lunedì 2 aprile 2018

Colma è la misura









La misura è colma, si dice quando se ne ha abbastanza di qualcosa.
Di qualunque cosa, che sia allo stato solido, liquido o gassoso.
Ma come misurare quando un contenitore è colmo?
Come quantificare una sostanza?
Con che tipo di strumento? Con quale tecnica?

Da sempre ci si è posto il problema di come misurare le cose.
Io dico: dipende.

Se stiamo cucinando, per fare un esempio, possiamo quantificare il sale da usare in pizzichi!
Un pizzico di sale sulla cotoletta, due pizzichi nell’acqua della pasta e così via.
I più crederanno che si dica così perché sono usati pollici e indici, le stesse dita che usiamo per pizzicare ma non credo sia il vero motivo. Penso piuttosto che sia perché troppi pizzichi di sale fanno male alla salute così com’è doloroso un pizzico sulla natica, provare per credere.
Poi ancora attenti a fare le porzioni, potrebbero commentare che sono “dosi da cavallo".
Chissà quanti piatti è in grado di ingurgitare un equino!

Passando a citare un celebre film, lo prendereste sulla mascella un pugno di dollari?  Certo, non sono una gran cifra ma è sempre meglio che rimanere con un pugno di mosche.

È il palmo di naso? Sarà meglio non rimanerci… ma chi sa dire quanto è lungo?

È se vogliamo misurare il tempo ne vedremo delle belle.

Avete di certo sentito l’espressione, nell’arco di tempo… un arco è uno strumento flessibile e un’arma letale a saperlo maneggiare ma se è di tempo, quanto può durare?
Poi ci sono gli abusati Attimo e Attimino.
Di cosa è esattamente una frazione l’attimo? Fa parte della divisione del tempo in ore, minuti, secondi? E ancora, quanti attimi ci sono in un anno?
Già calcolare un attimo la vedo difficile, ma ci crederete che stia spingendo il passeggino dove se la dorme suo figlio, il paffutello Attimino… Non si può sentire!
Anche una manciata di secondi può sembrare un intervallo irrisorio ma è sempre relativo alla misura dei vostri guanti. Se il tempo concessiomi è una manciata di secondi, chiedo che la manciata in questione sia raccolta da un professionista della NBA di 2 metri e venti di statura e le mani come due pale…

Se devo cavarmela per un pelo allora spero che sia quello di un bue muschiato della Groenlandia, sperando che alla povera bestia non venga un raffreddore nel frattempo.

E se ho molta fretta e devo fare qualcosa in un amen spero che ci sia una chiesa aperta nei dintorni…

Tutto questo non è nulla se penso alla mia esperienza all’estero.
A chi mi chiedeva: Do you speak English? Ho sempre risposto: Just a little bit…

Sarà perché io l’inglese l’ho sempre misurato a morsi…



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