lunedì 18 novembre 2019

Vite rispettabili 2












-Buon giorno. Vorrei sapere quanto costano gli occhiali in vetrina.


La donna ha una bella voce e modi gentili.
Quello che stona è il livido intorno all'occhio.


-Questo modello è in offerta speciale.


Risponde il commesso, imbarazzato per averla fissata qualche secondo di troppo.
Lei si è accorta dello sguardo e, infatti, si sente in dovere di dare spiegazioni.


-Stavo tagliando l'insalata quando ho messo un piede su una foglia di lattuga… ho centrato lo sportello aperto della cucina…


-Non si preoccupi signora, la tranquillizza il commesso, gli occhiali le stanno bene e nascondono la ferita… via, le faccio lo sconto.


Lei esce dal negozio, furtiva come una ladra.

È contenta che gli occhiali da sole coprano i suoi occhi e pazienza se oggi è nuvoloso. E’ contenta di non sentire sulla pelle lo sguardo curioso di quel giovane. E’ contenta di non percepire più il suo giudizio, penetrante e doloroso come quello delle persone che per strada la osservavano con insistenza.


Il commesso dal canto suo, la guarda uscire e pensa, chissà su quante foglie di lattuga è già scivolata questa settimana o magari su carte di caramella o bucce di banana… chissà se le capita spesso di alzarsi di notte e inciampare e chissà quanti sportelli e porte lasciano aperti in quell’appartamento di gente sbadata, pronti a venire incontro allo zigomo dell’incauto, alla fronte del maldestro.
E pensa anche che quella donna si alzi di notte più spesso di un vecchio con l’ipertrofia prostatica.

Peccato, mormora tra sé, poi, non potendo fare altro, torna alle sue incombenze quotidiane.

Lei intanto è già lontana dal negozio, cammina con buon ritmo, è distante da casa e vuole rientrare per pranzo. Non fa quasi mai acquisti nel suo quartiere ma sceglie di fare lunghe camminate o di prendere la macchina e arrivare al centro commerciale, l’importante è non incontrare nessun conoscente.

A pranzo sarà sola, un’insalatina potrà bastare ma vuole preparare qualcosa di speciale per cena. Un brasato, o forse del pesce. Il vino c’è, anche quello bianco e lei è molto brava in cucina.

Sa che deve farsi perdonare qualcosa da suo marito e sa anche che lui la perdonerà facilmente. E’ così comprensivo e se a volte perde la pazienza, è solo perché è stanco.

Suo marito lavora molto, è sempre via, guida tante ore e torna a casa tardi. Lei comprende tutti questi problemi e capisce che un uomo, in quelle condizioni, a volte non controlli il proprio nervosismo e abbia bisogno di sfogarsi. Nonostante lo comprenda bene, a volte non è brava a gestire il loro rapporto e la conversazione e dice delle cose che non dovrebbe pronunciare. Lei si odia perché ritiene di essere la sola causa degli scatti d’ira di suo marito.

Ma stasera cucinerà per lui, e sarà gentile, lo ascolterà e lui, che è sempre stato un marito comprensivo, lascerà scorrere i problemi nel passato e la guarderà come sa fare lui, facendola sentire una donna speciale.


Ora è a casa.

Sente l’odore di tabacco che lui si lascia sempre dietro, perché ha l’abitudine di accendere la sigaretta quando ancora è nell’ingresso, e avverte un brivido incontrollato di paura.
Poi si sente una sciocca.

Si toglie gli occhiali e si dirige all’interno, verso la sua cucina, verso le sue pentole, verso la sua perfetta, unica, invidiabile vita.


Una vita del tutto rispettabile.


















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