sabato 14 novembre 2015

Vieni, torniamo a casa.













Vieni, stammi vicino.

Dammi la mano che sta facendo buio.

Vieni, torniamo a casa.

Lì staremo al caldo. Lì staremo al sicuro.

Chiuderemo la porta dietro di noi e daremo due giri di chiave. Lasceremo fuori il vento freddo che si è alzato. Chiuderemo fuori il rumore e il caos. Non vedremo, grazie alle tendine tirate, il buio che è calato improvviso.

A casa staremo al sicuro e al caldo. Lasceremo fuori il resto del mondo a girare per conto suo. Chiuderemo fuori la follia umana che di umano non ha niente ma neanche ha niente di animale perché gli animali hanno rispetto per la vita.

Vieni andiamo a casa, ce ne staremo al chiuso e in silenzio perché niente si può dire che non sia stato già detto, niente che possa cambiare le cose.

Dammi la mano e stringila che non voglio lasciarti indietro, perderti in questo viale disseminato di lutto e orrore e bagnato di lacrime. Stringi la mano e allunga il passo che casa è vicina e la chiave che ho in tasca ci separerà da questo mondo così difficile da abitare, così impossibile da capire.

Vieni andiamo a casa, perché non ho più voglia di stare fuori, di vedere altra gente, perché questa gente mi sta facendo paura e io ne faccio a loro. Non mi piace fare paura agli altri e ancora meno mi piace averne per questo andiamo via di qua, torniamo a casa e chiudiamo la porta.

Domani forse la paura passerà. Il caos e il rumore si placheranno. Domani forse potremo prendere la chiave di tasca e aprire la porta.

Domani potremo uscire di casa assieme ai nostri vicini. Domani forse potremo uscire e provare a guardarci in faccia l'un l'altro, senza avere paura.

Domani forse potrà tornare la speranza.

Ma non stasera.

Questa sera è buia e fredda, il caos, la follia sono ancora troppo vicini.

Stasera abbiamo ancora nelle orecchie il rumore delle bombe e degli spari e nel naso l'odore del sangue.

Domani forse si potrà ricominciare a vivere ma stasera no.

Ora è solo il momento di correre a casa e chiudersi dentro.

Il momento di chiudere gli occhi e trattenere il respiro per dimenticare l'orrore.



Vieni quindi, stringimi la mano.

Torniamo a casa.













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