venerdì 28 giugno 2019

l'importanza di chiamarsi nonno






Questa mattina mi è capitato di sentire alla radio, un'interessante intervista.

La persona al telefono ha superato i novant'anni eppure, sebbene con voce a volte flebile, ha fatto sentire tutta la forza e la decisione delle proprie tesi, supportata da anni di studi scientifici e divulgativi, e tutta la  limpidezza espositiva di chi ha un cervello funzionante a mille.

Le idee fluivano chiare e veloci e in pochi minuti è stato evidente che questa persona ha competenze e un sapere vasti e profondi, e una lungimiranza di gran lunga superiore alla media dell'intellettuale medio .

Il problema semmai è che  chi governa il nostro bel paese dimostra di essere di gran lunga sotto questa media, se non è capace di ascoltare delle semplici indicazioni, neppure quando è chiaro che queste indicazioni sono semplicemente geniali.

Certo, l'analisi del nostro paese che l'intervistato ha esposto  è stata un poco impietosa e decisamente preoccupante ma è chiaro che un'ultranovantenne non ha nessun problema ad essere sincero, anche se ciò significa fare male.

In questi giorni un'altro ultranovantenne sta tenendo in apprensione migliaia e migliaia di appassionati di letteratura, lottando per la vita. Le condizioni di salute sono critiche e non ci sono molte notizie. 
E' chiaro che la vita privata e i problemi di salute sono una questione personale ma quando si raggiunge un livello di notorietà pari a quello di questo signore, è normale che la gente voglia saperne il più possibile.

Io li vedo come dei nonni, nonni che hanno saputo, e sanno tutt'ora, regalarmi e trasmettermi tanti momenti di piacere, piacere per la lettura, amore per  personaggi inventati, interesse per lo studio e l'approfondimento di materie altrimenti ostiche. 
Anni e anni di pubblicazioni editoriali, di trasmissioni televisive, documentari, interviste, rappresentazioni teatrali. 
Insomma questi due "nonni" sono parte indissolubile della nostra e della mia vita e posso solo essere grato per tutto ciò che fanno e per quello che hanno fatto.

Dal canto mio, sono grato per essere stato interessato, attirato, affascinato da persone come Piero e Andrea. 

Siamo circondati da tanta gente, e per fortuna qualcuno lascia sempre un segno più incisivo, un impronta più marcata nella nostra vita.

E quando lo fanno persone come queste, la qualità della vita non può che innalzarsi.




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