Avete presente le tre
scimmiette?
Le celeberrime scimmie
nelle tre pose altrettanto celebri: non vedo, non sento, non parlo?
Certo che le avete
presenti, sono troppo famose.
Le tre scimmiette le conosciamo bene tutti.
O almeno così credevo.
Ho sentito di recente un commento radiofonico sull’argomento e ho appreso
una cosa per me nuova.
Secondo un'interpretazione buddista le tre scimmie rappresentano il non
voler vedere le cose cattive del mondo, nel non voler ascoltare parole malvage
e nell’esprimere la volontà di non pronunciare parole malvage.
Il concetto del “ non vedo, non sento, non parlo” è chiaramente troppo
superficiale e sembra esprimere un menefreghismo e un’omertà tipicamente
italiana, caratteristiche che purtroppo ci sono riconosciute a livello
internazionale e che contribuiscono a ricoprire il paese di vergogna, malaffare,
immondizia e incompetenza.
Le tre scimmiette ci indicano un nuovo modo di vivere, di relazionarsi col
prossimo.
Non sarà facile, lo ammetto, smettere o anche solo modificare, un
comportamento consolidato, che fa parte della propria cultura.
Sarà necessario cominciare ad ascoltare la gente.
Ci sembra di ascoltare ma spesso non lo facciamo.
Spesso c’è poco ascolto, poca attenzione.
Quante volte non lasciamo terminare l’interlocutore presumendo di sapere
cosa l’altro vuole dire.
Ecco cosa ci fa cadere in errore, più che comprendere noi interpretiamo.
Anche a noi succede, quando parliamo, siamo interrotti, anticipati, giudicati
e tradotti.
E talvolta nella traduzione si perde o si altera qualcosa.
Per questo si litiga, per questo non si cercano più profondi rapporti
umani.
Quante volte vorrei essere compreso, lo vogliamo tutti credo, ma certe
volte sarebbe bello, tanto bello, anche solo essere semplicemente ascoltato.
Come fanno le tre scimmiette che non guardano, non ascoltano, non
pronunciano solo le cose cattive ma che accettano con amore tutto quello che
resta.
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