giovedì 1 ottobre 2015

Credi al Paradiso?










Credi nel paradiso? E nell'Inferno? 

Dove porta la vita e qual'è il suo significato?

Certe domande andrebbero fatte con attenzione, con criterio. Certe domande andrebbero pensate, scelte, poste con delicatezza.
Certe questioni dovrebbero essere sollevate tenendo conto dell'interlocutore, della sua personalità, della sua età e della sua sensibilità.
Badate bene, non sono qui a censurare un certo tipo di domande, piuttosto un certo modo di fare giornalismo.
È semplice chiedere, si può chiedere di tutto ma bisogna essere poi in grado di capire la risposta, di saperla gestire. Spesso una risposta genera altre domande. Spesso nasconde altre questioni in sospeso che sarà poi necessario approfondire, indagare, sondare.
Non basta chiedere.
Ecco come la penso su un certo tipo di domande.
Ma questo non risponde alla prima frase.

Credi nel paradiso? E nell'Inferno?
Volete una risposta secca?
Si.
Si ci credo. E non è un semplice atto di fede, la risposta a un dogma. La semplicistica e comoda soluzione alla Domanda fondamentale.
È una pura e semplice presa d'atto.

Credo al paradiso e all'inferno perché li ho visti. Perché, prestando un poco d'attenzione, seguito a vederli ogni giorno. Perché con un po' d'attenzione tutti possiamo vedere.

Non aspettatevi di vedere un paesaggio ovattato, con tante nuvolette bianche sulle quali passeggiare leggiadri a piedi scalzi, tra putti alati che ci porgono gelati al pistacchio ogni momento e ci sorridono con facce innamorate e musica celestiale suonata su arpe da angeli biondi e fusti. 
Lo vedo il paradiso quando fisso negli occhi chi mi vuole bene. Lo vedo quando qualcuno che è caduto e si è fatto male si rialza con un sorriso, si spazzola la polvere dai pantaloni e si rimette in cammino. Lo vedo quando qualcuno aiuta un anziano a camminare, a mangiare, a sorridere. Lo vedo quando due bambini che fino a poco prima litigavano e se le davano di santa ragione, all'improvviso smettono e senza motivo fanno la pace.
Vedo il paradiso quando un contadino guarda con riconoscenza il cielo che gli manda la pioggia tanto attesa, lo vedo quando uno studente esce da scuola con un bel voto ed esulta come un calciatore che abbia segnato alla finale dei mondiali.
Vedo il paradiso quando osservo il mare all'alba, un tramonto sulle montagne, lo sbocciare di un fiore.
Lo vedo quando osservo i doni preziosi dell'amicizia, quando ho bisogno di qualcuno e rapidamente qualcuno arriva ad aiutare.
Lo vedo bene il paradiso quando vedo le persone che mi sono care, essere felici.

Allo stesso modo possiamo vedere l'inferno.

Ecco lo stereotipo arrivare alla mente di ognuno di noi. Fuoco e fiamme, rocce dure e nere, aria irrespirabile e puzzolente di zolfo e cornuti diavoli rossi, forniti di forconi a punzecchiare i dannati.
Amo Dante e la letteratura ma non è questo, ciò che vedo.
Al contrario, quando vedo l'inferno c'è un buon profumo. Spesso c'è una persona che lo indossa, qualcuno che si è sbarbato e profumato per essere gradevole con noi ma che non è qui per fare il nostro bene.
Vedo l'inferno quando trovo una spiaggia piena di rifiuti, un bosco disseminato di cartacce, quando scopro che l'acqua è piena di veleni.
Vedo l'inferno quando faccio male le cose sapendo di fare male.
Vivo all'inferno quando non riesco a dimenticare il male ricevuto e fatto e lo rinnovo così ogni giorno. Quando serbo rancore, quando faccio finta di non vedere certe cose e mi giro dall'altra parte.
Vedo l'inferno quando penso solo a me stesso e dimentico chi ha bisogno di me, quando allontano le persone con la pretesa di vivere meglio in solitudine.
Lo vedo quando mi interessano più gli oggetti che gli uomini.
Lo vedo quando osservo i bambini che vivono il loro personale inferno confezionato bello e pronto dagli stessi genitori e provo indifferenza per loro.

Ecco cosa vedo.
Tutti i giorni.
L'equilibrio è molto precario, si fa presto a cadere da una parte o dall'altra.
La volontà può aiutare, certo.
Pregare, forse.
Altrettanto aiuta allenare la sensibilità e l'attenzione.

Perché il paradiso e l'inferno sono qui e ora, cosa credete?
Mica tanto lontano.










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