Sono un uomo, questo lo
ricordo.
Se posso ricordare il
dolore, se posso ricordare gli urli e le bastonate sulle gambe allora so che
sono un uomo.
Ma non ricordo il mio
nome.
Se posso vedere i
lividi sulle braccia e sulle mani, posso ricordare che sono un uomo.
E quando i lividi
sbiadiscono e si confondono col nero della mia pelle, ci pensa il dolore a
ricordare.
Ma non ricordo il mio
nome.
Sono un uomo, se posso
ricordare il male che fanno le pietre appuntite quando non hai scarpe e devi
scappare. Se posso pensare che sono vivo solo perché so correre bene, mentre
tante donne e i vecchi sono caduti sotto il fuoco dei fucili.
Ma non ricordo il mio
nome.
Sono un uomo se posso
capire dove si trova lo stomaco anche senza avere studiato, perché è quello il
posto che duole e che sembra un pozzo vuoto e asciutto, quando non hai da
mangiare.
Ma non ricordo il mio
nome.
Sono un uomo perché ho memoria.
Ricordo la pelle calda
della mia donna. Ricordo il suo profumo come quello dei fiori freschi. Sento
ancora la sua voce mentre canta verso il sole del mattino. Sono un uomo perché
so bene di essere stato abbracciato, so di essere stato amato.
Ma non ricordo il mio
nome.
Ora tutto è cambiato.
Non ho più nulla.
Mi hanno tolto la casa
e la famiglia.
Mi hanno sequestrato i
documenti. Non ho più nessuna carta che dica chi sono.
E quando non avevo più
nulla mi hanno tolto la dignità.
Alla fine mi hanno
privato della speranza.
Si può ancora dire
uomo, chi è senza speranza?
Io dico di sì. Sono
ancora uomo perché posso scappare, fuggire assieme ad altri su di una barca
senza speranza.
Perché non sono
riusciti a cancellarla del tutto.
Perché tutti noi
abbiamo ancora speranza ed è questo che ci fa ancora uomini.
Allora sono un uomo?
Ora ricordo il mio
nome.
Ma le carte, i
documenti sono stati distrutti.
Nessuno conoscerà il
mio nome.
Dunque non sono più un
uomo.
Quando tutto questo blu
diventerà più nero della mia pelle. Quando questo sale smetterà di bruciare
sulle mie ferite e questa schiuma smetterà di rendere ciechi i miei occhi,
quando queste onde m’inghiottiranno, allora, non sarò più nulla.
Diventerò cibo per i
pesci.
Mi dissolverò e le mie
ossa finiranno sul fondo di questo freddo mare.
Non sarò più nulla
perché nessuno saprà il mio nome.
Sarò di nuovo uomo solo
se qualcuno si ricorderà di me.
Se ricorderà il mio
nome.
Un uomo che ha provato
amore, dolore, distacco e disperazione, speranza.
Un uomo con un nome.
E il mio nome è Epher.
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