mercoledì 5 aprile 2017

Ritorno al futuro?






Quando ne ho l’opportunità e il tempo frequento musei.

Sono troppo vecchio per calcare i campi di calcetto e troppo giovane come spettatore davanti ai cantieri.

Penso che i musei vadano bene.

Nei musei sono persone di tutte le età, inoltre le scolaresche chiassose abbassano la media.
Insomma ci si sta bene.
Ci sto bene.

Frequento musei anche per un altro motivo.
Mi piace l’arte.

Sono attratto dal bello e senza falsa modestia, pur in assenza di una minima preparazione in materia, penso di possedere un discreto senso estetico.
Dopo tutto siamo in tanti a possederlo e questo è chiaro, considerato il successo di pubblico che hanno in media i musei e monumenti Italiani.
Non occorre essere Sgarbi per restare ammirati davanti a un dipinto o a un affresco.

Non devo essere un esperto per restare estasiato e rapito davanti alla rara bellezza della Venere del Botticelli oppure per contemplare incredulo una scultura come il David di Michelangelo.
I dipinti del Tiziano, la genialità a tutto campo di Leonardo mi lasciano senza fiato.
Mi commuovono.

Ecco perché frequento musei.

Purtroppo per raggiungere questi affascinanti luoghi devo attraversare città.
E vedere altre forme d’arte contemporanea.

I muri dei condomini imbrattati da scritte e segni osceni.
Monumenti sfregiati da disegni volgari raffiguranti apparati riproduttivi con particolari sproporzionati.
Enormi falli (disegnati così forse per invidia) sui segnali stradali e sulle saracinesche.
Panchine divelte, bidoni bruciati.
Insomma mi sono spiegato.

Certo, le strade non sono posto dove l’arte possa esprimere se stessa ma lo spettacolo è comunque lo specchio dei tempi.

Mi guardo attorno, ascolto le notizie, branchi che uccidono a mani nude e senza motivo, donne e bambini vittime di atti folli.
La gente cammina di fretta con la testa tuffata in uno schermo.
Nessuno sorride anzi sono tutti imbronciati, pochi salutano e molti sembrano pronti a sbranarti al primo movimento.

Tanti chiedono di potersi armare per proteggere la proprietà e molti lo avranno già fatto.

Se il mio vicino avrà un’arma per difendersi dai ladri allora io ne procurerò una per difendermi da lui!

Vedete come anche il mio pensiero, da alto e illuminato nelle prime righe, subisce, al solo ricordare le brutture che ci circondano, una regressione quasi animalesca?

Allora mi rendo conto che per rivivere un nuovo rinascimento dobbiamo prima sprofondare nel più oscuro e violento basso medioevo.

Forse ci vorranno decenni, magari un secolo ma la strada è imboccata.
Stiamo tornando al passato.
Il lavoro è tanto.

Diamoci da fare.





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