domenica 20 marzo 2016

Signori: il diavolo!










Il salone di bellezza è di quelli di prestigio, nel cuore elegante della città.

Il salone di bellezza è pieno di donne. 

E' una bella giornata primaverile che invita a dedicarsi al proprio aspetto.

Su due divanetti di velluto stanno sedute quattro donne. Quattro donne molto belle. Quattro donne molto curate, eleganti. Tra i quaranta e i cinquanta, nel pieno della loro femminilità, consapevoli, come mai prima, di attirare sguardi, di turbare pensieri.

Due hanno appena finito la colorazione della chioma e sono in attesa per il previsto tempo di posa, le altre si sono dedicate alle mani e osservano compiaciute le tip applicate sulle unghie, scintillanti di glitter.




Si parla di beneficenza, questa domenica ho comprato le arance della prevenzione, l’altro mese c’erano sulle piazze le azalee della ricerca, io ho acquistato l’uovo di cioccolata per le malattie rare, cose così insomma.

-Ho ricevuto una cosa dall'associazione che sostengo, ora ve la mostro. mormora la Lucy.

Dicendo questo tira fuori dalla costosa borsa, una foto che ritrae un bimbo africano dell'età apparente di sei, sette anni.

-Che carino, che occhioni che ha. commenta la Patty

-Guarda che magro, chissà da quanto non mangia. aggiunge la Katy

-Ma è proprio quello che avete adottato a distanza? Siete sicuri che sia lui? chiede la Mery

Per un attimo cala il silenzio, la Patty prende una rivista e la sfoglia senza leggere nulla, la Katy si guarda le tip, raggiante, Lucy mette via la foto e tira fuori la sigaretta elettronica da cui prende ad aspirare un vapore profumato alla vaniglia.

La Mery vorrebbe saperne di più ma il silenzio la inibisce.

Poi la Lucy riprende -che importa, lo so che potrebbero avermi mandato la foto di un bambino qualunque, magari presa su internet, io confido nella serietà dell'associazione e spero che, con la retta mensile che paghiamo, a qualche bambino arrivi almeno un pasto caldo al giorno.

-Speriamo, rincara la Katy.

-Almeno uno, sempre meglio che patire la fame. Conferma la Patty

-Ma spendete molto? Si informa la Mery

-Che importa, sussurra la Lucy, sapeste come ci si sente bene quando arriva la ricevuta del bonifico. E poi è tutto detraibile.

-Ci si deve sentire davvero bene, conferma la Patty

-Ed é tutto detraibile, sottolinea la Mery

-Ed è estremamente paradise friendly! Conclude la Katy

-Paradise che? Domanda la Lucy

-Ma si, paradise friendly, è inglese! Precisa la Katy

-Un po' come il politically correct. Sentenzia la Mery



-A proposito di fame, irrompe la Katy, a pranzo che ne dite di un brunch in quel nuovo localino in centro, quello tanto carino e tanto alla moda che hanno inaugurato la settimana passata? Certo è un po' caro ma non usciamo mai!

-Ragazze, ragazze, chiama il titolare del salone, arrivando improvviso in una nuvola di profumo, cosa sono tutte queste chiacchiere, su, su, ognuna alla sua postazione a finire il lavoro. Di qua non si esce se non si è magnifiche!












La domenica Angelo non dorme mai fino a tardi. Preferisce alzarsi alle sette, prepararsi veloce una povera colazione e partecipare alla prima messa del mattino. E' un sacrificio che fa volentieri.

Certo, a volte fa fatica a seguire l'omelia, durante le letture gli occhi gli si chiudono, la testa ciondola. Al mattino, specie d'inverno, i banchi sono gelati, l'enorme chiesa gotica è più fredda del suo frigorifero ma non importa. E poi che tortura quelle quattro vecchie che cantano stonate e stridule nel coro. Ma Angelo non si perderebbe mai la funzione domenicale. Sa che la sua strada è costruita un metro alla volta ogni domenica e va diritta in cielo. Ma da qualche settimana qualcosa lo angustia. Lo disturba.

Cosa vuole quell'accattone appoggiato al portone? Perché lo fissa senza parlare, cosa vuole se non fa nemmeno il gesto di chiedere l'elemosina con la mano?

Non va bene, è una cattiva presentazione per la chiesa. E poi puzza! Dovrà parlarne col parroco.

Altro che elemosina, quell'uomo maleodorante se ne deve andare!

La predica va avanti ma Angelo non segue molto, ci sono alle sue spalle due megere che continuano a spettegolare per tutto il tempo e lo distraggono.

E la catechista di qua, e il giovane aiutante di la, poi questo nuovo parroco che non piace, troppo moderno, troppo disinibito ma dove si crede di parlare, a un concerto rock?

Basta! pensa Angelo, state un po’ zitte.

Poi, prima di inginocchiarsi poi formula una personale preghiera, grazie per la pioggia dei giorni passati, che ha tolto la puzza dall'aria e ha lavato via dalle nostre strade la cacca dei cani, ma la prossima volta manda anche qualche fulmine per i proprietari che non la raccolgono...

Quando la messa è finita può andare in pace a casa, e stare solo attento uscendo a non farsi toccare da quel vecchio ripugnante.





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