venerdì 7 settembre 2012



Finalmente un'immagine rasserenante. Invitante direi.
Chi non ci vorrebbe entrare? Chi non vorrebbe restare chiuso in un posto del genere da un commesso distratto e passarci la notte (certo avendo scorte d'acqua e qualche cioccolatino in borsa)?
Da dove cominciare, sarebbe il mio problema, seguito dal trovare una fonte di luce sufficiente ed un giaciglio pietoso per le lunghe ore a venire, da dove cominciare, dicevo. Mi affido al caso, pesco dal mucchio e vedo cosa è uscito fuori o mi preparo un elenco di titoli mai letti prima da cui non può prescindere la mia e l'altrui esistenza?
Ma sono così importanti i libri? E se lo sono allora come mai non riscuotono lo stesso successo non so, di Amici di Maria de Filippi oppure di Facebook (che pure un libro ce l'ha nel nome)?
Gente più altolocata e più intelligente di me ha di sicuro considerato, studiato, analizzato il problema e fornito le risposte, ora come ora non mi interessano. Ora voglio solo cullarmi nella mia fantasticheria, voglio immaginare di essere chiuso in un posto pieno zeppo di libri da sfondare quasi il pavimento. E che quelli appassionati di tele minchiate o drogati di social network vadano all’inferno, io me ne resto nel mio paradiso. Sì, ora come ora è così che mi immagino il paradiso, un posto dove le ore del giorno (e della notte per gli amanti delle letture notturne) si protraggono all’infinito, dove si hanno a disposizione tutti i titoli prodotti dall’umanità in tutti i tempi e si trova tutto il tempo che si vuole (e senza essere interrotti dal telefono o altro) per leggerseli in paradisiaca pace.
Non saprei da dove cominciare, mi butto sull’opera del Sommo Poeta oppure viro a nord e mi abbuffo di tragedie shakespeariane, passo subito agli americani, sì ma quali, Steinbeck, Kerouac, Hemingway o Amado, García Márquez, Isabel Allende?
Vado sui classici, Cicerone, Virgilio o mi butto sui contemporanei? Che importa, tanto ho tutto il tempo che voglio per leggerli tutti, posso rileggere la Bibbia tre volte di fila… 
Poi mi volto, vedo la mia stanza, la tastiera, le mie cose, il mondo reale, e la fantasia svanisce; sul comodino l’ultimo Camilleri, una trilogia di Evangelisti, una biografia di Bruce Lee, la Bibbia, le Bucoliche di Virgilio. Nella vita le giornate sono fatte di ventiquattro ore esatte, di impegni di famiglia, di lavoro, di telefono acceso e purtroppo anche di cose meno utili come social network e programmi insulso - televisivi. Il tempo per leggere, beh ce lo ritagliamo come si può spesso sacrificando i rapporti umani, le conversazioni.
Adesso devo andare, sono stato al computer anche troppo, un libro mi aspetta!

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