domenica 3 settembre 2017

Tipi diversi...







Il tipo “tecnologico”

Avevo messo la sveglia alle cinque e mezza del pomeriggio di un giorno speciale.
Non ha suonato!
Sono in ritardo. Il turno di notte all’autogrill mi distrugge.
Questa sera è la mia occasione per cambiare vita, lavoro, tutto…
Un mio amico ha fissato un incontro con un importante agente, al termine di un meeting di lavoro nella sua azienda.
Incontrare il dottor Guido Frescobaldi di Rovetta della Mosca non è cosa semplice ma questo nobile decaduto sembra avere un carisma e un potere fuori dal comune nell’ambiente.
E non tollera due cose, il proprio nome storpiato e i ritardatari.

Manca la corrente, ecco perché la sveglia è rimasta muta. Devo fare presto, il vestito va un po’ stretto e non ho il tempo di stirarlo, tanto non c'è corrente, il tablet è nella borsa, il portatile sul tavolo ancora collegato alla rete. Per sicurezza ho salvato il progetto anche nella chiavetta USB. Ma dove l’ho messa? Cerco in tutta la casa, rovisto nei cassetti, rovescio il resto della biancheria sul pavimento. Niente. Allora cerco nelle tasche di tutti i pantaloni usati nelle ultime settimane. Niente.
Improvvisa illuminazione!
Vado al portatile, ecco la chiave ancora inserita nella sua porta USB. Ma cos’è questo puzzo di bruciato? Guardo in basso, la presa di corrente è completamente annerita e così anche il cavo!
Accidenti, speriamo che il pc non abbia subito danni!
È tardissimo, avevo programmato di noleggiare un auto col car sharing, prendo lo smartphone, lampeggia l’ultima tacca! Per forza, senza corrente non si è ricaricato! Il portatile non si accende, andiamo bene, poi non ho nemmeno il segnale wifi, allora busso disperato al mio vicino, un simpatico ottantenne che passa le giornate a riempire parole crociate. Mi fa usare il suo telefono fisso, un apparecchio a disco, anni ottanta, ma che funziona perfettamente.
Chiamo un taxi ma prima di mezz’ora non potrà arrivare nessuno.
Lo smartphone muore un minuto dopo essere entrato nella vettura!
Non riesco ad avvertire l’amico del ritardo.
Appena scendo lui mi sta aspettando nel parcheggio con lo sguardo torvo e mi sibila che ha dovuto offrire una bottiglia di champagne al dottore per convincerlo ad aspettarmi, comprata al carissimo bar aziendale, che gli dovrò rimborsare con gli interessi!
Entro, mi scuso e resto in attesa.
Mi invitano a mostrare il mio interessante progetto di ricerca. Imploro un computer funzionante, mi guardano molto male e mi aprono un portatile di ultima generazione sotto il naso.
Al dottor Guido Frescobaldi di Rovetta della Mosca sembra che abbiano versato polvere pruriginosa nei calzoni. Di sicuro non vede l’ora di andarsene.
Cosa che accade immediatamente appena inserisco la chiavetta nel portatile, dal momento che non esiste alcun file in memoria. Provo ad accedere al Cloud ma il black out deve essere avvenuto mentre il mio computer stava salvando la cartella e l’operazione non è andata a buon fine! Il dottore sta uscendo dalla stanza quando cerco di giocare l’ultima carta. Bruciandola!
Dottor Fresco Guidobaldo del Moscone della Rovina, aspetti…
Il mio amico si porta le mani al volto.
Il suo boss scuote il capo.
Il dottore si ferma sulla porta e lo si sente mormorare: “La rovino io…”

Vengo abbandonato nel parcheggio senza nemmeno un cellulare per chiamare un taxi!
Da stanotte solo parole crociate.
E domani faccio montare un telefono fisso!

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