sabato 11 gennaio 2020

Sul divanetto dietro la vetrina









Quando alzo lo sguardo, l’incrocio è ormai libero.

Attraverso la vetrata ho una buona visuale del semaforo che regola il traffico tra il viale a doppia carreggiata con tre corsie per ogni senso di marcia e l’altro corso altrettanto ampio.

Fino a venti minuti fa il traffico era impossibile, intasava tutte le corsie presenti e cercava di imitare quello delle grandi metropoli nordamericane. Una nuvola di smog e gas di scarico s’innalzava tra le carrozzerie delle vetture aggrovigliate ed eccitate come un branco di rumorose scimmie in una foresta.

Ma ora il traffico è calato all'improvviso perché l'ora di cena è arrivata e tranne gli sfortunati ritardatari, la massa di lavoratori è già a casa con pantofole ai piedi e piatto fumante sul tavolo.

La vetrata avrebbe bisogno di una pulita e ciò peggiora l'effetto dello smog ma la meraviglia della luce al crepuscolo non manca di esercitare la propria magia.

Sono seduto su di un divanetto mentre aspetto. Il negozio è prestigioso e pretenzioso, di quelli, dove ti aspetti di sentirti rispondere: "Qui non abbiamo niente per lei, signore" nello stile di Pretty woman…

Me ne sto seduto perché vivo una di quelle strane situazioni in cui devo esserci, anzi la mia presenza è fondamentale e nello stesso tempo non è richiesta la mia opinione e il mio giudizio è inutile e superfluo, quindi non mi rimane che stare seduto a osservare l'incrocio oltre la vetrata.

Sono passati: una rumorosa e superba Harley Davidson, color nero opaco, bellissima, da innamorarsi a prima vista; un camper da fricchettoni anni settanta, a un certo punto un pensionato col cappello, alla guida della sua panda è passato col rosso e, permettetemi, da quando me ne sto qui seduto è stato il momento più eccitante.

Da trenta minuti non succede più nulla.


Poi lei esce da dietro un ampio tendaggio color panna, la guardo fasciata in quello straordinario, meraviglioso vestito e gli occhi mi si velano all'istante, nascondendomi gli altri particolari.


Da innamorarsi a prima vista.

Già, da innamorarsi.


Altro che la rombante Harley.














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