venerdì 25 marzo 2016

Call center














Pronto, buon giorno.
Chi parla?
Sono Claudia, chiamo per conto...
Vada a quel paese!
Cominciamo bene. Le otto e trenta non sono un buon momento per chiamare a casa di sconosciuti.
Ma queste sono le disposizioni.
Pronto, buon giorno sono Cla...
Tu...tu...tu...
Sempre meglio.
Ecco la scheda. Dalle otto e trenta alle dieci proporre condizioni di contratto del nuovo gestore telefonico.
Ma come faccio se non mi fanno nemmeno parlare.
Pronto, buon giorno, sono... no, mi scusi, ha fatto la notte... no, non richiamerò, scusi ancora...
Oggi non è giornata.
Ecco che arriva il team manager, se vede che non sto parlando nel microfono mi farà rapporto scritto.
Pronto, buon giorno.
La cadenza è ben impostata, chiara, il tono gentile e educato.
Mi chiamo Claudia.
Le parole sono scandite, la voce ferma e sicura.
Rappresento il nuovo gestore XY.
La frase acquista sicurezza, diventa coraggiosa.
Vorrei sottoporle delle condizioni eccezionali.
Le parole diventano discorso.
È un contratto molto vantaggioso se comparato con altri prodotti simili.
Claudia ci crede, l'incertezza si fa ottimismo.
Il nostro gestore è pronto a un confronto con gli altri presenti sul mercato.
L'ottimismo diventa certezza.
Condizioni che definire concorrenziali è ingeneroso.
La certezza si trasforma in fede.
Se accetta le parlo dei dettagli.
È la volta buona che concludo un contratto.
Ecco di cosa si tratta... come? Non parla italiano... non ha capito nulla?
Tu...tu...tu...
Oggi proprio non è giornata.
Alle dieci meno cinque Claudia è stremata.
Molla tutto, toglie le cuffie e si alza per dirigersi verso l'area relax, una specie di sgabuzzino delle scope, sporco, buio, dove è stata incastrata una macchina distributrice con un caffè dal gusto atroce.
Il team manager arriva puntuale come la morte.
Sa che non è ancora ora della pausa, vero?
Mi scusi. Claudia ammette  la colpa.
Dovrò fare rapporto.
Come crede. Accetta rassegnata la dipendente.
Claudia trangugia un caffè pessimo e ustionante. Poi torna nella sua gabbia.
Fino alle dodici il documento di lavoro propone la promozione di tende da balcone.
Claudia indossa le cuffie, regola il microfono e fa un lungo, profondo sospiro.
Poi compone il numero.


Pronto, buon giorno.
Sono Claudia e chiamo per conto della ditta XZ.
Ma vai a lavorare!
Veramente io starei lavorando...
Tu...tu...tu...
Buon giorno, sono Claudia... No, non Daria, ho detto Claudia, rappresento la ditta...no, non parlo moldavo, dicevo rappresento...no, sono italiana, come dice? lei è la badante e la signora non può venire al telefono? Grazie lo stesso, buon giorno.
Pronto, buon giorno, sono Claudia.
Chiamo per conto della ditta XZ, vorrei sottoporle...no non sono una dipendente della ditta...si certo che ho un titolo di studio...guardi che sono laureata... tu...tu...tu...
Che ora è, le undici e cinque!
Oddioddioddio!!!
Pronto, buon Claudia, sono giorno... Oh no...
Pronto, buon giorno... Si ho capito, iscritto al registro delle opposizioni, va bene. Buona giornata.
Pronto, buon giorno. Sono Claudia e chiamo per conto della ditta XZ...si, grazie...le dicevo, la ditta XZ produce bellissime tende da giardino e da balcone...come dice? Ho una bella voce...grazie, ma vede, la ditta di tendaggi...no, scusi, non sono interessata a un fine settimana in tenda con lei...no grazie, sono già fidanzata, no scusi, nemmeno il mio fidanzato è interessato a queste pratiche!!!
La cuffia sbatte sul tavolino appena un poco più forte del solito e il team manager arriva come uno squalo attratto dal sangue.


No, nessun problema, si, ora riprendo, certo, ho capito.


Claudia si risistema le cuffie sulla testa. Mette mano alla tastiera e riprende a lavorare.
Pronto, buon giorno. Mi chiamo Claudia.
No, non metta giù per cortesia, si rappresento una ditta di tendaggi, la famosa XZ, oh la conosce? Mi fa piacere, si lei è cortese, vede la ditta in questione sta proponendo un offerta...grazie signora, lei è molto gentile, come? Ha ottantasei anni? No, non avrei detto, dalla voce sembra più giovane, no, mi scusi, sto lavorando, non posso venire a prendere il tè da lei, non si offenda, no, non dica così, non dica così...
Non ci credo. Lo ha detto!
Pronto, buon giorno.sono Claudia... Si ho capito... Buona Pasqua anche a lei.
Alla fine arrivano le dodici.
Claudia toglie le cuffie, si strofina le orecchie e si massaggia le tempie.
Andrà a casa a mangiare qualcosa e a riposare. Le tocca il turno serale, ma tanto non ha altro da fare, non ha il fidanzato, quello serve in caso di telefonate sgradevoli o moleste.
Dopotutto chi uscirebbe con una laureata che non ha trovato di meglio che lavorare in un call center?


E soprattutto Claudia a casa non ha un telefono.






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