sabato 19 luglio 2014

Rapporti di buon vicinato



Come si fa ad andare d'accordo col vicinato? 
Ora ve lo spiego.

Innanzitutto bisogna conoscere le persone. E' necessario fare finta di vivere tutto l'anno in un campeggio. Al campeggio si sa tutto dei propri vicini di tenda e di camper. Cosa preparano per pranzo, a che ora mangiano, cosa e come gli rispondono i figli sempre che questi ultimi rispondano, come organizzano la giornata, quante volte vanno in bagno, che libri si sono portati e se li leggono veramente o questi servono solo a dare lustro sotto l'ombrellone, se hanno notevoli abitudini tipo scaccolarsi o rovistare tra le dita dei piedi, chi lava i piatti, con che frequenza fanno l'amore, chi porta i pantaloni in casa o meglio in tenda, se bevono troppo e in questo caso se hanno la ciuca allegra e diventano compagnoni, euforici e divertenti o se hanno al contrario la ciuca triste e si isolano e vengono isolati dal resto della famiglia che al contrario continua a divertirsi per non rovinarsi la vacanza...
Insomma il campeggio è il luogo ideale per avere rapporti di buon vicinato, non ci si siede a tavola senza aver invitato i vicini ad assaggiare qualcosa. non si beve davanti la propria tenda senza offrire un bicchiere a tutti i passanti campeggiatori, bicchiere che in molti accetteranno.
In città è molto diverso, spesso si vedono entrare persone nel portoncino di fronte al nostro, facce che non si sono mai viste prima.
Spesso abbiamo vicini al piano superiore che abbiamo incrociato sulle scale tre volte in cinque anni e di cui conosciamo purtroppo, solo la camminata pesante col tacco dodici. Spesso se facciamo un sorriso viene scambiato per paralisi facciale o veniamo  presi per ebeti che ridono nonostante le sciagure del mondo.
Dunque come si fa ad andare d'accordo col vicinato?
Le soluzioni che propongo sono due. 
Trovarsi una casa isolata da tutto e tutti, stile eremita, oppure andare tutti quanti a vivere in un campeggio, in allegria.
Io parto domani.





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