venerdì 18 settembre 2015

Nonnina, che occhi grandi che hai







Nonna, che orecchie grandi, nonna che mani grandi che hai.
E cosi via, nelle favole, nelle barzellette e nelle storielle. Ma nella realtà?
Le cose non stanno sempre così, come descritto nelle opere di fantasia. Le cose non sono mai così semplici e lineari.
Allora come stanno?
Mi viene in mente qualche esempio.

Nonna di tipo uno.
Ieri sei venuta a trovarmi, nipotina mia, che gentile, che cara che sei. Lo so che non mi hai trovata, non ero a casa. Avevamo da tempo organizzato, con le amiche del circolo del ricamo, questa gita, non potevo perdermi una giornata così bella e soleggiata come era quella di ieri. Ci siamo trovate, con le altre amiche, nella piazza davanti la parrocchia, l'autista del pullman era un tipo muscoloso, un gran fisico e un cappellaccio da cowboy stile Indiana Jones, che ci ha fatto girare la testa per tutto il viaggio e la Giulia gli avrebbe pure fischiato se non fosse che ha la dentiera che le balla e non esce nessun fischio. Inutile che fai finta di scandalizzati, cara la mia nipotina, sarebbe piaciuto anche a te quel bel fusto, ma che stavo dicendo? Ah, si! Siamo arrivate sotto una montagna bellissima e il rumore del fiume e della cascata si sentiva forte, pensa che a molte ha fatto scappare la pipì, fortuna che siamo organizzate con i cambi. Così ci siamo fatte accompagnare dal tipo sul ponte, quello famoso, bello alto, dove i turisti arrivano come mosche sul miele, pensa che quei giovinastri antipatici che organizzano le cose al ponte stavano per rovinarci la giornata ma alla fine si sono convinti a legarci questo benedetto elastico e poi tutte, a turno, abbiamo fatto uno splendido tuffo. Quante risate, pensa che la Giulia ha tolto la dentiera e l'ha conservata nello zaino perché aveva paura di perderla nel fiume di sotto...
C'è solo un problema, di questo passo il centrino non lo finirò più...

Nonna di tipo due.
Brava la mia nipotina, che viene a trovarmi anche se ha così poco tempo e tante cose da fare. Ma te ne danno da mangiare i tuoi genitori? Sei così magra e pallida, vieni qui, siediti a tavola che oggi ho preparato la parmigiana di melanzane, lo so che tua madre non la sa fare, assaggia questa, da brava, buona vero?
Ma vedo che hai appetito, tiro fuori le polpettine di pesce, sono buone anche fredde, no, non dire di no, ti fanno bene e già che ci siamo assaggia anche due olive all'ascolana, le ho fatte stamattina ma io non le posso mangiare, eccole, facciamo tre, brava così mi fai contenta. Mangia che ti riprendi, prendi anche questo flan di verdure che la verdura ci vuole, non dire no a nonna, anzi ora ti faccio vedere cosa ho fatto stamattina, si hai indovinato, la torta della nonna, con la ricotta e le uova e le scaglie di cioccolato, come piace a te. Me lo sentivo che oggi saresti passata, ora te ne taglio una bella fetta e il resto te lo impacchetto e te lo porti a casa, ma non farlo vedere a tuo padre, amore di nonna che altrimenti la mangia tutta lui...

Nonna di tipo tre.
Ciao cara, Gina vero? No, scusa Carola, vero, perdonami ma sono un po' smemorata. Si, sto bene ma tu, perché non ti sei fatta  più vedere? Ah, sei passata ieri mattina? Davvero? Giusto, mi hai portato il giornale che ti avevo chiesto? Come dici, non ti ho chiesto nessun giornale? Allora a chi l'ho chiesto? Scusa è che mi sono confusa...non importa del giornale, tanto finisce sempre che lo lascio da qualche parte e me ne dimentico, proprio come ha fatto qualcuno con quella copia, vedi? Quella sul tavolo, non è mia, chissà chi l'ha lasciata lì. Ma come va la scuola? Come? tu non vai più a scuola? Vai a lavorare? Ma non sei Gina, che fa la quarta liceo? Ah, tu sei Carola e lavori? Scusa, ti avevo scambiata con tua cugina, quella che va a scuola, chissà perché non si fa mai vedere quella lazzarona, ma dove lavori tu, di bello? In un col senter? Cosa sarebbe? Ah, un posto dove si fanno molte telefonate? Ho capito. Ma mi raccomando, non farti riprendere dal capo perché te ne stai sempre al telefono... Adesso te ne vai? Stai ancora un po', no, se non puoi vai pure, magari devi ancora fare i compiti. Vai e riposati che la scuola è pesante. Ciao Gina, e se la vedi, di a tua cugina Carola di venire a trovarmi...

Naturalmente ci sono infiniti tipi di nonna che qui per carenza di spazio e di tempo non possiamo descrivere. La cosa importante non è se abbia o meno le orecchie grandi, se sia giovanile e sconsiderata, se sia un impareggiabile cuoca o confusa e smemorata come il pesce Dori.
La cosa importante è solo una, non dimenticarsene mai.

La nonna è la nonna, nonostante gli occhi grandi.




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