mercoledì 19 ottobre 2016

La rete non ammette ignoranza









Non corro mai senza le cuffiette infilate nelle orecchie.
La musica mi fa compagnia. Non solo la musica.

Mentre arranco e mi trascino ascolto i notiziari, le chiacchiere dei conduttori, persino la pubblicità.
Tutto fa brodo.
Il brodo è però spesso interrotto.

Un assolo di chitarra è rovinato da uno squillante tono di campanella.
Una notizia, importante anzi fondamentale, è coperta da una rumorosa pernacchietta, il finale di una barzelletta cancellato da un odioso ronzio.

L'audio della radio sullo smartphone deve, per un obbligo del progettista software, lasciare la priorità agli allarmi riguardanti notifiche, email in arrivo, messaggi e attività di svariate applicazioni.

Tutto questo mette a dura prova mantenere il ritmo, resistere alla fatica, terminare la corsa.
Ma il problema non si limita a tutto questo.

A cena si apparecchia ormai con bicchiere, tovagliolo, posate e cellulare. Tra un boccone e l'altro si risponde a un messaggio, tra il primo e il secondo s’inviano foto di pietanze a parenti e amici.

Tra i banchi di scuola non si passano più i bigliettini con le risposte del compito d'inglese o le soluzioni di quello di matematica, tali preziose informazioni si fotografano e s’inviano sul gruppo della classe.
E al professore che si crede furbo nel requisire gli apparecchi, si consegna il telefono di scorta, perfettamente funzionante ma sostituito perché dotato di scarsi pixel e poca memoria.

Non c'è funzione religiosa, che sia messa, matrimonio o rosario, senza squillo.
Tutti si girano con aria disgustata verso la sorgente del suono, per poi, con fare indifferente, controllare nella borsa se il proprio dispositivo sia stato silenziato o no.

Non c'è biblioteca senza trillo tanto che tra i tavoli serpeggia un'atmosfera da call center.

Non c'è sala d'attesa senza Bolero di Ravel o Cavalcata delle Valchirie tanto che, dai medici, le riviste usate da intrattenimento sono ormai trascurate a vantaggio della colonna sonora proveniente da tasche e borsette.

Non c'è pedone che attraversi, sulle strisce pedonali o meno, senza guardare il display del proprio telefono, che è senz'altro più interessante del percorso fatto mille volte e sempre uguale.

Negli ospedali l'infortunio più frequente tra gli adolescenti è la slogatura del pollice opponibile e la malattia più temuta dai giovani è l'infiammazione tendinea delle dita usate per digitare messaggi.

Il vantaggio di questo nuovo costume è però evidente ai più. Siamo costantemente informati di tutto quello che succede sulla faccia della terra, praticamente in tempo reale.
Che si tratti del matrimonio di un reale di Lussemburgo o della colite del vicino di casa, in rete ci si trova davvero tutto!

E mi sembra il caso di dire che non è più lecito non essere aggiornati, non essere informati.
Come si fa con la rete a non essere sempre sul pezzo?
Finalmente grazie alla rete è nostra responsabilità essere a conoscenza di ogni argomento e non è più tollerato ignorare qualcosa.

Lasciatemi però dire una cosa, avete rotto con tutti questi rumori, avvisi, vibrazioni, campanelli, beep beep, monete che cadono, motori che rombano, violini che stridono, basta con tutti questi suoni molesti…

Ora scusate ma ho sentito un suono di campane... devo rispondere al messaggio!






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