sabato 20 luglio 2019

Le tre madri di Ingrid








Vicino al tavolo della cucina una bimba, in ginocchio sulla sedia, passa e ripassa vecchi pastelli a cera, mezzi consumati, su un foglio A4, componendo a sua insaputa un'opera che abbellirà per anni a seguire lo sportello del frigorifero. 

Sul divano consunto, la vecchia bisnonna, quasi centenaria, cerca di riprodurre con dita artritiche, i movimenti ripetuti milioni di volte con l'uncinetto.

Nella camera da letto principale, una giovane donna sta parlando con sua madre.

-È successo di nuovo, mamma!

-Ne sei sicura? Non mi sembra possibile, è un'eventualità così remota e poi è troppo presto…

La giovane donna scuote la testa con un sorriso amaro.

-Ne sono sicura.

La donna ha trentacinque anni. Un viso straordinariamente bello dalla pelle diafana, quasi trasparente e iridi verde acqua. Una cascata fulva di capelli scompigliati che cerca inutilmente di domare con una pinza.

Da piccola la chiamavano "la volpe", non le era mai piaciuto.

Sua madre, che ha il doppio degli anni, e ha sempre celato i suoi capelli con tinte biondo scuro, scuote la testa scettica in un gesto che, per un momento, la rende uguale alla figlia.

-Vedremo. Risponde.

Dal divano la vecchia, mezza cieca e mezza sorda, ogni tanto, dirige rapide, furtive occhiate alla bimba e in direzione della Camera.
Sembra che senta. Più che sentire, intuisce.

In cucina la bimba aumenta la pressione dei pastelli sulla carta e accelera la velocità con cui chiude i cerchi sentendo l'aria farsi più spessa.

La giovane madre della bimba, che sul tavolo della cucina sta disegnando antiche rune senza averle mai viste, si chiama Shaila.
Appare nervosa e preoccupata. Parla a bassa voce ma ha l’impressione che dall’altra parte, Ingrid e la sua bisnonna Stella la sentano benissimo.

Ma Ingrid continua a colorare il foglio e Stella prosegue a lavorare di uncinetto.

-Ieri ho trovato tutti i bicchieri sul pensile alto, disposti a piramide. Ho dovuto prendere la scala per tirarli giù. Sai che la nonna non riesce quasi a muoversi e Ingrid è troppo piccola per fare con le mani una cosa del genere…

-Ti stai agitando e agitarsi non serve. Risponde serafica sua madre, Lorelai ha quasi settant’anni e ha visto molte cose nella vita.

-Non voglio, mamma, non voglio che Ingrid passi le cose che ho passato io, essere emarginata a scuola, essere chiamata strega…

-Smettila ora, insiste la madre, non cambierai cose che non possono essere cambiate. 

-Ma madre… 

-Niente ma, oggi i tempi sono cambiati, tutti i luoghi comuni, i capelli rossi, gli occhi verdi, la bellezza fisica e il carattere forte, non sono tratti così distintivi, oggi la gente è distratta da altre cose e non fa caso più a niente, oggi le persone non vedono. E’ un mondo di ciechi.

-E se dovesse manifestare…

-Non lo farà, almeno non ora, risponde seria Lorelai. Non ora.

Ma a Shaila non sembra molto convincente.

-Mamma, e i bicchieri…

-Aspetta e osserva, Ingrid è piccola ma crescerà, presto saprai cosa fare. Nel frattempo lascia che giochi, che frequenti la scuola materna con gli altri bimbi, sarà troppo occupata a fare costruzioni e a cantare nelle recite per pensare ad altro…

-E’ bellissima, vero mamma?

Lorelai diventa seria e pensa che secoli prima quelle così belle venivano bruciate.

Dal divano Stella la vecchia, mezza cieca e mezza sorda, ogni tanto alza la testa e ruota gli occhi a destra e a sinistra, sembra che veda, più che vedere, capisce.

L’aria intanto si è fatta ancora più densa.

-Mamma, ho sentito un rumore da sopra, andiamo a vedere.

Lorelai accompagna sua figlia Shaila al piano di sopra. Ha sentito qualcosa anche lei.

Aprono la porta della cameretta di Ingrid, si affacciano senza entrare e vedono.

Dal ripiano della vecchia cassettiera è caduto il candelabro d’argento, tre candele bianche stanno rotolando sul piano. Due cadono sul pavimento, la terza, come guidata da una mano invisibile, si mette in piedi e si solleva di dieci centimetri nell’aria.

Shaila e Lorelai si tengono per mano senza fiatare.

Nell’attimo preciso in cui, al piano di sotto, Ingrid termina il suo disegno, d’improvviso la candela si accende, splendendo nella penombra della stanza.

Sul divano della cucina, Stella la centenaria fiuta l’aria e sente l’odore del fuoco. Non vede e non sente quasi più ma non serve. La pelle d’oca tradisce la sua consapevolezza.
Sembra che sappia, più che sapere, conosce.

Shaila fissa la candela accesa. E’ terrorizzata e non dice una parola.

Lorelai pensa ossessivamente, una volta quelle così potenti le bruciavano.




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