Mi piace correre.
Nonostante il dolore al
ginocchio. Nonostante il poco tempo libero.
Stamattina non fa ancora
troppo caldo, anche se il sole promette battaglia. Il profumo dei tigli invade
l’aria e la notte è stata fresca.
Nessun dubbio, indosso
i pantaloncini, infilo le cuffie e si parte.
Quando corri, devi
venire a patti con una serie di realtà, il caldo, la stanchezza, la sete… e la
fauna.
Lungo il percorso
incontri allegri cani che saltano e vogliono correre con te, proprietari di
cani, poco o per nulla simpatici che ti guardano accigliati e non vedono l’ora
che tu scompaia alla vista per smettere di tenere stretto il guinzaglio, nugoli di
moscerini che ti costringono a correre con la bocca serrata, lucertole che scappano
disperate per evitare di essere calpestate, letali calabroni che ti ronzano a
pochi centimetri dalle orecchie.
E’ bellissimo correre
nel verde ma ci sono delle condizioni.
Stamattina è stato
diverso. Ho fatto un incontro inatteso.
Una farfalla, una
comunissima farfallina bianca.
Una rapaiola, perché chiamarla cavolaia minore, mi sembra brutto.
Questo esserino esile,
leggero come l’aria, dal movimento all’apparenza incerto e mutevole mi affianca
per una decina di metri e sembra voler gareggiare in velocità, io su piedi
sicuri e gambe allenate, lei svolazzando, come controvento, su ali sottili.
Quei pochi metri
bastano a farmi capire che abbiamo la stessa velocità.
Poi, all’improvviso la
piccola farfallina bianca scarta di lato e scompare alla mia vista, mimetizzata
tra i cespugli.
Chissà quella manciata
di secondi, quei metri percorsi in parallelo, quanto sono durati per quella
vita così breve.
Eppure ho immaginato
che l’essere sapesse perfettamente quale strana e tortuosa linea volesse
percorrere. Quanta strada voler svolazzare accanto l’umano, dove dirigersi e su
quale foglia posarsi.
Mi è parso che quell’esserino
non avesse tutti i miei problemi esistenziali, che non avesse bisogno di
distinguere il male e il bene, il giusto e l’errato. Ho avuto la certezza che
la farfalla possedesse in se tutte le informazioni necessarie per condurre un’esistenza
congrua.
Abbiamo fatto a gara di
velocità, io con passo deciso e lei seguendo una traiettoria irregolare ma tra
i due quello con i dubbi ero io.
Mi piace correre,
certo. A volte sono anche competitivo ma oggi no.
Ho fatto la gara con
una farfalla, sorrido al pensiero.
E ha vinto lei.
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