sabato 5 settembre 2015

Piccoli inutili gesti quotidiani








Capita, a volte, di sorprendere qualcuno mentre compie un gesto, per cosí dire, inopportuno, inadeguato, inappropriato.


Automobilisti che, fermi al semaforo rosso, mettono le dita nel naso, uomini che credendosi non visti si aggiustano il cavallo dei pantaloni, studenti che si passano bigliettini con le equazioni risolte.


Non mi era ancora capitato di sorprendere me stesso a fare qualcosa.
Prima d'ora.


Mi sono sorpreso a fare cose inutili.
Mi spiego.


Tutto è cominciato davanti allo specchio del bagno. Una faccia mi guarda seria. Fili bianchi tra i capelli, profonde rughe intorno agli occhi, solchi sulle guance.
Rughe d'espressione, mi dico compassionevole, si vede che ho molto riso. Ma il viso mi rimanda uno sguardo ancora più severo. La realtà è che vivo nel cinquantesimo anno ed è normale che sulla faccia ci siano i segni esteriori del tempo che passa.
E quindi?
Cosa c'entra questo col fatto che mi sono sorpreso a fare cose inutili?
C’entra, c’entra.
Il tempo passa e noi non siamo immortali.
Quindi perchè perderlo? Il tempo è il nostro bene più prezioso e noi fatichiamo a capirlo.
Ci ostiniamo a fare cose inutili, cose che non cambieranno di una virgola la nostra vita né quella degli altri.
Passiamo intere ore a capire come funziona il nuovo smartphone, credendo di meritare così una laurea honoris causa in informatica, passiamo i pomeriggi a personalizzare la rubrica, ad ogni contatto un colore dedicato, la foto giusta, la suoneria più azzeccata.
Molestiamo amici e parenti perché ci spieghino i segreti tecnologici che non ci sono ancora stati rivelati. E quando questo gioiello della tecnologia è pronto ce ne dimentichiamo, trascurando di telefonare, ogni tanto, a chi ha bisogno di sentire la nostra voce.
Passiamo le vigilie delle nostre feste cercando inutilmente di comprare tutti i regali, regali per tutti a ogni costo, ci riempiamo di oggetti pacchiani che andranno a prendere polvere su qualche remoto scaffale o nel migliore dei casi finirà in qualche pesca di beneficenza e lo ricompreremo ignari e ingenui.
Passiamo ore inebetiti davanti ai nostri televisori, osservando le immagini senza guardare, sentendo senza ascoltare per rivolgerci dei cenni e dei grugniti in modo che le nostre parole non vadano a disturbare le trasmissioni.
E soprattutto dedichiamo attenzione e considerazione a tante persone, magari per educazione o per dovere ma a volte per piaggeria, convenienza e vanità. Perdiamo tanto tempo a sentire lamentele, pettegolezzi, cattiverie. Parliamo di niente, di fumo, di cose inutili che non ci rendono migliori, con persone fatte di niente, fatte di fumo, persone che di sicuro ci rendono peggiori.


Quanto tempo perdiamo senza pensarci.
Ma ora che mi sono sorpreso non posso più fare finta di niente.
Alla soglia dei cinquanta, devo cominciare a valutare come utilizzare il mio tempo.
A smettere di sprecarlo facendo cose che non ho voglia di fare e parlando con persone con cui non ho voglia di parlare.
Spegnendo il telefono quando non voglio essere interrotto e chiamando chi non sento da tempo invece di rimpiangerne la mancanza.


Penso che uno degli auguri più belli che si possano fare sia questo.

Migliorate il vostro tempo. Lasciate da parte le cose inutili.

La vita sarà bella.





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