venerdì 6 febbraio 2015

Si, viaggiare






Se avete avuto di recente una delusione, non importa se grossa o piccola, se vi sentite annoiati, amareggiati, stanchi, disillusi. Se siete stati lasciati, traditi, abbandonati, dimenticati, isolati. 
Se siete avviliti da un lavoro anonimo, ingombrante, assurdo, monotono. Se siete assaliti dalla noia della routine quotidiana allora avete bisogno di un idea che risolva in una volta tutti i vostri problemi.
E questa è la mia idea.

Avete bisogno di un viaggio.

Dovete partire al più presto, cambiare aria, paese, continente.
Dovete tagliare la corda, spezzare le catene, recidere il cordone che vi tiene legati al passato.

Dopo i primi attimi di panico e apnea vi accorgerete che riuscite a respirare a poco a poco regolarmente poi più velocemente per l'eccitazione che cresce.
Fregatevene dei programmi già fatti, dei piani già stabiliti, infischiatevene dei musi lunghi che vi circonderanno, delle facce scure di coloro che per puro egoismo, pur avendovi sempre tra i piedi, faranno di tutto per non dover rinunciare a voi.
Sono loro ad avere bisogno, ricordatelo.
Smettetela di pensare e ripensare a cose del tipo: farò bene a partire? dovrei rimandare? forse è un errore, forse dovrei restare, sarebbe meglio non andarmene...

Palle, tutte palle.

Voi avete bisogno di fuggire dalla prigione che, con il compiaciuto aiuto dei vostri cari, vi siete costruita attorno.
Allora basta con le ciance, smettete di leggere questo inutile blog e correte a fare le valigie.
Prendete una cartina, meglio se mondiale, chiudete gli occhi e piantate l'indice su un punto a caso... no, ammetto di avervi elargito un consiglio troppo rischioso e decisamente stupido. 
Diciamo che se avete un vecchio sogno nel cassetto questo è il momento di aprire quel polveroso cassetto e di tirare fuori il sogno. E mentre ci siete, in quel cassetto ficcateci tutti i dubbi residui e lasciateceli ben chiusi...

Viaggiate leggeri, un trolley, uno zainetto, un sacco possono bastare. Un paio di tascabili, fazzoletti e biancheria, un paio di cambi. Un cappello per il sole infuocato e la pioggia battente.
Dimenticate l'elettronica, potreste trovarvi in luoghi dove la corrente elettrica si trova solo nel cielo sotto forma di saette. Portate un notes e qualche penna che mica lo sapete quando l'ispirazione arriva.

Non fate troppe foto, un cielo stellato, un panorama, un viso si vedono meglio se non li guardate attraverso un mirino o un display.
Fate biglietti di sola andata, quando sarà ora di tornare indietro lo capirete.
Ricordate le persone che incontrerete durante il viaggio, sono quelle che vi hanno regalato una parte di loro senza chiedere nulla in cambio. 
E non dimenticate di infilare nel vostro bagaglio la cosa più importante.
Il vostro più bel sorriso.
Senza quello non andrete da nessuna parte.






Nessun commento:

Posta un commento