Come ti trovi qui?
La domanda è retorica e
molto umana.
Lei, se di lei si può
ancora parlare poiché in questo posto il genere è un concetto del tutto antropico,
non sa come rispondere.
Qui è tutto magnifico,
tutto perfetto.
Mai, in nessun modo
concessole, avrebbe sperato di trovare tutto ciò che la avvolge. Perché dove è
adesso, sempre che di concetti come adesso, prima o dopo si possa parlare perché
anche questi concetti fanno parte dell’effimera e breve vita terrestre, dov’è adesso,
dicevamo, tutto avvolge e si è parte di tutto.
L’impatto è stato
magnifico e allo stesso modo devastante.
Perdere in un istante
tutte le convinzioni, le certezze, le acquisizioni apprese durante una vita
intera potrebbe essere drammatico ma di fronte alla conoscenza e alla
realizzazione di ciò che si è divenuti, diventa facile e dolce il trauma del
passaggio e si ha la consapevolezza che nessun termine di qualunque lingua,
dialetto, idioma mai apparso, possa descrivere questa emozione.
Detto questo, l’entità
piena di luce rinnova la domanda.
Come ti trovi qui?
Allora l’anima (non è accordato
definirla altrimenti, sulla base dei miei limiti) prova a rispondere.
Qui è infinitamente
meglio di quanto potessi mai chiedere, quando ero una persona e pregavo, non
avrei mai potuto immaginare questa bellezza, questa pace.
La risposta è
affrettata ma l’entità appare soddisfatta.
Lei lo capisce ed entra
immediatamente a far parte di questa soddisfazione.
Ho potuto ritrovare l’essenza
più intima delle persone che mi erano mancate e questa è fonte di gioia.
Anche questa
precisazione provoca soddisfazione in questo mondo, nel quale spazio e tempo
non esistono ma abbondano le sensazioni.
Ricordi il tuo nome?
Chiede l’essere che tuttavia non nasconde la capacità di conoscere tutte le
risposte alle domande passate, presenti e future.
Sì, certo, risponde lei,
ricordo tutto, il mio nome, i momenti felici e anche quelli amari ma questi
ultimi non mi danno più dolore.
Sai che dovrai
scegliere cosa diventare?
Mi sembra di saperlo
così come mi sembra di sapere infinite cose da quando sono qui.
La luce circonda tutto
e permette di vedere oltre l’essenza delle cose fisiche.
Allora avrai capito che
puoi scegliere. L’eternità è un periodo molto lungo senza un compito da portare
a termine, detto in vocaboli molto umani.
Rosa o perlomeno colei
che è stata Rosa, apprezza il modo in cui quell’entità così potente e magnifica,
si è approcciata, quasi come se fossero due comuni persone che parlano, dopo un
incontro in una via di paese.
Il concetto di paese
applicato all’universo le pervade i sensi di una muta e allegra risata.
Sì, ho pensato cosa
vorrei diventare.
Ti avverto, si tratta
di un compito di grande responsabilità. Nessuno può obbligarti e saresti
comunque nella grazia e nella pace anche se non volessi farlo.
Ma io voglio.
Bene. Allora presto
vedrai molto meglio e saprai ancora più cose.
Lei appare quasi
incredula che si possa vedere meglio di così ma è felice di sentirlo
pronunciare.
Sai già di chi dovrai
prenderti cura?
Mi sembra di avere
capito e non sai quando mi renda felice.
Credimi, lo so. E so
che svolgerai bene i tuoi compiti.
In termini umani siamo
sempre stati soddisfatti di come hai condotto le cose, della serietà e dell’impegno
e della preghiera con cui ci hai sempre affidato tutto. Non potrai che fare
bene.
Rosa è entrata da poco
in questo mondo ma già la sua luce è incredibilmente potente.
Tra le cose che saprai
ci sono i dettagli umani, la bimba nascerà tra poco meno di un anno, porterà
con sé gioia, amore e sapienza e così sarà chiamata.
Sarà il sole della sua
famiglia e porterà con sé, come fanno tutti i nuovi nati, l’odore e il sapore della
magnificenza di cui disponiamo qui. Tu dovrai essere pronta per quel momento.
L’entità un tempo
chiamata Rosa è consapevole, sa che sarà pronta e sapere che avrà questo
compito è per lei un’ulteriore benedizione.
Secondo concetti
prettamente secolari, il perpetuarsi di una famiglia attraverso una nascita è
uno dei doni più preziosi che ci siano e sapere che accadrà nella sua famiglia,
la colma di gioia.
Bene.
Lei è attorniata da
quanti formavano la propria famiglia in vita e che la attendevano per esultare
della sua presenza e ora che le è stato affidato questo compito prezioso,
aumenta ancora, se possibile, la sua felicità.
S’immagina che sulla
terra qualcuno possa fantasticare di lei come un essere dotato di grandi e
candide ali, come siamo ingenui e ignari prima di giungere in questo mondo, e
il pensare all’essere con le ali la farebbe ridere ma qui concetti come
pensiero e risata sono limitanti perché semplicemente fanno parte dell’essenza
di tutte le cose e sono costantemente parte anche di lei.
È felice di poter
custodire questa bimba che verrà e sarà felice di poterlo fare quando nascerà una
bimba da questa e per quella che verrà ancora dopo, senza limite di tempo.
Né di amore.
È questo che fanno gli
angeli.
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