domenica 8 ottobre 2017

Rap sgangherato








Buon giorno.
Sono qui per presentare il mio pezzo.
Sì, come ho detto al telefono, si tratta di un pezzo rap. Lo so che non è il genere che richiedete, ma vorrei farvelo sentire… ho portato la base al vostro tecnico.
Sì, si tratta di pochi minuti. Capisco… no, non vi ruberò molto tempo.
Ecco… io sono pronto, quando il tecnico vuole far partire la musica…

(parte un ritmo sincopato)
(attacca a rappare…)



Duro, scuro,
 faccia come il muro!
Non ti avvicinare
Non mi rovinare.
Non mi tradire, non lo devi dire.
Non mi giudicare, smettila di fare,
dire, baciare! Guarda che non gioco.
Prova a scherzare, rischia con il fuoco.
Scottati le dita, spellati la vita.
Piangi ma è tardi.
Fuggi dagli sguardi.

Duro scuro, faccia come un puro.
Latte versato, posto lasciato.
Resti precario, fuori dal binario.
Fuori dal seminato, sei stato seminato.
Lento, spento, soffiato dal vento.
Sbattuto, bagnato, sei stato rinnegato.
In piedi coraggio, rischiamo un linciaggio.
Ti lascio il mio messaggio, ritrova te stesso.
Sul trono o sopra il cesso!
Guardati allo specchio, diffida di chiunque.
Sono perplesso, io ti credo dunque,
su di te ho scommesso! Se perdo fa lo stesso.

Nudo e crudo.
Faccia come scudo.
Alludo a qualcosa, non bacio la sposa,
ma scappo con la sposa!
La sposa sull’altare, la spesa da pagare.
Mi sazio alla tua mensa, non voglio ricompensa!
Non sono stato buono ma lasciami il perdono.
E perdi tutto il resto.
Ma per gridare è presto
Lesto, mesto, un pranzo indigesto!
Qualcosa ti rimane, un casco di banane,
il pane di ieri, dei cocci ancora interi,
alcuni faccendieri.
E un sacco di misteri!


Grazie, si, ho finito.
Si, mi farete sapere… ho capito!
Come? No, non ho grande esperienza come imbianchino… avete bisogno? Quando? Subito???
Va bene, domani alle otto.
Grazie!

E poi dicono che in Italia non c’è lavoro!







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