sabato 26 novembre 2022

La mia giornata è una pagina bianca

 




 

Visti dalla copertina, tutti i libri felici si assomigliano. Quando si aprono e si legge l’incipit, ognuno è felice o meno a modo suo.

Questo, senza voler mancare di rispetto al celebre Tolstoj, rende ogni libro unico.

La prima pagina è la più difficile. La più complicata. La più ostica.

La prima pagina è il terrore di ogni scrittore. Nessuno è immune, non esistono vaccini che proteggano dal terribile morbo chiamato blocco.

La mia giornata è una pagina bianca.

Ogni sera, quando gli occhi si chiudono per la stanchezza, comprendo di avere attraversato un luogo mai visitato prima. Ogni giorno è nuovo, è diverso. È una foresta fitta e oscura, un mare a volte burrascoso e nero, un’isola misteriosa, con un tesoro al termine di un arcobaleno.

Ogni giorno è una pagina da riempire con creatività, con fantasia, con pazienza…

Il lavoro da fare è molto, ponti da costruire, strade da riparare, luci da accendere. Ci sono persone da connettere e riconnettere, argomenti da spiegare, libri da leggere e amici da ascoltare.

La sera la pagina è piena. Ci troviamo errori cancellature, è vero, ma ci sono anche frasi riuscite meglio, parole eleganti e appropriate, piene di amore e di speranza.

Attraversiamo le nostre giornate come si valicano luoghi insoliti, col cuore pieno di timore e incertezza ma anche colmo di curiosità e gratitudine per i doni che ogni giorno la vita ci regala.

Così, spaventato, incerto ma grato chiudo gli occhi sereno e attendo il domani.

Per scrivere la pagina successiva.





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