martedì 4 settembre 2012




Giro in auto per la collina di Torino. Il percorso è quasi obbligato dal traffico, corso Casale, passaggio davanti la Gran Madre. Poi svolto a destra e la strada inevitabilmente prende a salire. Siamo in collina, la famosa zona collinare oltre il fiume Po che ci guarda placido, grigio e gonfio per le recenti piogge.
Siamo nella zona "in", in pieno quartiere di ricchi, dove ovunque ti giri, vedi ville circondate da giardini e cancelli pieni di antifurti, palazzine moderne ma ricercate nello stile, antichi villini dallo sfarzo un po' barocco.
Mia figlia commenta compiaciuta il buon gusto della zona.
Io ci penso un momento. Facile, mi dico, avere buon gusto. Anche i poveri hanno buon gusto però. Le vetrine attirano decine di persone ad ammirare l'ultimo modello di Rolex in vetro zaffiro e movimento automatico, uomini e donne che un Rolex non lo compreranno mai. Per non parlare delle donne che ammireranno una collana di perle naturali dalla lucentezza incomparabile e dal prezzo stimabilissimo. Per non parlare delle gite dal concessionario al solo scopo di farsi gli occhi davanti alla berlina, novità della casa dai sedili rifiniti a mano e dalla strumentazione degna di un lancio su marte e dal prezzo vergognosamente inarrivabile quasi quanto il pianeta citato, almeno dalla classe media. 
Tutti, dicevo, abbiamo buon gusto o almeno la maggior parte di noi.
Avendo molti soldi però è più facile dimostrarlo...

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