Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante direi.
Chi non ci vorrebbe entrare? Chi non vorrebbe restare
chiuso in un posto del genere da un commesso distratto e passarci la
notte (certo avendo scorte d'acqua e qualche cioccolatino in borsa)?
Da dove cominciare, sarebbe il mio problema, seguito dal
trovare una fonte di luce sufficiente ed un giaciglio pietoso per le lunghe ore
a venire, da dove cominciare, dicevo. Mi affido al caso, pesco dal mucchio e
vedo cosa è uscito fuori o mi preparo un elenco di titoli mai letti prima da
cui non può prescindere la mia e l'altrui esistenza?
Ma sono così importanti i libri? E se lo sono allora come
mai non riscuotono lo stesso successo non so, di Amici di Maria de Filippi
oppure di Facebook (che pure un libro ce l'ha nel nome)?
Gente più altolocata e più intelligente di me ha di
sicuro considerato, studiato, analizzato il problema e fornito le risposte, ora
come ora non mi interessano. Ora voglio solo cullarmi nella mia fantasticheria,
voglio immaginare di essere chiuso in un posto pieno zeppo di libri da sfondare
quasi il pavimento. E che quelli appassionati di tele minchiate o drogati di
social network vadano all’inferno, io me ne resto nel mio paradiso. Sì, ora
come ora è così che mi immagino il paradiso, un posto dove le ore del giorno (e
della notte per gli amanti delle letture notturne) si protraggono all’infinito,
dove si hanno a disposizione tutti i titoli prodotti dall’umanità in tutti i
tempi e si trova tutto il tempo che si vuole (e senza essere interrotti dal
telefono o altro) per leggerseli in paradisiaca pace.
Non saprei da dove cominciare, mi butto sull’opera del
Sommo Poeta oppure viro a nord e mi abbuffo di tragedie shakespeariane, passo
subito agli americani, sì ma quali, Steinbeck, Kerouac, Hemingway o Amado, García
Márquez, Isabel Allende?
Vado sui classici, Cicerone, Virgilio o
mi butto sui contemporanei? Che importa, tanto ho tutto il tempo che voglio per
leggerli tutti, posso rileggere la Bibbia tre volte di fila…
Poi mi volto, vedo la mia stanza, la tastiera, le
mie cose, il mondo reale, e la fantasia svanisce; sul comodino l’ultimo
Camilleri, una trilogia di Evangelisti, una biografia di Bruce Lee, la Bibbia , le Bucoliche di Virgilio. Nella vita le
giornate sono fatte di ventiquattro ore esatte, di impegni di famiglia, di
lavoro, di telefono acceso e purtroppo anche di cose meno utili come social
network e programmi insulso - televisivi. Il tempo per leggere, beh ce lo
ritagliamo come si può spesso sacrificando i rapporti umani, le conversazioni.
Adesso devo andare, sono stato al computer anche troppo,
un libro mi aspetta!
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