martedì 2 agosto 2016

Sport estremi







Ci sono cose fatte per stare assieme.
Il formaggio con le pere.
La cozza e lo scoglio.
Due innamorati, sotto la luce della luna su una spiaggia deserta.
A volte anche una moglie e suo marito.
Ma non sempre.
Ci sono momenti in cui le cose devono, e sottolineo devono, stare distanti.

Le cozze, per esempio, per dare il meglio saranno messe in un tegame con pomodoro, aglio e peperoncino ma prima dovranno essere staccate dal loro scoglio.
E' inevitabile questo strappo nell'esistenza, questo squarcio tra le parti, questa dicotomia.
Anche i due innamorati che sotto la luna saranno stati una cosa sola, mani nelle mani, occhi negli occhi, dovranno accettare che l'alba arriverà e con la luce del giorno ognuno dovrà prendere la direzione di casa propria.
Anche la moglie e il proprio marito dovranno accettare qualche momentaneo distacco, vuoi per il lavoro, vuoi per impegni improrogabili, anzi alcune volte la separazione è consigliata, fortemente consigliata!

Giunge ineluttabile il momento dello shopping, della spesa, delle compere.
Questo è il momento, non un attimo prima né un attimo dopo, per il marito di defilarsi, di sparire, di darsela a gambe.
Non per cattiveria, no. Una mano con la pesante sporta si potrà dare, di sicuro volentieri, all'arrivo della consorte, a cose fatte.
Ma mai indugiare, mai mostrare debolezza e cedere alle lusinghe di una carezza, di un sorriso.
Il marito sa bene che l'attività non è compatibile con l'altro sesso.
Un uomo esce per comprare delle viti, progetta il lavoro, calcola quanti pezzi necessiteranno, misura le dimensioni e la forma del foro, si reca dal ferramenta all’angolo, compra il necessario senza indugiare tra la merce, prende il resto, saluta e torna a casa.
Una donna esce per fare shopping, già il nome richiama uno sport faticoso, forse estremo. Running, spinning, rafting; non si può affrontare lo shopping con una donna senza un duro e meticoloso allenamento.
Forse se avete fatto un allenamento mirato alla traversata del canale della Manica a nuoto o se siete pronti alla cronoscalata della cima Coppi sul passo dello Stelvio al giro d'Italia, potete immaginare la fatica che vi attende.
Una donna, dicevo, esce per dello shopping quando ha qualche ora libera, si reca non al negozietto sotto casa, no, troppo facile. Sceglie un grosso centro commerciale, di quelli con due, trecento negozi.
Pretende non dico di entrare ovunque ma uno sguardo alla vetrina di tutti, quello sì. Giusto per avere un’idea dei prezzi. Poi dopo dodici chilometri di corridoi, scale mobili, esposizioni, decide di provare un altro centro poco lontano e sicuramente più economico.
Così abboccate all'esca e accettate di accompagnare la moglie in un altro girone infernale, che nemmeno Dante avrebbe potuto immaginare così terribile, venticinquemila metri quadrati di vestiti, mobili, oggetti d'arredo, tende e altre cose inutili ai più.
Girate al guinzaglio, scioccati e inebetiti, non capite cosa cerca la vostra donna, forse perché non lo ha ancora capito lei stessa.
E qui sta l'inghippo, il mistero per ogni esponente del genere maschile, come si possa uscire per comprare qualcosa quando non si sa ancora cosa si voglia comprare!

Allora la donna farà una cosa che può condurre fino alla follia il marito più razionale: proverà a caso una decina di capi disparati, gonne, biancheria intima, camicie e maglioni, e uscirà sbuffando e mormorando tra se:

ma qui non hanno proprio niente!



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