Quanti di noi rincorrono
il passato?
Quanti sentono la
nostalgia di qualcosa?
Quanti hanno ricordi
bellissimi? Chi tra noi, per esempio, ha avuto un amore segreto a dodici anni?
Chi ricorda la
ragazzina che non lo guardava, anzi, non lo vedeva.
Non sapeva nemmeno
della sua esistenza!
Quanti ricordano quanto
struggente, dolce e terribile fosse quel sentimento? Sono sicuro che molti abbiano
alzato la mano, o hanno solamente sorriso, pensando, io sì, ho amato una
bambina che non sapeva niente di me, e non lo avrebbe mai saputo e ho sofferto
per quell’amore non corrisposto, nemmeno conosciuto.
Quanti tra noi hanno
continuato a inseguire quest’amore languido e impossibile, per tutta la vita
senza trovarlo mai più?
Alcuni di noi, i più
fortunati ne hanno trovato una riproduzione da adulti, un amore forte,
concreto, necessario. Un amore vero, che si continua negli anni e permette una
vita felice e a volte la creazione di una famiglia solida.
Ma sanno anche che
quell’amore, nato e cresciuto nel segreto della fanciullezza, quel sentimento sconosciuto, strano e complicato, che faceva soffrire e gioire, che faceva cantare a
squarciagola e subito dopo piangere lacrime disperate, che si appiccicava
addosso come gelato sciolto che cola sulla mano, era e sarà sempre
irripetibile.
Quanti di noi ricordano
il passato e una ragazzina incontrata tra i banchi di scuola, o su una spiaggia
dalla sabbia rovente, o sul vialetto della stazione, dove ti fermavi a mangiare
un ghiacciolo, e si chiedono come sia possibile che quel passato sia evaporato
come nebbia che scompare e lascia il posto al sole, come fosse appartenuto a un’altra
persona.
Perché è questo che fa
il tempo, farci credere che quello che ci è successo sia capitato a un'altra persona,
o peggio cancellare dai ricordi quanto vissuto.
Ma chi ricorda è
fortunato e la cosa bella è che può condividere i ricordi e far riemergere quelli
degli altri.
Quindi la domanda è
sempre la stessa:
Quanti di noi?
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