mercoledì 13 maggio 2015

La forza del silenzio









Quest'ultima settimana non ho scritto niente sul blog.
I più attenti diranno di avere letto un post e questo é vero. Ma si trattava di un pezzo scritto diverso tempo fa. In realtà negli ultimi sette giorni non ho messo mano alla tastiera.
Non ne sentivo la forza. Non avevo niente da dire.
E quando non si ha niente da dire é meglio stare in silenzio.
Questo non vuole dire che chi sta in silenzio non abbia qualcosa da dire. Non significa che chi non prova a far sentire la sua voce sia privo di argomenti e opinioni.
Spesso chi urla non ha molto da dire. Spesso chi ha una buona favella la usa per imbonire, convincere, interessare la propria platea ma non é detto che lo faccia nell'interesse di chi ascolta, spesso lo fa nel proprio.
A volte mi accorgo di avere un tono di voce pacato, di parlare con un volume basso. Spesso mi accorgo di non riuscire a interessare, di non risvegliare l'attenzione di chi mi ascolta ma va bene così.

Vorrei avere la forza di spaccare in due i silenzi.
Vorrei colpire con un grosso e pesante randello e frantumare l'indifferenza.
Vorrei infrangere con un mattone il vetro che ci separa.
Colpire ripetutamente con forza il sacco dell'apatia.
Dar fuoco al mucchio di inutili chiacchiere che si frappongono fra le persone.
Vorrei avere la forza di una folla che protesta e scavalca le barriere, essere un elefante che carica contro il sopore, fare molto rumore e lasciare dietro fumo, polvere, lamenti e distruzione.
Ma questo cambierebbe qualcosa?
Quanti si risveglierebbero da quello stato di ipnosi in cui ci hanno ridotto?
Forse molti, forse pochi.

Ma non é questa la soluzione. La soluzione sta nella qualità.
Ne ho già parlato in passato ma oggi ho voglia di ripetermi.
La soluzione di molto se non di tutto sta nel bello delle cose, nel fare bene ciò che facciamo, nel metterci quell'ingrediente che tutti conosciamo, almeno a parole, e che si chiama amore.
Fare qualità non é così difficile come sembra. É molto più complesso dare una definizione di qualità, oppure misurarla.
Ma sono convinto che chiunque di noi la sappia riconoscere quando la incontra.
Sappiamo riconoscere gli oggetti di qualità, sono quelli che ci danno più piacere. Sappiamo distinguere le persone di qualità, sono quelle da cui non ci staccheremmo mai.
Sappiamo gustare una relazione di qualità, spesso é la scintilla che ci fa innamorare di una persona.
Allora perché non lavorare su questo potente mistero?
Fare qualcosa di qualità significa capire quello che si sta facendo, interessarsi ai problemi che ne conseguono e fare di tutto per portarli alla soluzione.
Aggiungere qualità alle relazioni, amore per i particolari, memoria per le cose e non quantità che alla lunga serve solo ad infastidire.
Vivere con gli occhi e la mente aperti. Capire che tutto quello che facciamo provoca delle conseguenze per se e per gli altri.

E senza tanti problemi, continuare a parlare a voce bassa.




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