Stamattina sono partito per il consueto giro di corsa.
Il circuito traccia una specie di triangolo, cominciando da casa mia, che costituisce
il primo vertice, fino all’inizio di una pista ciclabile, che costituisce il
secondo vertice, per concludersi all'estremità della suddetta pista che poi
essendo un triangolo, è il terzo vertice, da cui torno affranto e ansimante verso casa, chiudendo così il cerchio anzi il triangolo.
Oggi ho fatto molta fatica a tenere il ritmo, anche solo a respirare per la
verità, poiché non correvo da tempo e anche perché durante la settimana ho
fatto l’imbianchino.
Un mestiere difficilissimo e durissimo soprattutto per chi, come me, non lo
sa fare.
E per chi è sottoposto a una supervisione attenta e continua da parte di
congiunti e affini che magari ricorrono agli occhiali per le quotidiane
attività ma riescono a individuare, quello si, il pelo di un pennello
appiccicato su una parete a dodici metri di distanza. Anche al buio.
Detto questo immaginerete quanto penosa sia stata la mia settimana.
Nell'adempimento di questa incombenza ho dovuto frequentare un grande
centro commerciale, fornitore del materiale per il lavoro che mi ero proposto
di eseguire, e non essendo un grande esperto di colori e vernici, rulli e
pennelli mi sono fatto consigliare dal personale e ho provveduto agli acquisti necessari.
All’uscita una gentile signora ci ha chiesto la disponibilità a compilare
un questionario di gradimento, cosa che ha richiesto una manciata di minuti.
Le domande poste riguardavano la presenza o meno di personale a
disposizione dei clienti, i tempi di attesa, la competenza mostrata, la
gentilezza offerta, il decoro nell’abbigliamento, la pulizia dei locali, la
chiarezza espositiva intesa come ordine e visibilità del prezzo.
Compilarlo è stato veloce e piacevole, le risposte non sono state forzate e
non erano nascosti fini commerciali.
Alla mia richiesta è stato risposto che tale inchiesta è proposta ai
clienti con una cadenza trimestrale.
Bene, ho pensato.
La ricerca della qualità non è solo una teoria, se qualcuno si prenderà la
briga di leggere e analizzare i dati derivanti dal questionario tutta
l'attività commerciale non potrà che migliorare!
Il pensiero ha immediatamente fatto un collegamento con il post scritto in
precedenza, sulla ricerca del consenso e sui vari tipi di leadership.
Non sarebbe difficile applicare un questionario simile nei diversi ambiti
lavorativi.
Il problema sarebbe piuttosto, una volta analizzate le risposte, attuare le
modifiche agli aspetti di criticità che senza dubbio appariranno e magari
potenziare e riconoscere i punti di forza che ogni organizzazione avrà!
Su questo permettetemi di avanzare qualche dubbio.
Quanti manager, dirigenti, coordinatori, avranno la voglia, la forza, il
coraggio di agire, cosa che tra l’altro sono pagati per fare, sulle persone?
O quanti preferiranno un più sicuro atteggiamento di attesa, o peggio,
attivare un rimpasto nelle funzioni, realizzando così un classico italiano:
cambiare molto per non cambiare niente!
Mi piace pensare che qualcuno lo farà.
Ora attendo frotte di dirigenti, che tanto per vendetta, verranno a casa
mia e valuteranno puntigliosamente la qualità del bianco dato sulle pareti!
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