sabato 5 maggio 2018

Mi dipingevo le mani e la faccia...









Io non posso più restare con le mani nelle mani, qualche cosa devo fare prima che venga domani.

Portami dove mi devi portare, Africa, Asia o nel primo locale, fammi vedere che cosa vuol dire partire davvero! Vengo anch'io? No, tu no! Senza invito non entra nemmeno la luna.

La libertà non è uno spazio libero, è luce che cade dagli occhi, sui tramonti della mia terra.

Si è spento il sole e chi l’ha spento sei tu; e la luna è una palla e il cielo è un biliardo, quante stelle nei flipper sono più di un miliardo!

Cambia il vento ma noi no. Ma la ragione ti ha preso un po’ preso la mano...

No caro amico, non sono d’accordo, parli da uomo ferito… però lui sa, l’amico sa, il gusto amaro della verità.

Da quando sei partito c’è una grossa novità, si esce poco la sera compreso quando è festa.

La storia non ha nascondigli, la storia non passa la mano. Un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà!

Tra un bicchiere di vino ed un caffè, tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi però… non si guardò neppure intorno ma versò il vino e spezzò il pane a te che sei, semplicemente sei... il cielo!

È tutto un equilibrio sopra la follia e ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie. Le parolacce che ti lasci scappare, che servono a condire il tuo discorso d’autore… E prendere a pugni un uomo, solo perché è stato un po’ scortese; ma sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.

Sai, la gente è strana, prima si odia e poi si ama. E te sento quanno scinne 'e scale 'e corza senza guarda’, passerotto non andare via, cerca di non metterti nei guai e abbottonati il paltò per bene.

Venderò la mia rabbia a tutta quella brava gente, e a tutti io domanderò finché risposte non ce ne saranno più.

La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento, con te partirò.

Stasera al solito posto, la luna sembra strana. In questo girotondo d’anime chi si volta è perso e resta qua.

Tu non sei niente male, parli bene e mi sorprendi quando tiri forte.

Poi d’improvviso venivo dal vento rapito...



Senti che fuori piove,

senti che bel rumore.





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