-Buon giorno. Vorrei
una pianta da regalare ad amici.
-Che tipo di pianta?
Che tipo di amici?
-Non saprei, una con
tante foglie. Bella da guardare… ma poi che c’entrano gli amici?
-Un sempreverde? Una
pianta da appartamento? Che faccia fiori? Per laureati? Gente di cultura?
Professori di economia? Ingegneri informatici? Bidelli?
Non so cosa rispondere.
Se volevo un vegetale da mangiare, sarei andato dal verduriere, vorrei solo una
pianta da portare in regalo. Propendo per una risposta diplomatica.
-Mi consigli lei…
Il fioraio è
professionale, forse troppo.
-Non è così semplice… Vede,
la pianta da regalare va abbinata alla personalità di chi la riceve. Se la
pianta è inserita in un ambiente a lei sgradevole o ostile mi patisce e muore… Abbiamo
qui una bellissima Paetulantis Complex
che deve vivere in case poco rumorose e piuttosto ordinate, alla temperatura
costante di ventidue gradi e mezzo, può ricevere acqua demineralizzata solo
nelle giornate secche, a tal proposito vendiamo un barometro portatile da
legare al tronco, nella misura di quattro gocce l’ora, non si preoccupi al
costo della pianta è compreso un comodo contagocce… ma abbiamo anche questo
bellissimo esemplare di Nobilae Praesuntuosis
che va lucidata minuziosamente, spruzzata con acqua Perrier e le si può
rivolgere la parola dandole del lei.
Sono dubbioso.
Il venditore percepisce
i miei dubbi e insiste.
-Abbiamo una splendida Personalitae Multiplex, dalle foglie di
sedici gradazioni di verde, ha solo bisogno di un’ora di musica classica al
giorno per affrontare i cambiamenti d’umore, meglio se suonata con vinile, una
fialetta di potassio ogni tre settimane e un cucchiaino di humus mattino e
sera. Nei sottovasi c’è anche un comodo libretto d’istruzioni impermeabile…
-Altrimenti?
Il commesso sembra
spazientito ma il tono rimane glaciale.
-Altrimenti sullo
scaffale ho ancora un esemplare di Demagogis
Populae. Deve ricevere la luce di tutte le finestre della casa e va
spostata almeno ogni due ore seguendo le direzioni sud-nord e ovest-est,
inoltre oltre al nutriente liofilizzato ha bisogno di ascoltare la voce umana che
le sussurri morbide parole di apprezzamento perché mantenga la lucidità delle
foglie. Saltuariamente ascolta anche il telegiornale ma solo di alcune
emittenti selezionate.
-Sono indeciso. Faccio
io.
-Lei ha detto che la
pianta deve essere scelta in base alle persone che la ricevono e questi esemplari mi
sembrano un tantino complicati…
Il commesso non
nasconde un’espressione irata.
-Certo che se non
voleva una pianta poteva dirlo, nella strada a pochi metri c’è una gelateria,
può sempre comprare un chilo di pistacchio e cioccolato e fa la sua bella
figura…
-Ma no, non si arrabbi,
è che la pianta mi sembrava un’idea carina, e poi i miei amici sono gente
semplice.
Comincio a sentirmi a
disagio e con amici inadeguati…
Il commesso con voce
sprezzante m’indica un vasetto con una pianta grassa un po’ ingiallita.
-Lì è rimasto un Cactus Adiposus Qualunquis. Mezzo
bicchiere d’acqua di rubinetto al mese e se lo dimentica. Ha superato test di
congelamento mettendolo in freezer accanto al limoncello per mezz’ora e subito
dopo in forno a 220° per trenta minuti. Le patate si sono bruciate, il cactus è
sopravvissuto. Se le va bene è l’ultima pianta che le consiglio…
Ci penso su, poi decido
che i miei amici meritano di meglio.
-Senta, non si offenda,
la ringrazio ma penso che andrò a comprare il gelato…
Mi volto e sto già per
uscire ma sulla porta mi fermo e rientro.
-Ci ho ripensato. Compro
il cactus. Ma non metta fiocchi, è per me!
Mi sembra un bel tipo,
piuttosto resiliente.
A casa mia farà un
figurone!
E si troverà bene
accanto al limoncello ghiacciato e alle patate bruciacchiate…
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