domenica 18 ottobre 2020

Facciamola semplice

 






-Buon giorno. Vorrei una pianta da regalare ad amici.

-Che tipo di pianta? Che tipo di amici?

-Non saprei, una con tante foglie. Bella da guardare… ma poi che c’entrano gli amici?

-Un sempreverde? Una pianta da appartamento? Che faccia fiori? Per laureati? Gente di cultura? Professori di economia? Ingegneri informatici? Bidelli?

Non so cosa rispondere. Se volevo un vegetale da mangiare, sarei andato dal verduriere, vorrei solo una pianta da portare in regalo. Propendo per una risposta diplomatica.

-Mi consigli lei…

Il fioraio è professionale, forse troppo.

-Non è così semplice… Vede, la pianta da regalare va abbinata alla personalità di chi la riceve. Se la pianta è inserita in un ambiente a lei sgradevole o ostile mi patisce e muore… Abbiamo qui una bellissima Paetulantis Complex che deve vivere in case poco rumorose e piuttosto ordinate, alla temperatura costante di ventidue gradi e mezzo, può ricevere acqua demineralizzata solo nelle giornate secche, a tal proposito vendiamo un barometro portatile da legare al tronco, nella misura di quattro gocce l’ora, non si preoccupi al costo della pianta è compreso un comodo contagocce… ma abbiamo anche questo bellissimo esemplare di Nobilae Praesuntuosis che va lucidata minuziosamente, spruzzata con acqua Perrier e le si può rivolgere la parola dandole del lei.

Sono dubbioso.

Il venditore percepisce i miei dubbi e insiste.

-Abbiamo una splendida Personalitae Multiplex, dalle foglie di sedici gradazioni di verde, ha solo bisogno di un’ora di musica classica al giorno per affrontare i cambiamenti d’umore, meglio se suonata con vinile, una fialetta di potassio ogni tre settimane e un cucchiaino di humus mattino e sera. Nei sottovasi c’è anche un comodo libretto d’istruzioni impermeabile…

-Altrimenti?

Il commesso sembra spazientito ma il tono rimane glaciale.

-Altrimenti sullo scaffale ho ancora un esemplare di Demagogis Populae. Deve ricevere la luce di tutte le finestre della casa e va spostata almeno ogni due ore seguendo le direzioni sud-nord e ovest-est, inoltre oltre al nutriente liofilizzato ha bisogno di ascoltare la voce umana che le sussurri morbide parole di apprezzamento perché mantenga la lucidità delle foglie. Saltuariamente ascolta anche il telegiornale ma solo di alcune emittenti selezionate.

-Sono indeciso. Faccio io.

-Lei ha detto che la pianta deve essere scelta in base alle persone che la ricevono e questi esemplari mi sembrano un tantino complicati…

Il commesso non nasconde un’espressione irata.

-Certo che se non voleva una pianta poteva dirlo, nella strada a pochi metri c’è una gelateria, può sempre comprare un chilo di pistacchio e cioccolato e fa la sua bella figura…

-Ma no, non si arrabbi, è che la pianta mi sembrava un’idea carina, e poi i miei amici sono gente semplice.

Comincio a sentirmi a disagio e con amici inadeguati…

Il commesso con voce sprezzante m’indica un vasetto con una pianta grassa un po’ ingiallita.

-Lì è rimasto un Cactus Adiposus Qualunquis. Mezzo bicchiere d’acqua di rubinetto al mese e se lo dimentica. Ha superato test di congelamento mettendolo in freezer accanto al limoncello per mezz’ora e subito dopo in forno a 220° per trenta minuti. Le patate si sono bruciate, il cactus è sopravvissuto. Se le va bene è l’ultima pianta che le consiglio…

Ci penso su, poi decido che i miei amici meritano di meglio.

-Senta, non si offenda, la ringrazio ma penso che andrò a comprare il gelato…

Mi volto e sto già per uscire ma sulla porta mi fermo e rientro.

-Ci ho ripensato. Compro il cactus. Ma non metta fiocchi, è per me!

 

Mi sembra un bel tipo, piuttosto resiliente.

A casa mia farà un figurone!

E si troverà bene accanto al limoncello ghiacciato e alle patate bruciacchiate…

 






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