lunedì 4 febbraio 2019

Cade la neve









Cade la neve.
Cade in silenzio.
Come in silenzio si resta nei luoghi solenni.
In silenzio, così come spesso, in silenzio, sono progettati i cambiamenti più importanti.
Come in silenzio opera chi è capace delle cose migliori, tra tanti che urlano.
Cade la neve e non fa rumore.
E ogni rumore è in grado di azzerare.

Cade la neve e ricopre lenta tutte le cose.
Nasconde la neve, le strade imperfette, le buche, cela le crepe e le storture.
Copre i sacchetti dei rifiuti, abbandonati sui marciapiedi. Copre le macchie di olio motore e le foglie ammuffite. Rende pulita l'aria che prima era satura di polvere, inquinata e appestata da troppi vizi e poche virtù, che solo a respirarla ci rendeva più cattivi e più stupidi.

Cade piano la neve.
Non ha fretta, è un lavoratore ostinato e tranquillo, che niente e nessuno può fermare.  Scende lenta e inesorabile, un mare d'acqua congelata, cristallizzata, leggera come piume e pesante come cemento, che sembra galleggiare nell'attesa di impolverare la superficie delle cose.

Una pagina bianca, perfetta, come ci piacerebbe tante volte avere a disposizione, quando le cose non vanno come vorremmo e farebbe comodo ricominciare da zero.

Cade la neve e tutto sembra purificare.
Quello che ieri ci sembrava anonimo e scontato, brutto e sporco, oggi ci appare puro, poetico e artistico.
Un'infinità di bianche opere, di fredda bellezza.

Cade la neve su di noi.
E ci rende puliti e perfetti, o a volte
solo bagnati e intirizziti.






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