sabato 11 novembre 2017

Apollineo o Dionisiaco ovvero niente è mai come sembra











Stamattina, durante la consueta corsetta, ascoltavo la radio.

Dopo una sequenza di piacevoli brani di autori stranieri, è annunciato un pezzo di Paolo Nutini.

Penso con ingenua incompetenza, finalmente un cantante italiano…!

Appena parte il pezzo, un gradevole rhythm & blues, capisco qual è la verità, confermata col disannuncio dal conduttore. Si tratta, nonostante il nome italiano, di un giovane cantautore scozzese!

Paolo Nutini scozzese? Ma come?

È come se un certo Glenn MacDomhnail fosse di Alessandria!

Mi dico che niente è come sembra!

Mi dico anche: nessuno è come sembra.



Neppure io.



Ci sono giorni che passano leggeri, in cui tutti sembrano felici e se qualcuno lo sembra di meno, mi viene voglia di aiutare, di dare una mano. In quei giorni non mi pesa vedere che qualcuno ha voglia di passare davanti a tutti i costi, che c’è gente maleducata, poco onesta, al massimo, mi rincresce per questi sfortunati.

Altre volte sono più sensibile davanti alle ingiustizie, m’infastidiscono le cattiverie gratuite, non sopporto quelli che vanno i furbi, e non mancano mai, ve lo assicuro! Queste volte non mi trattengo, inveisco, rispondo per le rime, mi prudono le mani e mi farei volentieri passare il prurito a forza di schiaffi sulla faccia di certa gente.



Non capisco.

Faccio fatica a trovare il giusto modo, faccio fatica a restare in equilibrio.



Uno studioso di filosofia mi direbbe che devo decidere tra seguire l’impulso Apollineo o quello Dionisiaco!

Apollo, il dio dell’equilibrio e dell’armonia. Un impulso che ricerca l’ordine e la bellezza contrapposto a Dioniso, impulso che genera ebbrezza e che ci fa buttare a capofitto nel disordine e nel caos della vita, spingendo all’eccesso ogni occasione per goderne al massimo.



Uno studente di medicina mi spiegherebbe che potrei soffrire di un disturbo bipolare, ossia una sindrome maniaco-depressiva che mi spinge ogni volta verso un comportamento diverso davanti allo stimolo ambientale.

Essere un ciclotimico mi darebbe il vantaggio della giustificazione, si capisce, potrei anche tentare una terapia.



Un fan di Vasco Rossi mi canterebbe Sally: “... perché la vita è un brivido che vola via, è tutto un equilibrio sopra la follia!”



Dunque, cosa guida la mia coscienza, la mia etica, i miei valori?

Il caso, le condizioni meteo, la sorte, un angelo custode?

Cosa? Chi?



Aspetto di trovare una risposta, nel frattempo non smetto di farmi domande.



Con buona pace dello studioso di filosofia, di quello di medicina, del fan di Vasco Rossi, dello scozzese Paolo Nutini, e del mio amico di Alessandria, Glenn MacDomhnail!













Nessun commento:

Posta un commento