mercoledì 24 giugno 2015

luoghi insoliti: Lo zen e la tazzina di caffè

luoghi insoliti: Lo zen e la tazzina di caffè: Talvolta mi capita di vedere il mondo offuscato. Non sono in grado di mettere a fuoco. Per quanto mi sforzi le persone c...

Lo zen e la tazzina di caffè







Talvolta mi capita di vedere il mondo offuscato.
Non sono in grado di mettere a fuoco.
Per quanto mi sforzi le persone che mi stanno davanti, gli oggetti che uso, le azioni che intraprendo, hanno colori sbiaditi, contorni sfumati e tutto assume un contesto poco chiaro.
Mi perdo, in questi momenti, il senso delle cose.
Non si tratta e di sicuro molti lo stanno pensando, di un vizio refrattivo.
Certo, é vero, sono miope ma non é un problema che i miei vecchi occhiali non siano in grado di risolvere. Sto parlando di qualcos'altro.
A volte non mi sento in armonia col mondo, ogni cosa é fuori posto, magari di pochi millimetri ma basta questo piccolissimo scarto ad irritarmi.
A volte le cose che accadono non sono ciò che mi aspetto, oppure accadono troppo presto o troppo in ritardo rispetto a quello che speravo.
A volte le persone che incontro non sono quelle che avevo fantasticato di incontrare.
Allora mi sento smarrito, non so quello che succede, non capisco che cosa devo fare.
Capisco di non essere in pace. E corro il rischio di fare qualcosa di sbagliato, di pronunciare parole inopportune, di agire con la parte peggiore di me.
Sarebbe bello, in quei giorni, trovare il modo per fare esercizi di rilassamento.
Dovrei sdraiarmi su un tatami e, ascoltando musica new age, concentrarmi sulla respirazione di pancia. Dovrei tirare fuori le tossine, la negatività, annullare tutti i miei pensieri e far entrare nei polmoni assieme all'aria fresca una dose generosa di armonia universale.
Ma non ho il tempo.
Forse dovrei fare esercizio fisico, saltare alla corda fino a sfinirmi, uccidermi di addominali fino a sentirli bruciare, distruggermi di flessioni e squat fino a far scoppiare i muscoli ma dopo non avrei la forza per il lavoro.
Dovrei, forse, correre per chilometri fino a non avere più fiato, fino a consumare tutto l'ossigeno così che il cervello non possa formulare alcun pensiero.
Ma mi sembrano tutte soluzioni poco praticabili.

Dormire di più, ecco cosa ci vorrebbe, riposare bene, alzarsi più tardi al mattino perché la sera é piena di fascino e mistero ed é bello attardarsi.
Ma anche aumentare le ore di sonno é una strada poco percorribile.
Insomma é necessario trovare una soluzione al problema.

Io sto provando con il caffè.
Una tazzina al bisogno e ogni imprevisto passa in secondo piano.
Una tazzina di quello buono e chi hai davanti diventa se non simpatico almeno tollerabile.
Una tazzina di quello bollente e rientrare nel traffico non sembra più una "mission impossible".
Un buon caffè e ci si sente di nuovo in pace con se e col prossimo.
Un buon caffè e il mondo torna a fuoco, con buona pace del mio oculista.
Tutto lo zen in una tazza di caffè.
Provate.

Ci vediamo al bar.






venerdì 12 giugno 2015

luoghi insoliti: A volte la fortuna gira

luoghi insoliti: A volte la fortuna gira: Chi di noi non ha mai giocato una schedina? Chi non ha mai comprato un gratta e vinci? Tutti noi abbiamo sfidato la sorte, almeno ...

A volte la fortuna gira





Chi di noi non ha mai giocato una schedina?
Chi non ha mai comprato un gratta e vinci?
Tutti noi abbiamo sfidato la sorte, almeno una volta nella nostra vita.
Tutti abbiamo confidato nella fortuna in certi momenti, a scuola durante le interrogazioni, davanti i membri della commissione alla maturità, prima di un colloquio di lavoro.
La maggior parte delle persone, ad esclusione di pochi fortunati, sa che non potrà cambiare la propria vita se non grazie a un evento eccezionalmente favorevole.
Sarebbe bello non avere più problemi economici.
Poter partire senza meta e senza fretta di tornare, per i luoghi più esotici e pittoreschi, in giro per il mondo. Riuscire, una volta nella vita, a vivere senza pensieri, poter comprare ciò che si vuole senza prima sbirciare il cartellino del prezzo.
Chi di noi non ha sognato, anche una sola volta, di poter abbandonare la vecchia e solita vita, fatta di lavoro, impegni faticosi, contrattempi, ritardi, code alla posta, multe sul parabrezza, bollette e scadenze e per un colpo di fortuna lasciarsi tutto alle spalle, unico impegno quello di godersi la vita, unica preoccupazione farsi spalmare da mani esperte la protezione solare, unica scelta durante la serata quella fatta davanti alla carta dei vini.
Confessate. Tutti abbiamo sognato e continuiamo a sognare il magico momento quando la fortuna toglierà la benda e ci guarderà dritto negli occhi. Guarderà proprio noi.
Ma come si fa a capire quando arriva la fortuna?
Non é che, a forza di non averla mai incontrata, quando ce la troveremo davanti non saremo in grado di riconoscerla?
O peggio, sarà come veder passare una ragazza troppo bella che non avremo il coraggio di avvicinare?
Sarà questo il nostro incontro con la fortuna?
Oppure sarà sfacciato e immeritato?
Saremo come una squadra di calcio che, dopo aver subito il gioco ubriacante degli avversari, che non ci hanno fatto vedere la palla per ottanta minuti prendendo pali e traverse, al primo casuale contropiede riusciremo, con un tiro deviato, a fare gol. E quella vittoria, segnata unicamente dalla fortuna, ci farà godere e sorridere il doppio del normale perché sappiamo che ogni tanto la dea bendata ha voglia di giocare e se ha scelto noi vuol dire che qualcosa valiamo.
E se dopo anni di duro lavoro, con scarsi risultati, vediamo che le cose vanno finalmente nella direzione che avevamo sperato, anche se siamo increduli, se non crediamo di meritare tanto, pensiamo una cosa: la fortuna può averci ignorato per tutta la vita ma sa cambiare idea, sa sorprenderci e regalarci stupore, sorpresa e felicità.
Lei sa cosa sta facendo, sa da chi deve andare, l'importante é non cercarla ossessivamente, non infastidirla perché se la prende a male e di sicuro cambierà strada. L'importante é non confonderla con la fede, con le religioni. Sono un campo fuori dalla sua competenza.
Non può ignoraci per sempre, non può scegliere sempre le stesse persone. Non può sempre fare finta di niente e cambiare lato della strada quando ci sente arrivare da lontano.
A noi non resta che aspettare e nel frattempo lavorare duramente, impegnarci a fondo, mantenerci leali, onesti e rispettosi di tutti perché quando alla fine questa dea giungerà non debba pentirsi della scelta.
Aspettiamo e viviamo con rettitudine, prima o poi lei arriverà.
É ciò che mi appresto a fare io.


Nell'attesa non mi resta che augurarvi buona fortuna.