Tutti noi, o quasi tutti, ci siamo chiesti almeno una volta cosa conti
davvero nella vita.
Qualcuno continua a chiederselo.
Altri hanno già tutte le risposte e non ne cercano nuove.
Molti non si pongono il problema.
Non conta quanto si guadagna, come non conta quanti soldi ci sono sul conto
in banca.
Non può contare molto lo stile con cui ci atteggiamo né come ci vestiamo.
Non conta quanto siamo alti e belli o se abbiamo una folta chioma o una
barba alla moda. Come non conta se siamo rasati come monaci Tibetani.
Non conta quanto siamo allenati, quanti addominali siamo in grado di
ripetere, quante flessioni sopportiamo, quanti chilometri corriamo, quanto
siamo forti.
Non conta l’auto che guidiamo, la marca del computer su cui scriviamo, la
penna con cui firmiamo un contratto.
Perché, forse, è importante guadagnare bene solo se si usano intelligenza e
onestà.
Forse perché esiste chi è capace di guardarci dentro, oltre l’apparenza di un’effimera
bellezza fisica, oltre quella di un capo elegante.
Forse perché conta di più come funziona la nostra testa all’interno, qualunque
sia la nostra pettinatura.
Forse perché al momento giusto occorrerà tirare fuori tutta la nostra forza
interiore, il nostro carattere e i muscoli in quel frangente ci serviranno solo
a stare in piedi.
Forse perché qualunque sia il mezzo di trasporto, non sarà questo a
decidere la nostra meta. Come non saranno gli strumenti utilizzati a mettere
qualità in ciò che produciamo.
Non conta, dunque, saper parlare, se quest’abilità può essere usata per
confondere le idee di chi ascolta.
Non conta mettere una cravatta se sfruttiamo l’aspetto per imbrogliare
qualcuno.
Non conta essere geni matematici se ci mettiamo a disposizione di poteri
che lavorano per l’interesse di pochi, già troppo ricchi.
Non conta conoscere e parlare correttamente quattro lingue se poi non siamo
sinceri nemmeno usando la nostra.
Non conta quanto abbiamo fatto di buono se lo abbiamo fatto calpestando
diritti e precedenza di altre persone.
Che cosa conta dunque, davvero nella vita?
Non cercate qui una risposta, qui ci sono solo molte domande e molti dubbi
e nessuno vi darà una risposta alla quale dobbiamo arrivare da soli.
Posso solo azzardare che non conta il numero di respiri che ho fatto dalla nascita
a oggi quanto il numero di quelli che mi restano.
Non conta quello che ho agito fino ad ora quanto ciò che farò d’ora in avanti.
Conta se ciò che faccio possa far stare bene altre persone e quanto il loro
bene riesca a far stare bene anche me.
E una cosa mi rende sereno.
Conta continuare la ricerca del senso.
Conta come il respiro.
È ciò che ci rende vivi.
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