vanno in bici sul marciapiede, vuoi proprio farlo? Allora almeno frena quando mi vedi e non sfrecciare sui piedi di tutti i pedoni che trovi sulla traiettoria. E quando guidi, qualcuno mi chiederà? Ebbene si, lo confesso. Quando guido non sopporto i pazzi che, solo perchè vanno in bici, possono venire contromano e fregarsene dei segnali stradali. Poi non posso soffrire i pedoni che si buttano in mezzo alla strada, solo perchè hanno dipinto delle strisce bianche, senza guardare e soprattutto senza nemmeno ringraziare della cortesia che gli hai fatto inchiodando il mezzo! Da maleducati, non vi pare?
Beh, io l'avevo detto subito! Come molta altra gente, forse la maggior parte delle persone, ho un problema col prossimo.
Ora vado, il parco mi aspetta!





  

venerdì 7 settembre 2012

Nota bene, mi scuso con l'amico Stephen King per non averlo citato nel precedente post.
Lunghi giorni e piacevoli notti, Stevie!

luoghi insoliti: Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante d...

luoghi insoliti:

Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante d...
: Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante direi. Chi non ci vorrebbe entrare? Chi non vorrebbe restare chiuso in un posto d...


Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante direi.
Chi non ci vorrebbe entrare? Chi non vorrebbe restare chiuso in un posto del genere da un commesso distratto e passarci la notte (certo avendo scorte d'acqua e qualche cioccolatino in borsa)?
Da dove cominciare, sarebbe il mio problema, seguito dal trovare una fonte di luce sufficiente ed un giaciglio pietoso per le lunghe ore a venire, da dove cominciare, dicevo. Mi affido al caso, pesco dal mucchio e vedo cosa è uscito fuori o mi preparo un elenco di titoli mai letti prima da cui non può prescindere la mia e l'altrui esistenza?
Ma sono così importanti i libri? E se lo sono allora come mai non riscuotono lo stesso successo non so, di Amici di Maria de Filippi oppure di Facebook (che pure un libro ce l'ha nel nome)?
Gente più altolocata e più intelligente di me ha di sicuro considerato, studiato, analizzato il problema e fornito le risposte, ora come ora non mi interessano. Ora voglio solo cullarmi nella mia fantasticheria, voglio immaginare di essere chiuso in un posto pieno zeppo di libri da sfondare quasi il pavimento. E che quelli appassionati di tele minchiate o drogati di social network vadano all’inferno, io me ne resto nel mio paradiso. Sì, ora come ora è così che mi immagino il paradiso, un posto dove le ore del giorno (e della notte per gli amanti delle letture notturne) si protraggono all’infinito, dove si hanno a disposizione tutti i titoli prodotti dall’umanità in tutti i tempi e si trova tutto il tempo che si vuole (e senza essere interrotti dal telefono o altro) per leggerseli in paradisiaca pace.
Non saprei da dove cominciare, mi butto sull’opera del Sommo Poeta oppure viro a nord e mi abbuffo di tragedie shakespeariane, passo subito agli americani, sì ma quali, Steinbeck, Kerouac, Hemingway o Amado, García Márquez, Isabel Allende?
Vado sui classici, Cicerone, Virgilio o mi butto sui contemporanei? Che importa, tanto ho tutto il tempo che voglio per leggerli tutti, posso rileggere la Bibbia tre volte di fila… 
Poi mi volto, vedo la mia stanza, la tastiera, le mie cose, il mondo reale, e la fantasia svanisce; sul comodino l’ultimo Camilleri, una trilogia di Evangelisti, una biografia di Bruce Lee, la Bibbia, le Bucoliche di Virgilio. Nella vita le giornate sono fatte di ventiquattro ore esatte, di impegni di famiglia, di lavoro, di telefono acceso e purtroppo anche di cose meno utili come social network e programmi insulso - televisivi. Il tempo per leggere, beh ce lo ritagliamo come si può spesso sacrificando i rapporti umani, le conversazioni.
Adesso devo andare, sono stato al computer anche troppo, un libro mi aspetta!

mercoledì 5 settembre 2012

martedì 4 settembre 2012




Giro in auto per la collina di Torino. Il percorso è quasi obbligato dal traffico, corso Casale, passaggio davanti la Gran Madre. Poi svolto a destra e la strada inevitabilmente prende a salire. Siamo in collina, la famosa zona collinare oltre il fiume Po che ci guarda placido, grigio e gonfio per le recenti piogge.
Siamo nella zona "in", in pieno quartiere di ricchi, dove ovunque ti giri, vedi ville circondate da giardini e cancelli pieni di antifurti, palazzine moderne ma ricercate nello stile, antichi villini dallo sfarzo un po' barocco.
Mia figlia commenta compiaciuta il buon gusto della zona.
Io ci penso un momento. Facile, mi dico, avere buon gusto. Anche i poveri hanno buon gusto però. Le vetrine attirano decine di persone ad ammirare l'ultimo modello di Rolex in vetro zaffiro e movimento automatico, uomini e donne che un Rolex non lo compreranno mai. Per non parlare delle donne che ammireranno una collana di perle naturali dalla lucentezza incomparabile e dal prezzo stimabilissimo. Per non parlare delle gite dal concessionario al solo scopo di farsi gli occhi davanti alla berlina, novità della casa dai sedili rifiniti a mano e dalla strumentazione degna di un lancio su marte e dal prezzo vergognosamente inarrivabile quasi quanto il pianeta citato, almeno dalla classe media. 
Tutti, dicevo, abbiamo buon gusto o almeno la maggior parte di noi.
Avendo molti soldi però è più facile dimostrarlo...

giovedì 30 agosto 2012




Monsù Tomatis e l’uovo di Fabergè


L’illustre cittadino della Venaria Reale Luigi Tomatis, conosciuto da amici e non con l’appellativo di “Monsù Tomatis” mi racconta un fatto gustoso. Ha conosciuto l’illustre, non molto tempo fa una concittadina, una giovane signora nubile e di bell’aspetto, caratteristiche queste che hanno mosso l’attenzione del nostro protagonista altrimenti sempre un po’ distratto e poco incline alle avventure galanti, dicevamo, ha conosciuto questa donna che lavora instancabilmente in un’impresa di pulizie per mandare avanti casa e per crescere un figlio frutto della sua gioventù ingenua ed imprudente.
Qualche caffè, si sono concessi i due, al massimo una pasta fresca alla pasticceria nel corso, proprio come si usava una volta, sono il massimo delle libertà che si sono presi il Tomatis e la giovane signora della quale il Monsù, preda di una folle gelosia non ha voluto rivelare il nome. Quello che invece mi ha rivelato è che con questa signora si sente giovane e bello, ha sempre voglia di cantare e di regalarle fiori e poesie, non smetterebbe mai di parlare e soprattutto di ascoltare. Infatti, la storia gustosa che vi annunciavo è il risultato di pomeriggi di passeggiate e di ascolto del Tomatis….

 Il seguito sul prossimo numero di CRONICA REGIA!

domenica 26 agosto 2012

luoghi insoliti: Questo modesto e poco seguito blog si intitola "...

luoghi insoliti:

Questo modesto e poco seguito blog si intitola "...
: Questo modesto e poco seguito blog si intitola "luoghi insoliti". Luoghi come posti geografici, siti reali, strade, piazze, città e r...


Questo modesto e poco seguito blog si intitola "luoghi insoliti". Luoghi come posti geografici, siti reali, strade, piazze, città e regioni ma anche luoghi metaforici, dell'anima, posti nella mente di chi scrive o di chi legge. Insoliti perchè sono quelli più interessanti, misteriosi, inesplorati.
Certo il nome indica una volontà, quella di rifiutare i luoghi comuni ossia l'antitesi naturale dei miei luoghi insoliti. E' vero, io odio i luoghi comuni tanto che ho ben poche convinzioni, sono sempre alla ricerca di qualcosa che sfugge, sono sempre pieno di dubbi.
Sentire le parole, i giudizi che la gente emette come sentenze provoca in me un rigetto, una sensazione di rifiuto ed a volte devo allontanarmi fisicamente dalla fonte di certi discorsi...
L'altro giorno ascoltavo affermazioni nettamente negative su temi scottanti quali la presenza e l'intervento della chiesa cattolica nel mondo. Senza voler negare il diritto altrui di professare qualsivoglia religione certe sentenze lanciate da chi non ha mai ascoltato una messa e neppure letto o studiato magari solo sfogliato gli atti degli apostoli o le lettere paoline mi lasciano basito. Non si ha più tempo per approfondire temi, per addentrarsi in argomenti specie se questi sono di alta complessità. E' più facile parlare per sentito dire, le opinioni ce le fornisce preconfezionate la televisione ed ora anche la rete. I tifosi sono tutti violenti (detto da chi non ha mai messo piede in uno stadio), i rasta ed i punk sono tutti drogati, i lavoratori pubblici sono tutti fannulloni e così via. Pensare con la propria testa, approfondire e studiare non è più un comportamento attuale anzi è considerato da strambi. Più facile rifugiarsi nei luoghi comuni, fare la figura delle persone a conoscenza dei fatti, di chi ha sempre un opinione.
Balle. Sacrosante balle e non spaziali ma terrene, umane, come umana è la debolezza più grande. Non usare quel poco di cervello che ci è rimasto per essere indipendenti, Per avere un pensiero indipendente. Un pensiero che spazia perenne nei luoghi insoliti...





mercoledì 22 agosto 2012

luoghi insoliti: A volte trovo che vada un po' come su una ruota ...

luoghi insoliti:

A volte trovo che vada un po' come su una ruota ...
: A volte trovo che vada un po' come su una ruota di luna park. L'attesa per qualcosa di emozionante è sempre troppo lunga. I più pazie...


A volte trovo che vada un po' come su una ruota di luna park. L'attesa per qualcosa di emozionante è sempre troppo lunga. I più pazienti ce la fanno, molti spingono e provano a passare avanti. Alcuni ci riescono, a volte finisce male. Molti lasciano a metà coda ed altri ancora rinunciano in partenza spaventati dalla fila. Questi non sapranno mai cosa si sono persi ed un po' provo pena per loro.
Quando alla fine sei salito sulla giostra e sai che è il tuo momento per goderti il giro, spesso sei troppo emozionato e non ti rendi conto di ciò che sta succedendo. Poi sali troppo lentamente, mentre vorresti inebriarti di velocità. Quando sei in cima e sotto di te c'è un panorama mozzafiato ti fai prendere dalla paura e dalle vertigini, il pensiero ti porta ricordi di vecchi film dove sul più bello si spezza un cavo e tutti cadono tristemente verso una mesta sorte. per i pochi che riescono a stare rilassati la discesa comincia sempre troppo presto ed il bello finisce e li sorprende come ci sorprende la terza età mentre ci sentiamo ancora giovani leoni, dal pelo un po' imbiancato ma ancora pieni di energia...

lunedì 9 luglio 2012

luoghi insoliti: Hai provato a metterti in viaggio di sera? 

luoghi insoliti:


Hai provato a metterti in viaggio di sera? Maga...
: Hai provato a metterti in viaggio di sera?  Magari appena prima del tramonto, quando la luce del crepuscolo rende ancora inutili i ...



Hai provato a metterti in viaggio di sera? 
Magari appena prima del tramonto, quando la luce del crepuscolo rende ancora inutili i fari ma sai già che fra poco sarà nero più dell'inchiostro... Magari un viaggio non di piacere, non di quelli che tutti sogniamo che ci portano verso le agognate vacanze, di quei viaggi che eviteresti volentieri se solo potessi... hai provato a metterti in autostrada, senza preparare prima l'auto? senza preparare te stesso? e quando attorno è già buio e non distingui più i campi dalle risaie e quando ti chiedi quanto dista il prossimo distributore di carburante e non ti rimane che ascoltare, tutto solo, i tremila cinquecento giri che fa il tuo motore ogni minuto e l'ansia ti assale perché ti chiedi quale sarà l'ora in cui ti assalirà il tuo nemico sonno e quanto repentino e subdolo riuscirà a sorprenderti... e mentre passano le ore uguali, monotone a logorarti i nervi e quello che resta del tuo corpo stremato continui a domandarti se ce la farai, se vale la pena continuare a resistere o se sarebbe meglio passare la mano e fermarsi, anzi tornare indietro alla prima uscita... 
ma decidi che nessuno l'avrà vinta, né il sonno, né la noia ed il caldo, né la solitudine dell'abitacolo, né gli altri automobilisti che ti superano arroganti o ti ostacolano in centro strada rallentando la tua faticosa corsa. E le ore passano e tu ti senti sempre più stanco e sempre più forte, senti che puoi affrontare questa prova come ne hai affrontate altre in passato e già immagini come sarà dolce la luce chiara che precede l'aurora e che sarà la fine di questo faticoso viaggio.... e sai che prima o poi la notte con i suoi pericoli, le sue angosce ed i suoi incubi dovrà finire ed allora spingi più forte il piede sul pedale dell'accelleratore ed i tuoi occhi aguzzano la vista e non perdono un attimo di ogni cosa, della strada, dei fari, dei cartelli e delle segnalazioni, il tuo cervello potrebbe contare le righe bianche che si susseguono velocissime tanto è lucido ed è così, senza perdere lucidità che ti conduce alla fine della notte, alla fine del viaggio, all'inizio di un nuovo giorno, di una nuova vita senza sentire quasi il peso della stanchezza per il viaggio appena affrontato.





martedì 26 giugno 2012

luoghi insoliti: Immaginate di poter volare.Immaginate di essere i...

luoghi insoliti: Immaginate di poter volare.
Immaginate di essere i...
: Immaginate di poter volare. Immaginate di essere in grado, allargando le ali, di vedere il mondo dall'alto... Immaginate di sorvol...


Immaginate di poter volare.
Immaginate di essere in grado, allargando le ali, di vedere il mondo dall'alto...




Immaginate di sorvolare il mondo che vivete, la vostra città, la vostra casa, la vostra vita. I problemi che vi assillano, le tensioni, lo stress, le paure... dall'alto vedete tutto così piccolo e sfuggente, l'altezza vi dà vertigine, ebbrezza e gioia e capite che nulla di quanto vi tormentava a terra ora ha più importanza.
Ora conta calcolare il vento freddo che vi sostiene e nient'altro.
Ora conta solo godere della velocità che vi fa salire sempre più e del mondo senza limiti che avete davanti.
Provate, se siete riusciti ad immaginare tutto questo, a tornare in questo luogo tutte le volte che potete.
Tornate a volare e a guardare dall'alto ogni volta che ne sentite il bisogno. Tornateci quando siete stanchi e qualcosa nella giornata è andata storta. Non distogliete lo sguardo dalla vostra vita ma semplicemente guardate tutto da molto in alto, come farebbe un uccello. Concentratevi sul problema come se non fosse il vostro. Cambiate prospettiva, angolatura ed il problema cambierà.
Se c'è una soluzione la troverete, diversamente l'orizzonte è ancora molto, molto lontano ed il viaggio ancora molto lungo.


domenica 24 giugno 2012

I segreti sono irresistibili. I segreti sono intriganti.
Chi vive senza segreti non è degno di interesse ma chi è che vive senza segreti?
Chi ha un segreto nel cuore deve convivere però con una forza irrefrenabile che lo spinge a confidarsi con qualcuno. A condividere il segreto.
Ma un segreto condiviso non è più un segreto, si sa.
I segreti sono una malattia dell'anima, bisogna liberarsene al più presto se si vuole vivere leggeri e sani, prima che corroda, rovini, guasti ciò che di buono siamo e facciamo...
Mi chederete ora, ma tu non hai segreti?
Non posso dirvelo...
è un segreto!

mercoledì 20 giugno 2012




Pensa. Pensa a cosa hai fatto. Pensa a cosa stai per fare. Pensaci più e più volte. Non pensare è più facile, ci sono troppe distrazioni, troppo rumore. Troppa gente sbagliata, inutile che ti dice quello che è giusto e quello che è non lo è. Devi arrivarci da solo, devi pensarci tu. Non si possono delegare i pensieri e men che meno le decisioni (anche se viviamo in un mondo dove è normale farlo).
Pensa prima di agire ma sii veloce.
E quando hai finito di pensare esci di corsa, la vita non aspetta.

martedì 19 giugno 2012





Nel mezzo del cammin di nostra vita... mi accorsi di sentirmi un poco stanco e subito mi chiesi chi mi darà la forza per affrontar l'altra metà, importa poco aver vissuto bene o male se ciò che passa è vero che non esiste più, quello che conta non è il domani che non esiste ancor ma oggi, questo momento che sto vivendo, e niente più... ogni respiro, ogni azione, ogni parola dev'esser spesa con grande gioia, grande piacere e con amore, che questo e questo solo adesso conta non quello che si è fatto o si farà, allora mi sollevo e con letizia mi accorgo che la forza mi è tornata ad affrontare ciò che viene sono pronto ma meglio se ora vivo alla giornata...



"Il treno. Che affascinante mezzo di trasporto.
Antico e moderno allo stesso tempo, conosciuto e misterioso.
Lo sento passare spesso, facendo un po’ di attenzione e sperando che regni il silenzio, anche da qui, da casa mia.
A volte lo sento fischiare e non so mai decidere se quello che sento è un rassicurante fischio di saluto, voglia di farsi vedere, riconoscere, oppure è un temibile segnale di pericolo. Fate attenzione. Sto arrivando con tutta la mia velocità, con tutto il mio peso!
Forse è un po’ tutte e due le cose, come sempre." 




Tratto da:
"Vita ed imprese di Pepe Bellariva" di Giorgio Papa


lunedì 18 giugno 2012

luoghi insoliti: Alleniamoci. Alleniamo la mente a fare attenzione....

luoghi insoliti: Alleniamoci. Alleniamo la mente a fare attenzione....: Alleniamoci.  Alleniamo la mente a fare attenzione.  Alleniamola a cambiare prospettiva.  La questione non è ciò che viene urlato n...


Certo, l'idea iniziale era buona, cercare un'immagine che calzasse con le righe scritte, che avesse attinenza. Presto però si è verificato il contrario, era l'immagine stessa a scaturire il testo che saltava fuori breve e sintetico alla stregua quasi degli Haiku giapponesi, essenziali poesie di soli tre versi pieni di energia evocativa.
Ora purtroppo il racconto rischia di allungarsi in maniera prolissa e pomposa a causa del regalo di un amico che ha modificato favorevolmente il confort dello scribacchino......... 
n.d.a.
Alleniamoci. 
Alleniamo la mente a fare attenzione. 
Alleniamola a cambiare prospettiva. 
La questione non è ciò che viene urlato nè chi emette l'urlo. Il problema è tutto nell'individuare chi sono o cosa rappresentano le due figure che giungono in lontananza dal centro del ponte. Moglie e suocera? Maestra e direttrice? Collega e capoufficio? 
Ed infine il disperato senso di colpa che la voce roca ed impotente emette.

domenica 17 giugno 2012

luoghi insoliti: Il vento è fresco. Quasi freddo sulla pelle. Non f...

luoghi insoliti: Il vento è fresco. Quasi freddo sulla pelle. Non f...: Il vento è fresco.  Quasi freddo sulla pelle. Non fa sentire i raggi infuocati. L'ombrello è prezioso e reca pace e refrigerio ma fa...
Il vento è fresco. 
Quasi freddo sulla pelle. Non fa sentire i raggi infuocati.
L'ombrello è prezioso e reca pace e refrigerio ma fai fatica a mantenerlo nella giusta posizione. La donna che accompagni nel cammino è al riparo e mai la lasceresti scottare. D'improvviso, spinta dal vento, un'altra donna vi passa accanto, movimenti impacciati e goffi ma che lasciano trapelare una forte fisicità. Non ne avevi intenzione ma lo sguardo si trattiene sul movimento e sulla vita che si muove a pochi metri. La donna che stavi riparando se ne risente ed immediatamente ti volge le spalle. 
L'unica cosa che ne rimane è la solitudine ed il sole che ti arroventa la schiena.


venerdì 15 giugno 2012

luoghi insoliti: Ordine. Occorre fare ordine. Urge direi, l'ordine,...

luoghi insoliti: Ordine. Occorre fare ordine. Urge direi, l'ordine,...: Ordine. Occorre fare ordine.  Urge direi, l'ordine, in casa, nei cassetti, per trovare i calzini, nella scarpiera, dove sono i sandali?...
Ordine. Occorre fare ordine. 
Urge direi, l'ordine, in casa, nei cassetti, per trovare i calzini, nella scarpiera, dove sono i sandali? nel comodino, tra i libri, questo l'ho già letto oppure no? tra le carte, i documenti, le bollette, l'I.M.U. da pagare, le pagelle scolastiche dei figli, la lista della spesa... occorre ordine nella testa, tra i pensieri sparsi, sulle cose da fare, sulle priorità, ordine nel cuore per non essere travolti dalla frenesia delle giornate e dimenticare così tra le cose in disordine chi ci vuole bene... un conto è rimanere al buio per una bolletta persa, un altro è rimanere al buio da soli...

luoghi insoliti

luoghi insoliti: Questa è un'opera di fantasia. Distinguiamo sempre con chiarezza la realtà dalla fantasia ma ogni tanto concediamoci di allentare le redini e di fare una capatina in un mondo fantastico. E se per caso vi riconoscete in qualche personaggio che vive nei miei racconti e pensate che l'abbia fatto apposta, siatene contenti. Se siete lì è perchè contate qualcosa.
Giorgio Papa è nato a Novara il 2 luglio 1966 e vive con la sua famiglia a Venaria Reale in provincia di Torino.

mercoledì 13 giugno 2012

luoghi insoliti: Cosa succede?Cosa succede quando cerchi fortemente...

luoghi insoliti: Cosa succede?Cosa succede quando cerchi fortemente...: Cosa succede? Cosa succede quando cerchi fortemente di ottenere una cosa? Quando lotti al limite delle tue forze, quando speri, preghi, s...
Cosa succede?
Cosa succede quando cerchi fortemente di ottenere una cosa? Quando lotti al limite delle tue forze, quando speri, preghi, supplichi di arrivare? Quando ti dibatti e tenti di strappare le tue membra paralizzate dalle sabbie mobili delle difficoltà, delle incomprensioni, dell'ignoranza, della cattiveria? Quando rompi le scatole, al limite della sopportazione a chiunque ti possa aiutare? Cosa succede quando indirizzi tutta la tua vita e le tue energie verso un solo obiettivo?
E quando finalmente, un giorno lo raggiungi, cosa succede?
Cosa succede se invece di sentirti, unicamente felice, appagato, realizzato, in un piccolo angolo remoto dell'anima si annida un minuscolo, nero, cattivo grumo di dubbio, di incertezza, di paura? Come fare per cancellarlo, eliminarlo, distruggerlo definitivamente?
Succede che non bisogna mai e poi mai, nemmeno per un secondo, dare alcuna possibilità al dubbio, alla paura di crescere in noi, di prendere possesso di tutta la nostra anima. Bisogna continuare a lottare ancora più forte di prima e non considerare di essere arrivati ma vedere il traguardo raggiunto come un punto di partenza... bisogna insomma in poche parole fare una cosa soltanto, continuare a vivere.




mercoledì 6 giugno 2012




Monsu’ Tomatis ed il suo singhiozzo incoercibile



Venaria è una ridente cittadina di recente nota per il suo centro storico e la sua Reggia. Da qualche anno, infatti, il centro non è mai stato così al centro e la Reggia non è mai apparsa così Regale.
Il signor Tomatis, nato e cresciuto nella ridente è felice di questo e sente di coglierne anche lui tutti i benefici. Si sente fortunato, alla sua età, di vivere nella stessa cittadina che lo ha visto in fasce ed è orgoglioso di averne percepito, respirato tutti i cambiamenti degli ultimi anni.........



per leggere il seguito occorre aspettare la pubblicazione di CRONICA REGIA di luglio!

lunedì 4 giugno 2012

Nel numero di maggio 2012 di CRONICA REGIA è apparsa una versione tagliata del mio racconto breve: Miracolo alla Reggia. Ecco di seguito la versione integrale...

Miracolo alla Reggia


La grande piazza barocca che divide in due parti uguali il centro storico ed ospita assieme alla chiesa dell’Annunciazione di Maria, l’Ospedale cittadino, vede ogni giorno il passaggio di innumerevoli persone.
Mamme con passeggini, bimbi alla mano e cani al guinzaglio, pensionati con bastone da un lato e giornale ripiegato sotto l’altro braccio, scolaresche chiassose, colorate e giocose, addirittura negli ultimi anni guerre e battaglie a colpi d’acqua, gavettoni fatti con palloncini, bottigliette, secchielli e mezzi di fortuna, da parte di inzuppati studenti che festeggiano così l’ultimo giorno di scuola.

Tra i tanti che passano quotidianamente dalla piazza comunemente nota come piazza Annunziata che vede da un lato l’antica chiesa di Santa Maria e dall’altro il vecchio ospedale, troviamo due amici. I due amici si conoscono da sempre, hanno fatto impazzire con la loro vivacità le maestre elementari, hanno creato disordini in classe nei tre lunghi anni delle scuole medie ed ora che vanno alle superiori continua la loro creativa collaborazione.
I nostri, che passano spesso dalla suddetta piazza, hanno inevitabilmente notato che il portone dell’ospedale è aperto tutto il giorno ed anche il passaggio delle vetture dalla parte opposta, durante le ore diurne è spalancato e senza sorveglianza. Inoltre nel cortile dell’ospedale giacciono, anche queste senza sorveglianza, delle vecchie e poco utilizzate sedie a rotelle. Il goliardico cervello dei nostri amici, sempre su di giri, partorisce immediatamente una nuova idea ed i due procedono rapidamente ad elaborare il piano d’azione.
Mentre il primo distrae il personale della portineria con confuse domande su servizi che non esistono, il secondo che ha fatto il giro del piccolo isolato, entra dalla parte opposta e furtivamente compie il furto. Si ritrovano sulla breve via laterale dove passa poco traffico e con un temperino affilato staccano velocemente la minuscola targhetta col numero di inventario che dichiara l’appartenenza dell’oggetto all’ente pubblico. Cosa ci possono fare, si dirà, due giovinastri con una sedia a rotelle sgraffignata dall’ospedale, ci vuole fantasia. I due amici, che di fantasia ne hanno fin troppa, hanno già elaborato un piano.
Li vediamo dirigersi, dopo essersi conteso il diritto al posto di falso invalido, verso la biglietteria della Reggia. E’ una bella giornata di sole e i due vogliono godersi i giardini Reali, senza pagare ovviamente.
Come avevano previsto i biglietti per l’invalido ed il proprio accompagnatore non li pagano ma con grande sorpresa oltre all’ingresso ai giardini è compreso anche il tour nelle stanze Reali. Nelle loro menti criminose già pregustano infiniti spettacoli da godersi a sbafo, cinema, teatro, partite di calcio, quella sedia è una miniera d’oro!

Veloci entrano, prima che a qualcuno venga l’idea di fare un controllo, sì ma che controllo, obbietta l’amico seduto, non possono mica farmi alzare in piedi per vedere se fingo? Con espressione sofferente e di chi chiede compassione recita un perfetto saluto all’addetto al cancello che li fa entrare dalla rampa preposta, mentre l’amico spingente la sedia passa con sguardo sulle scarpe ed aria colpevole.
In ogni modo sono dentro. Siamo dentro, recita con enfasi l’amico in piedi. Avevi dei dubbi? Gli risponde con finta sicurezza l’amico seduto.
Comincia così un giro poco culturale ma alla massima velocità con le gomme della sedia a rotelle che stridono sui vasti e lucidi pavimenti per l’eccessiva velocità e per le curve prese un po’ troppo strette.
Come si divertono i due amici, sempre attenti a rallentare quando incrociano un affascinato gruppo di turisti guidato da un piccolo signore baffuto e dall’aria simpatica che sembra tenerli in pugno ed a bocca aperta con storie, aneddoti e spiegazioni acute e divertenti.
Il finto invalido riesce perfino ad emettere un flebile lamento strappando un breve, pietoso sguardo da parte di due vecchiette del gruppo.
Come si stanno divertendo, non pensano nemmeno più ad uscire nei giardini sebbene il sole faccia risplendere specchi d’acqua, prati e siepi fiorite.
Ma la velocità gioca loro un brutto scherzo. L’ennesima curva alla fine di un lungo corridoio li vede arrivare troppo forte e schiantarsi contro il basamento di una statua. Lo scontro è violentissimo, per un momento tutto sembra volare disordinatamente, falso invalido, statua, sedia a rotelle, basamento, amico spingente. Presto però questo groviglio di cose e persone ricade sul pavimento facendo un gran fracasso e simultanea parte la sirena dell’allarme antifurto.
I due amici si rialzano doloranti e vedendosi perduti scappano come gatti sorpresi dal cane a mangiare nella sua scodella. A dire la verità il finto invalido che così bene ha saputo calarsi nella parte è istantaneamente preso da amnesia e corre come un centometrista che prepara le Olimpiadi. Gran confusione regna nella Reggia. Tutti accorrono e molti corrono anche se in direzioni diverse. In un attimo i due sono fuori perché i guardiani precipitati verso il pannello di controllo degli allarmi si sono dimenticati di chiudere il cancello. Dentro il gruppo di turisti che per primo è giunto sul luogo del misfatto osserva la scena con stupore e compostezza.
Una vecchina ha le lacrime agli occhi mentre sentenzia: questa statua deve essere subito portata nella chiesa di S. Uberto, ha facoltà di guarire i malati.
 Tutti approvano commossi facendo ampi cenni con la testa. Tutti osservano la sedia a rotelle che giace sul fianco, vuota, sul pavimento della Reggia.


Dedicato a Carlo

venerdì 1 giugno 2012



Niente o quasi è quello che facciamo da soli. Anche se ne abbiamo l'illusione è veramente poco quello che riusciamo a combinare con le sole nostre forze. C'è sempre qualcuno o qualcosa che ci sprona, ci incoraggia, ci ispira e ci aiuta. Ed anche quando siamo realmente soli c'è sempre una fonte luminosa ad indicarci il cammino.

giovedì 31 maggio 2012

Cosa fai quando qualcuno se ne va per non tornare più? Cosa gli dici? O cosa avresti voluto dire e non ne hai avuto il coraggio? Ed in questo caso come fai i conti con la tua coscienza? Puoi cercare delle giustificazioni, spiegarti che non era semplice, che le parole spesso non bastano, non servono... tutto bene se riesci a convincere te stesso che è andata bene così. Poi magari preghi, se sai pregare, e ti dici che può essere d'aiuto se non a lui almeno a te stesso e magari questo è vero. Allora anche io farò così ma ora vado a mettere la cravatta che si sta facendo tardi. 
Addio Checco, mi hai fatto sorridere e ti sono grato per questo.

Presto il "succo" di luoghiinsoliti...
Buon giorno a tutti.
Iniziare bene è un dovere.
Perchè un nuovo blog in una giungla di informazioni inutili, futili ed a volte potenzialmente dannose, come questa presente in rete?
Solo il tempo lo dirà....