Eccoci di nuovo in linea col
grande chef Piero, amici ascoltatori.
La voce del conduttore è
gradevole e chiara, meno limpida quella dello chef che è stato raggiunto
telefonicamente nel suo celebre Relais Stella Alpina, sulle dolomiti.
Ci stava dicendo delle sue famose
pappardelle...
Certo, è molto importante che il
burro sia di alta qualità e che non superi la temperatura massima, insomma
abbiamo già elencato tutti gli ingredienti necessari e le dosi ma...
Vada avanti chef, la seguiamo,
gli ascoltatori ci stanno tempestando di messaggi...
Purtroppo la linea è pessima e la
voce di chef Piero va e viene a singhiozzo.
Dicevo, degli ingredienti di
questo piatto semplice ma prelibato si è ampiamente discusso, ne manca solo
uno, quello più importante, quello principale...
Chef, pronto chef...
Non si sente nulla, va bene
proseguiamo col programma, ora un pezzo musicale mentre cerchiamo di
ricollegarci con chef Piero, scrivete e continuate ad ascoltare radio Magister
sulle solite frequenze e ora anche in digitale...
***
Il giovane non aveva mai sudato tanto
rimanendo seduto su una comoda poltrona.
Nemmeno dal dentista!
L'esame non finiva mai. L'auto, un’Alfa
rossa fiammante, era nuova e molto lussuosa. Certamente sprecata per essere
utilizzata a quello scopo.
L'esaminatrice, seduta sul sedile
posteriore, aveva una pessima reputazione tra gli iscritti alla scuola guida,
da spietata mangiatrice di esaminandi e l'aria beata di chi si diverte un mondo
a fare il proprio lavoro.
Dunque, abbiamo fatto
l'inversione a U, il parcheggio in retromarcia, siamo stati in tangenziale,
bene, accosti a destra, abbiamo quasi finito.
Il giovane mette la freccia con
le dita scivolose, controlla in tutti gli specchietti e accosta in modo
impeccabile.
L'istruttore al suo fianco non
dice una parola ma sembra soddisfatto.
L'esaminatrice, dal sedile
posteriore, si sbilancia. Bene giovanotto. Si rilassi. Ha guidato in maniera
soddisfacente. Ora le faccio ancora una domanda di teoria e se mi risponde bene,
avrà la sua patente di guida.
Mi ascolti, mentre percorre un’isolata
strada di campagna, si accorge di avere bucato. Cosa le occorre e come si
comporta?
Il giovane accenna a un incerto
sorriso. È preparato, elenca alla perfezione tutto il materiale necessario e
spiega la corretta procedura per il cambio della gomma bucata.
L'esaminatrice sembra abbastanza
contenta.
Bene, è corretto, certo... ma...
Il giovane impallidisce. C'è un
ma...
Sì, mi ha detto del giubbotto
catarifrangente, sì, non manca nulla, il procedimento è giusto... avrà la sua
patente... io però avrei aggiunto qualcos'altro, una cosa importante, forse la
principale.
Il giovane e il suo istruttore
scendono dall'Alfa e si guardano increduli.
L'uomo guarda il ragazzo come per dire, lascia
stare l'esame è passato...
***
Il piccolo Chicco consuma una
marea di pennarelli.
Ama disegnare e colorare le proprie
opere, costringe i genitori a esporle per tutta la casa, infatti, le pareti
delle stanze e gli sportelli dei mobili ne sono pieni.
Chicco ha solo due anni e mezzo
ma non vuole più andare all'asilo nido, lui vorrebbe frequentare la scuola
materna, come il fratello più grande del suo amichetto, perché lui si sente più
grande degli altri bimbi, che non sanno ancora disegnare.
Mami ho fatto un disegno!
La mamma di Chicco fa un sospiro,
poi sorride dicendo: un altro, tesoro!
Sì, mami. Ho fatto un disegno,
guadda...
Sul foglio è riprodotta una
casetta col tetto rosso e graziose finestrelle ornate da tendine, circondata da
un prato di erba alta, verde brillante, da cui spuntano variopinti fiori e
funghi multicolori.
La ricchezza di particolari non
manca, come sempre, di colpire la mamma.
Ma sulla tua casetta piove?
Chiede mamma.
Ti, pove! Chicco indica col ditino le nuvole gonfie da
cui partono sottili linee oblique e grigie.
Perfetto, nemmeno fosse in
seconda elementare.
Guadda mami, quetta nuvola è metà
gialla e metà grigia.
Mamma lo aveva giudicato un
errore, anche se insolito per il suo cucciolo.
Non mi tono sbagliato, risponde
il bimbo come le avesse letto nel pensiero, volevo fare il sole ma poi il
pennarello giallo è finito e ho pensato di cambiare il tempo.
Ho fatto bene, mami?
Mamma è commossa da questa
dimostrazione di elasticità e intelligenza, quasi spaventata, ma cerca di non
darlo a vedere.
Hai fatto bene, tesoro.
Poi, mentre Chicco si allontana
felice col foglio in mano, aggiunge:
Anche questa volta hai aggiunto
al tuo disegno un ingrediente magico.
Oltre ai pennarelli colorati hai messo la
testa e soprattutto hai usato il cuore.
Bravo Chicco, continua così!
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