Estate.
Stessa spiaggia, stesso
mare e non è solo il titolo di un celeberrimo brano.
Ci svegliamo, si
scende, ci si mette a tavola. La colazione è un momento importante, farla tutti
insieme poi, contraddistingue le vacanze.
Passami la marmellata,
oggi prendo il cornetto al cioccolato, vuoi un cappuccino?
Magari assaggio lo
yogurt e ci metto dentro i cereali, così vediamo come stanno…
Si va? No, aspetta un
secondo che assaggio la crostata, prendo anche una spremuta fresca per mandarla
giù, vuoi arance rosse o ace?
Che fretta c’è? La
spiaggia non scappa!
Hai messo la crema
solare? Certo, protezione trenta!
Bar sulla spiaggia.
Caffè? Io ci sto,
magari assaggiamo un bombolone, sembrano così buoni.
Dopo il bagno ci sta un
aperitivo, guarda hanno messo la piada col crudo come stuzzichino…
Sfida a beach volley?
Magari dopo, ora sono un po’ appesantito…
Si va a pranzo.
Il buffet è una sfida a
chi mangia di più. Carpaccio di tonno, alici all’aceto, verdure grigliate,
pomodori e peperoni gratinati, pasticcini salati, mozzarelline, olive,
sottaceti, barchette di sfoglia ripiene di ricotta, zeppole fritte avvolte con
speck, verdurine in pastella, insalata russa, insalata verde, e altre cose varie.
Tagliatelle con il ragù,
tortelloni, lasagnette, risotti alla pescatora, e altri primi.
Zuppe di pesce, medaglioni
di manzo, seppie con piselli, orate al forno, braciole con l’osso, e altri
secondi circondati principalmente da patatine fritte…
Vini rossi e bianchi, a
volte acqua!
Il pomeriggio è
invariabilmente sonnolento e confuso, nascosto da una nebbia digestiva.
Dai, non si passa la
giornata a dormire.
Andiamo in spiaggia,
prendi la crema solare!
Ci spalmiamo
reciprocamente la crema, non temiamo il sole. Si va a fare una passeggiata?
Magari più tardi, ora mi sento pesante…
Si rientra, doccia,
cambio e arriva l’ora di cena. Lo spettacolo si ripete.
Al via, tutti assiepati
come allo start della maratona di New York, al buffè tutti accaniti come una
mischia di rugby, famelici come piranha, disposti a calpestare i propri bambini
per accaparrarsi un piatto da riempire.
La sera quattro passi
per mitigare il senso di colpa e incoraggiare una peristalsi che non ne vuole
sapere di mettersi in moto.
E il giorno successivo
si riprende, pronti a riprendere il lavorio delle mandibole e dei denti.
Unica attività fisica
oltre allo spalmarsi reciprocamente di crema solare profumata al cocco o alla
vaniglia, cosa che non fa che peggiorare le cose…
Al termine della
vacanza, chiederei solo un favore: Non cercate di misurare il mio divertimento dal
grado cromatico della pelle, sapete con tutta quella crema solare, al massimo
fatelo dalla circonferenza addominale!
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